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Estratto del documento

APPROFONDIMENTO TEORICO

Disabilità intellettiva

Il contributo del cooperative learning

Anno Accademico

2020/2021

Indice

Capitolo 1. Cenni generali sulla disabilità intellettiva 2

..............................................

Capitolo 2. Caratteristiche sociali e comunicative 3

...................................................

Capitolo 3. Comorbilità 5

............................................................................................

Capitolo 4. Interventi didattici inclusivi 7

...................................................................

4.1 Inclusione attraverso il cooperative learning 8

.................................................

Bibliografia 10

.............................................................................................................

Sitografia 10

................................................................................................................

1

Capitolo 1. Cenni generali sulla disabilità intellettiva

La disabilità intellettiva, così come descritto nel DSM-5 (Manuale Diagnostico

e Statistico dei Disturbi Mentali), è un disturbo con esordio nel periodo dello

sviluppo che comprende deficit del funzionamento sia intellettivo che adattivo

negli ambiti concettuali, sociali e pratici. In ambito clinico, sociosanitario e scien-

tifico la disabilità intellettiva va a sostituire il termine ritardo mentale, DSM-IV.

La motivazione alla base di questo cambiamento può essere individuata nel fatto

che la terminologia precedente rimandava alla superata convinzione di una con-

dizione di generale alterazione delle funzioni mentali, mentre la nuova descrive

un’incapacità al raggiungimento di alcuni obiettivi (disabilità) richiamando l’in-

telligenza e in particolare i processi logico-deduttivi che permettono un rapido

apprendimento di nuove nozioni. La disabilità intellettiva, soprattutto nella sua

forme lieve, costituisce una delle forme di disabilità maggiormente diffusa nelle

scuole, certificata ai sensi della legge 104/1992, Legge-quadro per l'assistenza, l'inte-

grazione sociale e i diritti delle persone handicappate.

Il funzionamento intellettivo si può definire in base ai risultati dei test di intelligenza,

individualizzati e standardizzati, che offrono maggiori informazioni sulla capacità di

ragionamento, problem solving, pianificazione del soggetto con disabilità.

Il funzionamento adattivo, invece, si riferisce al modo in cui un soggetto si approccia

alle attività della sua vita quotidiana e della cura della persona previste per la sua età.

Solitamente, un soggetto con disabilità intellettiva non riesce a raggiungere gli

standard di autonomia e di responsabilità sociale. Questo tipo di disabilità viene

analizzato prendendo in considerazione tre diversi ambiti: concettuale, sociale e

L’ambito concettuale fa riferimento ai processi di formazione e di

pratico.

apprendimento che, di solito, sono più lenti nei soggetti con disabilità intellettiva, a

causa di deficit nel linguaggio, nella lettura, nella scrittura e nel ragionamento

matematico.

L’ambito sociale si riferisce alle relazioni interpersonali che il soggetto con disabilità

intellettiva riesce, difficilmente, ad instaurare con i propri coetanei a causa di alcuni

L’ambito pratico ricomprende le attività relative alla cura dei

disturbi della condotta.

propri interessi personali, alla gestione e programmazione del tempo che, spesso,

2

devono essere supervisionate da terzi perché il soggetto con disabilità intellettiva non

sempre è in grado di prendersi cura della propria persona e di organizzare il proprio

lavoro e tempo. La disabilità intellettiva può avere quattro diversi livelli di gravità:

lieve, moderata, grave ed estrema.

La disabilità intellettiva è lieve quando il soggetto, relativamente all’ambito

concettuale, presenta difficoltà nell’apprendimento di abilità scolastiche (lettura,

scrittura, calcolo) e risulta compromesso, negli adulti, il pensiero astratto, la funzione

esecutiva e la memoria a breve termine. In riferimento all’ambito sociale, l’individuo

non è in grado di avere relazioni interpersonali e ci possono essere difficoltà nel

e comportamenti in modo adeguato all’età.

controllare emozioni

Per quanto riguarda l’ambito pratico, il soggetto con disabilità intellettiva lieve ha la

necessità di essere aiutato nelle attività complesse della vita quotidiana.

Il soggetto con disabilità intellettiva moderata, invece, relativamente all’ambito

concettuale, possiede abilità notevolmente inferiori rispetto a quelle dei propri

coetanei e ha bisogno di un supporto continuo. Per quanto riguarda l’ambito sociale,

un linguaggio molto semplice ed elementare. In riferimento all’ambito

utilizza

pratico, l’individuo può raggiungere un’indipendenza nella gestione dei bisogni

primari (ad esempio lavarsi, vestirsi), solamente, dopo un lungo periodo di

disabilità intellettiva grave, relativamente all’ambito

insegnamento. Il soggetto con

concettuale, non riesce a comprendere bene il linguaggio scritto o i concetti che

comportano numeri, quantità, tempo e denaro. Per quanto riguarda l’ambito sociale,

utilizza un linguaggio semplice e ha difficoltà a instaurare rapporti di amicizia con i

propri coetanei. In riferimento all’ambito pratico l’individuo richiede un supporto e

una revisione costante in tutte le attività della vita quotidiana.

Il soggetto con disabilità intellettiva estrema, relativamente all’ambito concettuale,

può usare gli oggetti per la cura personale, il lavoro e lo svago, ma compromissioni

motorie possono impedire l’uso funzionale degli oggetti. Per quanto riguarda l’ambito

sociale, ha una comprensione molto limitata della comunicazione simbolica, è in

grado di comprendere solamente alcuni gesti molto semplici, la sfera dei rapporti

sociali non è molto sviluppata. In riferimento all’ambito pratico, l’individuo è

dipendente dagli altri in ogni aspetto della cura della propria persona.

3

Le cause della disabilità intellettiva possono essere genetiche, acquisite o ambientali.

Si parla di cause genetiche qualora siano presenti anomalie legate ai cromosomi o ai

geni e anomalie del metabolismo presenti dalla nascita.

Le cause acquisite sono quelle che si determinano in diversi momenti della vita

dell’individuo, prima della nascita (infezioni da rosolia, HIV, malformazioni

congenite del sistema nervoso centrale, malnutrizione materna, tossicità in gravidanza

da uso di tabacco, alcool, farmaci e droghe), durante la nascita (traumi o mancanza di

ossigeno, ad esempio per grave prematurità) e dopo la nascita (traumi, incidenti

vascolari, infezioni o tumori). Le cause ambientali sono quelle dovute a svantaggio

socio-culturale (es. condizioni sociali ed economiche svantaggiate), deprivazione

sociale (cioè mancanza di contatto con altre persone e di affetto).

Si stima che gran parte dei bambini con disabilità intellettiva, in cui la causa non è

stata definita, possa essere dovuta ad anomalie genetiche non ancora conosciute.

In presenza di disabilità intellettiva sono spesso frequenti comorbilità con altri

disturbi, come sindrome da deficit dell’attenzione ed iperattività, disturbi dell’umore,

disturbi dello spettro autistico e disturbi d’ansia.

La disabilità intellettiva è una condizione che dura per tutta la vita, anche se i livelli

di gravità possono cambiare nel tempo.

È importante predisporre degli interventi precoci, continuativi e modulabili che

possano sostenere il soggetto con disabilità intellettiva, fin dalla tenera età, per evitare

un peggioramento delle condizioni con il passare degli anni

Per poter fare una diagnosi di disabilità intellettiva devono essere soddisfatti tre

criteri: deficit delle funzioni intellettive, come ragionamento, problem solving,

pianificazione, pensiero astratto, capacità di giudizio, apprendimento scolastico

e apprendimento dell’esperienza; deficit del funzionamento adattivo che porta al

mancato raggiungimento degli standard di sviluppo e socioculturali di auto-

nomia e di responsabilità sociale. Senza un supporto costante, i deficit adattivi

limitano il funzionamento in una o più attività della vita quotidiana, come la

comunicazione, la partecipazione sociale e la vita autonoma, attraverso molte-

plici ambienti quali casa, scuola, ambiente lavorativo e comunità; esordio dei

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deficit intellettivi e adattivi durante il periodo dello sviluppo.

La somministrazione dei test psicometrici e la valutazione del comporta-

mento adattivo sono indispensabili per porre la diagnosi di disabilità intellettiva.

Tra i più utilizzati vi sono la scala Stanford-Binet e i test della serie Wechsler.

Gli strumenti per la valutazione del funzionamento adattivo: Vineland Adaptive

Behavior Scales. Si tratta di scale che permettono di valutare il comportamento

adattivo, ossia l'insieme delle prestazioni che consentono a un individuo di ri-

spondere alle richieste di autonomia personale e di responsabilità sociale. Queste

5

scale sono somministrate a soggetti dai 0 ai 18 anni di età, sia normodotati sia

con disabilità e valutano la comunicazione, l'abilità del vivere quotidiano, la so-

cializzazione e le abilità motorie.

La disabilità intellettiva è una condizione eterogenea a cause multiple, pos-

sono essere generate sia da cause biologiche: genetiche e non genetiche; sia da

cause ambientali. Si parla di cause genetiche, qualora siano presenti anomalie

in

un singolo gene oppure anomalie strutturali dei cromosomi. Tra le cause ge-

netiche maggiormente conosciute vi è ad esempio la sindrome di Down o la

sindrome dell’X Fragile. Le cause non genetiche, invece, sono quelle che si de-

terminano a livello biologico e possono originarsi in diversi momenti della vita

di un individuo: possono determinarsi prima della nascita, in questi casi, si parla

di cause pre-natali, durante il parto, ovvero, prematurità ed asfissia, oppure per

patologie sopravvenute dopo il parto come, ad esempio, encefaliti, meningiti o

traumi cranici. Si parla di cause ambientali, invece, quando una disabilità intel-

lettiva può essere dovuta a svantaggio socioculturale.

Capitolo 2. Caratteristiche sociali e comunicative

Non vi sono caratteristiche specifiche di personalità e di comportamento asso-

ciate in maniera esclusiva alla disabilità intellettiva. Alcuni soggetti sono passivi,

tranquilli e dipe

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
17 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher demian75 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tfa sostegno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale o del prof Tavecchio Carlo.