ECHINODERMI
Gli echinodermi, sebbene presentino una simmetria raggiata nell'adulto
(secondariamente acquisita), fanno parte dei Bilateria e sono il primo
gruppo dei Deuterostomi.
3.1. Protostomi vs. Deuterostomi
La distinzione tra Protostomi e Deuterostomi è fondamentale e riguarda:
Protostomi: La prima apertura che si forma durante lo sviluppo
• embrionale diventa la bocca.
Deuterostomi: La prima apertura che si forma diventa l'ano, e la bocca
• si forma successivamente.
Questa distinzione si associa a diverse caratteristiche dello sviluppo, inclusa
l'origine del celoma e la posizione del tubo intestinale rispetto al sistema
nervoso. Gli echinodermi sono deuterostomi e, nonostante alcune
similitudini con i cordati, si distinguono per l'assenza di notocorda e tubo
neurale (il sistema nervoso si forma da altre cellule).
3.2. Segmentazione dell'Uovo del Riccio di Mare
L'uovo del riccio di mare è isolecitico (o oligolecitico): il tuorlo è
uniformemente disperso nel citoplasma in granuli fini e poco concentrati. Il
nucleo è centrale. Questa caratteristica determina una segmentazione di tipo
oloblastica (totale e uniforme), poiché la scarsa quantità e l'omogenea
distribuzione del tuorlo non ostacolano o rallentano la divisione cellulare.
Fasi della segmentazione:
1. Zigote (Immagine A): Uovo fecondato, circondato dalla membrana di
fecondazione (ex involucro vitellino, sollevatosi dopo la fecondazione).
2. Prima divisione (Immagine B): Meridiana, divide lo zigote in due
blastomeri.
3. Seconda divisione (Immagine C): Meridiana, perpendicolare alla
prima, porta a quattro blastomeri uguali.
4. Terza divisione (Immagine D): Equatoriale, porta a otto blastomeri
(quattro animali e quattro vegetativi).
5. Quarta divisione (Immagine E): Asimmetrica. Le cellule dell'emisfero
animale danno origine a otto mesomeri. Le cellule dell'emisfero
vegetativo danno origine a quattro macromeri (più grandi) e quattro
micromeri (più piccoli) al polo vegetativo. La formazione di micromeri
e macromeri non è dovuta alla diversa concentrazione di tuorlo, ma ad
altri fattori intrinseci. I micromeri vanno incontro a divisioni mitotiche
più lente rispetto alle altre cellule, ma le cellule più grandi si dividono
più velocemente, portando a dimensioni cellulari più o meno uniformi
nella blastula finale.
6. Blastula (Immagine F): Le divisioni successive portano alla formazione
di una blastula sferica e monostratificata, con una cavità centrale
chiamata blastocele. I blastomeri sono disposti in un unico strato alla
periferia, garantendo il contatto sia con l'esterno che con il blastocele.
L'involucro di fecondazione permane fino alla fine della
segmentazione.
La blastula ciliata ("blastula natante") rompe l'involucro di
o fecondazione grazie a un enzima, permettendole di muoversi
nell'ambiente acquatico grazie alle ciglia. Al polo animale, le
ciglia sono più lunghe e formano il "ciuffo ciliare".
Già in questa fase si possono identificare territori presuntivi, che
o indicano la probabile destinazione delle cellule.
3.3. Mappa dei Territori Presuntivi del Riccio di Mare
La blastula del riccio di mare presenta una chiara mappatura dei territori
presuntivi:
Regione Animale: Destinata a formare l'ectoderma, inclusa la parte
• del sistema nervoso (che non forma un tubo neurale, ma cordoni
nervosi dorsali rispetto alla cavità intestinale).
Regione Vegetativa: Contiene cellule mesodermiche ed
• endodermiche, derivate principalmente dai macromeri e micromeri.
Micromeri: Formeranno il mesenchima primario, un tessuto
• connettivo embrionale che darà origine all'endoscheletro calcareo
della larva Pluteo (con la produzione di spicole calcaree).
Cellule dello strato vegetativo 2 (Vg2): Contribuiranno alla
• formazione di mesoderma ed endoderma.
Cellule degli strati superiori (An1, An2, Vg1): Formeranno in parte
• l'ectoderma.
3.4. Gastrulazione del Riccio di Mare
La gastrulazione è un processo fondamentale che riorganizza i foglietti
embrionali. Nel riccio di mare, la prima fase include:
1. Appiattimento della piastra vegetativa: Con la formazione del ciuffo
apicale.
2. Ingressione del mesenchima primario: Le cellule del mesenchima
primario (derivate dai micromeri) migrano attivamente dal foglietto
embrionale verso l'interno del blastocele, avviando la formazione dello
scheletro calcareo.
Questo processo di migrazione e riorganizzazione cellulare è cruciale per la
successiva differenziazione e organogenesi, ponendo le basi per la
complessità dell'organismo in via di sviluppo.
1. Movimenti Cellulari e Formazione dei Tessuti Primari
Durante le prime fasi dello sviluppo embrionale, in particolare nella
gastrulazione, avvengono complessi movimenti cellulari che portano alla
formazione dei foglietti embrionali primari (ectoderma, mesoderma,
endoderma). Questi movimenti sono orchestrati da un'interazione dinamica
tra le cellule e il loro microambiente.
1.1 Migrazione dei Micromeri e Ruolo dei Filopodi
Nel riccio di mare, a seguito della quarta divisione di segmentazione, si
formano i micromeri. Questi, attraverso ulteriori divisioni, danno origine a
cellule che successivamente, nella prima fase di gastrulazione, migrano
attivamente nel blastocele.
Modalità di Movimento: Le cellule si muovono singolarmente, non
• come un foglietto intero, attraverso movimenti ameboidi.
Ruolo del Citoscheletro: Il citoscheletro, in particolare la componente
• actinica, è fondamentale per questi movimenti. Produce
prolungamenti citoplasmatici sottili chiamati filopodi (simili a
pseudopodi).
Funzione dei Filopodi: I filopodi hanno una duplice funzione:
• Sensori: Esplorano la matrice blastocelica circostante.
o Movimento: Permettono alle cellule di posizionarsi nella giusta
o collocazione e di spostarsi. Un esempio parallelo si riscontra nei
neuroni, che utilizzano i filopodi per esplorare il terreno e
dirigersi verso il bersaglio.
Stimolo al Movimento: Le cellule, inizialmente parte di un foglietto,
• interagiscono tra loro tramite giunzioni e punti di adesione,
mantenendo una forte affinità. Il movimento è innescato dalla perdita
di questa affinità intercellulare e dall'acquisizione di una nuova affinità
verso le molecole interne del blastocele, come la matrice e la lamina
basale.
1.2 Regolazione dell'Affinità Cellulare e Ruolo delle Molecole di
Superficie
La transizione dall'adesione cellula-cellula all'adesione cellula-matrice è
regolata da modificazioni delle molecole di superficie cellulare.
Cambiamento nell'Espressione Genica: Inizialmente, vengono
• espresse molecole di superficie che mediano l'adesione tra cellule.
Successivamente, queste molecole cessano di essere espresse e
vengono sostituite da altre che consentono l'adesione con la matrice
del blastocele.
Controllo Genetico: Questo cambiamento nell'espressione delle
• molecole di superficie è regolato a livello genico. L'espressione o non
espressione di specifici geni è controllata da fattori di regolazione
presenti nelle cellule dei micromeri, gli stessi fattori che ne guidano la
formazione durante la segmentazione.
1.3 Il Mesenchima Primario e la Formazione dello Scheletro
Le cellule del mesenchima primario perdono affinità con l'involucro
embrionale (strato ialino, formato dalla proteina ialina rilasciata dai granuli
corticali e posizionato tra l'involucro vitellino e la membrana plasmatica) e
migrano attivamente all'interno del blastocele.
Struttura del Blastocele: Il blastocele non è una cavità vuota, ma
• contiene una rete di proteine fibrose che conferiscono consistenza alla
matrice.
Formazione del Sincizio: I filopodi delle cellule mesenchimali
• primarie non solo consentono il movimento e la percezione del
substrato, ma permettono anche la fusione di queste cellule, formando
un sincizio. Un sincizio è una cellula multinucleata che condivide il
citoplasma.
Formazione dello Scheletro: Le cellule del sincizio mantengono i
• collegamenti filopodiali, sui quali si depositano spicole di calcare.
Questa deposizione forma l'endoscheletro, irrigidendo la struttura
interna e conferendo alla larva (pluteo) una struttura tetraedrica.
2. Gastrulazione: Seconda Fase e Formazione dell'Archenteron
Dopo la migrazione del mesenchima primario, ha inizio la seconda fase della
gastrulazione, caratterizzata dall'introflessione dell'intero foglietto
vegetativo.
2.1 Invaginazione del Foglietto Vegetativo
Processo: Il foglietto vegetativo si invagina verso l'interno del
• blastocele, spingendosi in profondità e creando una nuova cavità,
l'archenteron (intestino primitivo).
Comunicazione con l'Esterno: L'archenteron mantiene una
• comunicazione con l'esterno attraverso un'apertura, il blastoporo.
Destino del Blastoporo: Il blastoporo è il precursore dell'apertura
• anale nei deuterostomi. La bocca si formerà in un secondo momento,
come un punto di contatto tra la parete superiore dell'archenteron e la
parete dell'embrione (ectoderma), e avrà componenti endodermiche,
mesodermiche ed ectodermiche.
2.2 Ruolo del Mesenchima Secondario
Durante l'invaginazione, il mesoderma (specificamente il mesenchima
secondario) forma cellule dotate di filopodi.
Funzione dei Filopodi del Mesenchima Secondario: A differenza del
• mesenchima primario (le cui cellule migrano singolarmente), le cellule
del mesenchima secondario non si staccano dal foglietto. I loro filopodi
hanno la funzione di trainare l'intero foglietto vegetativo verso la
regione animale dell'embrione, allungando e assottigliando
l'archenteron.
Delimitazione dell'Archenteron: In questa fase, la cavità
• dell'archenteron è delimitata sia dall'endoderma prospettico che dal
mesoderma prospettico (il mesenchima secondario, situato alla
sommità dell'archenteron). Questa porzione dell'archenteron darà
origine alla regione faringea.
2.3 Transizione da Archenteron a Cavità Intestinale
Esiste una distinzione cruciale tra archenteron e intestino.
Archenteron: Delimitato da endoderma (parte mediana) e
• mesoderma (sommità).
Intestino (Cavità Intestinale): Si forma quando il foglietto
• mesodermico si distacca dall'endoderma. A questo punto, la cavità è
chiusa e delimitata unicamente dal foglietto endodermico.
2.4 Meccanismi di Invaginazione
L'invaginazione è un processo complesso che coin
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