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Estratto del documento

FAMIGLIE DI ANGIOSPERME: FAGACEAE, JUGLANDACEAE, BETULACEAE (CORYLOIDEAE)

Specie arboree

Ordine Fagales

  • L'ordine Fagales comprende piante legnose molto importanti sia a livello forestale che alimentare, appartenenti alle Famiglie: Fagaceae, Juglandaceae, Betulaceae
  • Caratteristiche comuni alle varie famiglie sono: fiori unisessuali, ad impollinazione anemogama, con perianzio nullo o sepaloide e fiori riuniti solitamente in amenti (fiori maschili: no petali molto evidenti ma ha solo delle palline, impollinazione affidata al vento). Ci sono fiori maschili e femminili ma portati dalla stessa pianta.
  • I fiori femminili hanno ovario infero o supero, 2-6 carpellare, che spesso porta alla formazione di uno o più frutti (acheni, noci, pseudodrupe)
  • I fiori maschili presentano da 4 a molti stami
  • Le foglie sono alterne, intere (tranne che nel noce) e con stipole caduche

Famiglia Fagaceae

  • Le Fagaceae sono una famiglia di interesse prevalentemente

forestale• comprendono circa 900 specie legnose; dominano le foreste temperate dell’emisfero boreale

• foglie semplici, alterne, stipolate; persistenti o caduche

• prevalenza di specie monoiche

• fiori unisessuali (diclini): i maschili sono portati in amenti (infiorescenze organizzati in assi penduli),i femminili in piccole cime (fiori raggruppati, poco numerosi, troviamo 1-2-3 fiori, ciuffetti chesporgono sono gli stimmi ovvero la parte finali dei carpelli, siccome il polline viaggia con il vento, ilfiore femminile produce degli stimmi molto allungati così da captare meglio il polline)

• gineceo pluricarpellare sincarpico con ovario infero

• impollinazione anemogama

• frutti semplici monospermi: noce (achenio), parzialmente o totalmente circondata da una cupola oriccio piuttosto spinoso, quando il frutto è maturo, esso si apre liberando l’achenio. (costituita daespansioni fogliacee - brattee o scaglie - concrescenti)

disseminazione per gravità e successivamente zoocora perché sono semi pesanti che a maturazione cadono e non riesco a spostarsi con il vento. (roditori: “glirocoria”). Gli animali prendono i frutti per loro uso e consumo, durante il trasporto c’è possibilità che uno o due di questi frutti si perdono, ciò porta alla nascita del nuovo individuo.

• nelle Fagaceae è diffusa la presenza di tannini (composti polifenolici), utilizzati nell’industria conciaria, nella conservazione del legno, nella tintura e nella stampa dei tessuti, nella preparazione di lacche e inchiostri, nella chiarificazione del vino e della birra genere Quercus

• la cupola è sempre parziale (incompleta). La cupola è il “cappellino” che troviamo sopra

• grande variabilità morfologica nelle foglie, la foglia è sinuata, più o meno sinuata a seconda della pianta

• genere caratterizzato da una notevole ibridazione

Perciò in alcuni casi risulta difficile l'identificazione delle diverse specie:

  • Si distinguono specie a foglie persistenti (come il leccio o la sughera), specie a foglie caduche (come il cerro e la farnia), e specie a foglie semi-persistenti (come la roverella, che le perde poco prima di sviluppare le foglie nuove).

Quercus robur L. - farnia (sinonimo: Quercus pedunculata Ehrh.)

  • Specie a foglie decidue.
  • Lamine fogliari più o meno profondamente lobate, sessili e glabre su entrambe le pagine.
  • Ghiande lungamente peduncolate.
  • La cupola è ricoperta di squame piatte e parzialmente concresciute alla base.
  • La corteccia ha placche poco profonde.
  • Tipica dei boschi di pianura con falda freatica elevata.
  • Molto rara in Umbria (il suo habitat è stato occupato dai campi coltivati).

Quercus pubescens Willd. subsp. pubescens - roverella

  • Specie a foglie semi-persistenti.
  • Si differenzia dalla farnia per le foglie densamente

pubescenti (vellutate) nella pagina inferiore epicciolate, per i rametti dell'anno anch'essi pubescenti e per le ghiande sessili

  • la cupola è ricoperta di squame triangolari piane
  • la corteccia desquama in placche evidenti quadrangolari
  • molto frequente nei boschi termofili di media collina e piede di versante, in esposizioni soleggiate; sopporta bene l'aridità (il suo habitat coincide con quello ideale per le colture di olivo e vite, che spesso ne hanno preso il posto)

Quercus cerris L. - cerro

  • specie a foglie decidue
  • foglie con lobi acuti, mucronati e molto profondi (a volte incisi fino alla nervatura centrale)
  • le foglie sono ruvide per la presenza di peli corti e rigidi
  • le ghiande sono di grandi dimensioni e presentano una cupola ricoperta da squame arricciate
  • la corteccia presenta fessurazioni longitudinali rossastre
  • forma boschi puri o più spesso misti con altre latifoglie, in zone fresche di

media collina

Quercus ilex L. subsp. ilex - leccio

  • specie a foglie persistenti ("sempreverdi"), con lamina coriacea ellittica con margine dentato, spinuloso se giovani; pagina superiore verde scuro e lucente, pagina inferiore grigiastra per la presenza di un denso strato di peli
  • la corteccia è scura con placche poco profonde
  • la cupola è ricoperta da squame piane
  • la ghianda ha generalmente apice acuto
  • specie tipica della macchia mediterranea, frequente in aree costiere e subcostiere, ma anche in territori interni, fino ai 1000 m s.l.m. su substrati rocciosi e in esposizioni soleggiate

Quercus suber L. - sughera

  • specie a foglie persistenti, con lamina coriacea, pagina superiore di colore verde non lucente, pagina inferiore bianco-grigiastra per la presenza di un denso strato di peli
  • la corteccia produce uno spesso strato di sughero (che viene periodicamente asportato per commercializzarlo)
  • la cupola delle ghiande ha

squame arricciate, ma più corte rispetto al cerro

specie tipica della macchia mediterranea, più legata agli ambienti costieri e sub-costieri rispetto all'ecchio (non si spinge oltre la fascia mediterranea)

raccolta del sughero

Fagus sylvatica L. subsp. sylvatica - faggio

foglie caduche ovali-ellittiche con margine intero, cigliato in quelle giovani

gli amenti maschili sono subsferici 53

i frutti (faggiole) hanno sezione triangolare e sono avvolti da una cupola totale provvista di deboli aculei

la corteccia è grigia, sottile e liscia

principale componente dei boschi di latifoglie di montagna (soprattutto oltre i 1000 m s.l.m.)

Castanea sativa Mill. - castagno

foglie grandi, ellittico-lanceolate, con margine dentato, caduche

i fiori maschili sono portati in grandi infiorescenze erette all'antesi (spighe)

gli acheni (castagne) sono completamente avvolti dalla cupola (riccio)

specie molto importante sia

per il legno pregiato che per i frutti, soprattutto nelle varietà migliorate, presente in Italia anche allo stato spontaneo (boschi misti mesofili del piano collinare su suoli freschi e acidi), ma è stato molto diffuso a partire dall'epoca romana ed è attualmente coltivato (paline, castagneti da frutto).

il castagno selvatico produce castagne di piccola pezzatura, per questa ragione dopo 6-10 anni, quando il diametro del tronco arriva ad almeno 10 cm, si procede all'innesto con marze ricavate da piante di marroni.

Famiglia Juglandaceae:

  • in Italia solo il genere Juglans, che non è spontaneo, solo coltivato (è originario della penisola balcanica e dell'Asia centrale)
  • comprende specie arboree a foglie composte, caduche, alterne e sprovviste di stipole
  • foglie imparipennate, composte da 5-7 (9) foglioline ovate di cui la terminale maggiore delle altre
  • sono piante monoiche a fiori unisessuali (diclini)

I fiori sono riuniti in amenti più o meno lunghi; i maschili hanno numerosi stami• i fiori femminili hanno ovario supero bicarpellare.

Juglans regia L. - noce• il frutto è una (pseudo)drupa contenente all'interno ciò che chiamiamo impropriamente "noce"• epicarpo e mesocarpo sono fusi a formare il "mallo" (parte verde), ricco di tannini.• l'endocarpo è legnoso, di colore nocciola chiaro, debolmente solcato• il seme è la parte commestibile ("gheriglio"=cotiledoni) e contiene fino al 20-25% di olii• il noce è coltivato sia per il frutto che per il legno; i frutti del noce venivano utilizzati come alimento già 9000 anni fa• le noci contengono acidi grassi (a. linoleico), vitamine, minerali (iodio), flavonoidi con proprietà ipocolesterolemizzanti e antiossidanti• dal punto di vista botanico la noce è la nocciola, la noce che intendiamo noi.

comunemente è più simili ad una pesca, ad una drupa. Anche se non è propriamente una drupa, ma una pseudo drupa. Noi della "noce" mangiamo il seme. • Il mallo della noce è la parte più esterna della noce, tolto il mallo c'è il guscio che fa sempre parte del frutto. Il seme sta dentro e sono i due cotiledoni. 54 Famiglia Betulaceae (Coryloideae) • le Betulaceae includono specie arboree con foglie alterne semplici, penninervie, stipolate e caduche • NB: la Fam. Corylaceae, in passato considerata a sé stante, viene ora inclusa come sottofamiglia Coryloideae all'interno delle Betulaceae • piante monoiche a fiori diclini • infiorescenze maschili in amenti, stelo pendulo, ma sono più "cicciotteli", le femminili di vario tipo. I fiori femminili sono come gli amenti ma ricoperti da una specie di sacco che si apre per favorire l'impollinazione; nel nocciolo i fiori femminili cambiano e
  • Assumono una forma simile a quella del faggio
  • Gineceo bicarpellare sincarpico, ovario infero
  • Impollinazione anemogama
  • Il frutto è un achenio (noce o samara)
  • Principali generi inclusi: Betula, Alnus, Carpinus, Ostrya, Corylus

Corylus avellana L. - nocciolo

  • Pianta monoica a fiori diclini
  • Fiori maschili in amenti, che maturano molto precocemente (febbraio). La pianta fiorisce prima delle foglie, perché il polline si sparge con il vento e le foglie ostacolerebbero l'impollinazione.
  • Fiori femminili simili a gemme
  • Il frutto è una noce, avvolta da brattee
  • Il seme è ricco di olio che si può estrarre per spremitura: ricco di acidi grassi insaturi, per uso alimentare e cosmetico.
  • Il nocciolo è un arbusto (o piccolo albero) che in natura è presente nei boschi tipici degli impluvifreschi e degli ambienti di forra, dove si trovano anche altre specie quali il carpino bianco e il
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
151 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/01 Botanica generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elenazembi22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Botanica sistematica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Gigante Daniela.