Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
AUTOINCOMPATIBILITA’
Incapacità di una pianta fertile, che si riproduce per seme, a originare zigoti a seguito
di autofecondazione
Sistema molto efficace per favorire l’allogamia, e di conseguenza per mantenere
variabilità genetica e ridurre gli effetti negativi dell’inbreeding
Molto diffusa nelle piante superiori
Controllo genetico/biochimico della reazione
Sistema gametofitico
Più comune
Controllato dall’allele S del granulo pollinico aploide (determinismo post-meiotico)
Coinvolti 1 (in genere), 2 o più loci. Molti alleli possibili
Sviluppo del tubetto pollinico possibile in qualunque stilo che non possiede lo stesso
allele
Il sito di riconoscimento è il tessuto stilare: il polline che si deposita sullo stimma ha
tempo di germinare e crescere per poi avere blocco o formazione t.p.
Nel 2° caso solo S2 riesce a fare t.p.
Sistema sporofitico
Controllata dal genotipo diploide del genitore pollinico (determinismo pre-meiotico,
dipende solo dal genotipo della pianta madre che ha determinate proteine recettrici)
Sviluppo del tubetto pollinico possibile solo negli stili che non hanno alleli in comune
con il genitore pollinico
Controllata da un singolo locus S con alleli multipli
Effetti di codominanza e/o dominanza tra alleli S
Sito di riconoscimento: stigma, lo sviluppo del t.p si arresta prima della penetrazione
nella parete
delle papille stigmatiche con la disidratazione e morte dei g.p.
Nel 1° caso il genotipo del polline è prodotto da
pianta S1S2 incompatibile con genotipo pianta madre
S1S3, nel 2° si ha inibizione dei g.p. anche se
abbiamo S2, nel 3 caso entrambi g.p. producono
tubetto
Relazioni di dominanza nella auto-incompatibilità Sporofitica
Pianta genotipo S1S2
S2 è dominante a S1 per il polline e i pistilli
t.p. non si forma no autofecondazione
Pianta genotipo S3S4
S4 dominante nell’antera
S3 domina S4 per i pistilli
Per queste diverse relazioni di dominanza il t.p si forma e può
autofecondarsi
Meccanismi Gametofitico: Struttura locus S
Vari modelli. Comune in Rosace e Solanace
Tutti i g.p. penetrano nello stigma ma lo sviluppo dei t.p. incopatibili viene arrestato
nello stilo per via dell’espressione di RNasi codificate dal locus S (determinante
femminile)
Le RNasi contengono una regione ipervariabile che è alla base della specificità del
locus (s1, S2, S3..)
Le diverse RNasi entrano nel tubetto ma quelle non coinvolte nell’incompatibilità sono
inattivate da un inibitore (codificato dal determinante maschile)
Meccanismo di reattività
Nel genotipo il determinante femminile (RNasi) è a valle mentre quello maschile a
monte (dato da più elementi, ciascuno di questi trascrive diversi inibitori delle RNasi
però non della sua)
RNasi prodotte nello stilo entrano nel t.p.:
RNasi inibita da inibitore Fecondazione
Determinante maschile non produce inibitore per la sua stessa RNasi t.p.
Inibizione
Sistema Sporofitico: struttura locus S
Costituta da 3 loci strettamente linked:
SLG (glicoproteina del locus S) che codifica parte
del recettore della parete cellulare dello stigma
SRK (chinasi del recettore) che codifica l’altra
parte del recettore (le chinasi attaccano gruppi
fosfatici ad altre proteine); SRK è una proteina
transmembrana
SCR (proteina del locus S ricca in cisteina) che
codifica per un ligando solubile dello stesso
recettore
La differenza tra alleli S risiede in regioni
ipervariabili del recettore
Meccanismo di reattività La pianta madre del polline (S1S2)
sintetizza sia SCR1 che SCR2 che
vengono incorporati (e poi
rilasciati) sia nei granuli S1 che S2
Se una delle 2 molecole SCR si
lega all’uno o all’altro recettore
nel pistillo (SLG), la chinasi avvia
una serie di eventi che rendono
impossibile per stigma la
germinazione del g.p.
Se la reazione non è avviata (ad
esempio quando il polline di una pianta S1S2 viene a contatto con uno stigma S3S4) il
polline può germinare normalmente
Sfruttamento
Usata dove non si può usare maschio sterilità
Se noi alterniamo file di linee auto-incompatibili, gli individui non si riescono a
autofecondare però possono scambiare polline e fecondare la linea che sta a fianco
Vantaggio possiamo raccogliere seme ibrido sia sulla linea portaseme A che sulla
linea portaseme B (nuclearmente uguale, l’unica cosa che può cambiare è il
citoplasma)
In questo caso non c’è tara della pianta impollinanti e miglior sfruttamento della
superficie destinata alla produzione di seme
Svantaggio autoincompatibilità non può essere mai al 100% perché può essere
ridotta da stress abiotici e dall’età pt.
L’autoincompatibilita ha un picco nella fase centrale della fioritura mentre nelle code
(prima e dopo il picco) si abbassa, tempo di fioritura delle due linee deve essere ben
sincronizzato
Per il mantenimento di linee pure si sfrutta questa imperfezione del meccanismo di
autoincompatibilità: impollinazione in boccio (si apre fiore e in questa fase
l’autoincompatibilità non è ancora forte
Sennò ci sono altri metodi come trattamenti con calore, esposizione ad elevata
concentrazione di CO2.
OGM
Colture: Soia, mais, cotone, colza
Paesi: USA, Brasile, Argentina, Canada, India
Le caratteristiche per le quali si hanno OGM sono: resistenza patogeni, tolleranza
erbicidi, combinazione dei due (stacked events- più di un evento transgenico in una
varietà mediante incrocio tra due parentali che contengono due transgeni diversi)
Un organismo transgenico contiene una alterazione del suo patrimonio genetico
ottenuta con modalità che non si verificano in natura (agrobacterium, particle gun)
Transgene= gene trasferito proviene da un organismo diverso
Cisgene= dalla stessa specie
Esempio Canada
Con mutagenesi possibile avere individuo con resistenza ad un’erbicida (non
classificato OGM), stessa cosa possiamo ottenerla con transgenica, abbiamo
resistenza a glifosate (OGM)
In Canada è considerata tutto OGM cioè tutto ciò che non c’è in natura, quindi si parla
di novel traits che vengono trattati in base alla loro pericolosità presunta per l’uomo e
ambiente
Metodi di trasformazione:
1) Agrobacterium
a) Induce tumori a seguito di trasferimento alle cellule vegetali di un plasmide
b) Plasmidi “disarmati” sono stati sviluppati come vettori
2) Metodo biolistico
a) Particelle metalliche rivestite di DNA
b) Le particelle sono sparate nelle cellule vegetali
3) Trasferimento di DNA a protoplasti
a) Produzione di protoplasti
b) Alterazione della permeabilità delle membrane cellulari
c) Penetrazione del DNA
Poiché solo poche cellule diventano trasformate, è necessario disporre di marcatori per
cui fare la selezione (es: antibiotici o erbicidi)
Con l’Agrobacterium singola inserzione avremo inserzione con infezione, con il particle
gun multiple (microparticelle rivestite di DNA proiettate nelle cellule vegetali)
Dopo questa trasformazione, bisogna individuare le cellule che hanno subito
trasformazione (avvenuta inserzione nel genoma) quindi vengono trasferiti anche
marcatori per poter fare selezione in vitro (solo le cellule contenenti il DNA
ricombinante sopravvivono e si moltiplicano) per poi avere rigenerazione delle
plantule da callo ed ottenere pianta adulta con nuovo carattere
L’evento di inserzione nel genoma della pianta con queste tecnologie avviene in
maniera casuale, per cui è unico.
La cellula trasformata (nel cui genoma è avvenuta inserzione) e poi l’individuo
generato da essa sono emizigoti per il transgene (cioè in un diploide la sequenza
inserita è presente solo in uno dei due cromosomi)
La pianta deve essere rigenerata e portata in omozigosi per autofecondazione.
Una volta ottenuta la linea omozigote con il transgene, nelle ditte sementiere si
trasferiscono gli eventi transgenici nel maggior numero di materiali possibile
attraverso il metodo del reincrocio.
Nelle specie dove la varietà sono linee omozigoti, come nelle autogame (soia), anche il
transgene è omozigote
Negli ibridi F1 (mais) il transgene è spesso eterozigote, mentre le linee parentali sono
omozigoti
Attraverso l’incrocio è anche possibile combinare nella stessa linea/varietà 2 o più
transgeni (stacked events) che conferiscono caratteristiche diverse (resistenza erbicidi
+ tolleranza erbicidi)
Esempio di un ibrido F1 di mais con 3 eventi impilati (due diversi geni Bt e un gene
tolleranza erbicida)
Costrutto genico (più geni che codificano per caratteristiche diverse) costituito da:
Promoter, enhancer, gene (regione codificante), terminatore
Geni che vengono trasferiti:
1) Sequenze di controllo
i) Promotori, terminatori, introni
2) Geni per marcatori selezionabili
i) Resistenza verso antibiotici o verso erbicidi
3) Geni strutturali (nuove caratteristiche)
i) Enzimi
-Tolleranza erbicidi: epsps, gox bar, pat (glucosinate ammonio)
-Nuove vie metaboliche (accumulo grassi, acido oleico)
ii) Altre proteine
-Resistenza a parassiti: endotossine Bt
-Proteine capsidiche virali
iii) Costrutti antisenso
-anti-poligalatturonasi (pomodoro FLAVR SAVR)
iv) Agenti protettivi
-Proteine cold shock (CspB), tolleranza alla siccità
Roundup ready (soia) gene per resistenza glifosate sotto il promotore P-35S
(garantisce forte espressione in tutta la pianta) e parte codificante gene EPSPS
Biosafety Clearing House
Esistono diverse banche dati che si possono consultare per verificare gli eventi
transgenici in diverse specie.
Sul sito della Convention on Biological Diversity troviamo il Biosafety Clearing House
dove chiunque produca e registri organismi transgenici per utilizzo o sperimentazione,
deve immetterli del database dove possiamo fare delle ricerche aiutandoci con dei
filtri.
New Breeding Techniques NBT
Le nuove tecnologie di breeding comprendono fasi che si qualificano come
modificazione genetica dal momento che in qualche momento del DNA ricombinante è
introdotto nella cellula vegetale
In molti casi nuove varietà che ne risultano non sono in essenza differenti da quelle
che potrebbero essere ottenute con metodi tradizionali
Si possono avere 3 tipi di prodotti finali:
1. Genotipi contenenti nuovi tratti di DNA
2. Genotipi con mutazioni nel DNA
3. Genotipi senza nuovi tratti di DNA e senza mutazioni
NBT e UE
Con la mutagenesi il materiale genetico di un organismo è alterato in una maniera non
riscontrabile in natura, quindi si tratta di un OGM
Tuttavia la Direttiva sugli OGM non si applica