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CORTE PENALE INTERNAZIONALE
53A. Conferenza di Roma 1998
Siamo nel 1994, istituzione del tribunale per Ruanda che apprende dall’esperienza del tribunale per la ex Iugoslavia e non riprende i problemi del tribunale (prendere cioè pesci piccoli dei crimini) ma mette a processo politici e pezzi grossi del crimine. Uno dei motivi per cui il tribunale per il Ruanda funzionò meglio era anche perchè non si trovava in una situazione politica frammentata come in ex Iugoslavia, ma c’era il presidente che era capo degli ex guerriglieri e questo ha generato l’apprensione rapida di sospetti. Mentre queste esperienze si contaminano e in alcuni casi entrano in crisi (barayawiza), prende piede un'altra iniziativa istituzionale.
Nel 1989 la città di Trinidad de Tobago in Venezuela ha problema del traffico internazionale di stupefacenti e il governo del micro-stato non riesce a gestire in autonomia la cosa e così Trinidad non riesce ad ottenere ciò che voleva. Tuttavia la
città era dotata di un corpo diplomatico creativo che si inventa un tentativo di risollevare, davanti all'assemblea generale degli USA, i discorsi sospesi con riferimento alla possibilità di istituire un tribunale penale internazionale che avesse carattere di permanenza e che potesse perciò difendersi dalla nota accusa sollevata a Norimberga relativa alla giustizia dei vincitori e al fatto che si trattasse di forme istituzionali di giustizia ex post (come gli altri tribunali Ruanda e ex Iugoslavia). Questa iniziativa dei diplomatici del Trinidad non avrebbe portato ad una risoluzione del problema del traffico di stupefacenti perché la competenza della corte penale internazionale è limitata ai c.d. core Crime e cioè crimini maggiori. Quindi il traffico di stupefacenti, come tutti i crimini che sono transnazionali, cioè prevedono che la condotta si ripercuota in vari stati, non sono ricompresi nella competenza della CPI. Questa proposta, che arriva subito.dove verrà discusso il tema della creazione di un tribunale penale internazionale permanente. Nel 1998, a Roma, si tiene la conferenza diplomatica che porta alla creazione dello Statuto di Roma, il documento fondamentale che istituisce la Corte Penale Internazionale (CPI). La CPI diventa operativa nel 2002, dopo la ratifica dello Statuto da parte di un numero sufficiente di Stati. La creazione della CPI rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro l'impunità per i crimini più gravi che preoccupano la comunità internazionale, come i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e il genocidio. La Corte ha il compito di perseguire e giudicare i responsabili di tali crimini quando gli Stati non sono in grado o non sono disposti a farlo. La CPI è composta da giudici e pubblici ministeri provenienti da diversi paesi e ha giurisdizione su tutti gli Stati che hanno ratificato lo Statuto di Roma. La Corte svolge un ruolo complementare rispetto ai tribunali nazionali, intervenendo solo quando gli Stati non sono in grado o non sono disposti a perseguire i crimini internazionali. La creazione della CPI rappresenta un importante passo avanti nella promozione della giustizia internazionale e nella lotta contro l'impunità. Tuttavia, la Corte ha anche affrontato diverse critiche e sfide nel corso degli anni, tra cui la mancanza di cooperazione da parte di alcuni Stati e la difficoltà nel perseguire i responsabili dei crimini internazionali. Nonostante le sfide, la Corte Penale Internazionale continua a svolgere un ruolo cruciale nella promozione della responsabilità individuale per i crimini internazionali e nella difesa dei diritti umani a livello globale.plenipotenziari.Dal 15 giungo al 17 luglio del 1998 a Roma viene indetta laConferenza plenipotenziaria per istituzione della cortepenale internazionale. Vengono invitati tutti gli stati del mondo evengono accreditate 5000 organizzazioni non gov che si coagulanosotto sigle comuni, la più importante Cicc( Coalition for Internationalcriminale court), poi Amnesty International.La conferenza era patrocinata in parte dalle NU e presieduta dall’expresidente della corte costituzionale( Giovanni Conso ).Il Congo Brazzaville, usciva devastato e con un’amministrazioneprovvisoria. Il prof è andati li per 5 settimane.Intuizione del prof in merito al negoziato: la corte penaleinternazionale è un corpus iuris, è insieme un’organizzazioneinternazionale e un codice di internazionale penale e di procedurapenale. Questo corpus ha delle discrasie interne, cioè dei momentidi grande solidità e di grande fragilità. L’equilibrio tra
Questa forza e debolezza strutturale del progetto è spiegabile alla luce di una serie di rapporti di forza che erano presenti fin dal primo giorno dei negoziati e che hanno trovato compensazioni di carattere politico (do ut des). L'organizzazione non governativa a cui si affianca il progetto è la No Peace Without Justice, che era legata al Partito Radicale, di cui il capo era Emma Bonino, che era ministro degli esteri dell'UE. Questa organizzazione aveva come braccio armato la No Peace Without Justice, alla quale aveva dato il mandato forte di non aspettare più i delegati fuori dall'assemblea generale cercandoli di convincerli delle loro verità, ma fare un'operazione un po' sporca: andare dalle delegazioni più sprovviste di soldi e dire che avrebbero dato gratuitamente un esperto legale. In realtà, non era gratuito perché si voleva in realtà controllare la rappresentanza democratica. Quindi l'ONG aveva una sua realtà politica con la quale razionalizzava i.
Suoi interessi. Il prof nella conferenza siede come rappresentante nei negoziati del Congo Brazzaville.
Il prof ha assistito a tutte le fasi del lavoro. Come funziona i lavori? C'è un casellario con il nome del rappresentante del paese in cui ci sono le bozze delle carte che rappresentano la base negoziale. Queste carte contengono le parentesi quadre che sono le opzioni aperte dei vari negoziati. Ricordiamo che prima della conferenza di Roma ci sono stati i rapporti di Trinidad e Tobago, prercommissione. Alla fine dei vari cicli di elaborazione dottrinale si è giunti alla base negoziare che però lasciava questioni aperte, da qui l'esigenza di istituire una conferenza plenipotenziaria. Qui viene istituita una bozza dello statuto della CPI piena di parentesi quadre, cioè questioni ancora da discutere. Entro la fine del negoziato si deve riuscire ad eliminare tutte le parentesi quadre, se non sarà così il negoziato fallisce.
Nel primo giorno, l'assemblea
stabilisce come prima cosa le regole attraverso cui adotterà le regole oggetto del negoziato. Regole che si stabiliscono in genere con maggioranza se non si stabiliscono delle soglie più alte. Il capo dell'assemblea Giovanni Conso, propone di ripartire i lavori in tre tronconi: - Comitato sulle questioni di procedura - Comitato sulle questioni di Diritto penale materiale - Comitato sulle Questioni istituzionali, cioè potestà giurisdizionali della corte. Le parentesi quadre quindi dovevano tutte essere risolte, esse avevano valore diverso. Alcune ponevano questioni cruciali. es: procuratore può attivare una inchiesta proprio motu o no? Si accetta la proposta di Conso e seguono due giorni moltipartecipati (incontro tra stati e ONG), c'è clima di partecipazione emotiva. I lavori partono e le sottosezioni si organizzano sulla base dei principi di diritto internazionale pubblico, come quello di uguaglianza (formale e sostanziale). Ma questo principioassume una certa elasticità: la delegazione degli USA viene a Roma con 20 persone accreditate che sono i professori accreditati di diritto internazionale e penale delle università USA e insieme con il corpo diplomatico degli USA. Nel Congo Brazzaville le delegazioni erano fuori in giro per Roma e i rappresentanti erano i tre ragazzini di cui il prof. Questi lavori procedono rapidamente sotto il profilo procedurale e materiale. Sotto quello procedurale lo scontro maggiore è tra civiltà giuridiche (giustizia penale internazionale è un laboratorio di contaminazione tra tradizioni giuridiche diverse tra loro). Ci sono contrasti tra il modello inquisitorio (civil law) e accusatorio (common law); ci sono poi contrasti minori come la minore età, ecc. Il punto principale sono gli istituti tipici nel common law che non trovano corrispondenza nel civil law. Ad esempio, il processo in contumacia che riteniamo naturale, nel common law non esiste e veniva criticato. Dallaprospettiva anglosassone l'idea di spendere competenze e energie per non arrivare al risultato finale è irragionevole. Li gli anglosassoni contestano dicendo che non si possono aprire processi nei confronti di persone che non sono disponibili. Piano piano però si avanza sulla questione procedurale. Per le questioni penali anche li ci sono problemi: quanto deve essere ampia la sfera materiale della corte? I crimini transnazionali erano già stati tolti e si era deciso di trattare solo i core crime cioè nati dall'esperienza dei tribunali di Norimberga e Tokyo e perfezionati dalle convenzioni e cristallizzati negli statuti dei tribunali ad hoc per ex Iugoslavia e Ruanda. Crimini sono: - Genocidio - Crimini contro Umanità - Crimini Contro guerra - Dubbio sui crimini contro la pace o aggressione perché non avevano trovano corrispondenza nel quadro dei tribunale per ex Iugoslavia e Ruanda. Perché? Diversamente dal genocidio, crimini contro umanità.crimini di guerra, il termine aggressione è polisemico, cambia a seconda dei contesti di riferimento. È un crimine internazionale che può comportare responsabilità individuale (es: crimine di Norimberga), però è anche una norma di diritto penale internazionale, che con la conv. Si Vienna aveva assunto significato cogente, e che concerne il divieto dell'uso della forza (art.2.4 della carta NU gli stati devono astenersi dall'uso della forza nelle relazioni internazionali) e il capitolo VII (concerne i poteri del consiglio di sicurezza in caso di minaccia di pace, violazione di pace o aggressione). Il termine aggressione porta responsabilità più ampie della individuale ma responsabilità interstatuali. Nella prima invasione della guerra del golfo non si parla di aggressione. Il comitato che si occupa dell'avanzamento della convenzione sul punto sostanziale non arriva alla soluzione fino anche non si dice che non ci sono
ne di aggressione è una priorità e il procuratore deve fare tutto il possibile per perseguire i responsabili- Ruolo del Consiglio di Sicurezza: il Consiglio di Sicurezza deve svolgere un ruolo attivo nel prevenire e affrontare l'aggressione- Coinvolgimento degli Stati: gli Stati devono collaborare pienamente con la Corte Penale Internazionale per garantire che i responsabili di aggressione siano portati davanti alla giustizia- Revisione dello statuto: la conferenza di revisione a Campala deve affrontare in modo approfondito la questione del crimine di aggressione e trovare un accordo su una definizione aggiornata e vincolante- Importanza della cooperazione internazionale: la lotta contro l'aggressione richiede una forte cooperazione tra gli Stati e le organizzazioni internazionali- Ruolo della società civile: la società civile deve essere coinvolta nel processo decisionale e nella promozione della giustizia internazionale.