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PSICOFISIOLOGIA DELLO STRESS:

Lo stress psicologico comporta:

  1. Effetti immunologici
  2. Effetti neurochimici
  3. Effetti neuroendocrini
  4. Effetti comportamentali

E' dunque assimilabile ad un vero e proprio stress fisico. E' necessaria una sempre maggiore attenzione da parte del mondo scientifico e sportivo sui rischi sanitari della OTS.

Più specificatamente, è di fondamentale importanza evitare che questa possa in un qualche modo costituire un fattore favorente, predisponente o scatenante di uno stato di alterazione psicofisica, come, ad esempio, un disturbo del comportamento alimentare, specie nelle fasce di età maggiormente a rischio quali l'adolescenza.

GIOIA: Caratterizzata, come molte delle risposte positive dell'organismo da una spiccata condivisione...

DOLCEZZA: Non bisogna mai sottovalutare che sentimenti ed emozioni, e la loro espressione, sono un bisogno in parte connaturato e in parte acquisito. Sono fondamentali per una vita realmente tale.

È gratificante, e sono perciò componenti essenziali per l'equilibrio individuale, ed in grado di poter influenzare ogni prestazione.

ANSIA ED EMOZIONI:

Le emozioni e la relativa ansia, devono poter essere espresse per poter "vivere" al meglio. In ogni tipo di attività, compreso lo sport e la competizione, è importante intervenire con "granusalis", senza sedare o inibire ulteriormente o iperattivare, soprattutto senza adeguati controlli dello stato psicofisico. È in ogni caso fondamentale che l'uomo, lo sportivo, in carriera ecc., rimanga connesso agli aspetti emozionali ed affettivi perché provare emozioni vuol dire anche provare...

Quando offrire e predisporre idonei interventi di supporto? Possibilmente prima che lo stress ... li abbia sommersi.

Chi può intervenire? UN APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE È SEMPRE DA SUGGERIRE

Un uomo trovò un uovo d'aquila e lo mise nel nido di una chioccia. Per

Tutta la vita l'aquila fece quel che facevano i polli del cortile... un giorno vide sopra di sé, nel cielo, uno splendido uccello che planava maestoso ed elegante... "Chi è quello?" - chiese - "È un'aquila", le fu risposto... E così l'aquila visse e morì come un pollo perché pensava di essere tale (Antony De Mello, 1995).

WHO ICF Modello di Malattia

Duplice approccio alla persona e non solo alla malattia

I due termini che seguono furono coniati da Windelband (1894) ed introdotti in psicologia da Stern (1921) e Allport (1937):

Approccio nomotetico: le strategie dovrebbero essere strutturate in modo da facilitare la scoperta di principi generali del funzionamento della persona in grado di mostrarsi validi per la maggior parte degli individui nella maggior parte dei campi della vita di relazione e della personalità. Dovrebbero offrire spiegazioni e previsioni "vere" per la maggior parte della gente.

E valide nel tempo. Approccio idiografico: spiegare i meccanismi di funzionamento umano, la personalità ed il comportamento delle singole persone; capire le disposizioni, i sentimenti, le cognizioni, gli stili di vita e le emozioni del singolo individuo. Per cui è necessario che vi siano:

Approccio multimodale alla valutazione del comportamento: utilizzo di un'ampia gamma di strumenti, in grado di fornire un quadro dettagliato della persona

Approccio multidimensionale per lo studio del comportamento in tutte le sue possibili manifestazioni: motorie, cognitive, neurovegetative, ecc.

Approccio multidisciplinare perché spesso il problema ha diverse sfaccettature e sempre più è dimostrata scientificamente la multi attorialità dei fenomeni morbosi, sia fisici che psichici.

DISTURBI D'ANSIA: DSM - 5:

ANSIA, PANICO, OSSESSIONI E DISTURBI DELLO SPETTRO ANSIOSO

Il DSM-5 riconosce cinque principali tipologie di disturbi

differenza tra ansia e paura. L'ansia è una sensazione di apprensione generale e preoccupazione, mentre la paura è una risposta immediata a una minaccia specifica. Tuttavia, i pattern di risposta di paura e ansia possono sovrapporsi e interagire tra loro. Ad esempio, una persona con un disturbo d'ansia può provare paura intensa in determinate situazioni che scatenano la sua ansia. L'ansia è influenzata da vari fattori, tra cui la società e la cultura in cui una persona vive. Ad esempio, alcune culture possono avere una maggiore enfasi sulle norme sociali e sull'adattamento sociale, il che potrebbe aumentare la probabilità di sviluppare disturbi d'ansia sociale. Inoltre, la natura stessa può influenzare l'ansia. Ad esempio, alcune persone possono provare ansia legata a eventi naturali come terremoti o tempeste. In conclusione, l'ansia è un'emozione universale, ma i disturbi d'ansia possono manifestarsi in modi diversi nelle diverse culture. La comprensione di queste differenze può aiutare a fornire un trattamento adeguato per le persone che soffrono di disturbi d'ansia.
  1. fonte di pericolo;
  2. Un pericolo non specificato porta all'ansia;
  3. Un pericolo evidente porta alla paura;

La paura è un'emozione di base che coinvolge l'attivazione della risposta di "attacco-fuga" del sistema nervoso autonomo.

La risposta di paura senza un evidente pericolo esterno è conosciuta come attacco di panico che è spesso accompagnato dalla sensazione soggettiva di sventura imminente.

Paura e ansia condividono:

  • Componenti cognitive/soggettive
  • Componenti fisiologiche
  • Componenti comportamentali

Queste componenti sono solo "debolmente appaiate", il che significa per esempio che qualcuno può mostrare indicatori fisiologici o comportamentali di paura o panico senza rilevanti componenti soggettive o viceversa.

ANSIA:

  • Sensazione generale di apprensione circa un pericolo possibile
  • Diffuso e orientato al futuro
  • Componenti cognitive/soggettive, fisiologiche e comportamentali

L'ansia, rispetto alla paura,

è più orientata al futuro e molto più pervasiva. Il valore adattivo dell’ansia potrebbe essere rappresentato dal fatto che essa ci aiuta a pianificare ea prepararci a una possibile minaccia. Molte delle nostre fonti di paura o ansia sono apprese: i pattern di risposta di base di paura e ansia sono altamente condizionati.

Strategia terapuetica: esposizione graduale a situazioni e oggetti temuti fino all’abituarsi all’ansia o alla paura. Paura o ansia irrealistiche e irrazionali:

  • Causano disagio significativo o compromissione del funzionamento
  • Intensità invalidante

Panoramica dei disturbi d’ansia e delle loro caratteristiche comuni:

Caratteristiche comuni:

  • Fattori biologici e costituzionali (predisposizione)
  • Fattori psicologici (condizionamenti, esperienze precedenti spiacevoli, apprensione)
  • Trattamenti (farmacologici e non)

Tra i fattori biologici, i fattori genetici contribuiscono a ognuno di questi disturbi e almeno

una parte della vulnerabilità genetica potrebbe essere non specifica. La vulnerabilità genetica si manifesta in alti livelli di nevroticismo. Tra i fattori psicologici, il condizionamento classico di paura, panico o ansia gioca un ruolo importante. Le persone che percepiscono una mancanza di controllo sembrano più vulnerabili alla possibilità di sviluppare disturbi d'ansia. L'esposizione graduale a segnali, oggetti e situazioni temuti, fino all'abituarsi alla paura o all'ansia, costituisce la strategia terapeutica più efficace. In tutti i disturbi d'ansia (ad eccezione delle fobie specifiche) gli ansiolitici e gli antidepressivi possono essere utili. Fobie specifiche: Sottotipi di fobie specifiche nel DSM-5: - Animali - Ambiente naturale - Sangue-iniezioni-ferite - Situazionale - Altro: soffocare, vomitare, spazio Le fobie del sangue-iniezioni-ferite hanno un'incidenza che vaapprossimativamente dal 3 al 4% della popolazione. Gli individui affetti da questa fobia provano tanto disgusto quanto paura, se non di più. Inoltre, questi soggetti mostrano una risposta fisiologica specifica; alla vista dell'oggetto temuto, invece di mostrare semplicemente un aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna, mostrano un'accelerazione iniziale seguita da una drammatica caduta sia del battito cardiaco che della pressione sanguigna. Prevalenza, età di esordio e differenze di genere: - Tasso di prevalenza nell'arco di vita di circa 12% - Più comuni nelle donne che negli uomini - L'età di esordio varia ampiamente Le fobie per gli animali generalmente esordiscono durante l'infanzia, così come le fobie sangue-iniezioni-ferite o quelle dentali. Altre fobie come la claustrofobia o la paura di guidare tendono a comparire in adolescenza o nella prima età adulta. Fattori Psicologici: - Punto di

vista psicoanalitico

Comportamento appreso

Secondo la prospettiva psicoanalitica, le fobie rappresentano una difesa contro l'angoscia che deriva dagli impulsi rimossi provenienti dall'Es.

Cause Psicologiche:

  • Fobie come comportamenti appresi:
    • Condizionamento vicariante
    • Da persona a persona
    • Differenze individuali nell'apprendimento
    • Fattori di rischio
    • Fattori protettivi
    • Ambiente facilitante/inibente
    • Predisposizione evoluzionistica
    • Paure "predisposte" e connaturate nella specie
  • Condizionamento vicariante (basato sull'osservazione): semplicemente guardare una persona fobica in una reazione di paura può portare alla trasmissione della paura da una persona all'altra.
  • Non tutti però sviluppano fobie, questo perché le differenze individuali nelle esperienze di vita influenzano fortemente la possibilità, o meno, che paure condizionate o fobie si sviluppino effettivamente.
  • Alcune esperienze di vita possono
funzionare quali fattori di rischio e rendere alcuni individui più vulnerabili alle fobie rispetto ad altri, mentre altre esperienze possono fungere da fattori protettivi rispetto allo sviluppo delle fobie. Le persone hanno più frequentemente fobie riguardanti serpenti, acqua, altezza, spazi chiusi, ecc. perché la nostra storia evolutiva ha influenzato gli stimoli che ci fanno provare più paura. Questo apprendimento predisposto ha luogo perché, nel corso dell'evoluzione, gli esseri umani hanno acquisito la paura di certi oggetti e situazioni che rappresentavano minacce reali. Fattori biologici: - Genetiche - Temperamentali Fattori genetici: Alcuni autori hanno scoperto che gli individui portatori di una delle due varianti del gene trasportatore della serotonina (5-HTTLPR) sono più suscettibili allo sviluppo di fobie. Questo gene è coinvolto nella regolazione dell'umore e dell'ansia. Fattori temperamentali: Alcuni individui possono essere più predisposti a sviluppare fobie a causa del loro temperamento. Ad esempio, le persone con un temperamento più ansioso o timido possono essere più suscettibili allo sviluppo di fobie. Fattori ambientali: - Esperienze traumatiche - Apprendimento sociale Esperienze traumatiche: Le esperienze traumatiche, come essere attaccati da un serpente o annegare in acqua, possono aumentare il rischio di sviluppare una fobia correlata a quella specifica situazione o oggetto. Apprendimento sociale: L'osservazione di altre persone che mostrano paura o evitano determinati oggetti o situazioni può influenzare l'apprendimento di una fobia. Ad esempio, se un bambino vede sua madre avere paura dei ragni, potrebbe imparare ad avere paura dei ragni anche lui. In conclusione, le fobie possono essere influenzate da una combinazione di fattori biologici e ambientali. Alcuni individui possono essere più vulnerabili a sviluppare fobie a causa di fattori genetici o temperamentali, mentre esperienze traumatiche o l'apprendimento sociale possono contribuire allo sviluppo di una fobia.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
75 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher S4ndr41999 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica e pedagogia nello sport e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Pruneti Carlo.