Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
I CARBOIDRATI
Gli zuccheri: struttura e stereochimica
Quando è stata coniata la parola carboidrato, si riferiva in origine a composti dalla formula generale C (H O) .
n 2 n
Tuttavia, solo i monosaccaridi corrispondono esattamente a questa formula. Gli oligosaccaridi e i
polisaccaridi, sono costituiti da unità monosaccaridiche e hanno formule generali leggermente differenti. Si
formano oligosaccaridi quando sono legati tra loro pochi monosaccaridi; si formano polisaccaridi quando
molti monosaccaridi sono uniti tra loro. La reazione che aggiunge le unità monosaccaridiche implica la perdita
di una molecola d’acqua per ogni legame formatosi.
Funzione dei carboidrati
Molti carboidrati che si incontrano comunemente sono polisaccaridi, compresi il glicogeno, l’amido e la
cellulosa. I carboidrati hanno molte funzioni importanti in biochimica. In primo luogo, sono importanti fonti di
energia, inoltre, svolgono un ruolo chiave nelle interazioni tra cellule e nella risposta immunitaria. Sono anche i
costituenti strutturali essenziali di molte classi di organismi. La cellulosa è la componente principale delle
piante e altri polisaccaridi sono componenti importanti delle pareti cellulari batteriche.
Struttura dei carboidrati
Quali sono le caratteristiche strutturali degli zuccheri?
Le unità base di tutti i carboidrati sono i monosaccaridi, i quali possono essere o un poliidrossidaldeide, aldoso,
o un poliidrossichetone, chetoso. I monosaccaridi più semplici contengono tre atomi di carbonio e sono
chiamati triosi. La gliceraldeide è l’aldoso con tre carboni e il diidrossiacetone il il chetoso con tre atomi di
carbonio. Gli zuccheri a sei atomi di carbonio sono i più abbondanti in natura, ma due zuccheri a cinque atomi
di carbonio, il ribosio e il deossiribosio, si trovano nelle strutture di RNA e DNA. Abbiamo già visto che alcune
molecole non sono sovrapponibili alle loro immagini speculari e che quest’immagini speculari sono
stereoisomeri l’uno dell’altro. Un atomo di carbonio chirale è alla base dell’isomeria ottica. Il carboidrato più
semplice che contiene un carbonio chirale è la gliceraldeide, che può esistere in due forme isomeriche che sono
le immagini speculari l’una dell’altra.
Le due forme della gliceraldeide sono definite D-gliceraldeide ed L-gliceraldeide. Immagini speculari sono
anche definite enantiomeri. La configurazione è la disposizione tridimensionale dei gruppi attorno ad un
atomo di carbonio chirale e gli stereoisomeri differiscono uno dall’altro per la configurazione. I due
enantiomeri della gliceraldeide sono gli unici stereoisomeri possibili degli zuccheri a tre atomi di carbonio, ma
le possibilità di stereoisomeria aumentano all’aumentare del numero di atomi di carbonio. Per mostrare le
strutture delle molecole risultanti si utilizza il metodo delle proiezioni di Fisher. Nella proiezione di Fisher, i
legami scritti in verticale sul foglio rappresentano legami diretti dietro il foglio, mentre i legami posti in
orizzontale rappresentano legami diretti davanti al foglio. La maggioranza degli zuccheri comuni sono
rappresentati da aldosi piuttosto che da chetosi. Il fatto di denominare la configurazione L o D dipende dalla
descrizione rispetto al carbonio chirale con il numero più alto. Nella proiezione di Fisher nella configurazione
D, il gruppo ossidrile si trova sulla destra, mentre nella configurazione L si trova a sinistra.
Gli aldosi hanno due carboni chirali, C-2 e C-3, ed esistono quattro possibili stereoisomeri. Due isomeri hanno
la configurazione D e due hanno la configurazione L. I due isomeri D hanno la stessa configurazione al C-3,
ma differiscono nella configurazione del C-2. Questi due isomeri sono chiamati D-eritrosio e D-treosio e sono
definiti diastereoisomeri. I diastereoisomeri che differiscono l’uno dall’altro nella configurazione di un solo
carbonio chirale sono detti epimeri. In natura sono molto più comuni alcuni dei possibili stereoisomeri e la
maggior parte delle trattazioni in biochimica è incentrato su zuccheri comuni che si trovano in natura. La
maggior parte degli zuccheri che incontriamo in natura, specialmente negli alimenti, contiene o cinque o sei
atomi di carbonio. Il glucosio è una fonte ubiquitaria di energia e il ribosio è un ruolo importante nella struttura
degli acidi nucleici.
Zuccheri ciclici
Cosa succede se gli zuccheri formano delle molecole cicliche?
Gli zuccheri esistono normalmente come molecole cicliche piuttosto che nelle forme a catena aperta. La
ciclizzazione ha luogo in seguito all’interazione tra i gruppi funzionali su carboni distanti per formare un
emiacetale ciclico. Un’altra possibilità è la formazione di un emiacetale ciclico. In ogni caso, il carbonio
carbonilico diventa un nuovo centro chirale, detto carbonio anomerico. Lo zucchero ciclico può assumere una
delle due forme differenti, denominate α e β, e sono definite anomeri l’una dell’altra.
La proiezione di Fisher dell’α-anomero di uno zucchero D ha il gruppo ossidrilico anomerico sulla destra del
carbonio anomerico e l’anomero β di uno zucchero D ha il gruppo ossidrilico anomerico posizionato a sinistra
del carbonio anomerico. La specie carbonilica libera può formare facilmente l’anomero α o β e gli anomeri
possono essere convertiti da una forma all’altra attraverso le specie carboniliche libere. Le formule delle
proiezioni di Haworth sono più utili a questo scopo. Nelle proiezioni di Haworth, le strutture cicliche degli
zuccheri sono mostrate in disegni prospettici come anelli planari a cinque o a sei lati. Un anello a cinque lati è
detto furanosio per la sua somiglianza con il furano; un anello a sei lati è detto piranosio per la sua
somiglianza con il pirano. Gli anelli a cinque lati dei furanosi sono in realtà quasi planari, ma gli anelli a sei lati
in realtà esistono in soluzione nella conformazione a sedia. La conformazione a sedia e le proiezioni di
Haworth sono modi alternativi per esprimere le stesse informazioni. Le proiezioni di Haworth rappresentano la
stereochimica degli zuccheri più realisticamente delle proiezioni di Fisher e perciò sono più adatte ai nostri
scopi. Per uno zucchero D, ogni gruppo scritto a destra del carbonio, in una proiezione di Fisher è diretto in
basso in una produzione di Haworth; ogni gruppo scritto a sinistra in una pressione di Fisher, è diretto in alto in
una proiezione di Haworth. Il gruppo —CH OH terminale è diretto in alto. Notate che nell’anomero α,
2
l’ossidrile sul carbonio anomerico si trova sul lato opposto dell’anello rispetto al gruppo —CH2OH terminale,
mentre nell’anomero β si trova invece della stessa parte dell’anello. La stessa convenzione vale per gli anomeri
α e β dei furanosi.
I principali oligosaccaridi
Gli oligomeri degli zuccheri sono spesso nella forma di disaccaride, costituiti da due unità monosaccaridiche
unite insieme da legami glicosidi. Più importanti sono tre: saccarosio, lattosio e maltosio.
Cosa rende il saccarosio un composto importante?
Il saccarosio è il comune zucchero da tavola, e si estrae dalla canna al zucchero e della barbabietola da
zucchero. Le unità monosaccaridiche che costituiscono il saccarosio sono α-D-glucosio e β-D-fruttosio. Il
glucosio è un piranosio e il fruttosio è un furanosio. Il carbonio α C-1 del glucosio è legato al carbonio beta C-2
del fruttosio con un legame glicosidico indicato come α, β 1 → 2. Il saccarosio non è un zucchero riducente
perché entrambi i gruppi anomerici sono impegnati nel legame glicosidico.
Ci sono altri importanti disaccaridi?
Il lattosio è un disaccaride costituito da β-D-galattosio e D-glucosio. Il galattosio è l’epimero C-4 del glucosio.
Il legame glicosidico è β 1 → 4 tra il carbone numerico C-1 della forma β del galattosio e il carbonio C-4 del
glucosio. Il lattosio è uno zucchero riducente perché il gruppo sul carbonio anomerico della porzione di
glucosio non è impegnato in un legame glicosidico, per cui è disponibile a reagire con gli agenti ossidanti.
Il maltosio è un disaccaride ottenuto dall’idrolisi dell’amido. Esso è costituito da due residui di D-glucosio
uniti da un legame α 1 → 4. Il maltosio differisce dal cellobiosio, un disaccaride ottenuto dall’idrolisi della
cellulosa, solo per il legame glicosidico.
Le strutture e le funzioni dei polisaccaridi
Quando molti monosaccaridi sono legati insieme si forma un polisaccaride. Un polimero che consiste di un
solo tipo di monosaccaride è un omopolisaccaride; un polimero che consiste di più di un tipo di monosaccaride
e un eteropolisaccaride. Il glucosio è il monomero più comune. Quando vi è più di un tipo di monomero, di
solito in una sequenza ripetuta sono presenti solo due tipi di molecole. La cellulosa e la chitina sono dei
polisaccaridi con legami β-glicosidici ed entrambi sono sostanze strutturali. L’amido il glicogeno hanno legami
α-glicosidi e servono come polimeri di deposito dei carboidrati, rispettivamente nelle piante negli animali.
Omopolisaccaridi lineari del glucosio
In cosa differisce la cellulosa dall’amido?
La cellulosa è il principale componente strutturale delle piante; è un omopolisaccaride del lineare del β-D-
glucosio e tutti i residui sono uniti tramite i legami glicosidici β 1 → 4. Le singole catene di polisaccaridi
formano tra loro legami idrogeno, conferendo alle fibre vegetali la loro resistenza meccanica. Gli animali non
possiedono gli enzimi cellulasi che idrolizzano la cellulosa in glucosio. Le cellulasi si trovano nei batteri,
compresi quelli che dimorano nel tratto digerente degli insetti e dei ruminanti.
Omopolisaccaridi del glucosio
Esistono più forme dell’amido?
L’importanza di carboidrati come fonti energia suggerisce il loro ruolo del metabolismo. L’amido è un
polimero dell’α-D-glucosio presente nelle cellule vegetali. I tipi di amido possono essere distinti l’uno
dall’altro in virtù del grado di ramificazione della loro catena. L’amilosio è un polimero lineare del glucosio,
con tutti i residui uniti da legami α 1 → 4. L’amilopectina è un polimero a catena ramificata, le cui
ramificazioni iniziano con legami del tipo α 1 → 6 lungo la catena di legami α 1 → 4. La conformazione più
comune dell’amido è quella di un’elica con sei residui per giro.
Poiché l’amido è una molecola di deposito, deve esistere un meccanismo che fa rilasciare il glucosio
dall’amido quando l’organismo ha bisogno di energia. Sia le piante che gli animali contengono enzimi &a