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DIRITTI DEI DIPENDENTI PUBBLICI
Diritti patrimoniali: diritti che riguardano gli interessi economici della persona, cioè il suo patrimonio.
Diritti non patrimoniali: diritti che attribuiscono al titolare un vantaggio o una qualità di carattere non economico. Questo vantaggio quindi non può mai essere espresso in una somma di denaro.
Diritti patrimoniali
I diritti patrimoniali, avendo per oggetto entità di tipo economico, sono quelli relativi allo stipendio e alla pensione.
I principali diritti patrimoniali sono:
- retribuzione costituente prestazione periodica in denaro cui è tenuta la P.A. Il trattamento economico dell'impiegato pubblico deve essere determinato in maniera proporzionale alla quantità e qualità del suo lavoro (art. 36 Cost.). Il pubblico dipendente non può ricevere compensi ulteriori per svolgere compiti e mansioni compresi nelle mansioni dell'ufficio ricoperto: si tratta del principio di
Onnicomprensività del trattamento economico;
I contratti collettivi definiscono, in coerenza con le disposizioni legislative vigenti, trattamenti economici accessori collegati (art.45 Dlgs 2001 n.165):
- alla performance individuale;
- alla performance organizzativa con riferimento all'amministrazione nel suo complesso e alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola l'amministrazione;
- all'effettivo svolgimento di attività particolarmente disagiate ovvero pericolose o dannose per la salute.
compensi per lavoro straordinario (che si aggiungono al regolare stipendio);
indennità (in caso di lavori svolti in condizioni di particolare responsabilità, disagio o pericolo);
aumenti retributivi (di tipo orizzontale o verticale) dovuti a scatti di categoria di inquadramento;
diritto a godere di permessi retribuiti, in particolare otto giorni all'anno per partecipare a concorsi od esami, tre giorni
consecutivi dopo la nascita dei figli (o anche per lutto o grave infermità del coniuge o di parenti entro il secondo grado ed affini entro il primo grado), 15 giorni consecutivi in occasione del matrimonio e, infine, previa domanda, 36 ore annue per l'assistenza ai portatori di handicap. Diritti non patrimoniali Tra i diritti non patrimoniali dei dipendenti pubblici possiamo invece annoverare: - diritto all'Ufficio, consiste nell'aspettativa di non essere rimosso dal proprio ufficio se non nei casi previsti dalla legge o dai contratti collettivi; - diritto allo svolgimento delle mansioni, consiste nel diritto all'esercizio delle funzioni inerenti alla propria qualifica. L'art. 52 Dlgs 165/2001 (come novellato dal decreto Brunetta) prevede che il prestatore di lavoro può essere adibito: alle mansioni per cui è stato assunto e alle mansioni equivalenti nell'ambito dell'area di inquadramento ovvero a quelle corrispondenti allaqualifica superiore che abbia successivamente acquisito pereffetto delle procedure selettive di cui all'art. 35, comma 1, Dlgs 165/2001. È poi possibile l'adibizione del lavoratore, in casi specificamente individuati, a mansioni proprie della qualifica immediatamente superiore, per le quali, per il periodo di effettiva prestazione, il lavoratore ha diritto al trattamento previsto per la qualifica superiore. diritto alla progressione di carriera consistenti in dei mutamenti nella posizione contrattuale del lavoratore; diritto alla riservatezza. Le pubbliche amministrazioni sono tenute ad osservare particolari cautele nel trattamento dei dati personali dei privati, in tal caso, dei propri dipendenti. Con riferimento, in particolare, al trattamento dei dati idonei a rivelare lo stato di salute contenuti nei certificati di malattia dei dipendenti, il Garante della privacy, con provvedimento del 30 ottobre 2008, ha affermato che il datore di lavoro pubblico nonèlegittimato a raccogliere certificati medici con l’indicazione della diagnosi;
diritto al riposo, il dipendente ha diritto a ferie annuali retribuite nonché quello di• assentarsi per motivi particolari;
diritto della dipendente incinta di assentarsi dal lavoro a partire dai due mesi precedenti e• nei tre mesi successivi al parto;
congedi parentali, fino ai primi otto anni di vita del bambino;
congedi familiari (in caso di gravi problemi familiari possono assentarsi dal posto di lavoro• per un periodo non superiore ai due anni, anche se in questo periodo non avranno dirittoad alcuna retribuzione);
diritto ai congedi formativi (è riconosciuto ai dipendenti pubblici che hanno maturato• almeno cinque anni di servizio) senza retribuzione per un periodo che non superi gli 11mesi;
diritto all’aspettativa, per un periodo di massimo 12 mesi in un triennio (motivata, ad• esempio, da problemi personali o familiari, dottorati di ricerca, avvicinamento al
coniuge che lavori all'estero). Il periodo di aspettativa non è retribuito e non è conteggiato nel calcolo dell'anzianità di servizio; diritto di esercitare attività sindacale e di scioperare, con obbligo di comunicare l'adesione allo sciopero con un preavviso non inferiore ai dieci giorni; il diritto alla conservazione del posto di lavoro per un periodo di 18 mesi in caso di infortunio o malattia; diritto alle pari opportunità tra uomini e donne. Il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (Dlgs. 11-4-2006, n. 198), che si applica sia al settore privato che a quello del lavoro pubblico, costituisce una normativa ad ampio raggio finalizzata alla prevenzione e alla rimozione di ogni forma di discriminazione fondata sul sesso in tutti i campi della vita civile, sociale, economica etc. Si tratta di un principio che discende direttamente da quello di eguaglianza ex art. 3 della Costituzione, e che impone alleamministrazioni di svolgere un ruolo propositivo e propulsivo ai fini della completa attuazione di questo, attraverso la rimozione di forme esplicite o implicite di discriminazione tra donne e uomini sui luoghi di lavoro (art. 57 Dlgs. 165/2001).
DOVERI DEI DIPENDENTI PUBBLICI
Codice di comportamento (art.54 Dlgs. 2001 n.165)
Il Governo definisce un codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell'interesse pubblico. La violazione dei doveri contenuti nel codice di comportamento è fonte di responsabilità disciplinare. Ciascuna pubblica amministrazione definisce un proprio codice di comportamento che integra e specifica il codice di comportamento generale.
CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI (DPR 62/2013)
Il presente codice di
comportamento definisce, ai fini dell'articolo 54 del decreto legislativo 30marzo 2001, n. 165, i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i pubblicidipendenti sono tenuti ad osservare. Tra i doveri dei dipendenti pubblici possiamo invece annoverare:- il dipendente osserva la Costituzione, servendo la Nazione con disciplina ed imparzialità dell'azione amministrativa. Il dipendente svolge i propri compiti nel rispetto della legge, perseguendo l'interesse pubblico senza abusare della posizione o dei poteri di cui è titolare;
- il dipendente rispetta i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenza e imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi;
- non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio, evita situazioni e comportamenti che
Possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all'immagine della pubblica amministrazione;
Esercita i propri compiti orientando l'azione amministrativa alla massima economicità, efficienza ed efficacia e nella gestione di risorse pubbliche segue una logica di contenimento dei costi, che non pregiudichi la qualità dei risultati;
Il dipendente dimostra la massima disponibilità e collaborazione nei rapporti con le altre pubbliche amministrazioni;
Il dipendente non accetta, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d'uso di modico valore effettuati occasionalmente nell'ambito delle normali relazioni di cortesia e nell'ambito delle consuetudini internazionali;
Il dipendente non accetta incarichi di collaborazione da soggetti privati che abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico significativo in decisioni o attività inerenti
all'ufficio di appartenenza; il dipendente comunica tempestivamente al responsabile dell'ufficio di appartenenza la propria adesione o appartenenza ad associazioni od organizzazioni, i cui ambiti di interessi possano interferire con lo svolgimento dell'attività dell'ufficio. Il presente comma non si applica all'adesione a partiti politici o a sindacati; il dipendente, all'atto dell'assegnazione all'ufficio, informa per iscritto il dirigente dell'ufficio di tutti i rapporti, diretti o indiretti, di collaborazione con soggetti privati in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia o abbia avuto negli ultimi tre anni; Il dipendente si astiene dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale. Sull'astensione decideil responsabile dell'ufficio di appartenenza;
il dipendente rispetta le prescrizioni contenute nel piano per la prevenzione della corruzione, presta la sua collaborazione al responsabile della prevenzione della corruzione e, fermo restando l'obbligo di denuncia all'autorità giudiziaria, segnala al proprio superiore gerarchico eventuali situazioni di illecito nell'amministrazione di cui sia venuto a conoscenza;
il dipendente, salvo giustificato motivo, non ritarda né adotta comportamenti tali da far ricadere su altri dipendenti il compimento di attività o l'adozione di decisioni di propria spettanza;
Il dipendente in rapporto con il pubblico si fa riconoscere attraverso l'esposizione in modo visibile del badge ed opera con spirito di servizio, correttezza, cortesia e disponibilità, rispetta gli appuntamenti con i cittadini e risponde senza ritardo ai loro reclami, si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell'amministrazione,
non assume impegni né anticipa l'esito di decisioni o azioni proprie o altrui inerenti