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L’INCANDIDABILITÀ
L’incandidabilità opera a monte perché, se il soggetto è stato inserito in una lista elettorale, ed è incandidabile, viene
cancellato dalla lista prima che si vada al voto
Quindi non concorri al voto
L’incandidabilità, a differenza dell’ineleggibilità, opera a monte perché, il soggetto non deve neanche essere messo nella
lista,
Non ci deve essere il nome perché esso è un soggetto che ha commesso dei reati per cui gli deve essere reclusa la
possibilità di partecipare alle elezioni
L’incandidabilità: La «legge Severino»
L’incandidabilità, differentemente dalla ineleggibilità, opera «a monte» in quanto il soggetto non può essere inserito nelle
liste elettorali
Inserito già dalla legge 16 del 1992, questo istituto è stato poi rivisto con la c.d. legge anticorruzione, la legge 190 del
2012.
L’incandidabilità è una situazione di inidoneità funzionale assoluta, non sanabile, e non rimovibile dall’interessato
.
Il soggetto se è il sindaco di Milano, non può essere eletto, perché è ineleggibile, ma se si dimette da sindaco, il mese
prima delle elezioni e si fa inserire in lista, non ci sono problemi
Se, invece, il soggetto è colpito dalla legge serino perché ha commesso dei reati, non può fare niente
La legge prevede che, in ragione di ciò che ha fatto, il soggetto, non può essere messo nella lista elettorale, perché si
parte dal presupposto che ci sia un'inidoneità funzionale assoluta, perché hai commesso reati contro la pubblica
amministrazione
Quindi:
Non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di deputato e di senatore coloro che hanno
riportato condanne definitive a:
Pene superiori a due anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, commessi dai pubblici ufficiali contro la
Pubblica Amministrazione
Quindi non un soggetto privato, ma un soggetto pubblico che ha commesso un reato contro lo Stato, la pubblica
amministrazione
Pene superiori a due anni di reclusione, per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la
pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni
L’accertamento dell’incandidabilità comporta la cancellazione dalla lista dei candidati
La legge severino è una legge che serve ad evitare che funzionari infedeli o soggetti che hanno commesso reati gravi
possano partecipare alla giornata elettorale
Per evitare che in Parlamento si abbiano soggetti di cui è accurata la non fedeltà allo Stato o che abbiano un corredo
criminale per cui è bene che non stiano nell’aula dei rappresentanti
EFFETTI EX POST
L’Incandidabilità del soggetto derivante da sentenza definitiva di condanna per tali delitti decorre dalla data del
passaggio in giudicato della sentenza stessa ed ha effetto per un periodo corrispondente al doppio della durata della
pena accessoria dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici comminata dal giudice. In ogni caso non è inferiore a sei
anni
Qualora la condizione di incandidabilità sopravvenga o sia accertata successivamente e prima della proclamazione degli
eletti si procede alla dichiarazione di mancata proclamazione nei confronti del soggetto incandidabile
Qual è il problema?
Il soggetto è a processo, ma non è stato ancora condannato,
Il soggetto viene eletto, e subito dopo viene emessa la condanna, e quindi si trova in una condizione che lo rendono
incandidabile,
In questo caso, l’incandidabilità avviene ex post, il mandato cessa
Sospensione dalla carica
L’attuale normativa prevede che, laddove si sia in presenza di una condanna in primo grado, il soggetto che ricopre la
carica elettiva può essere sospeso da tale carica per un massimo di 18 mesi.
Se il soggetto è in attesa di giudizio, e nel frattempo il soggetto è stato eletto, può avvenire addirittura una sospensione
della carica, quindi il soggetto viene sospeso, e non ricopre più quella carica finché non si arriva alla sentenza
Se la sentenza arriva, il mandato termina, se viene assolto, torna a svolgere la sua funzione
N.B.: La carica di parlamentare deve essere svolta solo da persone, di cui si presume la massima trasparenza
La Corte costituzionale è intervenuta su questo sia prima della legge severino che dopo:
La Corte ha detto che ci sono dei reati, ovvero quelli contro la pubblica amministrazione che rendono un soggetto
incompatibile con la funzione di rappresentante del popolo
Premessa:
La Corte arriva a questa sentenza, perché la legge severino viene adottata nel 2012, e colpisce retroattivamente un
soggetto in particolare, ovvero Silvio Berlusconi
Allora, viene fatto ricordo alla Corte, e viene chiesto alla Corte: “Ma si può attuare questo regime, quindi attuare
l’incandidabilità, su un soggetto che ha commesso reati prima che la legge serino entrasse in vigore?
La Corte risponde dicendo che: “Non appare affatto irragionevole che questa operi, con effetto immediato, anche
inganno di disertato oggettivamente eletto prima della sua entrata in vigore”
Perché?
Perché si tratta di un giudizio di indennità morale del soggetto e che quindi determina un’incidenza negativa sul
mantenimento della carica elettiva
In questo caso, la Corte ha detto c’è un eccezione, perché se il soggetto viene condannato per reati gravi,
automaticamente diventi indegno, non hai indennità morale, che non è compatibile con la carica di parlamentare, che è
la più alta carica che puoi ricoprire all’interno di una Repubblica Parlamentare
La Corte dice che lo scopo della misura non è colpire il soggetto, in questo caso Silvio Berlusconi, ma è quello di
tutelare la funzione pubblica
Perché il soggetto è un parlamentare che rappresenta i cittadini della repubblica, e quindi è importante sottrarre il ruolo
di parlamentare dai dubbi sulla sua onorabilità
L’idea è che se il soggetto è in aula deve essere un onorevole, altrimenti se il soggetto non è un onorevole è bene che tu
non ci sia,
La Costituzione dice, che chi è richiamato a ricoprire una funzione pubblica, una carica elettiva, la deve ricoprire con
disciplina e onore, cioè deve stare dentro alle regole e deve essere onorevole nel suo comportamento
Chi è titolato ad accertare le cause che ostano alla possibilità di ricoprire carica di parlamentare?
Secondo quanto previsto dalla Costituzione, è la Camera di appartenenza del parlamentare, l’unico organo abilitato ad
accertare se sussistevano o sono sopraggiunte cause ostative
Diverso il caso dei consiglieri regionali, provinciali e comunali per cui si può ricorrere al giudice ordinario per verificare
se sussistono cause di ineleggibilità o incompatibilità
Quindi se il soggetto, è un deputato, lo fa un organo della Camera dei deputati, mentre se il soggetto è un senatore, lo fa
un organo del Senato della Repubblica
N.B.: In particolare, sia al Senato che alla Camera abbiamo le giunte
(La giunta delle elezioni, la giunta dei regolamenti…),
La giunta per le elezioni del Senato e la giunta per le elezioni della Camera sono quegli organi interni alle
Camere che decidono di ogni singolo caso
L’IMMUNITÀ DEI PARLAMENTARI
Art. 68, della Costituzione
Immunità: Vuol dire che tu hai delle garanzie nei confronti di un potere dello Stato, ovvero il potere giudiziario
.
È importante che un parlamentare sia protetto rispetto al potere giudiziario?
Noi abbiamo un sistema che si fonda sulla separazione dei poteri, e un modo per garantirla è garantire l’immunità ai
parlamentari
Es. Se un magistrato che la pensa in modo diverso da un parlamentare si inventa un’accusa qualsiasi, recapita un
avviso di garanzia al parlamentare, e il parlamentare perde la sua carica
Quindi si deve evitare che la magistratura possa interferire con il potere legislativo
Dal punto di vista teorico, e anche pratico, l’immunità parlamentare è un requisito necessario in un paese che si basa
sulla separazione dei poteri, perché non è che i magistrati sono tutti bravi, ci sono alcuni che non sono bravi e
potrebbero usare il potere che hanno, ovvero l’esercizio dell’azione penale, in chiave politica
L’immunità parlamentare garantisce il parlamentare dal fatto che possa essere accusato in modo non fondato da un
magistrato, perché affinché si possa privare della libertà un parlamentare ci sono una serie di garanzie
Innanzitutto:
Insindacabilità
Nessun parlamentare può essere chiamato a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio
delle sue funzioni
È bene ricordare che tale insindacabilità non è assoluta, ma funzionale
In altre parole, non copre necessariamente tutte le opinioni espresse dal parlamentare, anche in contesti non
collegati alla sua funzione
I parlamentari possono dire e fare ciò che vogliono, ma se arrivano ad offendere uno o più soggetti, non sono
più coperti dall’immunità
L’IMMUNITÀ PENALE: L’art. 68 ha subito una modifica molto considerevole
È intervenuta una legge costituzionale nel 1993 che ha modificato l’immunità dei parlamentari,
Prima l’immunità dei parlamentari era un’immunità totale, cioè non si poteva neanche iniziare un'indagine su un
parlamentare, senza che la Camera autorizzasse l’indagine
Negli anni ’90 c’è stato lo scandalo di Tangentopoli, e la politica è intervenuta modificando l’art.68
Oggi:
Rimane l’insindacabilità delle opinioni espresse e dei voti dati dai parlamentari nell’esercizio delle loro funzioni, ma
adottano una formulazione più ampia, ovvero “Non possono essere chiamati a rispondere”, rispetto alla precedente,
ovvero “Non possono essere perseguiti”
Ma per iniziare un procedimento penale, la magistratura, non ha l’obbligo di chiedere l’autorizzazione alla Camera,
quindi, se vuole iniziare un'indagine su un parlamentare, non deve chiedere né alla Camera, né al Senato, se può
iniziare l’indagine
Quello che però accade, è che, se invece, accerta che un senatore o un deputato sta commettendo reati per i quali è
necessario intervenire con una misura privativa della libertà, allora in quel caso, la magistratura invia una richiesta alla
giunta per autorizzazione della Camera o del Senato, e chiede se può continuare con questa indagine
La giunta