Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 38
Docimologia e pedagogia sperimentale Pag. 1 Docimologia e pedagogia sperimentale Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Docimologia e pedagogia sperimentale Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Docimologia e pedagogia sperimentale Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Docimologia e pedagogia sperimentale Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Docimologia e pedagogia sperimentale Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Docimologia e pedagogia sperimentale Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Docimologia e pedagogia sperimentale Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 38.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Docimologia e pedagogia sperimentale Pag. 36
1 su 38
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

STIMOLI APERTI RISPOSTE APERTE

Abbiamo sia lo stimolo dell’insegnante che la risposta dell’alunno. Gran parte degli

strumenti usati per la rilevazione dei dati valutativi, che i docenti impiegano nel fare

scuola, sono tali da rendere poco affidabili le informazioni a cui si perviene:

• Interpretazione soggettiva e non univoca delle domande e delle risposte

• Impossibilità di predeterminare in modo univoco il punteggio

• Soggettività del giudizio che dipende dalle caratteristiche soggettive di chi porge le

prove.

Ci sono dei limiti alle prove tradizionali. L’alterazione del giudizio avviene in

seguito a una serie di effetti:

• Effetto alone: il voto di un compito dipende dai voti dei compiti precedenti

• Effetto di contrasto: il voto di un compito dipende dalle prove degli altri allievi

• Effetto di Pigmalione: le previsioni di successo o insuccesso degli alunni vengono

fatte sulla base delle convinzioni che l’insegnante ha nei confronti degli alunni.

Limiti dei colloqui orali

Scarsa rappresentatività: le domande possono stimolare solamente alcune capacità

1. e alcuni aspetti dell’apprendimento tralasciandone altri

Stimoli difformi e improvvisati: gli stimoli sono diversi tra studente e studenti; se

2. non fosse così gli ultimi interrogati avrebbero notevoli vantaggi sui primi

Frequenti interventi dell’esaminatore: l’esaminatore può influenzare le risposte,

3. mettere in difficoltà o aiutare lo studente. I suoi interventi hanno spesso conseguenze

imprevedibili

Registrazione imprecisa: la registrazione dei risultati è spesso lasciata alla memoria

4. con le conseguenze facilmente immaginabili

Lettura arbitraria dei risultati: è una conseguenza delle imprecisioni e delle

5. decisioni arbitrarie dell’esaminatore

Limiti alle prove scritte

Scarsa rappresentatività: rispetto ai contenuti e alle capacità intellettuali da

6. stimolare

Frequenti ambiguità nella formulazione rispetto alla consegna che non sempre è

7. chiara

Commistione con elementi estranei quali la chiarezza espositiva, ortografia ecc

8. Lettura arbitraria delle risposte conseguenza del disaccordo tra esaminatori su:

9.

• che cosa misurare

• quali procedimenti utilizzare nella misura.

Docenti diversi valutano diversamente la stessa prova

10.

I primi criteri proposti per la correzione dei temi si centrano sull’elaborazione

concettuale connessa al contenuto del tema. I criteri centrali attengono agli aspetti

organizzativi del saggio, gli ultimi a quelli linguistico – formali. (16 criteri).

2) PROVE SEMI-STRUTTURATE

Presentano degli stimoli chiusi ma prevedono una risposta aperta da parte dell’alunno

sono domande che permettono di formulare autonomamente la risposta, ma

strutturate in modo da consentire la confrontabilità mediante vincoli che delineano

una traccia per la risposta (parametri di lunghezza, ordine gerarchico dei temi, concetti

da affrontare, livello di generalizzazione).

La loro struttura prevede:

Una serie articolata di stimoli

a. Risposte aperte che rispettino vincoli tali da rendere confrontabili con criteri di

b. correzione predeterminati.

Le tipologie di prove semi-strutturate ci sono

il saggio breve: sono trattazioni scritte, di lunghezza media, composte da una

domanda o traccia ben definita, generalmente riguardante un determinato campo

disciplinare. Nel tema si dà una consegna più ambigua e più ampia e verifica più

aspetti nello stesso tempo; nel saggio lo stimolo è ben definito, chiaro ed è facilmente

verificabile e interpretabile

• la riflessione parlata: è una procedura diagnostica fondata su conversazioni

adattate dal docente utilizzata per indagare, comprendere e sollecitare le modalità di

ragionamento che gli studenti impiegano quando vengono posti di fronte a una

situazione problematica. Occorre predefinire alcune delle sollecitazioni offerte agli

alunni, di prevedere e registrare le risposte sulla basa di modelli interpretativi utili

per scoprire e interpretare i processi di ragionamento attivati dagli alunni.

• il riassunto: formulare in maniera sintetica, efficace ed originale i contenuti e le

informazioni più importanti senza modificare il senso e il significato e considerando

attentamente i vincoli imposti. È necessario predisporre una griglia per la correzione

analitica:

• lunghezza minima del testo

• focalizzazione dei contenuti

• adattamento al destinatario

• funzione comunicativa prevalente

• completezza

• le domande semi-strutturate: sono formate da quesiti scritti, ognuno dei quali

viene articolato in sotto domande, su tematiche interdisciplinari ben definite, che

richiedono risposte aperte ma tendenzialmente molto brevi e circoscritte.

Queste prove permettono di rilevare conoscenze, competenze o abilità non rilevabili

con le prove oggettive. Attivando la memoria rievocativa, invece che riconoscitiva,

permettono la verifica dei processi intellettuali superiori.

3) PROVE OGGETIVE DI VERIFICA E DI PROFITTO

Nascono dalla necessità di diminuire il peso delle componenti soggettive nella

strutturazione del giudizio valutativo. Le prove oggettive sono costituite da una serie di

elementi che sono occasioni per dar modo agli alunni di manifestare in quale grado

hanno raggiunto gli obiettivi di cui si interessa la prova e sono corredate da chiavi di

correzione che consentono uniformità di correzione anche tra correttori che non

possono confrontarsi direttamente. Le risposte delle prove oggettive vengono valutate

in base a criteri esplicitamente dichiarati uguali per tutti. Le prove oggettive

consentono di assegnare punteggi parziali ai vari settori di cui esse si compongono in

modo da ottenere una valutazione articolata del profitto. Le prove oggettive

consentono:

• di raccogliere ed analizzare gli aspetti salienti del profitto

• di registrarli sia per alunno che per argomento così da avere nel modo più rapido un

profilo di sviluppo della classe e degli alunni.

Si tratta di informazioni schematiche, quantitative, ma rapide; se si dovesse

approfondire la situazione dell’alunno si potrebbero poi analizzare gli errori e

interrogare il soggetto. ….

Sono prove che sollecitano prestazioni culturali. Normalmente vengono usate per

valutare gli apprendimenti passati, cioè per misurare quanto uno studente abbia

appreso a conclusione di un intervento formativo, sia a breve che a lungo termine e

rispondono per le loro caratteristiche e per le loro possibilità, a molte delle esigenze

avvertite da quanti sono interessati alla realizzazione di modalità adeguate di verifica.

….

Può definirsi prova di profitto ogni tentativo compiuto per manifestare le conoscenze

degli allievi con lo scopo di saggiarne la qualità e la quantità. La prova di profitto:

• è un costrutto pratico-operativo elaborato per poter osservare al meglio gli aspetti

della realtà formativa

• è il mezzo impiegato per ricavare il maggior numero di informazioni affidabili

sull’apprendimento

La prova oggettiva dovrebbe contenere:

• la condizione: l’insieme di circostanze nelle quali la performance deve essere eseguita

• il criterio: il grado di padronanza delle abilità sottoposte a verifiche che si ritiene

accettabile

Le prove di profitto sono suddivise in base a:

• prestazione richiesta

• momenti di valutazione

• numero degli alunni

• funzioni della valutazione

Le prove strutturate o oggettive predeterminano l’esattezza di ogni quesito,

permettono di verificare conoscenze di tipo mnemonico, applicativo o convergente,

MA non permettono di verificare pensiero autonomo e soluzioni inedite di problemi.

Esempi di prove strutturate:

• vero/falso

• completamenti

• corrispondenze

• scelte multiple

Limiti dei colloqui

1. le domande possono stimolare solamente alcune capacità

scarsa rappresentatività:

2. gli stimolo sono diversi tra studente e studente.

Stimoli difformi e improvvisati: l’esaminatore può influenza le risposte

Frequenti interventi dell’esaminatore:

3.

4. la registrazione dei risultati è espesso lasciata alla memoria con le

Registrazione imprecisa:

conseguenze facilmente immaginabili

5. è una conseguenza delle impressioni e decisioni arbitrarie

Lettura arbitraria dei risultati:

dell’esaminatore

Limiti delle prove scritte

6. Scarsa rappresentatività

7. Frequenti ambiguità nella formulazione

8. Commistione con elementi estranei

9. Lettura arbitraria delle risposte

• Docenti diversi valutano diversamente

Prove semistrutturate

• Domande che permettono di formulare in maniera autonoma la risposta

• Ma strutturate in modo da consentire la confrontabilità mediante vincoli che delineano la

traccia.

La loro struttura prevede

a. Una serie articolata di stimoli chiusi.

b. che rispettino vincoli tali da renderle confrontabili con criteri di correzione

Risposte aperte

predeterminati.

Tipologie

• Domande strutturate

• Saggi brevi

• Riassunti

• Riflessione parlata

Le prove semi-strutturate permettono di rilevare conoscenze/competenze/abilità non rilevabili

con le prove oggettive.

Attivando la memoria rievocativa, invece che riconoscitiva permettono la verifica dei processi

intellettuali superiori.

Domande semi strutturate.

• Sono formate da quesiti scritti, ognuno dei quali viene articolato in sottodomande, su

tematiche interdisciplinari ben definite, che richiedono risposte aperte ma tendenzialmente

molto brevi e circoscritte.

Saggi brevi

• Sono trattazioni scritte, di lunghezza media, composte da una domanda o traccia ben

definita, generalmente riguardante un determinato campo disciplinare.

Differenza tra saggio e tema:

Saggio Tema

-Lo stimolo fornito è ben definito, chiaro e unicamente Le sollecitazioni offerte dal

interpretabile. tema sono destrutturate e

-Pone un solo problema ambigue

-Importante la fase finale, di stesura della griglia di Misura e verifica più cose

correzione, in cui vengono indicati i criteri di verifica scelti e i nello stesso tempo

relativi punteggi da assegnare

Riassunti

Formulare in maniera sintetica, efficace ed originale i contenuti e le informazioni più

importante senza modificarne il senso e il significato e considerando attentamente i vincoli

imposti.

È necessario predisporre una griglia per la correzione analitica:

• Lunghezza massima del testo

• Focalizzazione dei contenuti

• Adattamento al destinatario

• Funzione comunicativa prevalente

Dettagli
A.A. 2022-2023
38 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lofaro.alberto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Docimologia e pedagogia sperimentale e laboratorio c.i e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Compagno Giuseppa.