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CORROSIONE GENERALIZZATA: TESTING
Si effettuano prove di corrosione libera in ambiente. Sono prove molto affidabili ma estremamente lunghe
(richiedono mesi o anni). Si espongono provini che rappresentano gli oggetti da testare
o p ovi i di va io ate iale all’a ie te i ui si t ove a o i
condizioni reali.
Si attende un certo tempo al termine del quale si effettua una
aga i dopo ave i osso l’ossido
prova gravimetrica di peso
formatosi sulla superficie) e si osserva quale provino e quale
ate iale si è o oso di più ell’a ie te o side ato.
Quindi si valuta la corrosione media per un certo ambiente.
Questo tipo di prove tiene conto di tutte le condizioni presente
ell’a ie te di esposizio e, t a ui u idità, te pe atu a,
p ese za di gas agg essivi i a ie te u a o, e …
Poiché queste prove richiedono tempi molto lunghi, sono state pensate delle prove in condizioni di test
accelerato.
Le prove di CORROSIONE ACCELERATA MEDIANTE TEST IN CAMERA SALINA:
Camera in cui viene controllata la
l’u idità e ella uale
temperatura e
viene spruzzata una soluzione salina
(tipicamente fatta con acqua e sale,
ma anche con ossidanti ad hoc per
cambiare il pH).
Si posizionano i provini e si controlla il
tempo di esposizione nel quale il
provino è bagnato da film conduttore.
A seconda dei parametri imposti nella
camera si hanno diverse condizioni.
Esistono normative per simulare determinati ambienti; ad esempio, una esposizione di una settimana di
H O+NaCl a 35°C (test della nebbia salina neutra) equivale a una esposizione di un anno in ambiente
2
cittadino medio.
Infine, si effettua una indagine visiva e/o gravimetrica: si osserva la variazione di peso (ovvero quanta
po zio e di ate iale si è pe sa pe ossidazio e e/o la fo azio e di p odotti he a ia o l’aspetto del
materiale. Non si testa mai un solo provino ma se ne usano
molti in quanto anche piccoli difetti superficiali
possono influenzare profondamente il risultato.
A volte può succedere che la velocità di corrosione non sia costante nel tempo; ovvero quando lo strato di
ossido che si forma sulla superficie riduce la possibilità di ossidarsi del materiale sottostante (passivazione).
Si ha un rate di corrosione inizialmente elevato e che poi tende
a diminuire.
Il risultato è generalmente riconducibile ad una perdita di peso
rispetto a provino iniziale o alla riduzione dello spessore
(mm/anno).
I al u i asi si può effettuate u a i isio e a fo a di X sulla supe fi ie, pe valuta e l’effetto
dell’i isio e su u a eve tuale ve i iatu a o u t atta e to supe fi iale.
Corrosione galvanica (corrosione a due metalli)
Si realizza con la formazione di una giunzione tra due materiali di diversa natura e diverso potenziale
elettrochimico. Deve comunque essere sempre presente anche un elettrolita (per chiudere il circuito
elettrico).
U etallo av à u a te de za aggio e a a uisi e elett o i ispetto all’alt o, il uale di o segue za av à
tendenza a comportarsi da produttore di elettroni.
Se è presente un film di liquido che chiude il circuito si può instaurare una pila, quindi fenomeni di
corrosione galvanica che possono essere molto gravosi nel momento in cui la differenza di nobiltà
(tendenza a cedere o acquisire elettroni) è molto marcata.
La forza elettromotrice nella pila viene fornita dalla differenza di potenziale tra i due metalli coinvolti; tanto
maggiore sarà la differenza di potenziale tra i due materiali tanto maggiore sarà la fem della pila e quindi
tanto maggiore la tendenza a ossidarsi. I potenziali
elettrochimici
standard però non
prendono in
considerazione
l’effetto
dell’a ie te
(temperatura
variabile, presenza
di molecole
complessanti o
inibenti, effetti di
passivazione della
superficie ecc.).
EFFETTO DELLA RESITIVITÀ SULLA MORFOLOGIA DI CORROSIONE BIMETALLICA
Tipicamente i fenomeni di corrosione di questo tipo si
concentrano nella zona vicino al contatto, soprattutto
in un ambiente ad alta resistività, ovvero quando il
film di liquido che chiude il circuito è ad alta
resistenza.
Se si ha bassa resistività (acqua di mare con alto
contenuto di sali, quindi alta conducibilità) la caduta
ohmica si abbassa e i fenomeni di corrosione non sono
concentrati nella zona di contatto ma si protraggono
nella porzione di materiale meno nobile.
ACCORGIMENTI DI PROGETTAZIONE
▪ Si dovrebbe sempre optare per una opportuna scelta dei materiali, ovvero usare materiali con un
comportamento elettrochimico quanto più simile possibile. Quindi minimizzare la differenza di
potenziale tra i due componenti (bisogna sempre ricordare che i potenziali tabulati non tengono
o to dell’a ie te, i ua to ve go o ealizzati i soluzio e a uosa o sale dis iolto o
concentrazione 1 molare; se si hanno ambienti diversi cambiano le condizioni e alcuni metalli
potrebbero risultare meno nobili e ossidarsi più facilmente, o viceversa).
Normalmente il consiglio è non andare a creare una differenza di potenziale superiore ai 250 mV.
Si parla quindi più propriamente di le quali possono presentare differenze a
SERIE GALVANICHE,
se o da dell’a ie te el uale ve go o valutate. I fatti a ie ti dive si posso o da e
caratteristiche di accoppiamento galvanico diverse. (Acqua di mare)
Ad esempio, il titanio è più nobile in acqua di mare perché tende a passivarsi
(cosa che normalmente non succede); oppure il piombo si comporta in
maniera più nobile perché tende a passivarsi in acqua di mare (si passiva per
la presenza di cloruri).
Possono realizzarsi inversioni rispetto alla serie elettrochimica.
Esempio: tubature per acqua potabile; Acciaio (non legato) e zinco.
Dalla serie elettrochimica si evince:
Fe -> Fe2+ E0= -0.440 V
Zn -> Zn2+ E0= -0.763 V
Quindi Zn costituisce la parte anodica (si ossida) e Fe (acciaio) costituisce la
parte catodica (su cui avviene la riduzione).
“e pe ò l’a ua i ola te o tie e it ati o i a o ati o sia o a
te pe atu e supe io i a 82°C si osse va l’i ve sio e della se ie galva i a o
lo zinco che si comporta da catodo ed il ferro da anodo.
▪ Isolare elettricamente i materiali dissimili (si interrompe il circuito elettrico con gomme, plastiche o
altri materiali isolanti, grassi siliconici).
▪ Scegliere metalli compatibili.
▪ Evitare il formarsi di film liquidi (condense).
▪ Isola e i ate iali etalli i att ave so l’utilizzo di ve i i possi le o t oi di azio e l’i stau a si di
crevice corrosion, vedremo in seguito).
▪ Se non si possono isolare entrambi allora meglio isolare quello più nobile.
▪ Sempre preferire grandi superfici anodiche piuttosto che grandi superfici catodiche. (il processo
atodi o iduzio e dell’ossige o isulta li ita te .
Non ottimale (i fenomeni di corrosione si concentrano sulla parte
meno nobile di tutta la superficie).
È i ge e e il p o esso atodi o di t asfe i e to di elett o i ve so l’ossida te he li ita il p o esso
di o osio e, ui di il t asfe i e to di elett o i ad ese pio ve so l’O Poiché la limitazione si ha
2.
sulla superficie catodica, quanto più piccola è la superficie catodica su cui avvengono i fenomeni di
riduzione, tanto più si limita il processo di corrosione.
▪ Eve tual e te si può p evede e l’i se i e to di pa ti fa il e te sostitui ili he, sop attutto i
ambienti ad alta resisitività elettrica, possono limitare il fenomeno ad una porzione ristretta
dell’oggetto. Si concentrano i fenomeni di corrosione in una porzione facilmente
sostituibile. Non si rallentano quindi i processi di corrosione, ma si
vanno a localizzare in una zona limitata del manufatto.
Ci so o pe ò a he situazio i i ui l’a oppia e to t a ate iali o a atte isti he elett i he diffe e ti
può essere vantaggiosamente sfruttato:
- Protezione anodica
- Pulitura argenteria
Ad esempio, i manufatti in argento tendono a imbrunirsi (si formano solfuri di argento, che sono prodotti
particolarmente stabili). Vedia o o e puli e l’a ge te ia:
Si prende un metallo meno nobile
dell’a ge to, o e ad ese pio l’allu i io, e
lo si mette in contatto col manufatto di
argento. Si fornisce un film di liquido che
chiuda il circuito (acqua calda più
i a o ato . I ueste o dizio i l’allu i io
e l’a ge to di idu e.
si ossida
Corrosio e i terstiziale o sottoscher o Cervice corrosio
Rie t a elle fo e di o osio e ge e ate dall’i stau a si di u a pila a o e t azio e . La pila è te uta
in funzione dalla presenza di un reagente (ossigeno) in concentrazioni diverse su porzioni di materiale in
contatto elettrico. Vediamo come si instaura la cella a concentrazione in una goccia di soluzione a contatto
con un metallo non nobile.
Le differenze di potenziale non si generano perché ci sono 2 materiali diversi in contatto elettrico, ma
pe h i so o due zo e dive se dello stesso ate iale a he so o i o tatto o zo e dell’a ie te o
concentrazione di ossigeno diversa (due ambienti con caratteristiche elettrochimiche diverse, come nel
aso dell’espe i e to della go ia di Eva s . Si ha ossidazione
del ferro nella
porzione con meno
ossigeno
(dissoluzione)
Riduzione
dell’ossige o elle
porzioni in cui è in
contatto col ferro.
Tale o dizio e si può ealizza e a plifi ata all’i te o di fessu e a asta za g a di da pe ette e il
passaggio di soluzioni acquose, ma sufficientemente strette da fare ristagnare la soluzione. Tipicamente si
realizza sotto le guarnizioni, sotto chiodi, parti a contatto di valvole ed anche al disotto di strati protettivi
(verniciature).
Due oggetti sepa ati a t a i uali ’è u po’ di spazio nel quale si ha una soluzione acquosa e dove è
difficile che giunga ossigeno (ad esempio ossigeno atmosferico). Si genera quindi un film di liquido
stag a te e la po zio e as osta si o po ta i odo a odi o, e ui di va ad ossida si.
Nelle porzioni più interne della fessura (nella figura a destra) il ferro si ossida formando ioni Fe2+ e
liberando elettroni, i quali si possono muovere sulle superfici esterne areate, dove si scaricano
sull’ossige o.
È un tipo di corrosione insidiosa che si realizza in zone difficili da ispezionare; può impiegare anche molto
tempo prima di instaurarsi ma una volta innescata è autocatalitica e la velocità cresce rapidamente: nel
momento in cui si iniziano a disciogliere ioni Fe2+ nella zona stagnante, si abbassa il pH e quindi diventa
ancora più facile sciogliere il ferro (la reazione aumenta in velocità perché è autocatalizzata).
CERVICE CORROSION: TESTING Si prendono due elementi metallici