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METAMORFOSI

La foglia può subire delle modifiche, le modifiche possono riguardare diversi ambienti in cui la pianta vive:

In ambienti molto secchi le foglie possono diventare succulente e sviluppare nel mesofillo un grande

parenchima acquifero (vedi le piante grasse) 61

come ad esempio nel fico d’india:

In ambienti caldi le foglie possono diventare foglie stipole o spinescenti, il

fusto diventa verde e svolge un po’ di fotosintesi mentre gli altri tessuti non svolgono più fotosintesi ma

accumulano acqua.

A volte le stipole possono trasformarsi in spine e sono di solite a coppie, come la robinia.

Nel fagiolo, che ha una foglia impari pennato composta, le ultime tre foglioline si trasformano in cirri, ovvero

organi aggrappanti.

Nelle piante carnivore si ha una modificazione della foglia che si trasforma in una vera e propria trappola per

la cattura di insetti e piccoli crostacei. 62

LA RIPRODUZIONE

Nelle piante la riproduzione può essere sia asessuata che sessuata.

La riproduzione asessuata può avvenire per divisione: del cormo, del tubero, del rizoma, del bulbo, dello

stolone.

Nella talea si prende un pezzettino di fusto con due nodi, lo si mette in sabbia, e si riproduce una pianta

intera.

IL FIORE

Il fiore è un ramo ad accrescimento limitato che porta delle foglie fertili chiamate sporofilli.

Il pedicello si inserisce su un talamo o ricettacolo, ovvero un fusto raccorciato che porta foglie trasformate

nei verticilli fiorali.

L’insieme dei mentre l’insieme dei e, l’insieme di calice e corolla,

petali forma la corolla sepali formano il calice

formano una struttura che prende il nome di perianzio. Se i sepali e i petali sono uguali si chiamano tepali e

il loro complesso prende il nome di perigonio.

L’androceo è l’apparato sessuale maschile formato da stami, filamento più l’antera,

formati dal e sono

chiamati microsporofilli.

l’apparato sessuale femminile ed è

Il gineceo invece è formato da uno o più carpelli che sono foglie

trasformate, dette macrosporofillo, e formano il pistillo, che è formato da ovario, stilo e stigma. 63

GINECEO

L’ovario, che si trova nelle foglie carrellati che formano il pistillo, è inizialmente formato da due tegumenti (t)

che avvolgono una zona centrale che prende il nome di nocella che è ricca di cellule 2n e una sola di queste

cellule, chiamata cellula madre delle macrospore, fa la meiosi e produce 4 cellule: tre degenerano e una

invece prende il nome di macrospora (n).

Questa cresce a spese della nocella e fa tre mitosi, formando 8 nuclei aploidi che formano una struttura finale

che si chiama sacco embrionale, o gametofito femminile.

Il sacco embrionale è formato da due tegumenti che lasciano uno spazio libero che prende il nome di

micropilo. Contiene una oosfera o ginogamete (gg) e due cellule che accompagnano e aiutano, che prendono

il nome di sinergici (s); dall’altra parte ci sono tre cellule che prendono il nome di antipodi (a) e c’è una

nucleo dell’endosperma secondario

struttura centrale che si chiama (ne) che è formato da due nuclei fusi.

Queste cellule sono tutte n quindi aploidi.

ANDROCEO all’interno ci sono le cellule

Ogni antera contiene 4 sacche polliniche che prendono il nome di microsporangi;

madre delle microspore che sono 2n. Queste cellule subiscono la meiosi e da ogni cellula madre si originano

4 microspore n (immagine 1), che prendono il nome di granulo pollinico, o polline.

Per mitosi le microspore originano una cellula con due nuclei: un nucleo prende il nome di nucleo vegetativo

mentre l’altro nucleo si divide in due e forma due nuclei spermatici. 64

forma un’invaginazione che si chiama

Il nucleo vegetativo tubetto pollinico mentre i due nuclei spermatici

seguono il tubetto pollinico perché saranno loro a fare la fecondazione. Il tubetto pollinico germinato si chiama

gametofito maschile. nella parte alta del fiore, dove c’è una

Il tubetto pollinico deve cadere nel posto giusto, ovvero nello stigma,

struttura gelatinosa che invischia il polline. Qua trova zuccheri e sostanze nutritive e inizia a germinare,

e i due nuclei spermatici seguono il tubetto pollinico che andrà verso l’ovulo

formando il tubetto pollinico dove

entra dal micropilo. feconda l’oosfera

A questo punto uno dei due nuclei spermatici e forma

mentre l’altro nucleo

lo zigote 2n, che formerà poi il giovane embrione,

spermatico si fonde con i due nuclei dell’endosperma secondario e

forma una struttura chiamata endosperma secondario che sarà un

tessuto di riserva che nutrirà l’embrione.

La fecondazione avviene nella parte basale del fiore.

Dopo la fecondazione l’ovulo si trasforma in seme e l’ovario invece si

trasforma nel vero frutto.

FRUTTO

Le pareti dell’ovario si trasformano nel pericarpo al cui interno ci sono uno o più semi.

I frutti si possono classificare in due grandi gruppi:

• Frutti secchi che hanno un pericarpo secco a maturità

• Frutti carnosi che hanno un pericarpo succoso o

polposo a maturità

La maturità si definisce dalla forma dei semi

FRUTTI SECCHI

I frutti secchi si dividono in indeiscenti, che a maturità non si aprono,

e deiscenti, che a maturità si aprono.

I frutti indeiscenti hanno diversi frutti:

• Achenio (A) con una forma circolare o allungata ed è

tipico delle composite o delle asteracee

• con un’aletta ed è

Samara (C) formata da un achenio

tipica del frassino 65

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
7 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/13 Biologia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher riiiriirr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia vegetale con elementi di botanica farmaceutica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Roli Giulia.