SINDROME METABOLICA EQUINA (EMS)
Nasce dall’osservazione che cavalli e pony obesi sono più soggetti a sviluppare laminite, inizialmente
veniva chiamata “sindrome periferica di Cushing”.
Parallelismi con la sindrome metabolica umana: obesità, IR e dislipidemia, nell’uomo le complicanze
principali sono cardiovascolari (non documentate nel cavallo), nel cavallo è la laminite.
Componenti principali dell’EMS:
BCS elevato: accumulo adiposo a livello della cresta nucale e della regione mammaria.
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Iperinsulinemia e IR: anche isolate o associate, aumentano il rischio di laminite.
• Il proprietario spesso si accorge del problema per la comparsa di zoppia.
•
Razze predisposte: pony, arabi, Quarter Horse, andalusi.
Questi soggetti, spesso obesi, sono gestiti con alimentazione eccessiva e scarso esercizio fisico,
condizioni che aumentano l'incidenza dell'EMS.
Presentazione clinica
Si osservano adiposità regionali, in particolare a livello della cresta nucale (valutata con attenzione,
può essere una caratteristiche di razza). L’obesità è una costante, così come la zoppia bilaterale
(segno che preoccupa di più il proprietario).
In assenza di laminite, la gestione prevede controllo dell’alimentazione e incremento dell’esercizio
fisico. La misurazione della cresta nucale (in particolare la terza misurazione, la più sensibile)
consente di monitorare l’efficacia della gestione. La terapia farmacologica è indicata solo quando il
miglioramento gestionale fallisce, poiché, in caso contrario, la sintomatologia tende a ripresentarsi
una volta sospesa la terapia.
Patofisiologia
I tre elementi principali sono: aumento dell’adiposità, IR, laminite.
Possono essere coinvolte anche alterazioni nel metabolismo energetico, infiammazione sistemica,
stress ossidativo, disfunzioni endoteliali e predisposizione alla trombosi.
L’aumento di adiposità è influenzato da fattori ambientali (dieta, attività fisica, stagione) e intrinseci
(genetici). È stato ipotizzato un ruolo del recettore della melanocortina 4, che regola l’appetito,
l’adiposità e la sensibilità insulinica.
Il tessuto adiposo, oltre a funzione di riserva, agisce come organo endocrino, producendo
adipochine (leptina, adiponectina, TNF-α, IL-1, IL-6). Queste contribuiscono a uno stato
infiammatorio cronico locale e sistemico.
È noto che l’obesità si associa a insulino-resistenza in cavalli e pony, ma esistono anche soggetti
obesi con normale sensibilità insulinica. Non è ancora chiaro se sia l’obesità a causare insulino-
resistenza o viceversa.
Un aumento di tessuto adiposo a livello prepuziale e della ghiandola mammaria è un segno clinico
comune nei cavalli con EMS.
Alterazioni laboratoristiche: aumento di GGT e AST; all'esame autoptico si può evidenziare un
accumulo di lipidi a livello epatico, compatibile con lipidosi epatica secondaria a EMS.
Laminite, rappresenta la complicanza più comune nei pony e nei cavalli con EMS; nella maggior
parte dei casi si parla di laminite associata al pascolo, in cui l’iperglicemia cronica può essere un
fattore scatenante o aggravante.
Possono presentarsi diversi gradi di zoppia, ma spesso il proprietario non riconosce i segni iniziali,
specie se il cavallo vive al pascolo.
Utile valutare il profilo dello zoccolo: se l’animale ha avuto pregressi episodi di laminite, la parete
dello zoccolo apparirà irregolare, con scalanature e anelli di crescita divergenti.
Fondamentale eseguire un esame radiografico per valutare eventuali rotazioni o affondamenti della
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terza falange, causati dal distacco delle lamelle dermiche dalla struttura ossea.
Diagnosi
Anamnesi positiva per BCS > 7/9, cresta nucale pronunciata, adiposità regionali (prepuce,
mammella, testa) e zoppia cronica associata a laminite
Esame obiettivo dello zoccolo; glicemia a digiuno > 110 mg/dl; insulina a digiuno > 20 μU/ml; Leptina
> 7 ng/L.
Diagnosi laboratoristica
Test dinamici
Permettono di quantificare il grado di IR e di monitorare la risposta al trattamento.
Il test combinato glucosio-insulina (CGIT) è il più utilizzato a questo scopo e permette di valutare la
risposta dell'organismo alla somministrazione di glucosio e insulina.
Un’insulina > 65 μU/ml a 45 minuti è indicativa di IR.
Test da carico orale di zucchero: l’animale deve essere a digiuno dalla sera precedente, si fa un
prelievo di sangue basale e si somministrano 0,15 ml/kg di sciroppo di mais e poi si fanno prelievi
ematici ogni 30 minuti per 3 ore.
Cavallo sano: insulina < 45 μU/ml a 60 e 90 minuti; casi dubbi hanno valori tra 45–60 μU/ml.
Iperinsulinemia post prandiale: > 65 μU/ml a entrambi i tempi.
Management
Bisogna agire con la riduzione del peso e l’aumento dell’attività fisica (se non hanno laminite).
Riduzione del peso
Per quanto riguarda l’alimentazione si somministra fieno pari all’1,5% PV, ridurre all’1% se dopo
un mese non si osserva perdita di peso.
Bisogna anche aumentare l’attività fisica, nei cavalli senza laminite, e bisogna lavorare su terreno
sabbioso, 2–3 volte/settimana, per almeno 30 min al trotto o al canter
Rischio: comparsa di mioglobinuria → possibile insufficienza renale acuta → monitorare segni clinici.
Anche cavalli con peso corporeo nella norma possono presentare adiposità localizzate e in questi
soggetti, l’insulino-resistenza può persistere o ripresentarsi se riprendono peso
Co-esistenza di EMS e PPID (Disfunzione della Pars Intermedia dell’Ipofisi): aumenta la gravità della
IR e aumenta il rischio di laminite.
Gestione dell'accesso al pascolo
Nei cavalli predisposti all'obesità o affetti da sindrome metabolica equina (EMS), il pascolo libero
non consente di controllare l’energia assunta.
È necessario limitare l’accesso al pascolo a due volte al giorno per un massimo di 1h al giorno.
Se si ottiene la riduzione del peso e si supera la condizione di insulino-resistenza (IR), l'accesso al
pascolo può essere aumentato gradualmente (aggiungendo un’ora a settimana).
Cavalli con predisposizione genetica a ingrassare possono riprendere peso rapidamente e sviluppare
nuovamente IR se la gestione alimentare viene interrotta. 39
In caso di cavalli o pony EMS che non rispondono alla gestione alimentare o che sviluppano
nuovamente laminite con il ritorno al pascolo, è indicata l’esclusione permanente dal pascolo.
Trattamento medico
Deve essere considerato solo in due situazioni: come supporto temporaneo (3–6 mesi) durante il
cambiamento della gestione oppure nei casi di recidiva.
!! Però l’uso di farmaci va scoraggiato se non strettamente necessario.
Levotiroxina è indicata in caso di perdita di peso o aumento della sensibilità all’insulina.
Mentre nei cavalli sani, un pretrattamento di 14 giorni ha prevenuto lo sviluppo di insulino-
resistenza in modelli sperimentali in cui veniva indotta mediante infusione di endotossine.
Dose: 0,1 mg/kg, somministrata per un massimo di 3–6 mesi, ma la perdita di peso è maggiore se,
durante il trattamento, si riduce l’assunzione calorica e si aumenta l’attività fisica.
In assenza di un cambiamento gestionale, la sindrome metabolica tende a ripresentarsi anche con
la somministrazione del farmaco.
Metformina cloridrato è un farmaco impiegato nell’uomo per il controllo dell’iperglicemia e per
aumentare la sensibilità tissutale all’insulina nel diabete mellito.
Nel cavallo sono disponibili pochi studi sull’efficacia, alcuni riportano un miglioramento delle
concentrazioni sieriche di insulina e della sensibilità insulinica con somministrazione orale (15 mg/kg
PO ogni 12 ore), ma la biodisponibilità orale nel cavallo è bassa.
Pioglitazone è un farmaco con azione insulino sensibilizzante, utilizzato in passato, nel 2011 è stato
ritirato dal commercio per l’associazione con un aumento del rischio di carcinoma vescicale
nell’uomo.
Nei cavalli 10 anni è indicata la valutazione della funzionalità della pars intermedia dell’ipofisi
>
(sospetto di PPID - sindrome di Cushing) ed è utile anche misurare la concentrazione sierica dei
trigliceridi: l’ipertrigliceridemia è comune nei pony con EMS.
ANATOMIA E FISIOLOGIA DELL’ IPOFISI E DEL SURRENE
L’ipofisi è localizzata alla base dell’encefalo e si suddivide in: adenoipofisi (lobo anteriore, parte
distale – intermedia – tuberale) e neuroipofisi (lobo posteriore).
Parte distale: è costituita da cellule endocrine che sintetizzano, accumulano e rilasciano
• ormoni in risposta ai fattori rilascianti e inibenti dell’ipotalamo, che arrivano attraverso il
sistema portale ipofisario.
Parte intermedia: nel cavallo, è costituita da un unico tipo cellulare, i melanotropi, che
• producono proopiomelanocortina (POMC), precursore di diversi ormoni. Questa regione è
innervata da neuroni dopaminergici dei nuclei paraventricolari dell’ipotalamo. La dopamina
esercita un effetto inibitorio sulla secrezione ormonale da parte della parte intermedia.
Parte tuberale: è una sottile banda di cellule endocrine, particolarmente ricca di recettori
• per la melatonina. In base ai livelli plasmatici di questo ormone, essa contribuisce a regolare
la secrezione degli ormoni riproduttivi, adattandola ai cambiamenti stagionali.
Parte nervosa (neuroipofisi): è composta da assoni e terminazioni nervose provenienti dai
• nuclei sopraottico e paraventricolare dell’ipotalamo. Questa porzione non sintetizza ormoni,
ma immagazzina e rilascia: ossitocina e vasopressina (ADH) 40
L’ipofisi è coinvolta nella risposta allo stress, che può essere fisiologico, patologico o ambientale. In
queste condizioni, viene attivato l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene con i seguenti passaggi:
l’ipotalamo produce l’ormone rilasciante la corticotropina (CRH)à la pars distale dell’ipofisi secerne
l’ormone adrenocorticotropo (ACTH)à l’ACTH stimola le cellule della zona fascicolata del surrene a
sintetizzare e secernere glucocorticoidi.
Nell’ipofisi, sia i melanotropi della parte intermedia che i corticotropi della parte distale producono
un precursore ormonale comune, la propiomelanocortina (POMC). Questa viene processata per
formare ACTH, ormoni melanocita stimolanti (MSHs), β-endorfine e altri piccoli peptidi.
Aspetti diagnostici
I test diagnostici per la disfunzione dell’ipofisi possono produrre falsi positivi soprattutto se eseguiti
in autunno, a meno che i range di riferimen
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