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RAZZE NANE:
ariete nano e focata
I conigli di razza nana hanno peso inferiore a 1,5 kg nei quali
il gene per il nanismo ha conferito una particolare
conformazione arrotondata della testa, occhi grandi e
riduzione del padiglione auricolare. Questa conformazione,
tipica del cucciolo, sembra suscitare più facilmente emozioni
di tipo protettivo e affettivo e ne favorisce la
commercializzazione come animali da compagnia.
La pratica dell’incrocio è nata dall’esigenza e dalla possibilità di ottenere dei soggetti in cui i caratteri dei progenitori
vengono esaltati dalle nuove combinazioni genetiche, vale a dire dall’ eterosi. Nella pratica dell’ incrocio a due vie le
femmine di razze ritenute meglio dotate di caratteristiche femminili (fertilità, prolificità, produzione lattea, attitudine a
formare un buon nido, ecc.) venivano accoppiate a maschi di razze più idonee a trasmettere caratteri maschili (velocità di
accrescimento, indici di conversione alimentare favorevoli, buone rese alla macellazione, ecc.). Il prodotto ottenuto era
destinato alla macellazione.
L’incrocio a tre vie è stato il modello che ha avuto maggiore diffusione nella pratica dell’allevamento, almeno fino
all’avvento degli ibridi commerciali.
Ibridi commerciali
Gli ibridi commerciali, hanno sostituito gli incroci industriali, e hanno tolto all’allevatore tutti i problemi di selezione
che adesso vengono risolti direttamente dai centri genetici. Gli ibridi commerciali hanno il vantaggio di avere
percentuali di fertilità intorno all’80%, i nati vivi per parto sono intorno ai 10 cuccioli, e il numero di svezzati per anno
si aggira intorno ai 60/65 soggetti.
Per i centri specializzati sussiste una sorta di copyright, nel senso che gli allevatori devono necessariamente
approvvigionarsi da loro che detengono, gelosamente custodite, le linee di base.
Ricoveri
L’allevamento cunicolo, essendosi trasformato da allevamento di tipo familiare ad allevamento intensivo, comporta
l’utilizzazione di adeguati ricoveri dotati di sufficiente coibentazione per scongiurare gli effetti delle escursioni
termiche stagionali (il coniglio risente più di un passaggio brusco dal freddo al caldo e viceversa, piuttosto che di un
clima stabilizzato su temperature alte o basse); di sistemi in grado di garantire un costante ricambio d’aria; di funzionali
impianti di illuminazione elettrica, particolarmente importanti nei reparti destinati ai riproduttori; di efficienti mezzi per
l’allontanamento delle deiezioni.
I ricoveri attuali per conigli sono generalmente all’interno di capannoni in muratura, o altro materiale, ben coibentati, in
quanto i conigli soffrono molto lo sbalzo di temperatura caldo/freddo, con sistemi di ventilazione per il caldo e sistemi
per il riciclo costante dell’aria. (domanda) Inoltre, i sistemi di illuminazione sono molto importanti soprattutto nelle
aree dove si trovano i riproduttori.
temperatura e umidità:
Conigli appena nati 2 6 - 28°C 65-70% conigli all’ingrasso 1 6 - 18°C 65-70% riproduttori 18 - 20°C 70-75%
Ciò è ottenibile attraverso la coibentazione e la regolazione della ventilazione (che in ogni caso non deve provocare
correnti), nonché- nei ricoveri più sofisticati- attraverso adeguati impianti di riscaldamento e di raffrescamento.
Il campo delle temperature ideali è compreso tra 15 e 20°C. Quando la temperatura esce dal campo delle omeotermie si
verifica una diminuzione dell’ingestione alimentare - Riduzione della Ingestione di 1-2% per ogni grado di innalzamento
da 20-22°C a 26-27°C mentre la riduzione dell’ing arriva al 3-4% quando si arriva a valori di temperatura di 28-29°C.
Funzione delle orecchie: se la temp. supera 25-30°C adottano una posizione allungata con le orecchie distese ed
aumentano la temperatura delle orecchie (vaso-dilatazione).
Contemporaneamente accrescono il ritmo respiratorio poiché la respirazione è l’unica via possibile per la perdita del calore
latente, visto che le ghiandole sudoripare non funzionano e che la traspirazione è insignificante per la presenza della
pelliccia. Relativamente alle orecchie, la loro temperatura è di 1-2°C inferiore a quella corporea; ne consegue che le razze
con orecchie grandi sono più resistenti alle elevate temperature e quelle con orecchie piccole alle basse.
Se la temperatura scende al disotto di 10°C i conigli si raggomitolano a palla e abbassano la temperatura delle orecchie
(vaso-costrizione).
Illuminazione: Per quanto attiene alla luce è da considerare che il coniglio è sensibile al fotoperiodo, soprattutto sulla
sfera riproduttiva (fertilità), per cui l’illuminazione naturale del ricovero deve essere integrata con un idoneo impianto
elettrico che possa garantire ai riproduttori almeno 14 h giornaliere di luce. • Nei maschi un fotoperiodo con 8 ore di luce
migliora la spermatogenesi e la libido, mentre nelle femmine sono necessarie 14-16 ore di luce per ottimizzare la
recettività e la fertilità.
La pavimentazione della gabbia può essere a rete, in ferro zincato, o in plastica, zigrinate, sempre a maglie, oppure
pavimenti di listelli di plastica paralleli posti a intervalli abbastanza larghi da permettere la caduta delle feci, e zigrinati
per impedire che il coniglio scivoli, costituiti da materiale antiacido per consentirne la disinfezione; deve essere tale da
permettere la libera caduta delle feci, mentre non deve provocare lesioni podali negli animali alloggiati.
Generalmente le gabbie sono di rete metallica zincata, tali da poter essere facilmente pulibili e disinfettabili (anche con
la fiamma). Le loro dimensioni variano a seconda della categoria di animali cui sono destinate. Densità eccessive
favoriscono zuffe, lesioni e arresto di sviluppo (densità max 40kg/m2). Le gabbie sono fornite dalle ditte in elementi
modulari e le unità sono generalmente sostenute da cavalletti di acciaio. L’altezza dal suolo deve essere di circa 1 m
(lontano dalle deiezioni) e l’altezza massima, nel caso di gabbie sovrapposte, non deve superare 1,70 m (facile
manualità).
Le gabbie da ingrasso sono generalmente tali da poter ospitare al massimo 40 kg/m2; Le gabbie possono essere
suddivise in file, divise da corridoi, disposte su uno o più piani.
I 2 tipi di gabbia principali sono: Flat deck o battery.
Le flat deck (su un piano) sono costituite da una doppia fila di gabbie contrapposte sul
lato corto (fila/ corridoio = 2/1). La larghezza del corridoio deve essere di 0,90-1 m.
Vengono usate per le fattrici perché facilitano la manualità, evitano un eccessivo
affollamento del ricovero, favoriscono una corretta circolazione dell’aria, permettono un
facile controllo dei nidi. Le deiezioni cadono liberamente nella fossa posta al disotto.
Le battery sono su due o tre piani sovrapposti e ottimizzano del 10/15% lo spazio della
superficie. Sono dotate di deflettori inclinati che deviano le feci o le urine in un punto
di raccolta o di nastri trasportatori per la pulizia delle gabbie.
Le mangiatoie da agganciare all’esterno della gabbia ad altezza
tale da permettere l’accesso degli animali anche da parte dei
coniglietti appena usciti dalla cassetta-nido; possono essere:
A tramoggia (di lamiera zincata o in plastica), singole o a più
posti, devono essere anti-spreco, lavabili e abbastanza capienti
da permettere di dare l’alimentazione anche a gg alterni. Hanno
fondo bucherellato per separare la fase polverulenta, con bordi
antispreco.
Oppure, quelle lineari, usate per le gabbie da ingrasso, che
devono essere facilmente accessibili in modo che gli animali
possono mangiare senza sostare, in modo da non sporcare il
mangime e la gabbia e da permettere a tutti di mangiare.
Entrambe sono dotate di ripiegature anti-spreco che evitino il trasbordare dell’alimento fuori dalla mangiatoia.
La capacità delle mangiatoie è di circa 1,5 kg, in quelle singole o multiple ma con divisori, e devono essere poste ogni
2/3 conigli.
Nell’ingrasso in gabbie mono e bicellulari si preferiscono le mangiatoie a canaletta. In alcuni grandi allevamenti la
distribuzione dell’alimento è automatica, con serbatoi posti in testa alle file di gabbie, collegati con il silos esterno di
stoccaggio. Da ciascun serbatoio parte una tubatura sovrastante, con una spirale che fa avanzare il mangime.
L’abbeveratoio, indispensabile in ogni tipo di gabbia, può essere a vaschetta o a succhietto, entrambi collegati con una
rete di distribuzione dell’acqua.
Gli abbeveratoi possono essere A vaschetta o a succhietto. I primi sono costituiti da
un’asticella, che quando viene tirata, fa uscire l’acqua, e permette dei trattamenti di pulizia per
via idrica, ma l’acqua contenuta si sporca spesso.
Quelli a succhietto, che sono i più utilizzati, sono dotati di una valvola a 15/20 cm dal fondo,
che quando gli animali si avvicinano, fa defluire l’acqua, sono più igienici ma difficilmente
disinfettabili.
La cassetta-nido deve essere in legno o in plastica o in lamiera (lavabile e
disinfettabile), di giusto formato e con una buona coibentazione. La stessa, dotata di
paglia o di striscioline di carta, va immessa nella gabbia della fattrice o appesa
all’esterno della stessa, un paio di giorni prima del parto. Per istinto la fattrice
predisporrà il nido strappandosi dei peli e sistemando il materiale già contenuto
nella cassetta.
Importante è che, dopo il parto, l’accesso della coniglia alla cassetta-nido sia regolato da un foro munito di paratoia a
ghigliottina, in modo che a stessa fattrice possa raggiungere ed allattare i coniglietti una sola volta al giorno, per 15-
20min, il mattino. Tuttavia in alcuni allevamenti il foro rimane sempre aperto Il nido è di particolare importanza, dato
che influisce notevolmente sulla sopravvivenza dei coniglietti nel periodo che va dalla nascita allo svezzamento.
Dev’ essere pulito, asciutto e ben dotato di lettiera e di peli, in modo che, soprattutto nei primi giorni di vita, i
coniglietti possano mantenersi raccolti per minimizzare le perdite di calore e assicurare una temperatura di almeno 30°-
35°C .
Sistemi di evacuazione delle deiezioni:
Negli allevamenti intensivi, quando le dimensioni raggiungono proporzioni notevoli, assumono grande importanza i
sistemi di evacuazione delle deiezioni.
Per trovare razionali soluzioni sono stati adottati i seguenti sistemi: •
- lettiera permanente; - raschiatore; -lavaggio con acqua; - nastro di pulizia
IGIENE
Controlli sistemici
Gli animali in allevamento devono essere costantemente controllati dal punto di vista sanitario. Controlli sistemici
dovrebbero essere effettuati, indipendentemente dai sintomi di malattia, per quanto riguarda la Coccidiosi, la
Mixomatosi, la Rogna e le Parassitosi, sia prima che dopo la profilassi e le vaccinazioni