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Attività di ricerca, articoli 88 e 89;

le attività di ricerca sono riservate al ministero per l'occupazione temporanea degli immobili, è

prevista un'indennità per il proprietario, in denaro o attraverso il rilascio delle cose o parte di esse

quando non sono di interesse dello Stato punto le ricerche e gli scavi sono affidati anche in

concessione a soggetti pubblici o privati. Le cose rinvenute sono di proprietà del ministero il quale

può darle in esposizione a regione o altro ente pubblico che ne può assicurare la conservazione

custode appunto esse diventano parte del demanio o patrimonio indisponibile di proprietà dello

Stato pubblico. Le scoperte fortuite (art. 90) voi devono avere denuncia entro 24 ore, con l'obbligo

di conservazione temporanea, lasciandole in condizioni e nel luogo ove esse siano state ritrovate,

salvo impossibilità di garantirne la sicurezza eventuali spese sono rimborsate dal ministero. Gli

articoli 92 e 93 prevedono anche un premio per i ritrovamenti al proprietario dell'immobile dove è

avvenuto il ritrovamento al concessionario dell'attività di ricerca; Allo scopritore fortuito virgola

non superiore alla metà del valore delle cose ritrovate, ad opera di un terzo nominato di comune

accordo o tribunale, tranne se si sia introdotto in proprietà altrui. Art. 94: vv i rinvenimenti nei

fondali nella zona di mare estesa 12 miglia marine a partire dal limite esterno del mare territoriale

sono regolate dalla Convenzione Unesco adottata a Parigi il 2/11/2007 e ratificata in Italia con la

legge 157/2009. 11. Espropriazione dei beni culturali

Art. 95-96-97 tre casi:

1. Nei casi in cui ciò risponda ad un'importante interesse a migliorare le condizioni di tutela ai

fini della fruizione pubblica dei beni medesimi, il ministero può procedere ad esproprio o

autorizzarlo in favore di regioni e altri enti.

2. Espropriazione ai fini strumentali: riguarda edifici ed aree per isolare o restaurare beni

culturali immobili, assicurarne luce, prospettiva, decoro, accesso, ecc.

3. Espropriazione di immobili per eseguire interventi in interesse archeologico Ricerche

finalizzate al ritrovamento di reperti archeologici; È necessaria la dichiarazione di pubblica

utilità, ed è prevista indennità di espropriazione al valore di mercato.

12. Fruizione dei Beni Culturali

Fruizione = bene offerto alla conoscenza e al godimento collettivo; precede la valorizzazione

(intesa come l’incremento dello stato di conservazione ai fini della fruizione).

- Art 101: gli istituti e i luoghi della cultura possono essere pubblici o privati e sono musei,

aree e parchi archeologici, biblioteche archivi, complessi monumentali.

- Art 102: stabilisce che lo stato ed altri enti assicurano la fruizione dei luoghi di cultura.

- Art 103: disciplina l'apertura al pubblico dei luoghi di cultura, con indicazioni per l'accesso.

È prevista la possibilità per l'ente di scegliere l'accesso gratuito e libero in realtà ad

eccezione di biblioteche e archivi, gratuiti per finalità di studio e ricerca, la regola

dell'onerosità è mantenuta l'ente determina modalità di emissione, distribuzione e vendita

dei biglietti anche attraverso la stipula di convenzioni. Eventuali agevolazioni devono essere

mantenute per tutti i cittadini dell'UE senza discriminazioni.

- Art 104: Diverse tipologie di beni di privati assoggettati a visita da parte del pubblico: i beni

culturali mobili; Le collezioni dichiarate di interesse eccezionale con atto del ministero

sentito il proprietario le modalità di visita vanno concordate con il soprintendente che ne dà

comunicazione al comune e alla città metropolitana.

- Art 105: Definisce funzioni esercitate tra ministero e regione nel vigilare il rispetto dei

diritti di uso e godimento del bene culturale

- Art 106: concessione dell'uso dei beni culturali per finalità compatibili; Ad esempio con

cessione temporanea e gratuita di porzioni di un parco o altro bene demaniale, disciplinato

dal diritto amministrativo.

- Art 107: Uso strumentale e precario e alla riproduzione dei beni culturali, utilizzo

temporaneo e limitato, ad esempio per girare la scena di un film insieme all'articolo 108

disciplina anche la riproduzione a motivi di studio, conservazione o uso personale è vietato

però il contatto e il calco è necessario rispettare le norme sul diritto d'autore su un canone è

dovuto, ma l'amministrazione può richiedere rimborso spese sostenute a richiedente punto la

creazione richiesta in caso possa derivare pregiudizio ai beni culturali.

- Art 109: Concessione riproduzione ai beni culturali per fini di raccolta e immagini

fotografiche di ripresa.

- DM 21-2-2018: 1. Adozione livelli uniformi di qualità per musei e luoghi di interesse

(pubblici o privati); 2. Attivazione del sistema museale nazionale; 3. Sistema di

accreditamento. 13. Valorizzazione dei beni culturali

Ai sensi dell’art. 111, la valorizzazione può essere pubblica o privata. L’art 112 disciplina la

La valorizzazione privata invece è disciplinata dall’articolo 113, secondo il

valorizzazione pubblica.

quale i provati possono beneficiare anche del sostegno pubblico.

Lo Stato, le Regioni e gli altri enti pubblici territoriali assicurano la valorizzazione dei beni

presenti negli istituti e nei luoghi della cultura, anche attraverso accordi per stabilire strategie e

obiettivi comuni. Tali accordi possono interessare anche beni di proprietà privata, con il consenso

degli interessati. Le attività di valorizzazione devono attuarsi in base a livelli uniformi di qualità.

D.M. 18-4-2012: costituzione e valorizzazione dei parchi archeologici

D.M. 21-2-2018: musei e luoghi della cultura di appartenenza pubblica e attivazione del sistema

museuale nazionale.

Gestione diretta: svolta attraverso le strutture organizzative interne alle amministrazioni.

attuata tramite concessione a terzi mediante l’affidamento di appalti pubblici,

Gestione indiretta:

sulla base di un apposito contratto di servizio, sotto la vigilanza dell’amministrazione concedente.

Servizio per il pubblico: possono essere istituiti servizi di assistenza culturale e di ospitalità, anche

unitamente a servizi di pulizia, vigilanza e di biglietteria. Rientrano: servizi editoriali, archivistici,

gestione di raccolte, punti vendita, accoglienza, ristorazione, organizzazione di mostre,

manifestazioni e iniziative.

Sponsorizzazioni culturali: sono autorizzate per sopperire alla frequente insufficienza di risorse

pubbliche destinate a fini culturali. Ogni contributo, anche erogato in beni e servizi, è erogato ai fini

della tutela e della valorizzazione. Tale promozione avviene attraverso l’associazione del marchio o

del nome in forme compatibili con il carattere artistico o storico, da stabilirsi con il contratto di

sponsorizzazione. 14. Consultazione dei documenti e tutela della privacy

Il patrimonio archivistico costituisce la memoria storica del Paese, va quindi preservato e

valorizzato, garantendone l’accesso e la fruizione alle future generazioni e alla collettività. Tuttavia,

tali documenti possono contenere notizie di carattere riservato o personale di natura sensibile.

Quindi, per questo si fa riferimento al Codice, Capo III, artt. 122-127 per quanto riguarda le forme e

i modi di consultabilità.

Art. 122 = principio della libera consultabilità (con limitazioni temporali):

- Documenti di carattere riservato: consultabili dopo 50 anni dalla loro data

- Documenti contenenti dati sensibili o provvedimenti penali: dopo 40 anni dalla loro data

- Documenti contenenti dati sensibili relativi a salute, vita sessuale o rapporti

riservati/familiari: consultabili dopo 70 anni dalla loro data

Prima del decorso, tali documenti possono essere accessibili ai sensi della L. 241/1990 (artt. 22 e

seguenti).

Analoghe disposizioni si applicano anche agli archivi e ai documenti di proprietà privata depositati

negli archivi di Stato o di enti pubblici, ai sensi della normativa in materia di protezione die dati

personali: D. lgs. 196/2003 (Codice della privacy) modificato dal D. lgs. 101/2018 a seguito del

regolamento europeo n. 679/2016 sulla protezione dei dati personali.

Art. 123: prima della scadenza dei termini, il Ministro dell’Interno può autorizzare la consultazione

per scopi storici di documenti di carattere riservato conservati:

- Negli archivi di Stato, previo parere del direttore;

- Negli archivi storici delle Regioni, previo parere del Soprintendente.

Art. 127: anche i privati hanno l’obbligo di permettere la consultazione agli studiosi che ne facciano

motivata richiesta tramite il Soprintendente archivistico. Anche in questo caso, sono esclusi i singoli

documenti dichiarati di carattere riservato.

15. I BENI PAESAGGISTICI

Il patrimonio culturale si suddivide in beni culturali e beni paesaggistici. Ai beni paesaggistici è

dedicata la Parte III del codice dall'articolo 131 al 159. L'articolo 131 definisce il concetto di

paesaggio come quel territorio espressivo di identità nata dalla interrelazione tra fattori naturali e

umani. La scelta di tutelare il paesaggio nasce dalla volontà di superare la mera dimensione estetica

del paesaggio per valorizzare la sua dimensione culturale. Non tutto il panorama può essere

considerato paesaggio. Costituiscono il paesaggio quegli aspetti chi rappresentano materialmente e

visivamente l'identità nazionale e i valori culturali.

La Convenzione europea sul paesaggio del 2000 è alla base della definizione contenuta nel Codice

Urbani e definisce la nozione di paesaggio e gli strumenti per la sua salvaguardia, pianificazione e

gestione.

L'articolo 134 divide i beni paesaggistici in tre gruppi:

1. Immobili di bellezze naturali (art. 136) alberi monumentali, ville, giardini e parchi,

bellezze panoramiche) –

2. Beni tutelati per legge (art. 142) territori costieri e contermini ai laghi, fiumi, torrenti e

corsi d’acqua, ghiacciai e circhi glaciali, parchi e riserve, foreste e boschi, vulcani, zone di

interesse archeologico)

3. Ulteriori immobili ed aree (art. 143 e ss.)

Tali beni sono suddivisi in base alla modalità di tutela prevista:

1. Vincolo paesaggistico adottato dalla Regione

2. Diretta previsione di legge

3. In conseguenza a un piano paesaggistico

La pianificazione paesaggistica (art.135)

Il territorio deve essere conosciuto, individuato, studiato e descritto, tenendo conto dei valori

espressi e delle misure di salvaguardia da adottare a tal fine la norma assegna alle regioni il compito

di sottoporre a specifica normativa chiuso attraverso piani paesaggistici, ed attribuire adeguati

obiettivi di qualità coordinando la salvaguardia con lo sviluppo del territorio il piano deve quindi

contenere prescrizio

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A.A. 2024-2025
12 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/21 Urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fabiolamazz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Urbanistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Uno Ness.