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Impresa illecita e tutela legale
Un'impresa illecita può dar luogo al compimento di atti illeciti e validi e quindi può invocare tutela contro gli altrui atti di concorrenza sleale o i relativi creditori possono chiederne il fallimento. I terzi, creditori meritevoli di tutela, possono esistere anche quando l'attività è illecita. Si parla di impresa illegale quando l'illiceità dell'impresa è determinata dalla violazione di norme imperative che ne subordinano l'esercizio a concessione o autorizzazione amministrativa. Tale tipo di illecito non impedisce l'acquisto della qualità di imprenditore e con pienezza di effetti. Si parla di impresa immorale quando è illecito l'oggetto dell'impresa e ad essa si nega l'esistenza di impresa per non tutelare gli autori dell'illecito. L'imprenditore agricolo: le attività agricole essenziali è imprenditore agricolo chi esercita.un'attività diretta alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all'allevamento del bestiame e attività connesse. Si reputano connesse le attività dirette alla trasformazione o all'alienazione dei prodotti agricoli, quando rientrano nell'esercizio normale dell'agricoltura". L'imprenditore agricolo è sottoposto solo alla disciplina prevista per l'imprenditore in generale, è esonerato dall'applicazione della disciplina propria dell'imprenditore commerciale, quindi tenuta delle scritture contabili, assoggettamento al fallimento e alle altre procedure concorsuali. In base a questa originaria definizione dell'articolo 2135 che riguarda l'imprenditore agricolo, le attività agricole possono quindi essere distinte in due grandi categorie: attività agricole essenziali e attività agricole per connessione. Nelle attività agricole essenziali si puòcertamente far includere, oltre alla coltivazione del fondo tradizio-nalmente e strettamente intesa, anche l'orticoltura, la floricoltura, le coltivazioni in serra, le coltivazioni invivai, le coltivazioni di funghi, le coltivazioni fuori terra in generale. In riferimento alla selvicoltura ci si suoleriferire alla cura del bosco. Per quanto invece concerne l'allevamento di animali, si riferisce agli animali alle-vati sul fondo, animali da cortile, cavalli da corsa, animali da pelliccia, api, cani, gatti e altri animali adde-strabili. 9) L'imprenditore agricolo: le attività agricole per connessione Esse sono riconducibili alle attività che sono dirette a manipolare, conservare, trasformare, commercializzare e valorizzare i prodotti che derivano dalle attività agricole essenziali, che abbiamo avuto modo di affrontare nel paragrafo precedente. Attività agricole per connessione sono anche quelle di fornitura di beni e servizi mediante l'uso10) Lo statuto dell'imprenditore agricolo
La disciplina giuridica dell'imprenditore agricolo è contenuta all'articolo 2135 del codice civile ed è sottoposto solo alla disciplina prevista per l'imprenditore in generale. È esonerato dall'applicazione della disciplina propria dell'imprenditore commerciale, quindi tenuta delle scritture contabili, assoggettamento al fallimento e alle altre procedure concorsuali con eccezione degli accordi di ristrutturazione dei debiti. Può invece accedere alle procedure concorsuali da sovraindebitamento. L'imprenditore agricolo da questo punto di vista, perciò, gode di un trattamento di favore rispetto
All'imprenditore commerciale.
11) La nozione di imprenditore commerciale
La disciplina giuridica dell'imprenditore commerciale è contenuta all'articolo 2195 del codice civile. Ai sensi dell'articolo 2195 del codice civile, un imprenditore commerciale ha l'obbligo di iscrizione al registro delle imprese poiché esercita professionalmente una o più delle seguenti attività non agricole:
- un'attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi
- un'attività intermediaria nella circolazione dei beni
- un'attività di trasporto per terra, o per acqua o per aria
- un'attività bancaria o assicurativa
- altre attività ausiliarie delle precedenti.
La qualifica di imprenditore commerciale si perde quando cessa in modo effettivo l'attività, indipendentemente dal fatto che persista l'iscrizione presso il registro delle imprese.
l'impresa commerciale è dunque colui che usa i fattori della produzione, li organizza, a proprio rischio, nel processo produttivo di beni e servizi. 12) La nozione di piccolo imprenditore nel codice civile e nella legge fallimentare Dall'art. 2083 C.C. "sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, degli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un'attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia. L'elemento fondamentale è dato, quindi, dalla "prevalenza" Elemento caratterizzante della piccola impresa rispetto all'impresa commerciale è proprio la caratteristica della prevalenza del lavoro del titolare dell'impresa. Il piccolo imprenditore: - è esonerato dalla tenuta delle scritture contabili; - è iscritto nella sezione speciale del registro delle imprese esclusivamente a fini certificativi e dipubblicità/notizia. Il piccolo imprenditore non può essere sottoposto alla procedura fallimentare né alle altre procedure concorsuali, qualora sia in possesso dei requisiti di "non fallibilità" previsti dall'art. 1 L.F. 13) L'impresa artigiana Tra i piccoli imprenditori rientra anche l'imprenditore artigiano. È artigiana l'impresa che, esercitata dall'imprenditore artigiano nei limiti dimensionali previsti, abbia per scopo prevalente lo svolgimento di un'attività di produzione di beni o di prestazioni di servizi. L'impresa artigiana può essere esercitata sia in forma individuale che in forma collettiva (società artigiana). I requisiti sono: 1. L'imprenditore deve svolgere personalmente e professionalmente il lavoro nell'impresa in misura prevalente nel processo produttivo, non si richiede che prevalga sul capitale come nella piccola impresa. 2. Limiti dimensionali perLavoratori dipendenti. È impresa artigianale qualsiasi attività di produzione di beni o servizi escluse le attività agricole, attività prestatrici di servizi commerciali, commercio all'ingrosso/dettaglio, ristorazione. Le imprese artigiane sono soggette al fallimento se non rispettano il criterio della prevalenza, e soggette allo statuto dell'imprenditore.
L'impresa familiare è impresa familiare l'impresa nella quale collaborano il coniuge, i parenti entro il terzo grado (fino ai nipoti) e gli affini entro il secondo grado (fino ai cognati) dell'imprenditore: cosiddetta famiglia nucleare. La tutela legislativa riconosce ai membri di famiglia nucleare che lavorino in modo continuativo nella famiglia e nell'impresa determinati diritti patrimoniali e amministrativi. L'impresa familiare resta un'impresa individuale anche se ha una sua disciplina e ne consegue che i beni restano di proprietà.
dell'imprenditore (datore di lavoro). Se l'impresa è commerciale e non piccola solo il capo famiglia (datore di lavoro) sarà esposto al fallimento. 15) L'impresa sociale Possono acquisire la qualifica di impresa sociale tutte le organizzazioni private che esercitano in via stabile e principale un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi di utilità sociale. È necessaria l'assenza dello scopo di lucro (gli utili devono essere impiegati per lo svolgimento dell'attività statutaria o all'incremento del patrimonio dell'ente). Non è possibile disporre del patrimonio dell'impresa e distribuire fondi o riserve a vantaggio di coloro che fanno parte dell'organizzazione. In caso di cessazione dell'impresa, il patrimonio residuo è devoluto ad altre organizzazioni secondo quanto previsto dallo statuto. La responsabilitàLa responsabilità patrimoniale dei partecipanti è limitata. Le imprese sociali sono assoggettate allo statuto dell'imprenditore commerciale ad eccezione del fallimento sono soggette liquidazione coatta amministrativa, devono redigere le scritture contabili. Le imprese sociali si costituiscono per atto pubblico e sono soggette alla vigilanza del Ministero del lavoro, che effettua periodiche ispezioni al fine di verificare la presenza delle condizioni di riconoscimento. Non possono essere imprese sociali le amministrazioni pubbliche, le organizzazioni di erogazioni di beni o servizi esclusivamente a favore dei propri soci.
16) Impresa e spendita del nome: l'imprenditore occulto
Il principio giuridico della spendita del nome enuncia che gli effetti degli atti giuridici ricadono sul soggetto e solo sul soggetto il cui nome è stato validamente speso nel traffico giuridico. Solo questi, in particolare, è obbligato nei confronti del terzo contraente. È quindi il principio
formale della spendita del nome, e non il criterio sostanziale della titolarità dell’interesse economico, che domina nel nostro ordinamento l’imputazione dei singoli atti giuridici e dei loro effetti. C’è dissociazione fra il soggetto cui è formalmente imputabile la qualità di imprenditore ed il reale interessato. È questo il fenomeno dell’esercizio dell’impresa tramite interposta persona. Il soggetto (persona fisica o giuridica) che compie in proprio nome i singoli atti di impresa è l’imprenditore palese o prestanome. Il soggetto (persona fisica o giuridica) che somministra al primo i necessari mezzi finanziari, dirige in fatto l’impresa e fa propri tutti i guadagni, è l’imprenditore indiretto o occulto a questo espediente si può ricorrere per aggirare un divieto di legge (divieto per impiegati statali di esercitare attività d’impresa). Viene fatto per diverse ragioni, è