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CELLULE SEMPLICI

Cellule semplici si dividono in: cellule ad essenza, cellule a mirosina e cellule a mucillagine.

CELLULE AD ESSENZA

La secrezione di olio essenziale è operata da una singola cellula e chiamata idioblasto oleiferi o cellula ad

essenza. A maturità è avvolto da una parete suberificata (morta) perché blocca l’olio essenziale in modo che

non vada nelle cellule vicine. Se l'olio uscisse, ucciderebbe le cellule intorno poiché l'olio è tossico. Dal punto

di vista citologico, a maturità gli idioblasti sono morti. Esempi:

alloro abbiamo una cellula a essenza. L'alloro è Laurus (genere) nobilis (aggettivo) che è il binomio

- di Linneo. Acorus calamus

rizoma del calamo aromatico ( L.) ci sono cellule ad essenza, con cui si aromatizza il

- Martini Bianco. In particolare, presenta l'asarone che è amaro.

cren una radice, che ha un sapore acre

- Cinnamomum zeylanicum)

corteccia della cannella ( che va sbriciolata sul momento per rilasciare

- l’odore, perché qui ci sono degli idioblasti. Rosa gallica

petali della rosa hanno aromi intensi, soprattutto nella .

- 42

pepe (Piper nigrum) usiamo il frutto, la drupa; gli idioblasti si trovano nella parte esterna che è il

- tegumento nero detto esocarpo. Gli idioblasti danno il profumo intenso del pepe. Il pepe bianco si fa col

pepe nero macerandolo a fresco in acqua e togliendo il tegumento nero, lo rende meno intenso. Il pepe

rosa è un'altra specie detta Schinus mollis.

legno della canfora, ha degli idioblasti ricchi di un chetone chiamato canfora. Ha attività insetticida.

- L’olio si usa per i messaggi degli sportivi e contro le termiti. È una pianta cinese.

CELLULE A MIROSINA

Si trovano nella famiglia delle crucifere. In cellule diverse, nei semi della senape o nella radice del ravanello

c’è sono presenti un glicoside chiamato sinigrina. Nella cellula che sta di fianco c'è un enzima idrolitico che

è la mirosina. Quando mangiamo i ravanelli rompiamo le cellule, l'enzima attacca la sinigrina, avviene

l'idrolisi e si trasforma in un composto detto isotiocianato di allile. È il sapore acre e pungente della rucola,

senape, ravanello, cavoletti di Bruxelles, del wasabi. La pianta della senape fa questi principi attivi poiché è

una difesa, è un deterrente per gli animali. Noi usiamo la mostarda di senape su carni grasse poiché favorisce

la digestione di carni grasse e attiva la circolazione. La senape è rubefacente cioè crea irrorazione sanguigna

nella zona di applicazione, quindi aziona gli enzimi digestivi. La senape viene usata nelle creme per massaggi,

come anche la canfora. Un altro esempio è quello della mandorla amara con l'amigdalina. L’amigdalina è un

principio attivo, quando mordo la mandorla, l'enzima emulsina libera cianuro. Il costituente fondamentale

dell'essenza di mandorle amare è l'aldeide benzoica che proviene dalla scissione enzimatica dell'amigdalina,

glucoside contenente aldeide benzoica ed acido cianidrico.

CELLULE A MUCILLGAINE

La mucillagine è un polisaccaride che si può accumulare a livello della parete e ha il compito di assorbire

l'acqua e di trattenerla. Si trova a livello della parete di alcune liliacee (Aloe) o di molte alghe rosse o brune.

Malva sylvestris

Ma si può accumulare anche a livello del vacuolo come nella . Le mucillagini vengono utilizzati

nei prodotti cosmetici emollienti. La parte è formata da una parte fibrillare e di matrice, nella matrice ci sono

dei muco polisaccaridi non cellulosici e in queste piante si accumulano tali molecole che trattengono acqua.

Dunque, queste cellule a mucillagine trattengono l'acqua per la pianta.

GRUPPI DI CELLULE

Un esempio di gruppi di cellule sono le tasche, abbiamo tre tipi

di tasche:

1. Tasca lisigena un gruppo di cellule che a maturità vanno

in lisi, si forma un buco con dentro l’olio essenziale nella

parte centrale. Prima si organizza poi si sintetizza tanto olio

essenziale poi va in lisi. La troviamo nella pianta della Ruta

oppure nella corteccia lassativo del Rhamnus (lassativo).

2. Tasca schizogena una cellula si continua a dividere, le

cellule si allontanano e lasciano dello spazio tra loro che

viene riempito con l’olio essenziale. Il prodotto si raccoglie

in spazi intercellulari che si formano in seguito

all'allontanamento delle cellule tra loro, le cellule a maturità 43

sono vive e pompano fuori l'olio essenziale per tutta la vita della pianta, a differenza della prima

tipologia. Esempi sono le foglie di eucalipto, morto, iperico.

3. Tasca schizo-lisigena è una modalità mista, prima si allontanano, formando cavità schizogena. Poi le

cellule interne vanno in lisi. Esempi sono la buccia/pericarpo del limone e del mandarino e arancio

CANALI

CANALI RESINIFERI

Sono delle strutture allungate che tagliate trasversalmente

sembrano tasche schizogene. Le tasche schizogene sono dei

gruppettini di cellule (tipo pugno), mentre il canale resinifero è una

struttura lunga. Il tappeto di cellule vive è ben evidenti, il secreto

continua ad essere prodotto. Se il tronco della pianta viene tagliato,

la resina esce. Sono tipici delle conifere, la resina è un essudato

formato da terreni appiccicoso e profumati. Alla pianta la resina

serve per rendere il legno imputrescibile, per proteggersi

dall’attaccato da funghi e batteri. Noi utilizziamo la resina come

disinfettante delle prime vie aeree, utilizzato per aerosol, nei cerotti

anallergici, nelle cerette. Si trovano nel pino, nell’abete e in alcune

piante delle Guttiferae.

CANALI LATICIFERI (vedi appunti immagini)

Sono un'entità polinucleata, costituite da cellule vive, con

enorme vacuolo, parete celluloso-pectica, citoplasma

aderente alla parete. Il latice è una miscela liquida sotto

pressione contenuta nel vacuolo. Se taglio la pianta, il latice

sgorga essendo a ridosso della parete. Nell’immagine si vede

il latice che sgorga da un papavero da oppio.

Il latice è una soluzione in sospensione, è una miscellanea

liquida sotto pressione (perché è dentro il vacuolo vivo)

costituita da acqua, sali, glucidi, acidi organici, amido,

glucosidi, terpeni, sterili, alcaloidi, enzimi, sostanze grasse

ecc. Esistono due tipi di tessuti laticiferi:

non articolati (apociziali, non settati) sono originati da

- una o poche cellule che dividono i nuclei ma non la parete. Si

ottiene quindi una cellula allungata con un elevato numero

di nuclei. Sono tipici della Hevea brasiliensis (caucciù) che

viene usato in farmacia per fare i lacci emostatici e i cateteri;

delle Moraceae come i fichi. 44

laticiferi articolati (sinciziali, settati) derivano da più

- cellule che si fondono tra loro formando un lungo canale

con diversi nuclei e diversi setti. Troviamo piante delle

Compositae come, ad esempio, la margherita e il

tarassaco; nelle Papaveraceae di cui il più famoso è il

papavero da oppio la cui capsula matura, una volta incisa,

fa fuoriuscire il latice che ha un colore bianco che poi però

ossida a marrone; nelle Chelidonium majus

TESSUTI A SECREZIONE ESTERNA

Si possono dividere a seconda della loro complessità dal punto di vista del numero delle cellule. Possono

essere:

SINGOLE CELLULE

◼ ad essenza, che si trovano ad esempio nei petali dei fiori, nell’epidermide con cellule con vacuoli ricchi

- di profumi;

resinifere che si trovano a livello dell’epidermide della gemma e

- impediscono la disidratazione della gemma stessa. La gemma viene

protetta da brattee impermeabilizzate grazie alla resina. Ad esempio

nelle gemme del pioppo;

a mucillagine che si trovano in moltissime piante, molte orchidee, molte

- liliacee, in generale piante che hanno l’epidermide esterno molto

mucillaginoso. Serve a diminuire la perdita di acqua, è un sistema di

protezione delle cellule esterne. Sono cellule poco differenziate.

PELI O SQUAME GHIANDOLARI

che si dividono in: 45

Peli capitati ha la testa piccola e presenta un collo lungo. Se la testa presenta è unicellulare

abbiamo una pianta di digitale (importante per il cuore) oppure il geranio. Se invece la cellula

è pluricellulare, la testa ha 3/4 cellule abbiamo l’atropa belladonna, le solanacee, piante con

alcaloidi. Se invece abbiamo un pelo con una testa più allungata con 8 cellule in verticale,

abbiamo l’assenzio e tutte le asteracee. Nella canapa troviamo degli enormi peli ghiandolari

con testa secretrice pluricellulare, si chiama pelo ghiandolare pluriseriato (formato da tante

cellule), produce l’olio della pianta.

Peli peltati Si trova nel timo, rosmarino, lavanda,

- menta, tutte le piante della famiglia delle labiate.

Ha un collo cortissimo formato da una cellula, ha la

testa secretrice con 8/10 cellule. Il secreto, cioè l’olio

essenziale, si accumula nello spazio arancione e

viene tenuto sul pelo da una struttura chiamata

cuticola. La cuticola è uno strato di cutina oleoso. La

zona di accumulo è fuori dalle cellule secernenti,

nello spazio tra la cuticola (che riveste la parete) e

la parte esterna della parete, la cuticola si solleva e

si infila dentro l’olio essenziale.

Come si libera l’olio essenziale? Attraverso la rottura

- meccanica della cuticola (dopo la pioggia si sente

molto l’odore dei fiori, perché la pioggia rompe la

cuticola), con il sole (il sole scalda la cuticola che è

costituita da grasso e la scioglie), a causa degli

animali.

Peli urticanti sono quelli dell’ortica, sono secernenti.

- Squama ghiandolare struttura complessa,

- costituita da 40/50 cellule a forma di coppa. Non c’è

collo e testa. L’olio si accumula sotto la cuticola e

quindi la solleva. Questo è tipico della squama

femminile della pianta del luppolo. Sulla parte

esterna ci sono delle squame che si chiamano

luppolino, si usano per fare la birra. Si lasciano

esiccare, si rompono e viene fuori una polvere per aromatizzare la birra.

Approfondimento birra

La birra di ottiene a partire dal malto. Per ottenere il malto si prende avena, mais o grano e si fa

germinare la cariosside. In questo modo l’amido si trasforma in malto. Si aggiunge il lievito

Saccaromyces cerevisiae che fermenta il glucosio e trasforma lo zucchero in alcool. Si forma il 4/5% di

alcool. Poi si aggiunge il luppolino che dà il sapore dolce-amaro. La schiuma è dovuta alla

fermentazione, si libera CO2. L’aroma

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
14 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/13 Biologia applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher riiiriirr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biologia vegetale con elementi di botanica farmaceutica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Roli Giulia.