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NUTRIMENTO
I lamellibranchi sono di gran lunga i migliori sospensivori fra i molluschi. Gli ctenidi sono diventati dei
filamenti a V (due placche degli ctenidi bipettinati = forma a W). L’acqua pompata attraverso la cavità
palleale (tutto il corpo) viene fatta passare, dal movimento di ciglia, attraverso gli spazi interfilamenti delle
branchie che filtra il cibo e poi ri-pompata fuori.
I lamellibranci sono divisi in due. Nei lamellibranchi meno evoluti, fillibranchi, i filamenti a V degli ctenidi
sono legati solo lassamente tra loro (cozze), mentre negli eulamellibranchi questi sono uniti da giunzioni
tissutali e sono più resistenti (come un lenzuolo), molto più efficiente, recupera molto più cibo e più fine
per unità di volume di acqua (vongole).
Quasi tutti i bivalvi mangiano così, altri sono predatori, altri raccolgono il cibo dai detriti con il piede.
Anche alcuni bivalvi possono essere parzialmente o totalmente dipendenti da simbionti intracellulari
fotosintetici (zooxantelle).
SISTEMA NERVOSO
I bivalvi hanno 3 grossi gangli ed è un sistema come quello base dei gasteropodi però schiacciato
lateralmente.
RECETTORI SENSORIALI
• osfradi, all’interno
• tentacoli, tipicamente nelle aree del sifone, ma in molte specie sono lungo tutti i lobi del mantello
alla periferia della conchiglia, con cellule tattili e chemiocettori,
• ocelli (di varia complessità, ma tutti sui lobi del mantello)
RIPRODUZIONE
Condizione primitiva: gonocorici (?), fecondazione esterna, due grosse gonadi e gonodotti che raggiungono
i nefridi.
Condizione evoluta: ermaroditi, anche sequenziali, in alcuni casi esiste un unico ovotestis
Classe Scafopoda – i dentali
350 specie di molluschi allungati, cilindrici, quasi completamente racchiusi in un mantello, che secerne una
singola conchiglia calcarea, tubolare, aperta ad entrambe le estremità.
Si infossano nei substrati molli mantenendo al di sopra della superficie l’estremità più stretta della
conchiglia. Dall’apertura più ampia della conchiglia escono un piede fossorio conico, un capo senza occhi
ma con una radula e dei fasci appaiati di filamenti sottili, i captacoli (organi di senso attorno alla bocca).
Sono gonocorici, con una singola gonade che sbocca all’esterno attraverso il rene destro.
CEFALOPODI
“arti attaccati al capo”
Attuali 650 specie. Le testimonianze fossili, in realtà ci dicono che questo gruppo contava migliaia di specie
e fu dominante nella fauna tra il carbonifero ed il cretaceo.
Esistono varie sottoclassi:
Sottoclasse Nautiloidea (pochissime specie, poco comuni)
Sottoclasse Coleoidea (dominante, senza conchiglia o con conchiglia molto ridotta)
Ordine Sepioida (seppie)
Ordine Teuthoida (totani, calamari)
Ordine Octopoda (polpi)
Ordine Vampyromorpha (simili ai polpi con i tentacoli uniti da membrane)
Quasi sicuramente questo è un gruppo evolutosi da Gasteropodi ancestrali. Per arrivare ai cefalopodi
dovete pensare che il piede si sia trasformato in tentacoli (la parte anteriore) ed in un imbuto alla bocca
della cavità palleale (la parte posteriore).
Possono utilizzare i tentacoli come noi usiamo le mani, non li usano per nuotare, nuotano raccogliendo e
buttando fuori l’acqua.
1. assenza di piede, trasformato in tentacoli o braccia prensili attorno alla bocca e in un imbuto
muscoloso attorno all’apertura della cavità del mantello;
2. l’accesso dell’acqua nella cavità del mantello avviene tramite contrazioni muscolari e non con
movimento ciliare;