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DOMANDE ORALE
CAP 2
• Numeri indici elementari dei prezzi e proprietà
Un numero indice elementare del prezzo di un bene o servizio `e il rapporto tra il prezzo unitario del bene o servizio al
tempo con- siderato (tempo corrente) e il prezzo unitario del medesimo bene o servizio ad un tempo di riferimento (tempo
base). indici circ
dei elementari rev
numeri prop
prop
• Numeri indici dei prezzi al consumo e numeri indici sintetici con formule
I numeri indici dei prezzi al consumo (IPC) misurano le variazioni nel tempo dei prezzi di un paniere rappresentativo di tutti i
beni e servizi destinati ai consumi finali delle famiglie.
numeri indici sintetici: esprimono la variazione congiunta di un insieme di grandezze economiche.
indici dei prezzi Lasp
num EffIIIII L sintetici
indici
num
indici
non dei prezzi IIfIp
Paasche.IE
• Cosa sono le posizioni rappresentative
Essendo impossibile rilevare i prezzi di tutti i prodotti di un paniere, l’ISTAT seleziona un campione di prodotti detti
posizioni rappresentative IIasit
• Proprietà di circolarità e a cosa serve
la propriet`a di circolarit`a permette:
il cambiamento di base (ribasamento) per serie di numeri indici a base fissa,
▶ la conversione da base fissa a base mobile e viceversa.
▶ sihinit
• Cosa è l’inflazione
Per inflazione si intende la variazione generalizzata dei prezzi. Un’in- flazione positiva (negativa), ovvero un aumento
(diminuzione) gene- ralizzato dei prezzi, porta ad una diminuzione (aumento) del potere d’acquisto della moneta e quindi del
valore reale di tutte le grandezze economiche espresse in valuta.
• Tasso di inflazione congiunturale e tendenziale + formule + che numeri indici ho al numeratore e al denominatore
tasso di inflazione congiunturale: esprime la variazione dei prez- zi rispetto al mese precedente dello stesso anno;
▶ tasso di inflazione tendenziale: esprime la variazione dei prezzi rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
▶ mind.IE
L’ISTAT calcola i tassi di inflazione come rapporto tra due numeri indici dei prezzi al consumo (es. NIC) con lo stesso
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anno base. Tale anno base determina il paniere di riferimento, cio`e l’insieme di beni e servizi rispetto al quale viene
effettivamente valutata l’inflazione. Tassi rapp
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• Cosa comporta una base del NIC 2015 a una base recente e ami
Aggiornare la base del NIC a un anno più recente permette permette di avere una indicazione più precisa e attuale
Allende
dell’inflazione (aggiorno i panieri che cambiano negli anni, con una base più attuale ricalcolo i dati storici per riflettere la
nuova base
• Procedura di deflazionamento, procedura di deflazionamento con gli aggregati economici , come si deflaziona il PIL
Quando una grandezza economica `e espressa in valore monetario, la sua variazione nel tempo include non solo la
variazione di valore effettivo, ma anche la variazione del potere d’acquisto della valuta dovuto alla variazione del livello
generale dei prezzi (inflazione).
Il deflazionamento `e una procedura che consente di depurare il va- lore monetario di una grandezza economica
dall’effetto dell’inflazio- ne, ovvero di esprimerla, anzich ́ e a prezzi correnti (valore nominale), ai prezzi di un anno base,
ovvero a prezzi costanti (valore reale).
Siccome un aggregato economico rappresenta il valore di un insieme di beni e servizi, il deflazionamento richiede la
disponibilit`a di un numero indice sintetico dei prezzi proprio di tali beni e servizi, detto deflatore.
Il deflatore proprio dei consumi finali delle famiglie (CFn) `e l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettivit`a (NIC).
Quindi, la serie dei consumi ai prezzi del tempo h si ottiene dividendo la serie dei consumi ai prezzi correnti per la serie dei
NIC in base tempo h.
In generale, il deflazionamento di aggregati economici `e effettuato per via indiretta, ovvero scindendo l’aggregato nelle
sue compo- nenti (es. categorie di prodotti), le quali vengono deflazionate se- paratamente (utilizzando numeri indici
sintetici dei prezzi propri dei beni e servizi che li compongono) e poi sommate.
Per deflazionare il PIL, l’ISTAT procede al deflazionamento degli aggregati produzione (ai prezzi di mercato) e consumi
intermedi (ai prezzi base) per ciascuna branca produttiva. Dopodich`e, viene effet- tuata la differenza tra i due aggregati,
ottenendo il valore aggiunto deflazionato, e il risultato viene sommato su tutte le branche.
• Che differenza c’è tra il deflatore del PIL e i numeri indici dei prezzi al consumo
CPI: Misura l'inflazione dal punto di vista del consumatore finale, utilizzando un paniere fisso di beni e servizi. È utilizzato
per monitorare il costo della vita e per indicizzare redditi e contratti.
Deflatore del PIL: Misura le variazioni di prezzo di tutti i beni e servizi prodotti nell'economia, permettendo di calcolare il
PIL reale. Riflette l'inflazione a livello macroeconomico e tiene conto dei cambiamenti nei modelli di produzione e consumo.
In pratica, il CPI è più specifico per l'inflazione dei consumatori, mentre il deflatore del PIL fornisce una visione più
completa dell'inflazione a livello economico generale.
• 3 configurazioni del PIL
M
X
CF I
OIL prodotti
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CAP 3
• Numeri indici di produttività parziale e proprietà
Produttivit`a parziale: considera un solo input e un solo out- put. La produttivit`a parziale del j -esimo input rispetto al k
esimo output `e:
PPIR 9
Le misure di produttivit`a parziale piu` comunemente utilizzate con- siderano il valore aggiunto come output e il lavoro
dipendente o il capitale fisso come input:
produttivit`a nominale del lavoro: valore aggiunto/numero di addetti;
▶ produttivit`a del lavoro: valore aggiunto/ore lavorate;
▶ produttivit`a del capitale: valore aggiunto/investimenti fissi lordi.
▶ III
indici prod parziale
num
PRODUTTIVITÀ TOTALE DEI FATTORI (TFP) : proprietà: proporzionalità
• Efficienza tecnica dal lato dell’input (con un input e con due imput) e output
Consideriamo il caso di un unico input X1. Il processo i, rappresentato dal punto I con coordinate (xi1, yi ), non `e
tecnicamente efficiente, in quanto si trova al di sotto della frontiera di produzione. Per diventarlo, potrebbe:
spostarsi nel punto A, ovvero produrre una maggiore quantit`a di out- put impiegando la stessa quantit`a di input,
▶
oppure
spostarsi nel punto B, ovvero produrre la stessa quantit`a di output impiegando una minore quantit`a di input.
▶ Q
eff tecnica output
lato Ya
di
tecnica
off lato input
• Differenza fra produttività e efficienza tecnica
Produttivit`a ed efficienza tecnica sono due diverse propriet`a dei processi produttivi.
Produttivit`a: output prodotto con un’unit`a di input. E` un indicatore assoluto calcolato su dati effettivi.
▶ Efficienza tecnica: grado di aderenza ad una situazione di ottimalit`a produttiva (es. quanto output in piu` potrebbe
▶
esse- re prodotto impiegando la stessa quantit`a degli input, oppure quanto input in meno potrebbe essere utilizzato per
produrre la stessa quantit`a di output). E` un concetto relativo che confron- ta i dati effettivi con uno standard di
riferimento (benchmark).
• Indica due processi A e B , B è più produttivo di A ma l’efficienza tecnica di B é minore di A quindi Bè meno efficiente-
> disegna nel grafico ( dopo produttività minore e efficienza maggiore)
É
iii tipologie
di input ma
MIE
FRONT DI è te
PROD affffeggeeanji
affezione
• Cosa è un isoquanto
Un isoquanto `e l’insieme di tutte le combinazioni delle quantit`a degli input che permettono di produrre una data quantit`a
massima di output.
• Frontiera di produzione stocastica Cobb-Douglas (campo di esistenza vi€R)
E vi
Titti
Bot Bilogxij Ui
Vi gi exp
loggi
• Frontiera deterministica Cobb Douglas vi
senza
• Concetto di elasticità
L’elasticit`a dell’output rispetto ad un certo input `e interpretabile come la variazione percentuale della massima quantit`a
producibile di output a seguito di una variazione percentuale unitaria di tale input, mantenendo costante la quantit`a di tutti
gli altri.
• Grafico y, ti aspetti di vedere una funzione lineare o non lineare
CAP 4
• Frontiera decisionale
si dice frontiera decisionale, in quanto partiziona lo spazio campionario congiunto di X1 e X2 in due regioni: una in cui si
classifica in G0, l’altra in cui si classifica in G1.
BotBiXii Baxia
logit Gi Xia
Xin Baxizzo
BotBixii
D se
altrimenti
• Equazione frontiera decisionale nel modello di regressione logistica XI'BG
10g
Xi
logistica EBxi
di logit BO
regi
modello
• La frontiera decisionale ha forma Lineare? ( è una retta se le var sono esplicative)
• Modello di regressione logistica (ha dato dei dati )
MAP
• Regola classificatoria
La classificazione basata sulla regola del massimo a posteriori (MAP) consiste nell’assegnazione al gruppo con la
maggiore pro- babilit`a prevista. In generale, qualunque sia il modello predittivo, si ha: Xi
IT
G Xi
PU Ii
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Xi
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modello logistica ha
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Xi
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• Perché il cut off viene sostituito dal massimo a posteriori isolo
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7 base di 0.5
Se i gruppi G0 e G1 hanno diversa numerosit`a, il modello predittivo avr`a, in fase di stima, maggiore informazione per uno
dei due gruppi, quindi, in fase di previsione, tender`a a sovrastimare la probabilit`a di appartenenza a tale gruppo. Di
conseguenza, la classificazione col cut-off c = 0.5 porter`a a valori sbilanciati di specificit`a e sensibilit`a.
Ad esempio, se le unit`a in G1 sono in minor numero rispetto alle unit`a in G0, il modello predittivo tender`a a
▶
sovrastimare la probabilit`a di appartenenza al gruppo G0, di conseguenza la classificazione col cut- off c = 0.5 porter`a
ad una specificit`a piu` elevata della sensibilit`a. Viceversa, se G1 `e il gruppo piu` numeroso, la s