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STIMOLI APERTI RISPOSTE APERTE
Abbiamo sia lo stimolo dell’insegnante che la risposta dell’alunno. Gran parte degli
strumenti usati per la rilevazione dei dati valutativi, che i docenti impiegano nel fare
scuola, sono tali da rendere poco affidabili le informazioni a cui si perviene:
• Interpretazione soggettiva e non univoca delle domande e delle risposte
• Impossibilità di predeterminare in modo univoco il punteggio
• Soggettività del giudizio che dipende dalle caratteristiche soggettive di chi porge le
prove.
Ci sono dei limiti alle prove tradizionali. L’alterazione del giudizio avviene in
seguito a una serie di effetti:
• Effetto alone: il voto di un compito dipende dai voti dei compiti precedenti
• Effetto di contrasto: il voto di un compito dipende dalle prove degli altri allievi
• Effetto di Pigmalione: le previsioni di successo o insuccesso degli alunni vengono
fatte sulla base delle convinzioni che l’insegnante ha nei confronti degli alunni.
Limiti dei colloqui orali
Scarsa rappresentatività: le domande possono stimolare solamente alcune capacità
1. e alcuni aspetti dell’apprendimento tralasciandone altri
Stimoli difformi e improvvisati: gli stimoli sono diversi tra studente e studenti; se
2. non fosse così gli ultimi interrogati avrebbero notevoli vantaggi sui primi
Frequenti interventi dell’esaminatore: l’esaminatore può influenzare le risposte,
3. mettere in difficoltà o aiutare lo studente. I suoi interventi hanno spesso conseguenze
imprevedibili
Registrazione imprecisa: la registrazione dei risultati è spesso lasciata alla memoria
4. con le conseguenze facilmente immaginabili
Lettura arbitraria dei risultati: è una conseguenza delle imprecisioni e delle
5. decisioni arbitrarie dell’esaminatore
Limiti alle prove scritte
Scarsa rappresentatività: rispetto ai contenuti e alle capacità intellettuali da
6. stimolare
Frequenti ambiguità nella formulazione rispetto alla consegna che non sempre è
7. chiara
Commistione con elementi estranei quali la chiarezza espositiva, ortografia ecc
8. Lettura arbitraria delle risposte conseguenza del disaccordo tra esaminatori su:
9.
• che cosa misurare
• quali procedimenti utilizzare nella misura.
Docenti diversi valutano diversamente la stessa prova
10.
I primi criteri proposti per la correzione dei temi si centrano sull’elaborazione
concettuale connessa al contenuto del tema. I criteri centrali attengono agli aspetti
organizzativi del saggio, gli ultimi a quelli linguistico – formali. (16 criteri).
2) PROVE SEMI-STRUTTURATE
Presentano degli stimoli chiusi ma prevedono una risposta aperta da parte dell’alunno
sono domande che permettono di formulare autonomamente la risposta, ma
strutturate in modo da consentire la confrontabilità mediante vincoli che delineano
una traccia per la risposta (parametri di lunghezza, ordine gerarchico dei temi, concetti
da affrontare, livello di generalizzazione).
La loro struttura prevede:
Una serie articolata di stimoli
a. Risposte aperte che rispettino vincoli tali da rendere confrontabili con criteri di
b. correzione predeterminati.
Le tipologie di prove semi-strutturate ci sono
il saggio breve: sono trattazioni scritte, di lunghezza media, composte da una
domanda o traccia ben definita, generalmente riguardante un determinato campo
disciplinare. Nel tema si dà una consegna più ambigua e più ampia e verifica più
aspetti nello stesso tempo; nel saggio lo stimolo è ben definito, chiaro ed è facilmente
verificabile e interpretabile
• la riflessione parlata: è una procedura diagnostica fondata su conversazioni
adattate dal docente utilizzata per indagare, comprendere e sollecitare le modalità di
ragionamento che gli studenti impiegano quando vengono posti di fronte a una
situazione problematica. Occorre predefinire alcune delle sollecitazioni offerte agli
alunni, di prevedere e registrare le risposte sulla basa di modelli interpretativi utili
per scoprire e interpretare i processi di ragionamento attivati dagli alunni.
• il riassunto: formulare in maniera sintetica, efficace ed originale i contenuti e le
informazioni più importanti senza modificare il senso e il significato e considerando
attentamente i vincoli imposti. È necessario predisporre una griglia per la correzione
analitica:
• lunghezza minima del testo
• focalizzazione dei contenuti
• adattamento al destinatario
• funzione comunicativa prevalente
• completezza
• le domande semi-strutturate: sono formate da quesiti scritti, ognuno dei quali
viene articolato in sotto domande, su tematiche interdisciplinari ben definite, che
richiedono risposte aperte ma tendenzialmente molto brevi e circoscritte.
Queste prove permettono di rilevare conoscenze, competenze o abilità non rilevabili
con le prove oggettive. Attivando la memoria rievocativa, invece che riconoscitiva,
permettono la verifica dei processi intellettuali superiori.
3) PROVE OGGETIVE DI VERIFICA E DI PROFITTO
Nascono dalla necessità di diminuire il peso delle componenti soggettive nella
strutturazione del giudizio valutativo. Le prove oggettive sono costituite da una serie di
elementi che sono occasioni per dar modo agli alunni di manifestare in quale grado
hanno raggiunto gli obiettivi di cui si interessa la prova e sono corredate da chiavi di
correzione che consentono uniformità di correzione anche tra correttori che non
possono confrontarsi direttamente. Le risposte delle prove oggettive vengono valutate
in base a criteri esplicitamente dichiarati uguali per tutti. Le prove oggettive
consentono di assegnare punteggi parziali ai vari settori di cui esse si compongono in
modo da ottenere una valutazione articolata del profitto. Le prove oggettive
consentono:
• di raccogliere ed analizzare gli aspetti salienti del profitto
• di registrarli sia per alunno che per argomento così da avere nel modo più rapido un
profilo di sviluppo della classe e degli alunni.
Si tratta di informazioni schematiche, quantitative, ma rapide; se si dovesse
approfondire la situazione dell’alunno si potrebbero poi analizzare gli errori e
interrogare il soggetto. ….
Sono prove che sollecitano prestazioni culturali. Normalmente vengono usate per
valutare gli apprendimenti passati, cioè per misurare quanto uno studente abbia
appreso a conclusione di un intervento formativo, sia a breve che a lungo termine e
rispondono per le loro caratteristiche e per le loro possibilità, a molte delle esigenze
avvertite da quanti sono interessati alla realizzazione di modalità adeguate di verifica.
….
Può definirsi prova di profitto ogni tentativo compiuto per manifestare le conoscenze
degli allievi con lo scopo di saggiarne la qualità e la quantità. La prova di profitto:
• è un costrutto pratico-operativo elaborato per poter osservare al meglio gli aspetti
della realtà formativa
• è il mezzo impiegato per ricavare il maggior numero di informazioni affidabili
sull’apprendimento
La prova oggettiva dovrebbe contenere:
• la condizione: l’insieme di circostanze nelle quali la performance deve essere eseguita
• il criterio: il grado di padronanza delle abilità sottoposte a verifiche che si ritiene
accettabile
Le prove di profitto sono suddivise in base a:
• prestazione richiesta
• momenti di valutazione
• numero degli alunni
• funzioni della valutazione
Le prove strutturate o oggettive predeterminano l’esattezza di ogni quesito,
permettono di verificare conoscenze di tipo mnemonico, applicativo o convergente,
MA non permettono di verificare pensiero autonomo e soluzioni inedite di problemi.
Esempi di prove strutturate:
• vero/falso
• completamenti
• corrispondenze
• scelte multiple
Limiti dei colloqui
1. le domande possono stimolare solamente alcune capacità
scarsa rappresentatività:
2. gli stimolo sono diversi tra studente e studente.
Stimoli difformi e improvvisati: l’esaminatore può influenza le risposte
Frequenti interventi dell’esaminatore:
3.
4. la registrazione dei risultati è espesso lasciata alla memoria con le
Registrazione imprecisa:
conseguenze facilmente immaginabili
5. è una conseguenza delle impressioni e decisioni arbitrarie
Lettura arbitraria dei risultati:
dell’esaminatore
Limiti delle prove scritte
6. Scarsa rappresentatività
7. Frequenti ambiguità nella formulazione
8. Commistione con elementi estranei
9. Lettura arbitraria delle risposte
• Docenti diversi valutano diversamente
Prove semistrutturate
• Domande che permettono di formulare in maniera autonoma la risposta
• Ma strutturate in modo da consentire la confrontabilità mediante vincoli che delineano la
traccia.
La loro struttura prevede
a. Una serie articolata di stimoli chiusi.
b. che rispettino vincoli tali da renderle confrontabili con criteri di correzione
Risposte aperte
predeterminati.
Tipologie
• Domande strutturate
• Saggi brevi
• Riassunti
• Riflessione parlata
Le prove semi-strutturate permettono di rilevare conoscenze/competenze/abilità non rilevabili
con le prove oggettive.
Attivando la memoria rievocativa, invece che riconoscitiva permettono la verifica dei processi
intellettuali superiori.
Domande semi strutturate.
• Sono formate da quesiti scritti, ognuno dei quali viene articolato in sottodomande, su
tematiche interdisciplinari ben definite, che richiedono risposte aperte ma tendenzialmente
molto brevi e circoscritte.
Saggi brevi
• Sono trattazioni scritte, di lunghezza media, composte da una domanda o traccia ben
definita, generalmente riguardante un determinato campo disciplinare.
Differenza tra saggio e tema:
Saggio Tema
-Lo stimolo fornito è ben definito, chiaro e unicamente Le sollecitazioni offerte dal
interpretabile. tema sono destrutturate e
-Pone un solo problema ambigue
-Importante la fase finale, di stesura della griglia di Misura e verifica più cose
correzione, in cui vengono indicati i criteri di verifica scelti e i nello stesso tempo
relativi punteggi da assegnare
Riassunti
Formulare in maniera sintetica, efficace ed originale i contenuti e le informazioni più
importante senza modificarne il senso e il significato e considerando attentamente i vincoli
imposti.
È necessario predisporre una griglia per la correzione analitica:
• Lunghezza massima del testo
• Focalizzazione dei contenuti
• Adattamento al destinatario
• Funzione comunicativa prevalente