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VANTAGGI DELLA PERFUSIONE INTRAOSSEA

Se si ha un problema nell’accesso venoso: se le vene sono danneggiate,

se vi è un flemmone a carico dell’arto che rende la vena non visibile; si può

ripetere anche tutti i giorni senza problemi legati alla reazione vascolare

Svantaggi: dolore, spt durante l’infusione, quindi va messa sempre in

anestesia generale

PERFUSIONE REGIONALE LIMB

 Antibiotico idrosolubile (si diluisce nella soluzione che iniettiamo)

 Selezionare con esame culturale l’antibiotico che sia efficace nei

confronti di quel germe; altrimenti si deve scegliere un antibiotico

battericida dose-dipendente per concentrare una dose elevata in quel

sito, tale da poter uccidere tutti i germi (efficacia dev’essere elevata!)

Nelle soluzioni di infusione c’è chi usa anche associazione di antibiotici, ma in

realtà questi interferiscono fra loro in soluzione e quindi sono poi meno efficaci

a livello localesarebbe + indicato non fare associazioni!

 Dosaggio elevato di antibiotico viene mantenuto per almeno 24 ore

 Tempo vs concentrazione dipende dagli antibiotici battericidi

Dose: non c’è una dose definita, ma empiricamente si fa 1/3 della dose

sistemica

TERAPIA PER TRAUMA MUSCOLO-SCHELETRICO

Traumi che intervengono in caso di incidente o durante l’attività agonistica

dell’animale (es. in corsa, durante gare di salto ad ostacoli, ecc..), importante

gestire quella che viene definita un’emergenza

 Tipo di lesioni in atto: se sono presenti ferite, lacerazioni, soluzioni di

continuo a carico dei tessuti di rivestimento, dei distretti interni

(es.muscolo), danni vascolari, lesioni nervose

 In conseguenza del trauma, di reazioni mediate all’evento traumatico, il

sistema simpatico crea una protezione nei confronti delle strutture vitali

(cardiache e cerebrali), riducendo le altre attività secondarie (shock

traumatico); poi si instaura la fase di flusso legata a ripristinare la

funzione e a riparare i danni prodottisi

 Verificare e identificare se ha avuto dei traumi e delle lesioni gravi, ad es

alla colonna vertebrale. Prima 1 valutazione sommaria per valutare in

che situazione di rischio si trova l’animale e anche se l’animale deve

essere spostato rispetto a dove si trova, poi valutazione + approfondita

 Attenzione alla gestione del paziente perché in queste situazioni sono

ancora + agitati, hanno dolore, sono stressati, quindi adottare tutte le

cautele necessarie

 Dopo aver verificato che l’animale non ha lesioni gravi, le funzioni vitali

sono mantenute che quindi può essere spostato in un luogo + sicuro,

esaminiamo + specificatamente le lesioni che possono essersi verificate,

con anche ausili di diagnostica per immagini (rx ed eco)

 Se vi sono lesioni specifiche (pneumotorace, perforazione articolare, o del

cavo addominale) bisogna mettere in atto dei trattamenti immediati per

contenere il rischiostrutture che vanno protette con bendaggi sterili per

evitare prolassi e penetrazione di germi; se vi sono instabilità ossee è

consigliabile stabilizzare l’arto con bendaggi rigidi prima ancora di

spostare l’animale

 Lesioni vascolari: gestirle per evitare shock ipovolemico e prevenire il

dissanguamento (se c’è una perdita ematica sopra il 30% del peso

dell’animale, l’animale muore per collasso cardiocircolatorio

 Lesioni nervose: potrebbero essere reversibili, a volte sono esito di

traumi in cui il nervo potrebbe recuperare la funzionalità; se invece vi

sono fratture di cv adulti nei distretti prossimali, queste non possono

essere trattate è opportuno considerare l’opportunità di un’eutanasia

immediata

Per gestire al meglio il cv è opportuno sedarlo, (e per la sicurezza delle

procedure), o farlo almeno prima di valutarlo + accuratamentenon bisogna

eccedere nel contenimento fisico, stressa l’animale e mette a rischio chi

compie le operazioni

Trattamenti ottimali includono:

 Induzione anestetica per mettere meglio un bendaggio rigido

 Pulizia, lavaggio e bendaggio delle ferite, se presenti

 Impostare terapia medica nell’immediato se ci sono lesioni aperte,

iniziare a fare antibiotico prima di trasferirlo in clinica (Penicillina,

Gentamicina)

 Somministrazione antinfiammatori per dare + comfort all’animale,

evitare reazione infiammatoria esagerata intorno alla lesione

 Somministrazione di fluidi endovenosi

 Trasferimento a una struttura specializzata

01.12 ok

APPARATO RIPRODUTTORE

Castrazione: termine che indica la rimozione delle gonadi, perdendo anche il

comportamento riproduttivo, la risposta comportamentale non è immediata

Sterilizzazione: implica che quell’animale non sia fecondo, ma potrebbe

mantenere le gonadi (ad es vasectomia, legatura delle tube, sono interventi di

sterilizzazione ma non sono castrazioni)

Differenza tra C e S: nella S mi preoccupo che l’animale non si riproduca, ma

il suo comportamento riproduttivo non pretendo che sia alterato, magari

perché voglio mantenerlo per 1 serie di motivi; nella C l’animale viene

sterilizzato e perde il comportamento riproduttivo, non subito, ma dopo un po’

di tempo (i maschi possono comunque mantenere il comportamento

riproduttivo)

Femmina: viceversa il comportamento riproduttivo cessa, perché si

interrompe l’estro, se perpetua l’estro vuol dire che un ovaio o qualcosa di

questo è rimasto in situ; stesso discorso per il

Maschio: se il comportamento riproduttivo non cessa, potrebbe esserci un

testicolo ritenuto che non è stato rimosso

Emasculazione: non è un tipo di castrazione, è una tecnica di taglio (exeresi)

del funicolo spermatico che si applica negli equidi, prevede contestualmente il

taglio della gonade e lo schiacciamento dei vasi testicolari

Gelding: Castrone, cioè il cv che è stato sottoposto a castrazione

COMPLICAZIONI POST-OPERATORIE DELLA CASTRAZIONE

Le + frequenti  tumefazione del sito di intervento (scrotale, prepuziale)

 Emorragiaquella dell’arteria testicolare difficilmente mette a

rischio di vita, sicuramente se è copiosa può portare a formazione

di raccolte ematiche a livello dello scroto

 Infezioneabbastanza frequente, spt nelle castrazioni senza

sutura della breccia operatoria ed eseguita in stalla; quest’infezione

potrebbe approfondirsi e diventare una Funicolite, che se cronicizza

necessiterà di un ulteriore intervento chirurgico e tempi di

guarigione + lenti (complicazione che purtroppo si può verificare)

 Peritonite settica: situazione grave, attraverso la cavità vaginale

l’infezione può portare a questa condizione

 Prolasso dei visceri: nei casi + lievi solo omento, nei casi + gravi

anche del piccolo intestino dalla breccia operatoria

Tipo di intervento di castrazione diversi: uno dei fattori

che influenza la scelta è proprio l’insorgenza delle

complicazioni viste in precedenzaalcune tipologie di

castrazione fatte in anestesia generale con vari tipi di

decubito, anestesia locale con l’animale in piedi; breccia

operatoria fatta a livello scrotale, inguinale, parapenieno,

breccia che viene chiusa completamente o viene lasciata

aperta e fatta guarire per seconda intenzione; scelta

dipende anche dai costi che il proprietario è disposto a

spendere

ANATOMIA DEL TESTICOLO

Testicolo come è normalmente posizionato all’interno dello scroto, presente 1

testa, 1 coda dell’epididimo

Ha un colore bianco lucido e aspetto sotto l’albuginea di vasi tortuosi paralleli,

questo aspetto del testicolo è caratteristico di esso e permette di riconoscere

ad es testicoli ritenuti in addome

Annessi: epididimo, che dà luogo al vaso deferente che attraverso il funicolo

va a finire sul collo della vescica

All’interno del funicolo sono presenti anche arteria testicolare, vena testicolare,

arteria e vena deferente (contr), tutto contenuto all’interno di 1 sacchetta che

è la vaginale comune

Vaginale comune: evaginazione del peritoneo parietale, che si forma durante

la discesa del testicolo, a cui è connesso il testicolo dal legamento della coda

gubernaculum testis (struttura

dell’epididimo, che è uno dei pezzi del

legamentosa che governa la discesa del testicolo durante la vita fetale)

Esternamente, nella porzione superiore funicolare e superiore della vaginale,

c’è un muscolo adeso alla vaginale comune che è il Cremastere che fa

contrarre il testicolo quando fa freddo e ci sono basse temperature, perché la

spermiogenesi potrebbe essere alterata in queste condizioni, quindi si favorisce

la retrazione testicolare; la retrazione si ha anche per stimoli meccanici, o

anche emotivi (freddo, stress da paura, adrenalina)

Scroto

Tonaca vaginale

Epididimo

Vaginale propria: è interna e adesa strettamente al testicolo sulla

tonaca albuginea, quindi non è di facile riconoscimento

STRUTTURE LEGAMENTOSE

Legamento della coda dell’epididimo: unisce la coda

dell’epididimo alla vaginale comune, è la struttura che

prima della discesa del testicolo è + lunga del g.t, la prima

parte del g.t è il legamento scrotale

Legamento scrotale: poco riconoscibile nell’animale

adulto non criptorchide, va dalla punta dello scroto alla

vaginale comune, in corrispondenza di dove si inserisce il

legamento della coda dell’epididimo: tira la vaginale e la

porta dentro lo scroto

Epididimo è connesso al testicolo dal legamento proprio (3° porzione)

Quando tutto funziona, tutti questi legamenti sono piccoli, fibrosi e sono situati

uno in corrispondenza dell’altro; quando c’è una situazione di criptorchidismo,

qualcuno dei 3 legamenti è rimasto allungato, quindi o il testicolo, con o senza

l’epididimo, è rimasto in addome o a livello inguinale

M.Cremastere: struttura laminare, parte in prossimità dell’anello inguinale e

si porta lungo il funicolo sulla vaginale

Castrazione vaginale chiusa: tecnica in cui non viene aperta la vaginale, per

non rischiare di contaminare l’addome

Dentro la vaginale presente testicolo; pulizia da fare per ottenere un’ottima

visione del cremastere, se non viene effettuata allacciamo sugli invogli sopra la

vaginale e l’allacciatura non è stabile e si sfilaobiettivo vedere bene il

cremastere sopra la vaginale; durante l’allaccio il filo va stretto talmente forte

da tagliare le fibre del cremastere

Castrazione a vaginale aperta: aprire la vaginale ed esporre una serie di

strutture contenute nella vaginaleepididimo, coda e testa, il

testicolostrappare il mesorchio e alla

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
55 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie VET/09 Clinica chirurgica veterinaria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale166 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Clinica chirurgica veterinaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Petrizzi Lucio.