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TESSUTI TEGUMENTALI
I tessuti tegumentali hanno come funzione principale quella di protezione e si trovano all'esterno e in tutti gli organi. Troviamo quattro tipi di tessuti tegumentali: epidermide (fusto primario, foglie), rizoderma (radice primaria), esoderma, endoderma (radice) e sughero (radice e fusto secondario).
L'EPIDERMIDE è il tessuto di rivestimento del corpo primario della pianta ed è composto da tre tipologie di cellule: cellule epidermiche, stomi e tricomi. Le cellule epidermiche propriamente dette sono a stretto contatto tra loro (evitano evaporazione) e prive di cloroplasti (nessun ruolo fotosintetico attivo). Formano un tessuto resistente a sollecitazioni meccaniche e all'evaporazione dell'acqua (hanno paura di non avere acqua). Questa funzione e quindi la conseguente impermeabilizzazione è resa possibile dalla parete primaria che è rivestita dalla cuticola (deposito di cutina e cere in sfoglie lisce o barrette).
filamenti). Impediscono alle cellule di perdere acqua per evapo-traspirazione sfruttando le cutine, poliestere a magliatridimensionale di ossiacidi, acidi grassi e acidi epossidicie le cere, catene di idrocarburi a lunga catena ed esteri di acidi grassi. Le cere danno un aspettotraslucido alle foglie. La maggior parte della cutina è deposta all'esterne delle cellule a formareuno strato distinto, detto cuticola. Piccole quantità di cutina possono anche essere presente nellamatrice della parete primaria. La cuticola, di spessore variabile, nella suaporzione più esterna è ricoperta da cere. L'epidermide è ingrado di modulare la quantità di cere e cutine a seconda didove vivono, ad esempio le sclerofille hanno tante cere ecutine.
Con questo sistema di cere e cutina non si riesce neanche a farentrare dell'acqua e neppure i gas (fuoriuscita di ossigeno eentrata di anidride carbonica). Si sono formati gli stomi chesono composti da due
Le cellule di guardia sono le cellule che racchiudono un poro o stomi. Sono le uniche cellule dell'epidermide a contenere cloroplasti. Queste strutture si trovano nelle parti aeree della pianta e hanno la funzione di regolare gli scambi gassosi. Le cellule di guardia contengono vacuoli molto attivi che possono contenere molta acqua. Quando uno stoma ha un vacuolo ricco di soluti, richiama acqua che si accumula nello stoma, facendo allontanare le due cellule di guardia. Al contrario, se la pianta è sotto stress idrico e ha poca acqua, le pareti degli stomi si appiccicano. Il meccanismo di apertura/chiusura degli stomi si basa sul turgore delle cellule di guardia.
In sintesi, la pianta ha bisogno di assorbire CO2 e liberare O2. Questo avviene attraverso gli stomi, ma l'apertura degli stomi comporta anche una perdita di acqua. Se il rischio di disidratazione è elevato, la pianta preferisce chiudere gli stomi. Quando la pianta ha un elevato contenuto di acqua, gli stomi si aprono per permettere gli scambi gassosi.
acquae/o i rischi di disidratazione sono limiti apre gli stomi (rima stomatica). Le cellule di guardia accumulano al loro interno soluti perciò abbassano il potenziale idrico. L'ingresso di acqua determina il rigonfiamento delle cellule come palloncini. L'orientamento radiale delle fibrille di cellulosa (peculiarità delle cellule di guardia) e la connessione alle estremità delle due cellule di guardia permette alle cellule di estendersi ma non di distanziarsi. La chiusura degli stomi prevede il meccanismo opposto. I tricomi sono invece dei peli che hanno diverse funzioni. Ci sono i peli radicali che facilitano l'assorbimento di acqua e sali minerali nella radice. La peluria sulle foglie può riflettere la radiazione solare eccessiva, abbassare la temperatura e ridurre l'evaporazione (i peli trattengono l'acqua all'esterno quindi le foglie hanno possibilità di tenere aperti gli stomi per più tempo). I peli ghiandolari nelle.piante vivono in zone salate e permettono l'eliminazione del sale e delle sostanze tossiche. Troviamo anche i tricomi difensivi che hanno funzione di difesa contro gli insetti (ghiandoline tossiche). In conclusione l'epidermide (Cellule epidermiche propriamente dette, stomi, tricomi) svolge numerose funzioni: - protezione contro la perdita di acqua - protezione contro l'eccessiva luce, vento, neve, pioggia - protezione contro fattori biotici (batteri, virus, funghi) - funzione di relazione (può avere colori diversi in petali e sepali) - funzione di assorbimento (acqua, sali, sostanze). Nella zona più radicale della radice troviamo un altro tessuto tegumentale, il RIZODERMA. Il rizoderma riveste la radice primaria in particolare nella zona assorbente. Si origina dal meristema dell'apice radicale ed è costituita da cellule appiattite (Atricoblasti) con pareti sottili e da cellule pilifere (Tricoblasti) che originano i peli radicali. Le cellule delIl rizoderma sono altamente permeabili e la presenza dei peli aumenta significativamente la superficie assorbente. Quindi il rizoderma è il tessuto tegumentale che riveste la radice nella zona di assorbimento. Man mano che la radice cresce si formano nuovi peli nella zona più apicale mentre la zona sottostante subisce una modifica dato che si allontana sempre più dalla parte aerea dellapianta. Il rizoderma viene sostituito da un altro tessuto tegumentale. Molti autori chiamano questo ESODERMA. Questo è un tessuto con cellule molto vicine e pareti spesse. Struttura resistente che non ha il ruolo di assorbimento ma di protezione. Questo epitelio è meno assorbente ma ha più una funzione strutturale. L'unico tessuto tegumentale interno è l'ENDODERMA. Si origina dal meristema primario ed avvolge il cilindro centrale della radice e a volte anche dei fusti. La sua funzione è quella di controllare (proteggendo) ciò che entra ed esce.
Dal cilindro centrale e va nei vasi. Ha pertanto pareti modificate con sostanze affini alla suberina che formano uno strato impermeabile. Per tale motivo le sostanze devono entrare nelle cellule e non possono passare tra le pareti. Dentro le cellule le sostanze vengono controllate e selezionate, quindi l'endoderma evita che le sostanze tossiche passino dalla radice alla parte aerea della pianta. Le sostanze tossiche sono accumulate nei vacuoli.
Infine il SUGHERO è il tessuto tegumentale secondario che sostituisce rizoderma ed epidermide. Deriva dalla porzione esterna del parenchima. Nelle piante che hanno un accrescimento secondario l'epidermide o il rizoderma vengono sostituiti dal perisperma composto da: sughero, cambio subero-fellodermico (meristema secondario che produce sughero esternamente e felloderma internamente) e felloderma (tessuto parenchimatico). Il sughero è un tessuto pluristratificato, con cellule distribuite in file sovrapposte e privo di spazi intercellulari.
Le cellule del sughero hanno una parete secondaria impermeabile costituita da strati alternati di suberina e cere. Il sughero è un tessuto pluristratificato, con cellule distribuite in file sovrapposte e privo di spazi intercellulari. Le cellule del sughero hanno una parete secondaria impermeabile costituita da strati alternati di suberina e cere. A maturità le cellule del sughero muoiono, si riempiono di aria (diventando così anche un buon isolante termico) e a volte racchiudono tannini, resine e cristalli. La funzione di tale tessuto è protettiva.
TESSUTI FONDAMENTALI
I tessuti fondamentali, insieme a quelli vascolari, hanno una distribuzione molto differente nella pianta. I tessuti fondamentali compongono la maggior parte del corpo della pianta: sono costituiti da cellule molto differenti e svolgono diverse funzioni a seconda dell'organo dove sono ubicati. Questi tessuti derivano tutti dal meristema fondamentale. I tessuti fondamentali sono formati da cellule.
vive (non lo sclerenchima) che si differenziano per svolgere diverse funzioni. In generale si distinguono tre tessuti fondamentali: parenchima, collenchima e sclerenchima. Il PARENCHIMA è presente in tutti gli organi della pianta e nella polpa dei frutti. Insieme al meristema è l'unico tessuto veramente attivo della pianta che conserva la proprietà di dividersi. Esso occupa la maggior parte del corpo dei vegetali. Di parenchima ce ne sono diversi tipi che svolgono diverse funzioni come: fotosintesi, accumulo di riserve (amido, zuccheri), accumulo di grassi o proteine, riserva di aria e di acqua e secrezione. I parenchimi sono dei tessuti plastici formati da uno o più tipi di cellule. Il parenchima è composto da cellule vive con parete primaria (raramente secondaria). Questi non sono quindi tessuti di resistenza ma di scambio, hanno una loro attività metabolica rilevante. Le cellule sono variamente vacuolate con più o meno plastidi.Il tessuto mostra la presenza di spazi intercellulari. Il Parenchima Clorofilliano è presente nel mesofillo fogliare (porzione della foglia compresa tra l'epidermide inferiore e la superiore composto da parenchima e fasci vascolari), nella corteccia dei fusti verdi e nelle radici aeree. Il mesofillo delle foglie è costituito da due tipi di parenchimi: il parenchima a palizzata ed il parenchima lacunoso. Il parenchima a palizzata è composto da cellule colonnari con l'asse maggiore perpendicolare all'epidermide. Data l'elevato rapporto superficie/volume e l'abbondanza di cloroplasti, questo tessuto ha i requisiti ottimali per effettuare la fotosintesi. La forma delle cellule a palizzata è data dai vacuoli che si riempiono d'acqua e la gonfiano, spingendo i plastidi contro la parete cellulare. I plastidi sono così più esposti alla luce e dispongono in più strati a seconda dell'esposizione ad essa. Nelle foglie
unifacciali sarà orientato e si trova nella faccia superiore subito sotto l'epidermide e sopra il parenchima spugnoso. Nelle foglie bifacciali (luce colpisce entrambi i lati della foglia) si trova su entrambe i lati ed il parenchima spugnoso sta al centro. Il parenchima lacunoso (o spugnoso) è chiamato così per sottolineare l'abbondanza e l'ampiezza degli spazi intercellulari, causati dalla forma e disposizione irregolare e non a stretto contatto delle cellule. Le cellule presentano pochi cloroplasti in quanto la loro funzione principale non è la cattura della luce ma garantire gli scambi gassosi con l'atmosfera grazie agli stomi. Favorisce la permeazione e il flusso dei gas all'interno della pianta. Il lacunoso regola quindi gli scambi: a stomi aperti e in presenza di luce, la CO2 passa per diffusione dall'atmosfera all'interno della foglia e qui viene convertita in materia organica con la fotosintesi. L'ossigeno prodotto
dalla fotosintesi diffonde dalla foglia nell'a