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RIFLESSIONI DIDATTICHE PER MOTIVARE E TRASMETTERE CULTURA ATTRAVERSO
IL MOVIMENTO
- Importanza di modificare l’ambiente di esercizio (es. marcia nei corridoi o all’esterno)
- Importanza della dimostrazione diretta
- Modalità di proposta basata su schede con indicazione degli esercizi come possibilità
alternativa
- Trasmissione di conoscenze culturali basate sulle buone pratiche per la salute e sulla
prevenzione (es. tabagismo)
- Trasmissione di conoscenze culturali basate sul funzionamento della «macchina
umana» (es. cosa succede quando si aprono e chiudono le mani tenendo le braccia
distese in alto? come cambia la capacità di eseguire un’azione precisa con le mani
come la propria firma? ; adattamenti all’alta quota; ecc.)
ALTRO
Dug Bill rivoluzionò i concetti della metodologia dell' allenamento a partire dall'introduzione
dei ruoli nella pallavolo → apertura mentale dello sport, partendo dal sapere e avendo
un'attenzione meticolosa su ogni particolare
Se conosco, poi posso applicare e far fare senza però parlare di ordinativo (= organizzare un
allenamento attraverso degli ordini); ad oggi l’importante negli sport è vincere per cui si ha
una generalizzazione degli allenamenti
L’evoluzione dell’apprendimento motorio prevede una netta differenza tra uomo e donna,
parlando a livello di potenzialità: nell’uomo abbiamo uno sviluppo intorno ai 16 anni, mentre
per la donna intorno ai 13-14 anni
In generale fino ai 12 anni l’elemento principale che può concorrere a rafforzare questo
apprendimento è la scuola, in quanto il soggetto è portato ad apprendere; con il passare del
tempo potremo poi spostare l’attenzione sui ruoli delle società sportive (fino ai 16 anni) e poi
dello sport agonistico con specializzazione
Possiamo anche parlare di un’evoluzione della motricità, che va di pari passo con
l’apprendimento motorio, in quanto in base alla maturazione del soggetto e alla
mielinizzazione esso riesce ad imparare; questo aspetto è comunque diversificato tra
maschi e femmine, ma in generale:
● a 0 anni gli organi di movimento sono maturi, ma non integrati tra loro
● a 1 anno il bambino cammina, si ha una struttura organica matura ed inizia la
mielinizzazione dei nervi motori
● a 3 anni si completa la maturazione biologica degli schemi motori e posturali
● a 5-6 anni possiamo iniziare a parlare delle capacità coordinative, in quanto la
mielinizzazione delle fibre nervose afferenti ed efferenti si evolve, quindi aumenta la
capacità di presa e trattamento dell’info con precisione nei movimenti
● a 11-12 anni possiamo iniziare a parlare di capacità condizionali, in quanto inizia la
maturazione degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio così come del sistema
osteo-muscolare
Gli schemi motori di base per la formazione giovanile sono molteplici e le azioni principali ad
essi collegati sono:
1. utilizzare
2. variare
3. riutilizzare
4. combinare
5. padroneggiare
→ per cui l’apprendimento è tutto ciò che permette un movimento e noi umani siamo coloro i
quali devono essere in grado di progettare i presupposti necessari; nonostante ciò alla base
di tutto individuiamo:
- teoria, la costruzione dei modello e della loro spiegazione per rendere agevole la
comprensione
- pratica, l’insieme delle azioni motorie realizzate per conseguire l’obiettivo
- metodologia, che identifica i principi per raggiungere l’obiettivo e precisa le
caratteristiche fondamentali dei mezzi utilizzati
TEORIA E METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO (slide prof)
L’allenamento sportivo è un processo pedagogico multilaterale, diretto all’educazione
globale dell’atleta ed in particolare all’assimilazione di un ampio spettro di conoscenze,
abilità e capacità con un aumento del lavoro muscolare dell’organismo e della tecnica degli
esercizi sportivi così come dell’arte di gareggiare
L’allenamento sportivo è possibile dividerlo a seconda del soggetto a cui viene impartito:
● giovani, i cui principi sono carichi che agevolano la maturazione nervosa e lo
sviluppo della muscolatura, favorendo una predisposizione ad una maggiore capacità
di costruzione a lungo termina della prestazione di alto livello; si ha un aumento
continuo del carico, quindi viene meno il concetto base dell’adattamento → questo
garantisce la capacità di carico meccanica così come la capacità generale
dell’organismo
L’allenamento presenta tre caratteristiche:
1. è da preferire un’attività di gruppo per esigenze metodologiche, didattiche ed
organizzative
2. permette di costruire delle esperienze motorie di base
3. volge a ricercare un miglioramento agonistico più attenuato e riferito a
esperienze di gara diversificate, ciò con l’obiettivo di sviluppare molteplici
presupposti della prestazione
● adulti, il cui allenamento prevede anch’esso tre caratteristiche:
1. la definizione è il risultato delle esperienze accumulate negli anni precedenti
2. prevede un’alternanza di carichi di lavoro elevati e con moderata o media
intensità, così da attivare più efficacemente i fenomeni di compensazione
3. ha obiettivi da perseguire molti limitati, che vengono valorizzati di anno in
anno con esercitazioni specifiche
Una prestazione sportiva possiede quindi una capacità, ovvero il grado di formazione di una
determinata prestazione, che può essere allenata solo globalmente e che con uno sviluppo
armonico offre la possibilità di raggiungere una massima resa individuale
L’allenamento ha degli obiettivi precisi:
a. d’apprendimento psicomotori, che comprendono le capacità condizionali e
coordinative
b. di apprendimento cognitivi, rappresentati da nozioni tecniche e tattiche, ma anche da
conoscenze generali inerenti l’organizzazione
c. di apprendimento affettivi, rappresentati dalla forza di volontà, dal superamento di se
stessi, dall’autocontrollo e dalla capacità di affermazione
Poi l’allenamento ha dei contenuti, ovvero l’orientamento concreto verso l’obiettivo
prefissato; di conseguenza possiamo dividere l’allenamento in tre tipologie:
1. di sviluppo generale
2. speciale
3. di gare
I mezzi utilizzati possono essere di diverso tipo: organizzativo, informativo o attrezzi; e infine
il metodo è l’insieme delle procedure pianificate e sviluppate con lo scopo di realizzare tutti
gli obiettivi
LEZIONE 7 Come punto centrale della metodologia di un allenamento c’è il carico fisico,
ovvero lo sforzo al quale è sottoposto l’organismo, ma anche la personalità quando si deve
eseguire un esercizio; è quindi un sistema di esercizi, attraverso cui si realizzano delle azioni
motorie volontarie finalizzate; è un insieme di stimoli che hanno effetto allenante
Esiste una capacità di carico, ovvero la capacità individuale e variabile, che un atleta riesce
a tollerare e rielaborare positivamente verso i carichi di allenamento e gara, possono influire
molti aspetti:
- livello di sviluppo
- livello di adattamento
- costituzione del soggetto
- regime di vita
- genere ed intensità di carico
Nello sport significa avere stabilità della salute, capacità di recupero dei tessuti e di tutti i
sistemi che sono stati sollecitati nel processo di allenamento e la multilateralità per le basi
dello sviluppo con successivi adattamenti
→ per cui dalla capacità di carico scaturisce la capacità di prestazione ed infine la
prestazione in sé
A differenza la capacità generale di carico sportivo è una funzione dell’organismo o dei
diversi tessuti e sistemi, che sono direttamente in interazione con il carico sportivo, inoltre è
caratterizzata dalla tolleranza dei tessuti e dei sistemi biologici verso carichi e richieste di
prestazione sportiva, per cui è una base ulteriore per adattamenti globali
Possiamo poi individuare altre categorie di carico:
1. generale dell’organismo, che comprende soprattutto le possibilità generali di
regolazione durante un carico stesso includendo anche le condizioni generali di
ripristino
2. meccanica di carico, che determina soprattutto la tolleranza rispetto a carichi passivi
dell’apparato motorio e di sostegno, tra cui anche la capacità di ripristino
3. dei sistemi che determinano prestazioni attive, per cui i sistemi cardio-vascolare,
respiratorio, metabolico soprattutto se inerenti a discipline di resistenza, forza o forza
rapida
Il carico ha specifiche caratteristiche:
● carattere:
a. specifico
b. aspecifico
● finalità:
a. aerobica
b. mista
c. anaerobica-glicolitica
d. anaerobica-alattacida
e. anabolica
● grado di difficoltà coordinativa:
a. elevata
b. media
c. scarsa
● grandezza:
a. massima
b. grande
c. media
d. scarsa
● volume o quantità, ovvero la durata dell’azione di un singolo stimolo motorio
● intensità, che definisce il livello di impegno con il quale il volume di lavoro viene
svolto, ma indica anche la percentuale di prestazione del soggetto
● densità, che rappresenta un’altra modalità di accentuazione del carico, in particolare
il risultato si ottiene dal rapporto fra quantità di lavoro compiuto e tempo di recupero
utilizzato
Poi in generale definiamo carico esterno gli esercizi, mentre carico interno la reazione al
carico esterno dei nostri sistemi organici
N.B. i carichi hanno un principio fondamentale da seguire, quindi una regola di validità
generale, essenziale ed a carattere vincolante, che va seguita nell’impostazione del
processo di formazione e che ha delle conseguenze pedagogiche, psicologiche ed
epistemologiche; i diversi principi sono:
1. unità tra carico e recupero, che deve essere attentamente dosata e non lasciata al
caso così da non produrre cambiamenti strutturali eccessivi
2. progressività del carico, che produce un processo di adattamento dell’organismo e
dei suoi sistemi organici che tendono quindi a stabilizzarsi ad un livello di
prestazione; la progressività si ha in volume e si può avere con un numero maggiore
di esercizi oppure migliorando il rapporto tra attività reale e durata complessiva
dell’allenamento
3. continuità del carico, che è strettamente correlata alla progressività del carico, può
essere di durata annua o a lungo termine con l’obiettivo finale di un incremento del
carico
4. variazione del carico, che preve