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ACCORDI TRA AMMINISTRAZIONE E PRIVATO
Si tratta di un modo diverso di concludere il procedimento. Si ha un procedimento che non si conclude con un provvedimento unilaterale ma con un accordo. È un'ipotesi di conclusione negoziata del procedimento amministrativo. Gli accordi sono espressamente disciplinati all'art. 11, rubricato ad accordi integrativi o sostitutivi del procedimento.
Rispondono ad un modello di amministrazione molto lontana da quella amministrazione autorità: è la stessa logica consensuale legata allo strumento dell'accordo che fa inquadrare questi accordi in un modello di amministrazione più paritaria e vicina ai cittadini, che si muove in una logica di rapporto. Da un punto di vista ideologico sono uno strumento forte di partecipazione ed avvicinamento dell'amministrazione ai privati. Sono uno strumento utile per la riduzione del contenzioso.
"In accoglimento di osservazioni e proposte presentate a norma Art.
11: dell'articolo 10, l'amministrazione procedente può concludere, senza pregiudizio dei diritti dei terzi, e in ogni caso nel perseguimento del pubblico interesse, accordi con gli interessati al fine di determinare il contenuto discrezionale del provvedimento finale ovvero in sostituzione di questo". L'art. 10 è riferito all'accordo documentale per far accedere i privati ai documenti (art. 7: comunicazione di avvio, art. 8: contenuto della comunicazione, art. 9: indica chi può partecipare). Innanzitutto, il legame delle forme della partecipazione è il primo legame con l'art. 10. L'accordo non deve pregiudicare i diritti dei terzi: il diritto amministrativo è multipolare, tocca vari soggetti; è difficile stabilire un confine. Quell'accordo non può arrecare un danno ai soggetti che non ne fanno parte, perseguendo il pubblico interesse. Viene in gioco la discrezionalità in quanto all'accordo.è riservato esclusivamente il contenuto discrezionale: non può riguardare il contenuto vincolato perché è stabilito dalla legge, quindi non ci si può accordare. Gli accordi possono essere integrativi o sostitutivi. Nell'accordo integrativo ha il contenuto di un accordo ma assume la forma finale del provvedimento (atto unilaterale). Invece l'accordo sostitutivo ha sia la forma che il contenuto di un accordo. La distinzione non corre sulla differenza della sostanza ma da un punto di vista esclusivamente di forma. Anche quando l'accordo è sostitutivo non sono del tutto assenti momenti di unilateralità del potere: "A garanzia dell'imparzialità e del buon andamento dell'azione amministrativa, in tutti i casi in cui una pubblica amministrazione conclude accordi nelle ipotesi previste al comma l, la stipulazione dell'accordo è preceduta da una determinazione dell'organo chesoggetti interessati al fine di favorire la conclusione di accordi. Questo permette di limitare il contenzioso e promuovere la partecipazione dei soggetti coinvolti. La legge prevede che l'organo competente adotti delle determinazioni anche in caso di stipula di un accordo. Questo è importante per tutelare i terzi e garantire la trasparenza delle decisioni pubbliche. Si nota una continua mescolanza tra pubblico e privato, e la possibilità di stipulare accordi ne è un esempio. Il legislatore vede di buon occhio la stipula di accordi perché riduce le controversie e promuove la partecipazione. L'articolo 11, comma 1 bis, prevede che il responsabile del procedimento possa organizzare incontri con il destinatario del provvedimento e eventuali controinteressati al fine di favorire la conclusione degli accordi.destinatario ed eventuali controinteressati (ci si riferisce all'aspetto multipolare del diritto amministrativo). "Gli accordi di cui al presente articolo debbono essere stipulati, a pena di nullità per atto scritto, salvo che la legge disponga altrimenti. Ad essi si applicano, ove non diversamente previsto, i principi del codice civile in materia di obbligazioni e contratti in quanto compatibili. ((Gli accordi di cui al presente articolo devono essere motivati ai sensi dell'articolo 3))". La sanzione relativa al mancato utilizzo della forma scritta è la nullità. Il legislatore applica agli accordi i principi in materia di obbligazione e contratti ove compatibili. Sembra legare gli accordi al mondo del diritto civile. A differenza dei contratti, l'accordo deve essere motivato. "Gli accordi sostitutivi di provvedimenti sono soggetti ai medesimi controlli previsti per questi ultimi". I controlli rimandano
All'ambito di diritto pubblicistico. "Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse
Art. 11, comma 4: l'amministrazione recede unilateralmente dall'accordo, salvo l'obbligo di
provvedere alla liquidazione di un indennizzo in relazione agli eventuali
pregiudizi verificatisi in danno del privato".
Si tratta di un recesso unilaterale e si ispira alla disciplina pubblicistica in quanto l'interesse pubblico gli permette di recedere dall'accordo.
Quando recede, deve indennizzare il privato laddove abbia un
pregiudizio. Si possono notare delle ibridazioni, cioè che sia il frutto di
una commistione fra elementi di diritto pubblico e privato. Ci sono
aspetti che rimandano al diritto privato: si riferisce ai diritti dei terzi e
si applicano i principi dei contratti e delle obbligazioni.
SCIA (SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO
ATTIVITÀ)
La scia rappresenta un modello alternativo alle autorizzazioni. Funziona
come il modello autorizzatorio classico provvedimentale:
Istanza o domanda del privato.
Procedimento amministrativo.
Emanazione provvedimento.
Possibilità di iniziare l’attività.
Negli anni sono state portate all’attenzione del legislatore esigenze di liberalizzazione dell'attività che hanno spinto a cercare modelli di produzione degli effetti in cui l’autorizzazione classica viene sostituita da segnalazioni, dichiarazioni e denunce dell’interessato.
Si presenta come uno schema dove si mette l’accento più sulla libertà di fare qualcosa che sulla funzione abilitativa del titolo rilasciato dall’amministrazione.
In generale ci sono poi una serie di discipline speciali che riguardano specifici settori del diritto amministrativo nei quali è espressamente prevista una disciplina speciale in parte derogatoria che si adatta meglio alle esigenze di quel settore (es. lascia in materia edilizia). Si tratta di un modello particolare disciplinato dall’art. 19 della legge.
sul procedimento amministrativo. Questo istituto venne elaborato nel 1990 e ha subito moltissime modifiche nel tempo che hanno portato a chiamarlo in modo diverso. A testimonianza del fatto che è un istituto pone numerosi problemi interpretativi e applicativi che il legislatore ha cercato di ritoccare non sempre con esiti positivi.“Ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, comprese le domande per le iscrizioni in albi o ruoli richieste per l'esercizio di attività imprenditoriale, commerciale o artigianale il cui rilascio dipenda esclusivamente dall'accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi a contenuto generale, e non sia previsto alcun limite o contingente complessivo o specifici strumenti di programmazione settoriale per il rilascio degli atti stessi, è sostituito da una segnalazione dell'interessato, con la sola esclusione dei casi in
cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali e degli atti rilasciati dalle amministrazioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, all'immigrazione, all'asilo, alla cittadinanza, all'amministrazione dellagiustizia, all'amministrazione delle finanze, etc". In quali ipotesi si applica la SCIA? Ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, comprese le domande per le iscrizioni in albi o ruoli richieste per l'esercizio delle attività imprenditoriale, commerciale o artigianale. Che caratteristiche devono avere? La SCIA si applica in tutte le ipotesi in cui siamo di fronte ad atti il cui rilascio non è subordinato alla valutazione dell'amministrazione. L'attività di cui si parla deve essere a carattere vincolato (autorizzazioni vincolate) e per quelli in cui non sono previsti limiti o contingentamenti (es. un limite di attività di unacome la farmacia). In questi casi in cui l'autorizzazione non presuppone una valutazione ma solo ed esclusivamente un accertamento tra i requisiti previsti dalla legge e quelli che effettivamente sussistono, l'autorizzazione è sostituita dalla segnalazione del privato: non si tratta di un'istanza. La logica ispiratrice è quella di liberalizzare certe attività cioè di non sottoporle ad una verifica preventiva dell'amministrazione ma renderle libere perché il privato si limita a fare ciò che la legge gli consente di fare. Principi ispiratori della SCIA: - Ragione di liberalizzazione. - Ragione di semplificazione. Il primo comma si precisa che: "la segnalazione del privato deve essere corredata dalle dichiarazioni sostitutive di certificazioni e dell'atto di notorietà, attestazioni e asseverazioni di tecnici abilitati, dichiarazioni relative alla sussistenza dei requisiti e dei presupposti, taliLe attestazioni e le easseverazioni sono corredate dagli elaborati tecnici necessari per consentire le verifiche di competenza dell'amministrazione.
"L'attività oggetto della segnalazione può essere iniziata, anche nei casi di cui all'articolo 19-bis, comma 2, dalla data della presentazione della segnalazione all'amministrazione competente".
Il privato quando presenta la SCIA può iniziare immediatamente la propria attività, non c'è un atto dell'amministrazione. Il privato segnala di avere i requisiti di legge, dopodiché può iniziare l'attività. Si differenzia anche dal silenzio: non posso iniziare subito la mia attività nel silenzio poiché devo aspettare i termini per provvedere. Nella SCIA invece posso iniziare immediatamente.