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I LIPIDI
I lipidi semplici sono costituiti da glicerolo e acidi grassi. Nella struttura, se tutti i legami
sono singoli si dicono saturi e la struttura è lineare, mentre se presentano doppi legami si
dicono insaturi e la struttura si piega diventando planare.
- Glicerolo: nei lipidi di membrana gli acidi grassi si legano al glicerolo a formare i
trigliceridi o triacigliceroli
- Acidi grassi: sono molecole idrofobiche o anfifiliche insolubili nell’acqua. Gli acidi
grassi insaturi possono essere monoinsaturi o polinsaturi. I polinsaturi possono
contenere Omega 3 o Omega 6
- Fosfolipidi: sono presenti due acidi grassi, uno saturo e l’altro insaturo legati al
glicerolo e a un gruppo fosfato. Sono molecole anfipatiche o anfifiliche perché
hanno caratteristiche idrofile (polari) e idrofobiche (apolari) nella stessa molecola. In
acqua i fosfolipidi si dispongono in un doppio strato, con le code idrofobiche di acidi
grassi verso l’interno del doppio strato e i gruppi idrofili orientati verso l’acqua.
3. :
PROTEINE
Sono i principali effettori delle funzioni cellulari; sono macromolecole formate da
amminoacidi. Le proteine sono costituite da 20 amminoacidi diversi, caratterizzate da
diversi gruppi R. Di nuova scoperta c’è un nuovo amminoacido nell’uomo (21esimo
amminoacido selenocisteina, SEC, scoperto nel 1986; il selenio considerato tossico ma
utile alla costituzione delle proteine) e poi ancora un altro più nuovo nei batteri; in totale
possono arrivare a 140. Ogni amminoacido può essere anche definito anche dal codice a
tre lettere o il codice a una lettera
(es: glicina: Gly o G)
La maggior parte degli amminoacidi non sono essenziali ma altri (9) lo sono perché
devono essere contenuti negli alimenti che assumiamo con la dieta come la lisina o la
fenilalanina.
Le strutture proteiche presentano tre livelli di organizzazione obbligatori e alcune proteine
ne presentano anche un quarto:
1. Struttura primaria: sequenza dei vari amminoacidi
2. Struttura secondaria: si crea spontaneamente perché vanno a stabilizzare le
proteine; è caratterizzata da legami deboli (a idrogeno)
La proteina, una volta sintetizzata si avvolge spontaneamente in una struttura ad
alfa elica o beta foglietto; ci possono essere più alfa beta o più foglietti beta
3. Struttura terziaria: dipende dalle interazioni tra le catene laterali
4. Struttura quaternaria (emoglobina): struttura delle proteine costituite da due o più
catene polipeptidiche
Nel 1951 fu sequenziata la prima proteina. Le proteine che abbiamo oggi sono le più
stabili possibili e le più adatte a svolgere una determinata funzione.
Le proteine possono essere denaturate (perdere la loro struttura secondaria e terziaria) a
causa di condizioni non fisiologiche come temperatura se riscaldate o in seguito all’azione
di altri agenti denaturanti. Con la denaturazione, la proteina cambia la sua struttura
proteica con la conseguente perdita della funzione originaria della molecola.
Ponte disolfuro nella cisteina che presenta lo zolfo in posizione esterna in modo da unirsi.
Ci sono 3 amminoacidi basici e 2 acidi
Sintesi per disidratazione:
formazione di un legame peptidico con eliminazione di acqua che si forma tra gruppo
amminico e gruppo carbossilico
peptidi (o oligopeptidi): meno di 20 che sono fondamentali per strutturare la matrice
extracellulare
4. ACIDI NUCLEICI:
Trasmettono il patrimonio genetico e determinano la sintesi proteica, quindi la struttura e le
funzioni cellulari. Sono macromolecole formate da monomeri, chiamati nucleotidi:
- uno zucchero pentoso, ribosio per l’RNA e deossiribosio nel DNA
- una base azotata, o a doppio anello, purine (adenina e guanina) o pirimidine
(timina, citosina e uracile nell’RNA)
- un gruppo fosfato
l gene viene trascritto in DNA funzionale e poi in proteine.
Nel DNA ci sono due filamenti con struttura a doppia elica; l’RNA può avere una struttura a
singolo filamento
- RNA:
si forma un legame covalente (fosfodiesterico) tra carbonio e gruppo fosfato in
posizione tre
- DNA:
i due filamenti sono antiparalleli (hanno un verso opposto: 3’ 5’ e 5’ 3’); adenina due
legami idrogeno con timina, citosina e guanina tre legami idrogeno. Alternanza
solco maggiore e solco minore nella struttura ad elica del DNA
NAD: forma ossidata NAD+ e ridotta NADH + H+
FAD: forma ossidata FAD e ridotta FADH2
cAMP: il gruppo fosfato ma legato sia al carbonio 3 che al carbonio ciclico
IL METABOLISMO:
- Organismi fotosintetici (fotoautotrofi): sfruttano l’energia luminosa per produrre
sostanza organica 6CO2 + 6H2O + luce
- Organismi chemiosintetici (chemioautotrofi): ottengono energia dall’ossidazione di
composti inorganici
La respirazione cellulare è un processo ossidativo aerobico che permette di ricavare ATP e
si basa sulla degradazione degli zuccheri come il glucosio che dà prodotti come anidride
carbonica, acqua ed energia (attraverso la glicolisi e il ciclo di Krebs). Respirazione
aerobica con ossigeno e anaerobica in assenza di ossigeno.
Glicolisi:
Si parte dal glucosio a 6 atomi di carbonio e si arriva a due molecole di piruvato; c’è un
rilascio enorme di energia e si ha un bilancio di +2 molecole di ATP. In una molecola
eucariotica la glicolisi avviene nel citosol. In assenza di ossigeno si effettua una
fermentazione (lattica o alcolica), invece con ossigeno il piruvato si muove dal citosol e va
nei mitocondri e viene completamente ossidato.
Nella cellula c’è una particolare proteina HIF, che in normossia non serve, in ipossia va nel
nucleo e attiva l’espressione dei geni che servono come risposta all’ipossia
Fermentazione alcolica: il piruvato viene trasformato in etanolo e viene liberata
nell’ambiente una molecola di CO2
Fermentazione lattica: da piruvato a lattato non c’è rilascio di CO2
L’energia all’interno della cellula viene misurata in kcaloria che può essere convertita in
joule. L’energia libera è quella da considerare in una trasformazione (H (entalpia o energia
totale)= G (energia libera o energia necessaria) + TS (entropia o energia inutilizzabile x
temperatura assoluta).
Reazioni esoergoniche: reazioni spontanee che non hanno bisogno di energia (deltaG
minore di 0)
Reazioni endoergoniche: reazioni non spontanee (deltaG maggiore di 0); queste reazioni
avvengono tramite l’ACCOPPIAMENTO ENERGENTICO
ENZIMI: catalizzatori biologici che accelerano le reazioni metaboliche
LA CELLULA:
La cellula è l’unità strutturale e funzionale dei viventi, capace di esistenza indipendente. Le
cellule differiscono enormemente tra loro per forma e funzione, eppure, tutte condividono
meccanismi chimici di base e altre caratteristiche comuni. Le cellule sono organizzate in
tessuti perché in un organismo pluricellulare ogni cellula non funziona in maniera
autonoma (tessuto epiteliale, connettivo con forte matrice extracellulare, e nervoso)
1. Una regione nucleare: regione dove si trova il DNA delle cellule
2. Una membrana cellulare (o plasmatica): struttura fondamentale per separare
l’ambiente intracellulare da quello extracellulare. È costituita da un doppio strato di
fosfolipidi, attraversato da proteine che rendono la membrana permeabile (ha uno
spessore di circa 5 nm)
3. Il citoplasma: sostanza trasparente che riempie tutto lo spazio interno del nucleo,
al cui interno si svolgono tutte le funzioni cellulari. Nella cellula eucariotica è la parte
di protoplasma compresa tra membrana plasmatica e membrana nucleare
6 milioni di anni fa c’è stata la produzione delle prime cellule: adesso nuove cellule si
formano da cellule preesistenti. Il termine “cellula” fu coniato nel 1665 da Hooke che
osservò nel microscopio ottico composto delle piccole “celle” in un pezzo di sughero. Il
termine, tuttavia, ha assunto il suo attuale significato, cioè “unità di base della materia
vivente”, solo 150 anni dopo la sua scoperta.
Nel 1839 viene formulata la TEORIA CELLULARE (Schleiden e Schwann):
1. Tutta la materia vivente è formata da cellule
2. Tutte le cellule derivano da altre cellule
3. L’informazione genetica è trasmessa da una generazione all’altra (ci può essere
una nuova generazione solo se viene ereditato il materiale genetico)
4. Le reazioni chimiche avvengono all’interno della cellula costituendo il metabolismo
Dimensioni delle cellule:
L’unità di misura è il micrometro (μm): Il micrometro è la millesima parte del millimetro
(oppure un millionesimo di metro (10 alla meno 6), oppure 10 alla meno tre del millimetro).
- Le cellule hanno quasi tutte dimensioni abbastanza piccole perché se fossero
troppo grandi le reazioni avverrebbero lentamente e non riuscirebbero a svolgere
efficacemente le loro funzioni vitali; allo stesso tempo non possono essere troppo
piccole perché non potrebbero contenere tutti gli elementi chimici che rendono
possibile la loro vita.
Le cellule più grandi sono quelle più complesse: le cellule eucarioti sono di
dimensioni maggiori (diametro da 10 a 30 micron, in alcuni casi 100). Le cellule
batteriche sono le più piccole (lunghezza da 1 a 10 micron) e, per questo motivo,
crescono e si riproducono con estrema rapidità.
L’effetto scala è quel principio per il quale la cellula si divide periodicamente riuscendo a
mantenere abbastanza costante il rapporto superficie/volume e di conseguenza il tasso
metabolico.
Il nanometro (nm) è la millesima parte del micrometro ed è un’unità ancora più piccola
con la quale si misurano le dimensioni di atomi (0,1 nm), amminoacidi e mitocondri.
CELLULA PROCARIOTE:
(pro+ karion = no nucleo)
- Sono le cellule più antiche, dalla struttura molto semplice, ma dal punto di
vista biochimico sono le cellule più versatili; sono prive di un nucleo ben
definito, non separato dalla cellula mediante un involucro nucleare.
Il nucleoide è la regione dove è presente il DNA (regione non delimitata da
membrana)
- Sono organismi unicellulari con piccole dimensioni comprese tra i 0,2 e i 30
micrometri. In condizioni ottimali, ovvero in abbondanza di nutrimento, a una
cellula procariote possono bastare 20 minuti per duplicarsi.
- Posseggono un solo cromosoma, formato da un’unica catena continua
circolare di DNA a doppio filamento con riproduzione asessuata, mentre i
nostri cromosomi sono lineari. Il cromosoma batterico è necessario per la
sopravvivenza dei batteri. All’interno è presente solo la membrana
plasmatica.
- I batteri hanno una membrana cellulare formata da un doppio strato
fosfolipidico; esternamente alla membrana presentano una parete cellulare,
fondament