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PCR.
Fasi della PCR:
1) Esponenziale, i componenti sono in eccesso e si verifica un raddoppio esatto
2) Lineare, i componenti iniziano ad esaurirsi e di conseguenza la reazione rallenta
3) Plateau, la reazione si arresta e non viene più generato prodotto 23
Applicazioni della PCR:
• Amplificazione e sequenziamento del gene 16S rRNA per l'identificazione delle
specie. Un frammento che viene sequenziato per avere buone probabilità di
individuare la specie dell'isolato, ma non sempre è discriminante (es tra S.
thermophiuls e S. salivarius).
• Random Amplified Polymorphic DNA (RAPD) per caratterizzare a livello di ceppo
i diversi isolati appartenenti alla stessa specie (fingerprinting genomico, ceppi della
stessa specie possono distinguersi tra loro per specifiche variazioni a livello del
genoma).
• Differenziazione di sottospecie (subspecie, appartenenti alla stessa specie, non è un
unità tassonomica). PCR
specifiche consentono ad esempio di distinguere L. delbrukii subsp. lactis e
bulgaricus, oppure Lactococcus lactis o cremoris, sempre con primer specifici.
L'uso delle sequenze del gene 16S rRNA per studiare la filogenesi e la tassonomia batterica
è stato di gran lunga il più comune marcatore genetico housekeeping utilizzato per una serie
di motivi:
1) La sua presenza in tutti i batteri, spesso sotto forma di famiglia multigenica, o
operoni
2) La funzione del gene 16S rRNA non è cambiata nel tempo, suggerendo che i
cambiamenti casuali della sequenza sono una misura più accurata del tempo
(evoluzione)
3) Il gene 16S rRNA (1.500 bp) è sufficientemente grande per gli scopi informatici
Il ribosoma batterico è costituito da 2 sub-unità: 30S (con il 16S e proteine) e il 50S (con
23S e 5S con proteine).
Il gene 16S, nel dettaglio, è presente in tutti i batteri, l'operone ribosomiale può essere
presente in una singola cellula in multicopia.
Si usa il 16S per l'identificazione della specie in quanto nel corso dell'evoluzione ha
mantenuto alcune regioni invariate (per scopi evolutivi), mentre altre sono ipervariabili (per
l'identificazione a livello di specie) e si trovano con un tratteggio grigio in immagine (1500
pb in tutto con 9 regioni ipervariabili). 24
Si hanno poi specifici primer più comunemente impiegati per l'identificazione a livello di
specie (ad esempio non posso usare il 27F e il 341F in quanto mi servono un front e un
reverse per poter delimitare una regione, altrimenti così ognuno va per i fatti suoi, il 27F va
bene con il 685R ad esempio).
Indispensabile che abbiano un verso opposto per identificare una specifica regione.
L'omologia di due isolati appartenenti alla stessa specie a livello del 16S deve essere almeno
il 98.7%, quindi maggiore.
La RAPD non richiede alcuna conoscenza specifica della sequenza del DNA dell'organismo
bersaglio: gli identici primer a 10 bp amplificheranno o meno un segmento di DNA, a
seconda delle posizioni complementari alla sequenza dei primer stessi.
È stata sviluppata per la mappatura genetica e il fingerprinting nelle analisi del
polimorfismo inter- e intraspecifico delle popolazioni di diversi organismi (microrganismi,
piante e mammiferi).
Si basa sull'amplificazione del DNA genomico con singoli e brevi primer di sequenza scelta
arbitrariamente che, essendo più corti e meno specifici, si legano a sequenze complementari
di entrambi i filamenti di DNA a basse temperature di annealing, determinando
l'amplificazione delle regioni intermedie: si ottiene così un insieme di frammenti amplificati
che, separati mediante elettroforesi su gel, producono uno standard di bande specifiche noto
come fingerprinting genomico.
Nel caso della RAPD non c’è la necessità di conoscere l’intera sequenza del genoma in
quanto si basa sull’amplificazione a partire da primer generalmente più corti per andare a
vedere la presenza o assenza di un gene (PCR 20 nucleotidi, qui 10) quindi sarà facile che si
possano appaiare più volte nel genoma, quindi impiegando primer corti di 10 nucleotidi
possiamo andare random ad amplificare più di una regione del nostro isolato, si usa sia per
caratterizzare i batteri mediante un fingerprinting genomico, ma anche di piante, muffe e
lieviti.
Si selezionano quindi sequenze random di primer di 10 nucleotidi e per ciascuna reazione
necessitiamo di 2 primer forward e reverse per la PCR, nella RAPD solo 1.
Affinché la reazione di PCR funzioni (e si ottenga l’amplificato), i primer devono
annealizzarsi in modo da puntare l'uno verso l'altro e a una distanza ragionevole l'uno
dall'altro.
In teoria, l'annealing dei primer avviene contemporaneamente in molte regioni del genoma.
Tuttavia, l'amplificazione geometrica si verifica solo in quelle regioni in cui le estremità 3'
dei primer annealizzati sono rivolte l'una verso l'altra su filamenti opposti e non distano più
di 3 chilobasi l'una dall'altra.
Deve appaiarsi più volte e in zone vicine tra loro affinchè la DNA polimerasi sia in grado di
sintetizzare un frammento.
Se si ottengono due bande il primer si è appaiato almeno 4 volte in modo a avere la
replicazione di 2 regioni del genoma. (Lo stesso primer fa da forward e reverse). 25
Il fingerprinting genomico consiste nell’andare a vedere quante volte il primer si è appaiato
in modo da ottenere un amplificato, se si è appaiato più volte ottengono più allineamenti.
L'elettroforesi su gel di agarosio separa i prodotti di amplificazione per generare
un'impronta digitale batterica che viene utilizzata per identificare e caratterizzare i ceppi
batterici.
I genotipi sono valutati per mezzo di marcatori, le bande comuni a tutti gli individui sono
interpretate come somiglianze genetiche e le bande non comuni sono interpretate come
differenze genetiche.
Nel primo esempio, si formano solo due prodotti RAPD PCR. Il prodotto A è generato
dall'amplificazione PCR della sequenza di DNA che si trova tra i primer legati alle posizioni
2 e 5. Il prodotto B è generato dall'amplificazione PCR della sequenza di DNA che si trova
tra i primer legati alle posizioni 3 e 6.
Nessun prodotto di PCR si forma dai primer legati alle posizioni 1 e 4 perché questi primer
sono troppo distanti per consentire il completamento della reazione di PCR.
Nella reazione 2, il primer non è più in grado di annealizzarsi alla posizione 2 e quindi non
viene prodotto il prodotto PCR A, ma solo il prodotto B.
Per discriminare diversi isolati non si usa mai un unico primer ma si eseguono diverse
amplificazioni con diversi primer per tutti i DNA, in quanto, se dal gel di una RAPD vedo
che ho lo stesso profilo (bande) non necessariamente i due isolati sono la stessa cosa, se
invece dal RAPD vedo che due isolati hanno profili diversi allora sono sicuramente
diversi. 26
La RAPD è un metodo semplice, utilizzabile con un largo numero di campioni ed
economica
È però poco riproducibile, anche è molto difficile ottenere gli stessi risultati in quanto il
risultato dipende molto dalla sequenza del primer e dalla qualità dell’estrazione del DNA.
Le variabili che possono influenzare la reazione:
• Qualità e purezza del DNA
• Dimensioni dei primer, dalle dimensioni influenzo il legame e l’amplificato di
conseguenza
• Ciclo termico
• Tipo e concentrazione della polimerasi
• Concentrazione di magnesio 27
ESEMPIO analisi RAPD su isolati di Pediococcus acidilactici con primer mirato al gene
plasmidico (pedA) codificante la pediocina AcH/PA-1.
I tre box rossi mostrano i tre diversi profili RAPD che permettono di fare tali tre
raggruppamenti. L’isolato 1-2-3-4 hanno lo stesso identico profilo con un frammento a
basso pm (attorno a 400 pb) e dei frammenti più alti, ciò che li differenzia dal 5 sono
l’assenza di tale frammento più in basso e la presenza di un frammento a più alto pm.
non c’è è
Negli isolati 9-10 una chiara amplificazione e in tale analisi non stata
è è
standardizzata la quantità di DNA che stata impiegata, così facendo un fattore critico che
interferisce sulla riproducibilità della RAPD.
Corsie 1-5, ceppi DSMZ 20284T, DSMZ 20238, ATCC 8042, ATCC 12697 e ATCC 25740;
corsie 6-8, ceppi LMG 17674, LMG 17687 e LMG 17689; corsie 9 e 10, ceppi Pdi11 e PG;
corsie 11-15, ceppi PAC1. 0, Psp2, F, UL5 e JD-23; corsie 16 e 17, ceppi LMG 17680 e
LMG 17692; M, marcatore di massa molecolare 100 bp ladder.
I ceppi testati hanno mostrato diversi profili di amplificazione (basati sul primer pedAF)
1. tipico dei ceppi DSMZ 20284T, DSMZ 20238, ATCC 12697 e ATCC 8042, ha
mostrato tre frammenti principali amplificati di circa 450, 950 e 2200 bp. Il
frammento di 450 bp era presente anche nei restanti ceppi, con l'eccezione di ATCC
25740.
2. eccezione di ATCC 25740
è
3. Un modello analogo stato osservato nei ceppi LMG 17674, LMG 17687 e LMG
17689, che hanno mostrato frammenti di 450 e 950 bp.
4. Un frammento amplificato di 700 bp e una banda di 1350 bp hanno permesso di
raggruppare tutti i ceppi produttori di pediocina. 28
La terza applicazione della RAPD implica la differenziazione di una subspecie.
L. delbrueckii ha 3 subsp. ovvero bulgaricus, lactis e delbruekii. Possono derivare da
diverse matrici e la proto-cooperazione tra i batteri del latte si instaura solo con il
bulgaricus.
Quindi è fondamentale distinguere tali subspecie che si comportano fenotipicamente in
modo diverso.
Anche se dopo il sequenziamento del16s si ottiene che è L. delbrueckii ma non possiamo
conoscere la subs in quanto è un gene conservato che consente l’identificazione della specie
e basta.
Si usa il gene che codifica per la prolina-imino-peptidasi.
Nel presente studio abbiamo sviluppato un sistema di identificazione-rilevazione mediante
PCR eseguita con primer specifici progettati sulla base dei dati di sequenza del gene della
prolina iminopeptidasi (pepIP) di L. delbrueckii subsp. bulgaricus e abbiamo utilizzato
questo sistema per la differenziazione di L. delbrueckii subsp. Bulgaricus e subsp. lactis
Con primer specifici per la subspecie si ottengono frammenti specifici.
Con 1-2-3 per bulgaricus e 4-5-6 lactis. E nell’8 con il delbrueckii.
Quello che è stato ottenuto con il lactis non è quello che ci saremmo aspettati quindi la
dimensione del frammento ottenuto mi permettono di discriminarlo. 29
L’unico modo a nostra disposizione per la visualizzazione del prodotto di una PCR è la
corsa elettroforetica, ma con le seguenti metodiche non ce ne sarà bisogno:
• Retro Trascrittasi (RT-PCR)
• PCR quantitativa in real time (qPCR)
• PCR quantitativa in real time Retro Trascrittasi (RT-qPCR)
Geni cos