Vescovi, arcivescovi e clero
secolare
• I vescovi e arcivescovi guidavano le
diocesi e province ecclesiastiche. Avevano
un ruolo spirituale e politico importante:
celebravano messe solenni,
amministravano i beni della Chiesa e
spesso facevano parte della nobiltà locale.
Il clero regolare: monaci e
ordini religiosi
• Il clero regolare comprendeva monaci e
religiosi che vivevano secondo una regola
(come quella di San Benedetto). Essi
vivevano in monasteri, conducevano una
vita di preghiera, studio e lavoro, e
svolgevano un’importante funzione
culturale.
Parrocchie e sacerdoti di
villaggio
• Il clero secolare, cioè i sacerdoti che
vivevano “nel secolo”, erano vicini alla
popolazione. I parroci celebravano messe,
battezzavano, confessavano,
amministravano i sacramenti e spesso
erano le uniche figure istruite nei villaggi.
Il potere spirituale e
temporale della Chiesa
• La Chiesa aveva un doppio potere:
spirituale (sulle anime e sulla salvezza) e
temporale (sui beni, le terre e la politica). I
vescovi erano spesso anche feudatari e la
Chiesa possedeva un’enorme ricchezza
materiale.
La Chiesa come proprietaria
terriera
• Gran parte delle terre coltivate
apparteneva alla Chiesa. Monasteri,
abbazie e cattedrali gestivano vasti
latifondi e ricevevano decime dai
contadini. Questo contribuiva a fare della
Chiesa una grande potenza economica.
Il rapporto tra Chiesa e
fedeli
• I fedeli erano legati alla Chiesa in ogni
momento della vita: nascita, matrimonio,
morte. La religione permeava la vita
quotidiana e scandiva i ritmi dell’anno con
feste, processioni e pratiche devozionali.
I sacramenti e la vita
cristiana
• I sacramenti erano riti sacri indispensabili
per la salvezza. Battesimo, Eucaristia,
Confessione, Matrimonio, Ordine, Cresima
e Unzione degli infermi accompagnavano il
cristiano durante tutta la vita.
Le festività religiose e il
calendario liturgico
• Il calendario liturgico definiva le principali
festività: Natale, Pasqua, Pentecoste,
Ognissanti. I cicli religiosi organizzavano
l’anno agricolo e scandivano il tempo della
comunità rurale e urbana.
La Chiesa e l’istruzione
• I monasteri erano i principali centri di
istruzione. Vi si copiavano testi antichi, si
formavano chierici, e si conservava la
memoria storica. Molti vescovi e papi
provenivano da ambienti monastici colti.
Il controllo sulle credenze:
eresie e ortodossia
• La Chiesa combatteva le eresie per
preservare l’unità dottrinale. Inviava
predicatori, convocava concili, e istituiva
l’Inquisizione per reprimere movimenti
religiosi considerati devianti.
La giustizia ecclesiastica
• La giustizia ecclesiastica regolava molte
questioni: matrimoni, testamenti, eresie,
comportamenti morali. I tribunali
ecclesiastici avevano giurisdizione su
chierici e laici in vari ambiti.
L’importanza del latino e
della liturgia
• La messa era celebrata in latino, la lingua
della Chiesa. Anche se la popolazione non
lo comprendeva, il latino garantiva
uniformità liturgica e collegava tutte le
comunità cristiane.
I simboli del potere
ecclesiastico
• I simboli ecclesiastici (mitra, pastorale,
anello, croce) esprimevano autorità e
sacralità. Le cattedrali monumentali, le
vesti liturgiche e l’arte sacra rafforzavano
il prestigio della Chiesa.
Relazioni tra Chiesa e
Impero
• Il rapporto tra Papato e Impero fu centrale
per tutto il Medioevo. Il Papa benediceva e
incoronava l’Imperatore, ma spesso i due
poteri si contesero la supremazia, come
nella lotta per le investiture.
La Chiesa nei villaggi e nelle
città
• In campagna, la Chiesa era un punto di
riferimento sociale, spirituale e culturale.
In città, partecipava al governo
municipale, possedeva proprietà e
influenzava le corporazioni e le istituzioni
civiche.
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Papato medievale – Teocrazia e potere temporale nella Chiesa
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Teologia - Chiesa