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IL MODELLO PROCARIOTE.
Struttura dei procarioti.
Il batterio NON contiene mitocondri (visto che è praticamente grande QUANTO i mitocondri) ma gli
unici organuli che presenta sono il DNA e i ribosomi.
Il modello procariote contiene il DNA: esso è situato in modo libero, in modo “circolare”, chiuso,
avente tutti i geni per permettere una trasmissione genetica dispensa pagina 20
Il mesosoma : esso è il posto dove il batterio può attuare la trasmissione genetica (duplicazione
del DNA), producendo ATP per far sì che l’energia arrivi SUBITO, i mesosomi permettono ciò
piegandosi su se stessi, così da velocizzare il processo.
I plasmidi : possono essere considerati “DNA extracromosomico”, in eccesso.
I plasmidi possono replicarsi AUTONOMAMENTE e permanere nella cellula batterica per
numerose generazioni.
Il citoscheletro : le proteine del citoscheletro sono la FtsZ (omologa della tubulina negli
eucarioti), la MreB, la MreC e la MreD (omologhe dell’actina negli eucarioti) e la crescentina
(omologa ai filamenti intermedi negli eucarioti).
La riproduzione della cellula procariotica.
I batteri si dividono per scissione binaria: durante
questo processo, i batteri allungano la propria
struttura, contenente il DNA, duplicandola.
1. Il batterio si riproduce ogni 20 minuti però,
prima di farlo, replica il proprio DNA; una volta
replicato, viene diviso tra le due nuove cellule
figlie.
2. Si forma un setto, nel punto in cui il DNA ha
finito di replicarsi.
3. A livello del setto si separano le due nuove
eliche di DNA.
4. Si separano definitivamente le due nuove
cellule figlie (due nuovi batteri).
Alcune classificazioni dei procarioti in base alle esigenze metaboliche.
Si trovano in quasi tutti gli ambienti: nell’aria, nel suolo, nell’acqua, nel ghiaccio, nelle sorgenti
calde e perfino negli sbocchi idrotermali delle profondità oceaniche.
Batteri autotrofi Sono in grado di sintetizzare le proprie
molecole organiche a partire da sostanze
inorganiche semplici come CO o H O,
2 2
utilizzando energia luminosa (foto-autotrofi)
oppure NH e nitriti utilizzando energia chimica
3
(chemio-autotrofi).
Batteri eterotrofi NON sono in grado di sintetizzare molecole
organiche complesse a partire da molecole
inorganiche semplici.
Batteri aerobi Sono capaci di degradare TOTALMENTE il
glucosio in acqua e anidride carbonica
rompendo TUTTI i legami che si trovano
all’interno del glucosio, sfruttando al massimo
la molecola grazie a tutti i processi possibili.
Batteri anaerobi Traggono energia tramite la glicolisi e possono
ricavare energia tramite processi di
fermentazione.
Batteri prototrofi Riescono a vivere in un terreno MINIMO,
costituito, cioè, soltanto da acqua, sali minerali
e carbonio.
Batteri auxotrofi NON riescono a vivere in un terreno minimo a
causa di carenze a livello metabolico, dovute a
mutazioni di DNA e, NON essendo in grado di
sintetizzare gli aminoacidi o le vitamine di cui
hanno bisogno e perciò necessitano, OLTRE al
terreno minimo, della sostanza per il quale non
hanno il gene funzionante.
Parassiti Parassitano le cellule eucariotiche.
Simbionti Esiste uno scambio EQUO e POSITIVO tra il
batterio e l’ospite.
IL MODELLO EUCARIOTE.
Mentre, quando parliamo di procarioti,
possiamo parlare SOLO di organismi
unicellulari, quando parliamo di cellule
“eucariote”, ci riferiamo a organismi che
possono essere SIA monocellulari che
pluricellulari.
La cellula eucariotica è molto più
complessa della cellula batterica (con un
volume di 1000 volte maggiore) e le sue
dimensioni vanno dai 10 micron al
centimetro.
La compartimentazione.
La cellula eucariotica è caratterizzata
dalla presenza di DIVERSI organuli e, di
conseguenza, di una struttura a
“compartimentazione” : la compartimentazione fa sì che reazioni metaboliche DIFFERENTI siano
svolte all’interno della cellula CONTEMPORANEAMENTE alcuni organuli vengono descritti come
delle “fabbriche” che forniscono prodotti SPECIFICI, mentre altri organuli come delle “centrali
energetiche” che assumono una PARTICOLARE fonte di energia e la convertono in un’altra
utilizzabile dalla cellula.
La membrana cellulare eucariotica.
Come detto in precedenza, affinché i primi organismi si potessero evolvere, era necessario che si
creasse un confine capace di SEPARARE l’ambiente INTERNO della cellula dall’ambiente esterno
circostante.
Le funzioni della membrana cellulare.
Permeabilità selettiva : il flusso dell’acqua è sempre diretto dal compartimento a MINOR
concentrazione a quello a maggior concentrazione quindi, deve essere rispettata l’isotonicità.
Struttura a “mosaico fluido” : le regioni apolari dei fosfolipidi e delle proteine di membrana
interagiscono così da formare una barriera INSOLUBILE, il doppio strato fosfolipidico questo
doppio strato si comporta come una sorte di pellicola di grassi all’interno della quale
“galleggiano” MOLTI tipi diversi di proteine.
Quali sostanze compongono la membrana cellulare? La struttura e le funzioni delle membrane
biologiche sono determinate dalle proprietà CHIMICHE dei loro costituenti: lipidi, proteine e
carboidrati.
LIPIDI DI MEMBRANA
La membrana cellulare è fluida grazie alla parte lipidica (costituita da fosfogliceridi, sfingolipidi e
steroli).
Questi lipidi sono delle molecole anfipatiche, con teste idrofile e code idrofobiche ed è PROPRIO
grazie a questa “anfipaticità” che riescono a disporsi in maniera ORDINATA in ambiente acquoso,
formando il doppio strato fosfolipidico con le code idrofobiche poste all’interno e le teste idrofile
poste a contatto con l’acqua.
Ora: i lipidi si MUOVONO, potendo ruotare o spostarsi da un lato all’altro attraverso una diffusione
laterale alle volte, però, un lipide rivolto verso il lato extracellulare può ruotare verso l’interno
della cellula; il lipide NON è in grado di ruotare da solo ma hanno bisogno dell’intervento degli
enzimi flippasi, gli enzimi che permettono il movimento e il trasferimento dei lipidi.
La fluidità della membrana è determinata dalla temperatura e dalla composizione dei lipidi, visto
che la membrana è TANTO PIU’ fluida in presenza di un MAGGIOR numero di lipidi con code
idrofobiche.
Esempio :
se la cellula sta morendo, il rischio è quello di creare delle cellule DIFETTOSE e, di conseguenza, “si
suicida”, attuando l’apoptosi per poter essere riconosciuta dai macrofagi, la cellula usa gli enzimi
flippasi, permettendo al macrofago di poter “ribaltare” gli organuli esterni (in pratica, si rivolta come un
calzino) il macrofago, allora, riconosce che quella è una cellula morente, visto che gli organuli
dovrebbero stare all’interno ... e non il contrario, come in questo caso ergo, la ingloba.
PROTEINE DI MEMBRANA
Le proteine possono essere:
Proteine integrali Rivolte verso la superficie interna o verso
quella esterna.
Proteine che attraversano la membrana Presentano 3 domini (uno rivolto verso
l’interno, uno che attraverso la membrana e
uno rivolto verso l’esterno).
Proteine periferiche Proteine di membrana che NON sono integrate
nella membrana stessa.
Le proteine di membrana possono avere diverse funzioni, potendo essere:
vettori
canali
connettori
recettori
enzimi
GLUCIDI DI MEMBRANA
La parte glucidica è detta “glucoalice” ed è formata da glucolipidi o glucoproteine : il glucoalice
funge da barriera idrofilica di protezione e permette il riconoscimento biologico recettore-ligando o
cellula-cellula. ↆ
Come avviene il riconoscimento tra le cellule?
Possiamo considerare il caso di un’infezione, dove le cellule si devono riconoscere per poter far
fronte al danno:
Nel sangue sono presenti diverse cellule: leucociti, eritrociti e piastrine.
Fra i leucociti c’è una classe che prende il nome di “leucociti neutrofili”, le quali vengono
convogliate nel sito dove è avvenuta l’infezione.
ↆ
Il riconoscimento delle cellule avviene nel seguente modo:
1. I leucociti neutrofili vengono richiamati dal circolo sanguigno, dove si trovano.
2. I neutrofili presentano degli oligosaccaridi specifici che fungono da ligandi per i recettori della
lectina delle cellule endoteliali dei vasi sanguigni la lectina intrappola il neutrofilo,
impedendogli di circolare
3. La lectina porta il neutrofilo in una posizione che gli permette di oltrepassare la barriera
cellulare
4. Il neutrofilo giunge, finalmente, al sito di infezione
L’asimmetria della membrana. La membrana cellulare è asimmetrica, cioè lo strato INTERNO ed
ESTERNO della membrana NON sono simmetrici tra loro: la perdita dell’asimmetria influenza
tantissimi processi biologici (tra cui l’apoptosi, che avviene ad opera dei macrofagi che
riconoscono la cellula).
Durante l’abiogenesi (il momento in cui le membrane si stanno formando) si stabilisce l’asimmetria
della membrana:
1. il REL, che contiene gli enzimi per la sintesi dei lipidi, forma i fosfolipidi.
2. i fosfolipidi vengono aggiunti alla formazione del doppio strato.
3. Si avrà un MAGGIOR numero di lipidi SOLO da una parte sino a che non entra in azione la
flippasi, che catalizza il trasferimento delle molecole fosfolipidiche destinate all’ALTRO strato.
4. Questo sino alla crescita SIMMETRICA di ENTRAMBE gli stati della membrana.
Com’è composta, più nel dettaglio, la cellula eucariotica?
Il nucleo. Nelle cellule eucariotiche, la maggior parte del DNA è situata nel nucleo, il quale svolge
VARIE funzioni:
• è la sede in cui si trova il DNA e in cui avviene la duplicazione
• è la sede in cui il DNA viene trascritto in RNA
• contiene il nucleolo, la regione ove avviene l’assemblaggio dei ribosomi.
Il nucleo è racchiuso da 2 membrane (strati fosfolipidici) che, assieme, formano l’involucro
nucleare: le due membrane sono perforate da migliaia di pori nucleari, che collegano l’interno del
nucleo con il citoplasma e che consentono ad alcune molecole di entrare o di uscire dal nucleo,
bloccando il passaggio di altre.
All’interno del nucleo, il DNA è associato a proteine a formare il complesso fibroso che costituisce
la cromatina, la quale si presenta nella sua forma condensata attraverso i cromosomi.
Reticolo endoplasmatico. Nelle cellule eucariotiche sono presenti delle reti di membrane
INTERCONNESSE tra loro entro il citop