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RAZZA ORLOV:

Fondatore della razza fu Alessio Orlov, ufficiale della guardia e fratello del famoso

Giorgio, amante di Caterina II. Alessio ebbe una parte importante nella notte del 8

luglio 1762 che portò l’imperatrice a Pietroburgo e nel successivo omicidio

dell’imperatore. L’imperatrice lo ricambiò con titoli e incarichi e lo nominò della flotta

nella guerra alla Turchia. Alessio sconfisse la flotta turca e si comportò in modo

cavalleresco verso l’ammiraglio turco, che in segno di gratitudine gli regalò un cavallo

arabo SMETANKA. Smetanka accoppiato con una fattrice danese di massiccia ossatura

generò Polkan I. Polkan I accoppiato con una monumentale fattrice tedesca che

vantava avi trottatori sortì BARS I nel 1784 la quale generò 3 figli: Dobrij, Lebed I,

Liubeznij da cui discende la razza Orlov.

Le principali caratteristiche della razza:

1. Mantello: Inizialmente in prevalenza grigio, oggi baio e morello, talvolta

pomellato, più raramente sauro. Mostra una pelle morbidissima.

2. Carattere: docile ma energico e vivace.

3. Standard di razza: La testa è asciutta, con profilo montonino e la fronte ampia,

gli occhi sono grandi, il collo è arcuato, diritto, lungo e forte e il garrese di medie

dimensioni. Le spalle sono oblique e allungate, il petto è ampio e la coda

piuttosto abbassata. La criniera è folta e gli arti sono solidi e muscolosi con

avambracci lunghi e possenti, stinchi larghi, pastoie brevi e zoccoli grossi e

resistenti.

4. Altro: grossa mole, resistenti, longevi, fecondi, scarsa velocità (qualche

tentativo di rimediare a questo difetto fu fatto prima della rivoluzione del 1917,

ma solo negli anni ’50 con l’importazione di stalloni di grossa genealogia: Love

Hanover, Apex Hanover, Bill Hanover si cercò di migliorare la velocità della

razza).

IL TROTTATORE ITALIANO:

Le corse al trotto in Italia nascono nel presenza di peli bianchi nel mantello; a

1808. Si dice che verso l’inizio del differenza del grigio è presente fin dalla

diciottesimo secolo, per ratificare uno nascita), a tutto il corpo, meno che a testa e

dei tanti trattati di pace tra il sultano di parte distale degli arti.

Costantinopoli e la Repubblica di

Venezia il sultano Achemed abbia regalato 12 stalloni arabi al Doge Giovanni II Corner,

contravvenendo ad un divieto del Corano (1715) che impediva la vendita di cavalli di

razza pura “all’infedele”. Inviati in Friuli questi stalloni arabi sarebbero diventati i

progenitori della razza Piave. La razza Piave ebbe il suo fulgore in Italia ed in Austria

fino all’arrivo di cavalli americani, francesi e russi. Questi cavalli appartenenti alla

razza Piave erano robusti e dal tipico mantello roano. Uno dei più grandi campioni

appartenenti a questa razza fu Vandalo grande trottatore e meraviglioso saltatore del

1800, era roano.

Inizialmente i puledri erano destinati erano destinati alla sella ed all’attacco

contemporaneamente, senza cercare nessun tipo di selezione. Vandalo è un esempio,

il più grande trottatore dell’ottocento era un saltatore meraviglioso.

Le corse fatte in Italia erano di tutti i tipi: corse con bighe, corse a sella, corse al trotto,

corse al traino (andatura irregolare, trotto con ant. e galoppo con i post.). La prima

corsa si fece a Prato della Valle a Padova nell’agosto del 1808 e fu vinta da Giovanni

Rossi. I cavalli erano attaccati alle “Padovanelle” (peso circa 300 kg).

Altra figura di spicco nel trotto italiano è il conte Paolo Orsi Mangelli. I primi prodotti

nati alle Budrie nel 1931. Per costruire la sua razza il Conte Paolo coadiuvato dal figlio

Orsino affianca all’iniziale impianto de Le Budrie, dove tiene gli stalloni, la splendida

tenuta dell’Anzola e si fornisce della migliore materia prima che trova sul mercato

nazionale ed estero. Dal ’33 al ’37 arrivano dall’America fior di giumente e maschi

fuoriclasse che hanno fatto la storia della razza Orsi Mangelli e dei suoi trionfi in pista.

Di quei tempi ci piace ricordare lo spirito sportivo, la passione e la grande

lungimiranza tecnica con le quali il Conte Paolo Orsi Mangelli si dedicò all’allevamento

del cavallo trottatore tracciando una strada di qualità e selezione che attraverso gli

anni ha fatto la storia dell’allevamento Italiano ed ha creato e consolidato una

tradizione nero-granata che tuttora rimane. E vengono i "Derby " di Etrusco , Dama,

Floridoro, Impavido, Loreto, Mistero, Rialto, Unico. Le affermazioni in campo

internazionale di De Sota e Mighty Ned, il gigante buono, vincitori entrambi per 2 volte

del Prix d’Amerique. Traguardo colto anche dal grande Mistero, primo indigeno riuscito

in tale impresa, che l’anno successivo si impone anche nel Prix de Paris. I colori nero-

granata del Conte Paolo sono ormai sempre protagonisti ovunque si svolgano

competizioni di vertice. Anno dopo anno l’alfabeto mangelliano scorre e presenta sulle

piste soggetti noti.

Nel 1929 nasce l’ANACT (Associazione Nazionale Allevatori Cavallo Trottatore) della

quale Primo Castelvetro ne fu il primo presidente. Lui importò stalloni di razza

normanna per incrociarli con le femmine italiane ormai sature delle correnti americane

Peter the Great e Axworthy.

Il trottatore italiano è il risultato di un lungo processo di selezione e di allevamento che

ha inizio nella seconda metà dell'Ottocento con l'incrocio di stalloni purosangue

inglese e di fattrici di razze diverse con attitudine al trotto. Il primo importante

trottatore nato in Italia fu VANDALO (1862- 1888). La selezione utilizzò fra l'altro

trottatori russi, normanni e americani, che in misura diversa hanno contribuito a

fissare il tipo di trottatore italiano. Registrazioni nel Libro Genealogico del cavallo

trottatore italiano sono state effettuate a partire dal 1896, mentre la più recente

approvazione della normativa del Libro risale al 1994. Il Libro Genealogico del

cavallo trottatore italiano aperto ai soggetti nati in

Italia da trottatori già iscritti al Libro stesso,

consente l'ingresso come stalloni e fattrici soltanto

a pochissimi soggetti provenienti da Libri

Genealogici di altri Paesi, in possesso di alti requisiti

di record, somme vinte e prestazioni effettuate in

corsa, perché siano effettivamente miglioratori della

razza.

Attualmente le genealogie dei trottatori italiani sono

tra le più significative a livello mondiale e alcuni dei

più rilevanti stalloni americani ed europei sono

iscritti al Libro Genealogico italiano.

Il più straordinario risultato di tale selezione è

VARENNE, nato nel 1995 e che ha corso fino al

2002, iniziando nell'anno successivo l'attività di stallone a tempo pieno. Nelle 73 corse

effettuate in tutto il mondo (Italia, Francia, Svezia, Germania, Finlandia, Stati Uniti,

Canada) ne ha vinte 61 ed è andato a premio non vincendo in altre 9.

LA GESTIONE E L’ ALLEVAMENTO:

La stagione di monta inizia il 15/02 e termina il 15/07 anche se l’ultimo giorno per

l’inseminazione è il 30/07 ma per convenzione viene indicato il 15.

Dal punto di vista riproduttivo la cavalla è compresa tra le specie ad attività poliestrale

stagionale. Questo termine sta ad indicare che la cavalla cicla quando c’è il

fotoperiodo (aumento delle ore di luce) quindi da marzo ad ottobre. Al di fuori di

questa stagione le cavalle passano in una fase detta di anaesto (sono in una fase di

stop, si ferma tutto e non ciclano).

Questa percezione è regolata dalla vista: l’occhio percepisce più ore di buio, la

ghiandola pineare produce melatonina e blocca il meccanismo ipotalamo-ipofisario e

di conseguenza non vengono prodotti messaggeri stimolatori delle gonadi e il ciclo

della cavalla si blocca, questo significa andare in anaestro.

Il motivo per cui la cavalla “si blocca” durante i mesi invernali è perché l’obiettivo

riproduttore primario è proprio quello di far nascere un puledrino in primavera con

temperature più calde e ampi prati e pascoli verdi. Il puledrino inoltre viene partorito e

subito deve sapere correre per sfuggire in natura ai potenziali predatori.

IL CICLO ESTRALE: Il ciclo estrale indica il periodo di tempo che intercorre tra due

successive ovulazioni e può anche essere definito come l’intervallo tra la fine di un

ciclo e l’inizio di quello successivo. La sua durata media è di 21 giorni con 2 giorni di

variazioni.

L’ANAESTRO: è definito come un periodo prolungato di inattività ovarica.

Generalmente si colloca in autunno e in inverno ed occasionalmente in estate in

cavalle che allattano, si può verificare anche a seguito di un errato management

aziendale.

IL PERIODO DI TRANSIZIONE: viene definito periodo di transizione il periodo che

intercorre tra un anaestro e cicli regolari. In genere si verifica alla fine dell’inverno o

all’inizio della primavera e dipende dal soggetto e dal management. È caratterizzata

dalla presenza di una variabile attività ovarica con molti follicoli dei quali alcuni, pur

raggiungendo la dimensione ovulatoria, vanno incontro ad atresia. Questa è

accompagnata da manifestazioni comportamentali precise: nitrisce, urina

frequentemente, è molto irrequieta e nella “fase culmine” accetta il maschio per

l’accoppiamento. Non in tutte le cavalle questi comportamenti sono evidenti. Nelle

cavalle da corsa o da sella questi comportamenti si cerca di controllarli e di tenere a

bada le cavalle il più possibile. In particolare alle cavalle da sella viene somministrato

un farmaco per annullare la ciclicità ed evitare proprio questi comportamenti irrequieti

che causano controprestazioni. Nella fase di

transizione ci sono più follicoli che causano comportamenti simili al calore fino a che

un follicolo diventa più grande degli altri (definito dominante) ed inizia la fase del

calore.

ESTRO: è il periodo di accettazione dello stallone e dura mediamente dai 4 ai 7 giorni.

L’ ovulazione avviene generalmente 24-48 ore prima della fine delle manifestazioni

estrali. La cavalla anche se ha già ovulato accetta ancora il maschio.

INTERESTRO O DIESTRO: è il periodo che intercorre tra due calori successivi e dura

14/16 giorni.:

GRAVIDANZA: la gestazione della cavalla dura mediamente 330 giorni con eccezioni

soggettive. Al 10ecimo dall’inseminazione è buona cosa fare una visita per valutare se

il cucciolo è posto nella posizione corretta e si valuta lo stato di salute della placenta.

Al 14esimo giorno invece viene fatta una visita transrettale per verificare se la cavalla

è gravida o meno.

All’inizio della stagione di monta in un allevamento

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
21 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/19 Zootecnica speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Siss1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Cavallo sportivo e l'impiego nelle corse e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Vecchi Ilaria.