Tipologie di interpello tributario
La normativa distingue diverse tipologie, ognuna delle quali
risponde a esigenze specifiche:
Interpello ordinario (art. 11, comma 1, lett. a, L. n.
212/2000): è utilizzato per chiarire l’interpretazione di
norme tributarie in relazione a un caso concreto e
personale. Esempio: un contribuente chiede
chiarimenti sull’applicazione di una detrazione fiscale in
una specifica situazione.
Interpello probatorio (art. 11, comma 1, lett. b): consente
di verificare se sussistano i presupposti di fatto per
l’applicazione di una norma.
Esempio: un’impresa domanda se un immobile rientri nei
requisiti per l’esenzione IMU.
Interpello antiabuso (art. 11, comma 1, lett. c): mira a
verificare se un’operazione configuri un abuso del diritto ai
sensi dell’art. 10-bis dello Statuto del contribuente.
Esempio: un contribuente richiede un parere sulla
legittimità di una riorganizzazione aziendale che comporta
vantaggi fiscali.
Interpello disapplicativo (art. 11, comma 2): riguarda la
disapplicazione di disposizioni normative che limitano
deduzioni, detrazioni o crediti d’imposta in presenza di
determinate condizioni.
Esempio: una società verifica se può disapplicare la
normativa sulle società di comodo.
Analogia
L'analogia in diritto è la somiglianza tra situazioni o fatti
che possono portare ad applicare una norma
giuridica anche su controversie simili. Si ricorre al criterio
analogico per colmare una lacuna del legislatore che non
ha ancora disciplinato una situazione. Per pronunciare una
sentenza, in questi casi, il giudice ricorre all'interpretazione
analogica cercando elementi comuni con fattispecie simili.
L'articolo 12 delle Preleggi disciplina l'interpretazione
analogica nell'ordinamento giuridico italiano. Esistono due
tipi di analogia:
Analogia legis. Nell'analogia legis la situazione da giudicare
è disciplinata applicando norme giuridiche che regolano
casi simili o materie analoghe.
Analogia iuris. Nell'analogia iuris la situazione da giudicare
è disciplinata interpretando la volontà del legislatore
tramite la lettura dei principi generali dell'ordinamento
giuridico. Si ricorre all'analogia iuris se nell'ordinamento
giuridico non esistono norme giuridiche che regolano casi
simili.
Una sanzione amministrativa è una misura punitiva,
applicata dalla pubblica amministrazione, per la violazione
di norme giuridiche. Possono essere pecuniarie (es. una
multa per divieto di sosta), interdittive (es. la sospensione
di una licenza) o accessorie (es. la sospensione della
patente), e non vengono iscritte nel casellario giudiziale
come le sanzioni penali.
La differenza principale è che la sanzione amministrativa
pecuniaria è un tipo di sanzione amministrativa che
consiste nel pagamento di una somma di denaro per
violazioni di minore gravità (come una multa per divieto di
sosta), mentre la sanzione amministrativa è il termine più
generico che include anche altre misure, come la
sospensione della patente o la confisca.
Le fonti del diritto dell’Unione europea