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BAMBINI ATTIVI E AUTONOMI

1. Dilemma autonomia e dipendenza e come influisce sulla relazione

adulto-bambino, con esempi.

Il dilemma tra autonomia e dipendenza si riferisce alla complessa relazione tra il

bisogno del bambino di acquisire indipendenza e l'inevitabile necessità di dipendere

dagli adulti per il supporto emotivo, educativo e pratico.

L'autonomia rappresenta la capacità del bambino di svolgere compiti, prendere

decisioni e agire in maniera indipendente. Questa competenza è fondamentale

perché permette al bambino di sentirsi competente e sicuro di sé. Nel contesto

educativo e familiare, l'obiettivo è quello di incoraggiare lo sviluppo di questa

indipendenza, poiché aiuta il bambino a:

- esplorare il mondo esterno;

- risolvere problemi in modo creativo;

- sviluppare la capacità di autoregolazione.

Dall'altra parte, la dipendenza è un aspetto normale e sano nella crescita, soprattutto

nei primi anni di vita, in cui il bambino ha bisogno del supporto e della guida degli

adulti. La dipendenza è necessaria perché:

- offre un senso di sicurezza emotiva;

- permette di creare legami di attaccamento stabili e sicuri;

- consente al bambino di ricevere i modelli comportamentali da seguire.

La relazione adulto-bambino è strettamente influenzata dal modo in cui si gestisce

questo dilemma. Ecco come:

- ruolo dell’adulto come guida e supporto emotivo → nei primi anni di vita, la

relazione si basa su una forte dipendenza. Il bambino ha bisogno di sicurezza

emotiva e di figure di riferimento che forniscano un attaccamento sicuro. Se

l’adulto riesce a creare questo senso di sicurezza, il bambino si sentirà più

fiducioso nel mondo che lo circonda e, gradualmente, avrà il coraggio di

iniziare ad esplorare e agire in modo più autonomo. Ad esempio: un bambino

che sta imparando a camminare dipende dall’adulto per il sostegno fisico ed

emotivo. Se un genitore gli sta vicino, lo incoraggia e lo aiuta a rialzarsi in

caso di cadute, il bambino si sentirà abbastanza sicuro per continuare a

provare;

- promozione dell’autonomia → a mano a mano che il bambino cresce, l’adulto

dovrebbe incoraggiare il bambino a prendere decisioni e a gestire piccole

responsabilità. Questo processo richiede che l’adulto lasci andare

progressivamente il controllo, ma resti sempre disponibile come risorsa. Qui

emerge l’importanza della fiducia reciproca: il bambino sa di poter contare

sull’adulto, anche quando esplora la propria indipendenza. Ad esempio: un

genitore che permette al bambino di vestirsi da solo, pur sapendo che il

processo sarà più lungo e meno efficiente.

Lasciandolo fare, il genitore promuove lo sviluppo dell’autonomia, ma resta

pronto ad intervenire qualora il bambino abbia bisogno di aiuto;

- sostenere l’autonomia con limiti e confini → se da una parte l’autonomia è

importante, dall’altra l’adulto deve fornire delle regole e dei limiti chiari che il

bambino può interiorizzare. Tali confini servono da struttura sicura entro la

quale il bambino può muoversi in autonomia. In questo modo, la dipendenza

non viene vissuta come un aspetto negativo, ma come un riferimento sicuro

che guida la crescita. Ad esempio: un educatore in una scuola dell'infanzia

che consente ai bambini di scegliere con cosa giocare, ma impone la regola

che alla fine della giornata tutti devono riporre i giochi al loro posto. Qui

l'adulto concede autonomia nella scelta, ma stabilisce limiti per insegnare

responsabilità e ordine.

Una gestione inadeguata del dilemma può compromettere la relazione

adulto-bambino e influenzare negativamente lo sviluppo del bambino:

- troppa dipendenza: Se l'adulto mantiene il bambino in uno stato di continua

dipendenza, ad esempio facendo tutto al suo posto, il bambino potrebbe

sviluppare insicurezza e mancanza di fiducia nelle proprie capacità. La

relazione adulto-bambino diventerebbe una relazione di controllo, in cui

l'adulto soffoca l'iniziativa del bambino. Ad esempio: un genitore che non

permette mai al bambino di fare errori (come dimenticare i compiti o non

vestirsi in modo appropriato al clima) trasmette l'idea che il bambino non sia

capace di gestire nulla da solo, rendendolo passivo e ansioso;

- troppa autonomia senza sostegno: Se invece il bambino è lasciato troppo

presto a gestirsi da solo senza adeguata guida e sicurezza, potrebbe sentirsi

abbandonato o incompreso. In questo caso, il bambino potrebbe sviluppare

paure, ansia o comportamenti aggressivi per compensare la mancanza di

supporto. Ad esempio: In una situazione scolastica, un insegnante che chiede

ai bambini di lavorare in modo completamente indipendente senza dare

istruzioni o indicazioni potrebbe lasciare alcuni di loro confusi o frustrati,

generando una situazione di stress anziché di apprendimento.

Il dilemma autonomia-dipendenza è una dinamica in costante evoluzione che

richiede un attento bilanciamento da parte degli adulti. Una relazione adulto-bambino

sana si basa sulla capacità dell’adulto di offrire sicurezza e supporto, ma anche di

lasciare al bambino la possibilità di esplorare e sviluppare la propria indipendenza.

Solo attraverso una gestione equilibrata di questo dilemma, il bambino potrà

crescere come una persona sicura di sé, capace di affrontare il mondo con fiducia,

ma anche consapevole di poter contare sugli altri quando necessario.

2. Come rendere il bambino autonomo e il ruolo dell’adulto a Loczy.

L’approccio di Loczy si basa sulla convinzione che i bambini, sin dalla primissima

infanzia, siano in grado di sviluppare autonomia e competenze personali attraverso il

proprio movimento e la libera esplorazione. Ci sono alcuni principi chiave che

guidano il processo di promozione dell’autonomia nel bambino:

- libertà di movimento → una delle idee fondamentali di Pikler è che i bambini

devono essere liberi di muoversi e sperimentare il proprio corpo fin dai primi

mesi di vita.

Questo significa che non vengono messi in posizioni che non possono

raggiungere da soli (come seduti o in piedi), ma sono lasciati liberi di

esplorare i propri movimenti autonomamente. Il movimento libero consente al

bambino di acquisire consapevolezza delle proprie capacità e di sperimentare

gradualmente nuovi traguardi senza forzature. Ad esempio: un bambino

lasciato su un tappeto a esplorare liberamente inizierà spontaneamente a

rotolare, gattonare e successivamente a camminare, acquisendo fiducia nelle

proprie capacità motorie senza interventi artificiali degli adulti;

- tempi del bambino → il rispetto dei tempi individuali è centrale nell'approccio

di Loczy. Ogni bambino ha il proprio ritmo di sviluppo, e gli adulti devono

rispettarlo, evitando pressioni o aspettative precoci che potrebbero mettere in

difficoltà il bambino. In questo contesto, l’autonomia si costruisce

progressivamente, seguendo le inclinazioni personali del bambino. Ad

esempio: invece di affrettare il passaggio a tappe come il camminare o il

parlare, gli adulti del Centro di Loczy rispettano i ritmi naturali del bambino,

incoraggiando l'iniziativa personale senza intervenire eccessivamente;

- ambiente preparato → l'ambiente ha un ruolo determinante nella promozione

dell'autonomia. Al Centro di Loczy, lo spazio è organizzato in modo che il

bambino possa esplorare in sicurezza, scegliendo da solo cosa fare e come

muoversi. L'ambiente è pensato per essere a misura di bambino, senza

ostacoli pericolosi, ma ricco di stimoli che lo invitano a muoversi e interagire

con il mondo circostante. Ad esempio: i mobili bassi, i materiali sensoriali e gli

oggetti posti alla portata dei bambini incoraggiano la sperimentazione libera.

Non ci sono giocattoli complicati, ma oggetti semplici che stimolano

l’immaginazione e l’iniziativa.

Nel metodo Pikleriano, l’adulto ha un ruolo essenziale nel facilitare l’autonomia del

bambino, ma lo fa in modo indiretto, osservando e intervenendo solo quando

necessario. Ecco alcuni aspetti del ruolo dell’adulto:

- osservazione attenta e non intrusiva → gli adulti al Centro di Loczy non

dirigono il gioco o le attività del bambino, ma osservano con attenzione i suoi

progressi, pronti a intervenire solo se strettamente necessario. Questo

approccio permette al bambino di fare esperienze autonome, ma al tempo

stesso di sentirsi al sicuro sotto lo sguardo attento dell'adulto. Ad esempio:

l’adulto osserva un bambino che cerca di prendere un oggetto distante, ma

non lo aiuta immediatamente. Solo se il bambino manifesta frustrazione o

pericolo, l’adulto interviene, magari con una parola di incoraggiamento o un

piccolo aiuto;

- cura rispettosa e interazioni individualizzate → un altro principio chiave del

metodo è la cura quotidiana – come il momento del cambio o del pasto – che

diventa un’occasione per stabilire una relazione di fiducia tra adulto e

bambino. In questi momenti, l’adulto interagisce direttamente con il bambino,

mantenendo un atteggiamento rispettoso e ascoltando le sue esigenze.

Ad esempio: durante il cambio del pannolino, l’adulto parla con il bambino,

spiegandogli ogni gesto, chiedendo il suo contributo, e rispettando i suoi

tempi e reazioni. Questo crea un clima di collaborazione e dialogo, dove il

bambino si sente coinvolto e rispettato;

- creazione di una relazione di fiducia → al centro di questo approccio c'è la

creazione di una relazione basata sulla fiducia reciproca. Il bambino si sente

sicuro sapendo che l'adulto è sempre disponibile, ma non invadente. Questa

sicurezza affettiva diventa la base per l'esplorazione autonoma del mondo. Ad

esempio: un bambino che sa di poter contare sull'adulto come riferimento

emotivo, si sentirà libero di esplorare nuove attività sapendo di avere un punto

di appoggio se dovesse avere bisogno di aiuto;

- limiti e confini chiari → sebbene l’adulto intervenga poco direttamente, è

comunque responsabile di stabilire dei limiti chiari e sicuri. Questi limiti

servono a dare al bambino una struttura entro cui muoversi liberamente e

sviluppare autonomia. I confini devono essere coerenti e rispettati, così che il

bambino possa interiorizzarli senza sentirli come oppressivi. Ad esempio:

l’adulto stabilisce la regola che i bambini devono rimettere a posto i giocattoli

dopo averli usati. Anche se promuove l’autonomia nel gioco, l’adulto assicura

che ci sia una routine e un ordine che il bambino possa rispettare.

In sintesi, il metodo Pikler al Centro di Loczy punta a rendere il bambino autonomo

attraverso un equilibrio tra libertà di esplorazione e

Dettagli
A.A. 2023-2024
29 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ramona.dellapietra96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia dell'infanzia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Zonca Paola.