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L’articolo 28 della Costituzione italiana stabilisce che i funzionari e i dipendenti dello
Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali,
civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. Inoltre, la teoria
dell’immedesimazione organica prevede che il dipendente e l’amministrazione
possano essere chiamati in solido per i danni causati a terzi, purché la condotta sia
nell’ambito delle attribuzioni del lavoratore e miri alla realizzazione dei fini
istituzionali dell’ente di appartenenza.
È importante notare che queste diverse forme di responsabilità non sono alternative
o incompatibili, ma possono coesistere. Ad esempio, un dipendente che si allontana
ingiustificatamente dall’ufficio dopo la timbratura del cartellino di presenza potrebbe
essere soggetto a sanzioni sia penali (truffa ai danni dell’ente) che disciplinari
(violazione delle regole). Allo stesso modo, alcune condotte che comportano
responsabilità penale o civile potrebbero non avere rilevanza disciplinare o erariale
Delitti contro la Pubblica Amministrazione:
Si suddividono in due categorie:
1. Delitti commessi dai pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio (es.
peculato, concussione, corruzione).
2. Delitti commessi dai privati contro la Pubblica Amministrazione (es. violenza o
minaccia a un pubblico ufficiale, resistenza a un pubblico ufficiale, interruzione di
pubblico servizio).
La responsabilità disciplinare è fondamentale per garantire il corretto comportamento
dei dipendenti pubblici. Vediamo di approfondire alcuni punti:
1. Obblighi di Condotta:
○ I dipendenti pubblici sono tenuti a rispettare gli obblighi di condotta
stabiliti dalla legge, dai codici di comportamento e dai contratti collettivi
nazionali.
○ Questi obblighi riguardano la fedeltà, la diligenza e il rispetto delle
norme e delle procedure.
2. Trasformazione dell’Assetto:
○ Con la privatizzazione del pubblico impiego, la Pubblica
Amministrazione (P.A.) ha perso la sua supremazia sui dipendenti.
○ La P.A. ora assume un ruolo di parte contrattuale e gestisce i rapporti
con i dipendenti come un datore di lavoro privato.
○ I poteri dirigenziali della P.A. includono la gestione delle risorse umane
e l’organizzazione del lavoro negli uffici.
3. Potere Disciplinare:
○ Il potere disciplinare è una forma di autotutela che consente alla P.A. di
affrontare l’inosservanza dei doveri da parte dei dipendenti.
○ L’art. 2106 del Codice Civile giustifica la possibilità per il datore di
lavoro di infliggere sanzioni disciplinari in base alla gravità
dell’infrazione.
○ Gli obblighi di fedeltà e diligenza delineati dagli artt. 2104 e 2105 del
Codice Civile sono centrali in questo contesto.
4. Riforme e Impatto:
○ Le riforme del 2009 hanno avuto un impatto significativo sulla disciplina
dell’impiego pubblico, compresa la responsabilità e le sanzioni
disciplinari.
La riforma Brunetta ha avuto un impatto significativo sulla disciplina delle sanzioni e
delle responsabilità dei lavoratori pubblici. Ecco alcuni punti chiave:
1. Attribuzione al Giudice Ordinario:
○ La legge delega n. 15 del 2009 ha stabilito principi e criteri per le
sanzioni disciplinari e la responsabilità dei pubblici dipendenti.
○ Il D.Lgs. 150/2009 ha recepito queste indicazioni, dedicando un intero
capitolo alla disciplina delle sanzioni e delle responsabilità dei
lavoratori pubblici.
○ Resta ferma l’attribuzione al giudice ordinario delle controversie
relative alle sanzioni disciplinari, come previsto dall’art. 63 del D.Lgs.
165/2001.
2. Sottrazione alla Contrattazione Collettiva:
○ La materia disciplinare è stata quasi completamente sottratta alla
contrattazione collettiva.
○ Le disposizioni in questo ambito sono considerate norme imperative e
si applicano a tutti i rapporti di lavoro con le amministrazioni che sono
stati privatizzati.
○ La tipologia delle infrazioni e delle relative sanzioni è definita
principalmente dalla contrattazione collettiva, con alcune eccezioni
introdotte dal decreto Brunetta nel Titolo IV del D.Lgs. 165/2001.
La riforma Brunetta ha introdotto importanti cambiamenti riguardanti le sanzioni
disciplinari e la responsabilità dei lavoratori pubblici. Ecco alcuni punti chiave:
1. Semplificazione dei Procedimenti Disciplinari:
○ La riforma ha semplificato i procedimenti disciplinari.
○ Il codice disciplinare deve essere pubblicato sul sito della P.A.
○ L’azione disciplinare è obbligatoria per i dirigenti e i soggetti preposti
alle unità organizzative.
2. Sistema di Sanzioni:
○ È stato creato un articolato sistema di irrogazione delle sanzioni, con
particolare attenzione al licenziamento disciplinare.
3. Contrattazione Collettiva e Impugnazione:
○ La contrattazione collettiva non può istituire procedure di impugnazione
dei provvedimenti disciplinari.
○ Tuttavia, è possibile disciplinare procedure di conciliazione non
obbligatoria tramite contratti collettivi.
○ Queste procedure devono concludersi entro 30 giorni dalla
contestazione dell’addebito e prima dell’irrogazione della sanzione.
○ La sanzione concordemente determinata non può essere diversa da
quella prevista dalla legge o dal contratto collettivo per l’infrazione in
questione e non è soggetta ad impugnazione.
La responsabilità disciplinare dei dipendenti pubblici è un aspetto cruciale nel diritto
del lavoro.
1. Affissione del Codice Disciplinare: