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Parliamo di serie → esistono tele analoghe

L’artista ritorna più e più volte sullo stesso punto → potenzialità della pittura, attenta a restituire fenomeni atmosferici e resa luministica al variare delle condizioni date. Un approccio scientifico → possibilità che si dà di tenere passo ad una resa realistica del dato di natura e di realtà, mettendo a punto strategie, linguaggi e forme di rappresentazione che potessero soddisfare questa condizione. Serie delle ninfee → rifrazione della luce sull’acqua (elemento mobile) → stagno di Giverny, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. La pittura impressionista, al di là di Parigi, ebbe nell’immediato grande fortuna, soprattutto negli Stati Uniti d’America → strategie commerciali di grandi galleristi parigini, che diffondono alle collezioni americane gran parte della produzione impressionista. Ancora oggi i musei che hanno ereditato i più

Grandi pezzi impressionisti sono americani (il dipinto sopra si trova al MOMA).

Apertura di straordinaria sperimentazione pittorica che fa di Monet un antesignano della pittura astratta, materica (soluzioni che ritroveremo nella più tarda stagione informale) o velocità stessa del segno.

Renoir, The swing, 1876.

Aspetti più mondani e scintillanti parigini.

Altalena che sembra memore del dipinto di Fragonard → rito della socialità aristocratica di Ancient Régime, qui rivisto e corretto nella passeggiata al parco pubblico → non alta aristocrazia che mette in mostra se stessa, ma che adatta alle nuove circostanze pratiche e ritualità della cultura francese storica.

Pittura rapida, sintetica, dai tagli molto chiusi, dalle visioni ravvicinate, dall’ossessione per la resa luministica di vesti e sterrato → gioco di luci e ombre che intende restituire una fotografica adesione alla realtà.

Condizione di modernità sfrontatamente

esibita e celebrata. Renoir, Dance in the Moulin de la Galette, 1876

La folla stessa diviene d'interesse. Meyer Schapiro ha dato enfasi all'iconografia → cosa questa nuova pittura dipinge? Soprattutto difronte ad esigenze di questo tipo, il "cosa" è tanto importante quanto il "come". Ha aiutato molto la causa storiografica di una letteratura non solo attenta al dato di stile/linguaggio, ma anche ai contenuti che giustificano, spiegano, danno maggior valore a sperimentazioni operate da impressionisti. Meyer Schapiro, libro pubblicato postumo dopo la morte. Si trattava di una serie di appunti di lezioni che aveva tenuto a New York; pubblicato poi in Italia. (Quanto ancora si può fare e dire, rimettendo in discussione acquisizioni date per scontate sulla pittura moderna otto-novecentesca, che ancora hanno bisogno di un radicale ripensamento). Fortuna impressionista ostentata, che si definisce solo dal 1948 in poi; nell'immediato

questa rivoluzione non fu compresa e capita; anche in Francia ebbe forti resistenze (volume del 1908 → prima e, a lungo, unica monografia italiana sull’argomento → documentazione visiva straordinaria → pubblicazione per pagina di opere impressioniste, anche grazie a generosità di editore).

Interesse di Vittorio … e Lionello Venturi (si rifiutò di aderire al Partito nazionale fascista)

LA SCAPIGLIATURA

La scapigliatura → origini in giornalismo d’inchiesta anarco-socialista sul fallimento di ideali risorgimentali, già traditi dall’unificazione del Paese → in pittura si traducevano in una ricerca più sensibile anche alle novità francesi. Pittura più scomposta, abbreviata, veloce, sintetica, d’impressione.

Tranquillo Cremona → dipinti di alta società, borghesia e aristocrazia. Ritratti e scene d’interno, perlopiù. Evanescenti e rarefatte, pronte a dissolversi, fagocitate spesso

da una pittura sontuosa di macchia

Analogo con pittura di Medardo Rosso (scapigliatura in scultura).

Medardo Rosso, Ecce Puer, 1906

Produzione di piccolo formato → nel Salon solitamente si vedevano opere in gesso (evidentemente onerosi i costi per una scultura di maggior pregio, come marmo o pietra → di solito per commissione pubblica o privata da parte di un generoso mecenate).

Sono soprattutto frammenti, piccoli ritratti e scene di genere, quasi abbozzate ed evanescenti.

Anche questa prerogativa tipica della scultura di questi anni → tornare più e più volte nel corso del tempo sullo stesso tema, realizzando fusioni o intagli → rosso privilegerà materiale fragile (es. cera).

Inutili, poveri, reietti della società metropolitana.

Superficie accidentata, scomposta, nervosamente lavorata. Si riescono a vedere impronte e tracce della manipolazione dell’artista, che voleva restituire spaccato fedele della società dell’epoca.

Milano

→ capitale economica (centro di industria e manifatture), portandosi appresso tutto un seguito di povertà, miseria, condizioni di lavoro, sfruttamento… (anni in ci si ingrossa proletariat urbano di Milano, crescono prime periferie, si registra fenomeno di inurbamento dalle campagne, richiamati da un impiego nelle industrie).

Rosso racconta umanità dolente ed emarginata.

Medardo Rosso, Bookmaker

Forme triviali di intrattenimento della società di massa → nella sua condizione effimera e transitoria.

Patina annerita, che serve a dare aspetto del bronzo all’opera.

Rodin conobbe Rosso, anche lui attratto dalle potenzialità della nuova capitale internazionale dell’arte → riscontri importanti anche collezionistici → riferimento a genesi e realizzazione di Rodin è il Balzac.

È bene tenere insieme questa geografia mobile di arte europea, fatta di incontri, scambi, scontri.

Rosso si lamenterà del plagio (a suo dire) di

molte sue idee; Rodin, in assoluto scultore moderno per antonomasia, sarà un passaggio di consegne tra Ottocento e Novecento. Ultimo scultore antico e primo moderno. Le sue origini affondano in confronti radicali, tra cui appunto Medardo Rosso. Evoluzioni di queste premesse, con apertura su altri centri di produzione come Roma.

Antonio Mancini → spesso associato a scuola napoletana, anche in ragione di titoli di opere

O pretariello → il piccolo prete

Realismo schiacciante, più attento alla condizione umana → considerato pittore di genere, insistemente legato a ruoli e condizioni proprie del Meridione povero e subalterno (mito dell’Italia moderna che abbiamo visto o militare o sociale – come visto nei Macchiaioli – o mondana e aristocratica, come nella scapigliatura di Cremona e Ranzoni)

Pittura densa, carnosa, materica, all’evidenza di una condizione di marginalità popolare.

Antonio Mancini, Dopo il duello, 1872

Tinte piene, colori

(giallo, rosso), quasi bozzettistico-macchiettistico. ifedeli in processione).Formato stesso (stretto e lungo, schiacciato in alto e in basso, ma in cinema scoop, con riferimentoal classic revival), adattato a rappresentazione vernacolare, popolare, considerata a lungo pittura digenere in riferimento a italianità regionale e paesana. Forse, in realtà, racconta contraddizioni di unpaese che fatica a entrare nella modernità (vedi anche divario tra città più operose e industriali comeMilano, in cui c’è allineamento alle più avanzate ricerche d’oltralpe per gusto e contestazionepolitica, e un sud interessato da flussi migratori importanti, soprattutto a queste altezze cronologichenei confronti del nuovo mondo. Politica di valorizzazione delle risorse umane e naturali, ancherispetto all’agricoltura, che dopo la dissoluzione del latifondo (ancora di retaggio Ancient Régime)l’unità del Paese non fu in grado di proporre alternative che potessero riportare in

Pari il bilancio del nuovo stato italiano, sempre più impegnato a privilegiare e sostenere la crescita industriale del Paese a favore delle regioni del nord).

CHIUSURA STAGIONE IMPRESSIONISTA CON ULTIMA MOSTRA DEL 1886

G. Seurat, Une Dimanche après-midi à l'isle de la Grande Jatte, 1886

Pur rimanendo fedele a gita domenicale, parco pubblico (tipicamente illuministi, seppur in una socialità nuova), pittura divisa, a puntini, in ossequio a teorie di ottica fisica che stavano circolando in quegli anni.

Rigoroso impianto geometrico e matematico.

Bidimensionalità della figure, rese frontalmente o di profilo → generosi osservatori dell'epoca pensarono di trovarsi di fronte quasi a un fregio egiziano.

Colore steso per puntini giustapposti gli uni agli altri → secondo testi di pseudo-fisica ottica si restituisce la sintesi operata dal cervello sul colore.

In realtà ciò che vediamo sono puntini di colore che concorrono ad

un'atmosfera più calda e inondata di una luce naturale ma che, evidentemente, raggela e crea un algido allontanamento e distacco da quella pulsione vitalista che aveva caratterizzato la pittura fino a quel momento. Pittura più di concetto, "concettuale", che virerà la ricerca artistica verso ambiti di speculazione più intellettuale. Pittura più spiritualista e psicologista (Cezanne, traghettatore di queste istanze tra Impressionismo e cubismo) più attenta a un linguaggio con una ratio interna, date nuove sensibilità scientifiche, tecnologiche e culturali. G. Seraut, Le Cirque, 1891. Astrazione intellettuale più alta → virata dell'intero impaginato coloristico dell'opera (meno attenzione a resa coloristica). Attenzione decorativa per dettagli come il colpo di frusta dell'addestratore sembra presagire al decorativismo astratto Art Nouveau che di lì a poco sarebbe maturato in Europa. Signac, Ritratto di.

Félix Fénéon, 1890-91

Critico ritratto come una specie di prestigiato

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Publisher
A.A. 2020-2021
30 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucabeagle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea i e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Angelini Alessandro.