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D’UFFICIO REVOCA.
figura particolare del che è un’attività svolta dalla p.a. prima che il provvedimento produca i suoi effetti: il provvedimento
RITIRO,
è stato emanato e prima che produca i suoi effetti, la p.a. si accorge che è viziato ed evita che diviene efficace. Il provvedimento
esiste, ma non ancora prodotti i suoi effetti e viene ritirato.
• ANNULLAMENTO D’UFFICIO: 1.
Art. 21-octies (Annullabilità del provvedimento). È annullabile il provvedimento amministrativo adottato in violazione di legge
o viziato da eccesso di potere o da incompetenza.
2. Non è annullabile il provvedimento adottato in violazione di norme sul procedimento o sulla forma degli atti qualora, per la
natura vincolata del provvedimento, sia palese che il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso da quello in
concreto adottato. Il provvedimento amministrativo non e' comunque annullabile per mancata comunicazione dell'avvio del
procedimento qualora l'amministrazione dimostri in giudizio che il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso
da quello in concreto adottato. ((La disposizione di cui al secondo periodo non si applica al provvedimento adottato in violazione
dell'articolo 10-bis.)).
L’annullabilità è determinante per l’esercizio del potere di autotela di ufficio. L’annullamento riguarda provvedimenti che sono
Il provvedimento annullabile può essere annullato in vari modi, ossia dal giudice (in seguito
viziati nella legittimità.
all’impugnazione del provvedimento), mediante l’autotutela necessaria-contenziosa (soggetto che fa ricorso)- spontanea
(annullamento d’ufficio).
Limiti all’annullamento d’ufficio: alla p.a., per il semplice fatto che accerta che c’è un vizio di legittimità e che non si rientra nella hp
di non annullabilità previste dal legislatore, non basta per decidere di tornare sul proprio precedente provvedimento eliminandone
Lavecchia Letizia Benedetta, n. 166977, SGIPA.
gli effetti sin dall’inizio. Per l’esercizio del potere di autotutela occorrono delle condizioni che sono quelle richiamate ex art. 19 e 20.
ma
per l’autotutela l’esistenza dei vizi è indispensabile, ma non è sufficiente.
→ Provvedimento amministrativo che deve essere illegittimo,
occorrono altre condizioni per l’annullamento d’ufficio:
• deve sussistere un interesse pubblico concreto e attuale all’annullamento. L’esercizio di autotutela richiede una valutazione
dell’interesse all’eliminazione nel caso concreto del provvedimento. Non basta la legalità violata, ma
pubblico concreto e attuale
anche l’interesse pubblico, concreto e attuale all’eliminazione (deve risultare nella motivazione).
• che l’annullamento si svolga entro delle tempistiche individuate dal legislatore, o comunque in un Principio
tempo ragionevole.
di certezza di diritto e quindi la necessità di garantire la stabilità degli effetti ai destinatari del provvedimento. Annullamento che
provvedimenti autorizzatori e quelli attributivi di vantaggi economici,
deve essere esercitato entro un tempo ragionevole. I il
legislatore non prevede solo il generico tempo ragionevole, ma prevede una certa data concreta entro il quale non è più
possibile annullarli, ossia entro 12 mesi (prima era 180 gg).
• annullamento che deve avvenire con il pubblici e privati coinvolti nel procedimento,
contemperamento di tutti gli interessi
anche alla luce del principio di legittimo affidamento. La valutazione che deve fare la p.a. è che deve andare a verificare quali
interessi pubblici e privati coinvolge il provvedimento di secondo grado e deve andare a fare un contemperamento di questi
interessi. Nella motivazione deve risultare anche il contemperamento di tutti gli interessi coinvolti nella procedura.
La procedura è sempre quella del (se prima era richiesto un parere, ora bisogna richiederlo).
CONTRARIUS ACTUS
L’annullamento d’ufficio travolge con effetto retroattivo gli effetti del provvedimento efficacia dell’annullamento
→ EX TUNC
d’ufficio (dall’inizio).
Art. 21-nonies (Annullamento d'ufficio). 1. Il provvedimento amministrativo illegittimo ai sensi dell'articolo 21-octies, esclusi i
casi di cui al medesimo articolo 21-octies, comma 2 (casi che non danno l’annullabilità), può essere annullato d'ufficio, sussistendone
le ragioni di interesse pubblico, entro un termine ragionevole, comunque non superiore a dodici mesi dal momento dell'adozione dei
provvedimenti di autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici, inclusi i casi in cui il provvedimento si sia formato ai sensi
dell'articolo 20, e tenendo conto degli interessi dei destinatari e dei controinteressati, dall'organo che lo ha emanato, ovvero da altro
organo previsto dalla legge. Rimangono ferme le responsabilità connesse all'adozione e al mancato annullamento del
provvedimento illegittimo.
2. È fatta salva la possibilità di convalida del provvedimento annullabile, sussistendone le ragioni di interesse pubblico ed entro
un termine ragionevole.
2-bis. I provvedimenti amministrativi conseguiti sulla base di false rappresentazioni dei fatti o di dichiarazioni sostitutive di
certificazione e dell'atto di notorietà false o mendaci per effetto di condotte costituenti reato, accertate con sentenza passata in
giudicato, possono essere annullati dall'amministrazione anche dopo la scadenza del termine di ((dodici)) mesi di cui al comma 1,
fatta salva l'applicazione delle sanzioni penali nonché' delle sanzioni previste dal capo VI del testo unico di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445. Annullabilità anche per i
Quando c’è l’annullabilità ex art. 21 octies può essere esercitato l’annullamento d’ufficio.
provvedimenti taciti: questa info la ricaviamo già ex art. 20, comma 3. Ricorda art. 19, comma 4: provvedimenti di controllo
applicabili oltre il termine purché sussistano le condizioni di annullabilità d’ufficio.
Chi può annullare d’ufficio:
La che ha emanato il provvedimento
stessa autorità
- L’autorità (se c’è)
gerarchicamente superiore
- Le Tra queste troviamo due hp particolari che sono l’ANNULLAMENTO
autorità individuate dal legislatore.
- e l’ANNULLAMENTO L’annullamento straordinario governativo non si applica agli atti
GOVERNATIVO MINISTERIALE.
Lavecchia Letizia Benedetta, n. 166977, SGIPA.
della regione -lo ha detto la Corte costituzionale-, mentre si applica per gli atti amministrativi illegittimi e degli atti degli enti
a tutela dell’unità dell’ordinamento
locali; è un annullamento straordinario del governo (vedi art. 138 TUEL+ art. 2 legge 400/1988).
L’annullamento ministeriale è uno di quei poteri in capo al ministro, configurabile come potere di gestione e non di indirizzo
(es. ministrai che nonostante siano organi di indirizzo possono emanare ordinanze contingibili e urgenti); il legislatore ha
previsto che i ministri possano annullare d’ufficio i provvedimenti dei loro direttori generali. Non c’è uno speculare potere di
revoca, ma solo potere di annullamento, il quale è anche in capo al ministro. Art. 14 TUPI: ministro non può revocare, mentre
può annullare. Convalida
Comma 2: possibilità di convalida. è inteso in senso largo, ossia si fa riferimento alla possibilità di emenare tutti i
provvedimenti di carattere conservativo. Condizioni: interesse pubblico e tempo ragionevole.
Comma 2bis: se il provvedimento è stato emanato sulla base di fatti che configurano un reato e ci sia una sentenza passata in
giudicato, oltre alle sanzioni pensali, si può annullare il provvedimento anche dopo i 12 mesi.
Art. 21-decies, Riemissione di provvedimenti annullati dal giudice per vizi inerenti ad atti endoprocedimentali. 1. In caso di
annullamento di un provvedimento finale in virtu' di una sentenza passata in giudicato, derivante da vizi inerenti ad uno o piu' atti emessi nel corso
del procedimento di autorizzazione o di valutazione di impatto ambientale, il proponente può richiedere all'amministrazione procedente e, in caso di
progetto sottoposto a valutazione di impatto ambientale, all’autorità competente ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, l'attivazione di
un procedimento semplificato, ai fini della riadozione degli atti annullati. Qualora non si rendano necessarie modifiche al progetto e fermi
restando tutti gli atti e i provvedimenti delle amministrazioni interessate resi nel suddetto procedimento, l'amministrazione o l'ente che abbia
adottato l'atto ritenuto viziato si esprime provvedendo alle integrazioni necessarie per superare i rilievi indicati dalla sentenza. A tal fine, entro
quindici giorni dalla ricezione dell'istanza del proponente, l'amministrazione procedente trasmette l'istanza all'amministrazione o all'ente che ha
emanato l'atto da riemettere, che vi provvede entro trenta giorni. Ricevuto l'atto ai sensi del presente comma, o decorso il termine per l'adozione
dell'atto stesso, l'amministrazione riemette, entro i successivi trenta giorni, il provvedimento di autorizzazione o di valutazione di impatto
ambientale, in attuazione, ove necessario, degli articoli 14-quater e 14-quinquies della presente legge e dell'articolo 25, commi 2 e 2-bis, del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Hp in cui il soggetto ha impugnato il provvedimento e questo è stato annullato dal giudice per vizi inerenti ad atti
endoprocedimentali. Nel procedimento c’era un vizio che si rifletteva nel provvedimenti finale; il vizio non era sanabile e la p.a. non
lo aveva sanato oppure il soggetto aveva fatto ricorso subito e quindi non lo ha potuto sanare perché c’era il limite della pendenza
dell’impugnativa. Il vizio è solo procedimentale, quindi il soggetto può chiedere un procedimento semplificato che pone in essere
questi atti che mancavano o erano viziati.
• REVOCA:
La revoca è collegato più che alla legittimità del provvedimento, all’opportunità, all’adeguatezza e al fatto che il provvedimento
P.a. che deve eliminare quegli atti che non corrispondono più all’interesse pubblico. Istituto
sia conforme all’interesse pubblico.
della revoca discusso in passato poiché ha avuto configurazioni diverse e si davano interpretazioni diverse della revoca (revoca
come ritiro o come annullabilità). Per questo, il legislatore ha voluto mettere un punto fermo ed è andato ad individuare le hp che
consentono di revoca un provvedimento.
La revoca non incide sugli effetti che si sono già verifi