>LE PROTEINE
Sono le macromolecole più abbondanti nei sistemi viventi e svolgono un ruolo essenziale per la cellula.
Queste sono polimeri di amminoacidi, molecole contenenti azoto: gli amminoacidi, nonostante esistano
migliaia di proteine, sono solo 20. Nelle piante le proteine sono concentrate principalmente nei semi e sono
fondamentali per l'embrione: esse costituiscono infatti una riserva di aminoacidi che viene utilizzata
dall'embrione quando riprende la crescita durante la germinazione del seme.
Ogni specifica proteina presenta una precisa disposizione di amminoacidi. Gli aminoacidi hanno la stessa
struttura di base: presentano un carbonio centrale, un gruppo amminico -NH2, un gruppo carbossilico -COOH,
un idrogeno e un gruppo funzionale R. Quest'ultimo è casuale e determina l’identità di ogni amminoacido.
Gli amminoacidi si formano a partire dagli zuccheri, quindi da Carbonio e Idrogeno. L'azoto invece, è presente
principalmente nell'atmosfera sotto forma di gas e, solo pochi microrganismi sono capaci di fissare l'azoto
atmosferico dando luogo ad ammoniaca, nitriti e nitrati: questi microorganismi sono detti azotofissatori. Le
piante incorporano l'azoto a partire da ammoniaca, nitriti e nitrati per formare poi aminoacidi. Gli animali
invece utilizzano come fonte di azoto gli aminoacidi assunti con la dieta ma sono in grado di sintetizzare solo
alcuni. Gli aminoacidi che non possiamo sintetizzare, sono 9 e sono detti amminoacidi essenziali, e noi
dobbiamo necessariamente assumerli mediante una dieta equilibrata.
Le proteine, dette anche polipeptidi, sono catene formate da centinaia o migliaia di amminoacidi legati tra
loro. La formazione del polipeptide avviene mediante una sintesi per deidratazione: il gruppo amminico di
un aminoacido si lega al gruppo carbossilico dell'aminoacido adiacente, con conseguente perdita di una
molecola d'acqua. Questo processo richiede energia e, tra i due aminoacidi, si va a formare un legame
covalente chiamato PEPTIDICO.
Ogni proteina ha una struttura primaria che corrisponde
alla sequenza lineare degli amminoacidi. Ogni tipo di
polipeptide ha una differente struttura primaria e, ad
ogni polipeptide corrisponde quindi una specifica
sequenza di aminoacidi. La sequenza degli aminoacidi
determina la configurazione strutturale di una molecola
di polipeptide e, di conseguenza, determina le
caratteristiche strutturali e la funzione biologica della
proteina di cui esso fa parte. Anche una piccola variazione
nella sequenza può alterare o eliminare le funzioni della
proteina.
Spesso tra gli amminoacidi si verificano delle interazioni chimiche in seguito alle quali la molecola si ripiega
in un modello definito struttura secondaria. Una catena può assumere un numero limitato di forme perché
i legami peptidici sono rigidi. Le due strutture secondarie più comuni sono:
• α-elica, la cui forma elicoidale viene mantenuta da legami idrogeno
• Foglietto β ripiegato, in cui le catene polipeptidiche sono allineate in parallelo, sono legate da legami
idrogeno e danno luogo ad una forma a zig-zag.
Le proteine che presentano principalmente una struttura secondaria sono le proteine fibrose. Queste
possono hanno ruoli strutturali molto importanti e forniscono sostegno e forma agli organismi.
In altre proteine, note come proteine globulari, la struttura secondaria si ripiega per formare la struttura
terziaria. Per alcune proteine il ripiegamento avviene in maniera spontanea, tramite un processo di
autoassemblaggio; in altre invece intervengono particolari proteine, dette chaperoni molecolari, che
facilitano il processo bloccando la formazione di ripiegamenti non corretti. Le proteine globulari sono
strutturalmente complesse e comprendono enzimi, proteine di membrana e proteine di trasporto. La
struttura terziaria si forma in seguito a complesse interazioni tra i gruppi R degli aminoacidi. Queste
interazioni comprendono:
• Le attrazioni e le repulsioni tra aminoacidi con gruppi R polari;
• Le repulsioni tra aminoacidi con gruppi R non polari e le molecole di acqua circostanti.
La maggior parte delle interazioni che determinano la struttura terziaria di una proteina è rappresentata
soprattutto da legami deboli che possono essere spezzati facilmente in seguito a cambiamenti chimici e fisici
ambientali. Questa disgregazione della struttura prende il nome di denaturazione.
Alcune proteine sono costituite da più catene polipeptidiche che possono essere unite mediante legami
idrogeno, ponti disolfuro, forze idrofobe, attrazioni tra cariche positive e negative o, molto più spesso, da
combinazioni di questi tipi di interazioni. Questo livello di organizzazione delle proteine, quindi l'interazione
tra più polipeptidi, è chiamato struttura quaternaria.
Proteine molto importanti sono gli enzimi: proteine globulari che fungono da catalizzatori. I catalizzatori
sono sostanze che hanno la proprietà di aumentare la velocità delle reazioni chimiche mediante una
riduzione dell'energia di attivazione. I catalizzatori rimangono però inalterati durante il processo e per questo
motivo possono essere riutilizzati più volte e sono sufficienti in piccole quantità. Il nome dell'enzima si forma
aggiungendo il suffisso -asi alla radice del nome del substrato. Attualmente sono noti circa 2000 differenti
enzimi, ciascuno dei quali è capace di catalizzare una specifica reazione chimica.
>GLI ACIDI NUCLEICI
Gli acidi nucleici sono costituiti da lunghe catene di molecole chiamate nucleotidi. Un nucleotide è costituito
da tre componenti: un gruppo fosfato, uno zucchero a cinque atomi di carbonio e una base azotata, ovvero
una molecola che ha le proprietà di una base e contiene azoto. Lo zucchero di un nucleotide può essere sia il
ribosio che il deossiribosio, che contiene un ossigeno in meno. Nei nucleotidi si differenziano cinque diverse
basi azotate: adenina, guanina, citosina, uracile e timina.
Negli organismi viventi esistono due tipi di acidi nucleici: acido deossiribonucleico o DNA, che contiene il
deossiribosio e acido ribonucleico o RNA, che contiene invece il ribosio come zucchero.
DNA ed RNA svolgono ruolo biologici differenti:
• il DNA è il portatore dell'informazione genetica, organizzata in unità definite geni;
• l'RNA invece è impiegato nella sintesi dele proteine, che si basa comunque sull'informazione fornita
dal DNA. Alcune molecole di RNA, come i ribozimi, si comportano come dei catalizzatori.
La differenza tra DNA ed RNA sta quindi nella differenza di base azotata, nello zucchero diverso e nel fatto
che il DNA assuma una struttura a doppio filamento mentre l' RNA si presenta sotto forma di singolo
filamento. DNA ed RNA si formano mediante sintesi per deidratazione. La macromolecola di acido nucleico è
una lunga catena lineare di nucleotidi: le molecole di DNA, in particolare, vengono considerate le
macromolecole più grandi delle cellule.
I nucleotidi liberi degli acidi nucleici hanno una funzione molto importante nei sistemi viventi. Essi, quando
vengono modificati mediante l'aggiunta di due gruppi fosfato, diventano i trasportatori dell'energia
necessaria a fare avvenire le reazioni chimiche nella cellula. Il principale trasportatore di energia è
rappresentato dall'adenosintrifosfato o ATP. I legami che uniscono i gruppi fosfato sono deboli e possono
essere facilmente rotti per idrolisi, rilasciando una grande quantità di energia durante il processo. I prodotti
dell'idrolisi dell'ATP sono:
• ADP(=adenosindifosfato);
• Fosfato inorganico;
• Energia in quantità sufficiente da guidare molte reazioni cellulari che la richiedono.
Durante la respirazione, quando il glucosio viene ossidato ad anidride carbonica e acqua, l'ADP viene
ricaricato ad ATP.
Tutte queste molecole sono definite METABOLITI, e non possono mancare all'interno della cellula: sono
essenziali e vengono definiti primari.
➢ I METABOLITI SECONDARI
Nella pianta esistono altre molecole non essenziali che però aiutano la pianta a svolgere varie funzioni.
Queste molecole prendono il nome di metaboliti secondari, o meglio specializzati. Hanno un ruolo
fondamentale nell'interazione tra la pianta e l'ambiente.
Kossel definisce il metabolismo di base come l'insieme di tutte le vie necessarie per la sopravvivenza della
cellula. I prodotti del metabolismo secondario, che derivano dai metaboliti primari, aiutano la pianta ad
interagire con l'ambiente e a difendersi dall'attacco di predatori e agenti patogeni, dando via a una vera e
propria guerra chimica.
Esistono metaboliti secondari, specialmente pigmenti colorati, che creano una vera e propria protezione dai
raggi UV, dalla radiazione ultravioletta. Altri metaboliti hanno la funzione di attrarre insetti impollinatori
emanando un caratteristico odore: in questo modo facilitano l'impollinazione e la riproduzione della pianta.
Altri ancora producono sostanze tossiche o odori poco gradevoli con lo scopo di allontanare gli animali: alcuni
esempi di queste sostanze sono la cicuta, la ricina, la nicotina.
Un'altra funzione fondamentale dei metaboliti secondari è la comunicazione. Le piante comunicano tra loro
mediante un processo chimico: emettono sostanze (metaboliti secondari) nel terreno o nell'aria e questo
permette alle piante di entrare in relazione.
I metaboliti secondari non sono uniformemente distribuiti nelle piante. La loro sintesi avviene in uno specifico
organulo, tessuto o tipo di cellula, in un determinato stadio dello sviluppo. All’intero delle cellule che li
producono non sono dispersi nel citoplasma ma vengono prodotti e conservati nel vacuolo. Nel vacuolo
rimangono latenti fino al momento in cui l’organulo si romperà ed essi entreranno nel citoplasma e
inizieranno la loro attività. Alcuni di essi, come le fitoalessine, sono composti antimicrobici che vengono
prodotti solo in seguito ad una ferita o all’attacco di batteri e funghi.
I metaboliti secondari si dividono in tre classi, molto diversificate tra loro. Queste classi sono:
• Alcaloidi;
• Terpenoidi, che sono i più abbondanti
• Composti fenolici, che sono invece i metaboliti più studiati.
Gli alcaloidi sono presenti nel 20% delle specie vegetali presenti nel pianeta e hanno grandi effetti
farmacologici. Hanno proprietà alcaline e vengono sintetizzati a partire dagli amminoacidi: hanno sempre un
atomo di azoto all'interno delle loro molecole. Il primo alcaloide ad essere scoperto fu la morfina, estratta
dal papavero da oppio: questa ha azione analgesica, e va quindi ad alleviare il dolore, e viene utilizzata come
sedativo. Altri alcaloidi sono la cocaina, la caffeina, la nicotina e l’atropina.
La caffeina è una sostanza che normalmente ha azione stimolante ed eccitante. Nella pianta però ha funzione
di difesa: viene infatti prodotta dalle
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.