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PREBIOTICI E PROBIOTICI
Probiotici = flora batterica associata ad alcuni alimenti che colonizza l'intestino dell'uomo esercitando un'azione positiva sulla sua salute. Da qui si aprirono studi sul microbiota che traducevano tutti i problemi di salute con la colpa al microbiota. Qualcosa di vero c'è sempre, anche perché noi abbiamo più DNA batterico (10 ) che eucariotico, quindi un fondo di verità c'è sicuramente. Inoltre, noi non viviamo in un ambiente sterile, inseriamo batteri continuamente all'interno del nostro organismo. Introduciamo anche sostanze che non sono digeribili da parte nostra e che non utilizziamo come alimenti per noi ma li introduciamo al fine di far sopravvivere i batteri, come le fibre alimentari.
Prebiotici = componente non digeribile degli alimenti che ha effetti positivi sulla microflora intestinale. I prebiotici possono favorire la crescita di una o più specie batteriche che esplicano effetti positivi sullo stato di salute dell'uomo.
Un esempio sono le fibre. In qualche modo, non solo assumiamo batteri ma li sosteniamo anche. In generale, il microbiota è molto importante perché, se perdo i batteri intestinali, rischio patologie enormi. Nel topo è stato visto che topi alimentati a mais germ free morivano in due mesi. Non basta mantenere i batteri, devo mantenerli in modo corretto. Questo è difficile perché il microbioma è composto da centinaia di ceppi differenti che sfruttano sostanze alimentari in modo diverso e che sono essenziali per il controllo del metabolismo energetico. Se questo viene fatto in modo giusto e si ha l'equilibrio che coincide con il nostro stato di salute. Quando si perde l'equilibrio mediante l'assunzione di antibiotici, ad esempio, si tende a prendere anche i fermenti lattici anche dopo la conclusione della terapia. Questo perché la terapia antibiotica ha portato dei cambiamenti all'equilibrio dei batteri intestinali e se non risolviamo il problema potremmo avere sia effetti acuti.
come la diarrea, sia problemi più gravi a lungo termine, per esempio l'assorbimento e la produzione di vitamine può essere compromesso. Il microbiota si stabilisce alla nascita, viene contaminato dalla madre sia per parto che per l'allattamento (argomento già studiato). Batteri che possono esserci nel bambino/neonato sono bifidobatteri che derivano dal latte materno, gli enterobatteri, l'escherichia, la klebsiella. Se però vediamo le differenze nell'adulto vedremo che ci sono batteri e ceppi diversi. Questo mostra che il microbiota è una popolazione dinamica che è influenzata da fattori dietetici e da stati patologici. Nel corso dell'evoluzione il microbiota umano si è creato andando a premere molto sul concetto di simbiosi. Sappiamo che principalmente ha un ruolo di difesa nei confronti di patogeni ma sappiamo anche che i batteri ospiti possono fare molto altro: Regolare la permeabilità cellulare: formano un bello strato intorno al nostro lume e regolano l'assorbimento disottoposti a fermentazione come il kimchi o il sauerkraut. Questi alimenti favoriscono la crescita e l'equilibrio della flora batterica intestinale, contribuendo così al mantenimento della salute dell'intestino. Inoltre, è importante sottolineare che una corretta alimentazione è fondamentale per favorire la crescita e la diversità della flora batterica intestinale. Alcuni alimenti che favoriscono la crescita dei batteri benefici sono ad esempio le fibre presenti nella frutta, nella verdura e nei cereali integrali. In conclusione, la flora batterica intestinale svolge un ruolo fondamentale per la nostra salute. Mantenere un equilibrio tra i batteri benefici e quelli nocivi è importante per il corretto funzionamento dell'intestino e per il benessere generale dell'organismo.gli insaccati. Dall'altro lato abbiamo tutta una serie di alimenti non digeribili ma in grado di stimolare selettivamente la crescita di ceppi di microorganismi, chiamati prebiotici. Il più delle volte si parla di oligosaccaridi che troviamo in frutta e verdure e che di norma non si riescono ad assumere mediante gli enzimi del nostro organismo ma solo grazie ai batteri. Essi sono solitamente sostanze gastroresistenti, fermentabili dai batteri intestinali e in grado di stimolare/inibire l'attività o la crescita dei batteri stessi. Da qui nasce un pensiero: quando noi mangiamo la mela, assumiamo ciò che c'è nella mela o assumiamo ciò che risulta dal metabolismo batterico della mela? E se cambiano i batteri cambia ciò che noi assumiamo? Passa nel nostro organismo solo ciò che decidono gli enterociti. Tra cellula e cellula abbiamo le tight junction che bloccano tutto. Anche i batteri dell'intestino influiscono su questa selettività. È possibile pensare chela funzionalità dell'organismo nel suo complesso. Inoltre, un cambiamento nella composizione dei ceppi batterici può influenzare anche l'assorbimento dei nutrienti, compromettendo ulteriormente la salute intestinale. È quindi fondamentale mantenere un equilibrio nella composizione del microbiota intestinale attraverso una dieta equilibrata e ricca di fibre. In questo modo si favorisce la crescita di batteri benefici che contribuiscono alla salute della barriera intestinale e alla prevenzione di processi infiammatori. È importante sottolineare che la salute intestinale non riguarda solo il sistema digestivo, ma ha un impatto significativo su tutto l'organismo. Mantenere una barriera intestinale sana è fondamentale per preservare la salute generale e prevenire lo sviluppo di patologie a lungo termine.La funzionalità di questi organi causa problemi importanti a lungo termine come mutazioni e danni metabolici che scatenano altre reazioni a cascata. Mangiare frutta e verdura può ridurre l'incidenza delle malattie, così come l'utilizzo dei prebiotici che possono contribuire a ristabilire un corretto equilibrio tra le specie batteriche intestinali. Si attua la loro azione prima che la malattia sia manifesta o che siano avvenute le mutazioni o le modificazioni. È un'azione PREVENTIVA.
POLIFENOLI:
- I polifenoli sono:
- Flavonoidi
- Antocianine (cianidina, pelargonidina)
- Flavanoni (esperitina, narigenina)
- Isoflavoni (daidzeina, ginesteina)
- Flavonoli (quercetina, mirecitina)
- Catechine (catechina): presente nella buccia delle mele
- Flavoni (luteolina)
- Proantocianidine
- Non flavonoidi
- Acido idrossibenzoico (acido gallico)
- Lignani
- Stilbeni
- Acido idrossicinnamico (acido caffeico)
Inizio il clou del resveratrolo per tutta la ricerca: si voleva legare il marchio del vino italiano al resveratrolo, tutti pensavano che fosse la sorgente della vita e della salute, che questo componente fosse la cura per ogni male.
Un bicchiere di vino al giorno fa bene? Con moderazione perché c'è l'alcool. Ma il concetto del "fa bene" perché? Fa bene perché c'è il resveratrolo che potrebbe fare bene. Se ho un tumore, polmonite, piede diabetico o altro? Non fa bene. Bere vino va bene ma va bene anche non farlo perché sono presenti tantissimi altri composti che possono andare ad interagire tra loro.
È ALLORA FA BENE O NO? Si ritorna sempre al solito punto: quando devo intervenire? Prima, devo mantenere il mio microbiota e quindi il mio stato di salute. È stato visto, inoltre, che il resveratrolo di per sé fa poco ma va
ad attivare la AMPK, una delle chinasi attiva in condizioni di starvazione che blocca l'anabolismo e attiva il catabolismo. Il concetto delle piccole dosi non è nuovo, anche nell'omeopatia si utilizza questo principio, anche nel caso del veleno veniva usato: desensibilizzazione degli allergeni -> prima che arrivi il momento dei pollini, queste persone assumono piccole quantità di allergene per non avere la reazione quando si avrà il rilascio dei pollini. Lo stesso principio veniva fatto con il veleno ma è comunque molto rischioso perché potrebbe danneggiare il DNA anche se mi aspetto un piccolo accenno di effetto positivo. Proprietà che si attribuiscono ai polifenoli: - Antinfiammatoria - Antiaritmica - Antiallergica - Antitumorale - Antivirale - Antiepatotossica - Antiaterogena - Immunostimolante - Ipolipemizzante - Modulazione dell'attività - Stimolante le funzioni cognitive - Estrogenica Possiamo dire che la verità sta sempre in mezzo: dopo 3 tazze di tè non scompare.Il raffreddore né il virus dell'influenza. Queste attività sono molto in contrasto con la realtà, quindi per andare a interpretare questi risultati bisogna comprendere bene che c'è difficoltà nel capire la dose e le modalità di assorbimento, l'interazione con altre cose poiché la distribuzione di questi composti non è omogenea (si trovano di solito sulla buccia, in strutture specializzate o nei semi) e dipende anche dai metodi di preparazione (di norma presenti nei prodotti crudi e conservati adeguatamente). Ci sono delle variabilità enormi.
Uno dei primi ostacoli ad un possibile trattamento con polifenoli potrebbe essere la nostra capacità di assorbirli. Sono stati fatti molti studi per la biodisponibilità dei polifenoli: la quota che assorbiamo con la dieta mediterranea di 1 g di polifenoli è di circa 1 µM plasmatica di ciascuna molecola. Inoltre, non è detto che queste molecole raggiungano i tessuti bersaglio, come ad esempio il cervello.