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Recettori EGFR e HER
EGFR (recettore del fattore di crescita epidermico) è sovraespresso in diversi tipi di tumori (colon-retto, seno, ovaie). Ha una struttura simile ad altri recettori tirosin-chinasici nel versante intracellulare e ha diverse attività tirosin-chinasiche intrinseche:
- Lega l'EGF e il TGF-α HER-1; non ha ligandi propri. La sua attivazione dipende dall'eterodimerizzazione con HER-2 o HER-3.
- È sovraespresso nel 20% dei tumori al seno ed è responsabile dell'aggressività del tumore.
- Ha come ligando l'eregulina e non ha attività tirosin-chinasica.
- Ha diversi ligandi.
HER-2 è un recettore che agisce attraverso la dimerizzazione con altri recettori tirosin-chinasici. È sovraespresso nel 20% dei tumori al seno ed è responsabile dell'aggressività del tumore.
HER-3 è un recettore che agisce attraverso la dimerizzazione con altri recettori tirosin-chinasici. Ha diversi ligandi.
Questi recettori agiscono attraverso la dimerizzazione, essendo dei recettori tirosin-chinasici, e successivamente viene attivata la trasduzione del segnale che induce proliferazione delle cellule tumorali, aumento dell'invasione, angiogenesi e resistenza all'apoptosi.
In alcuni casi, come per HER-2 e HER-3, l'attività catalitica è possibile in seguito all'interazione tra i due recettori.
chinasica HER-2 fosforila dominio citoplasma-di attivando uno scaffold che promuove la cascata mediata dall'fofatidilinosi-tico HER-3,tolo-3-fosfato. Allora stesso modo, l'attivazione di HER-3 attraverso i propri ligandi può at-tivare allostericamente l'azione chinasica di HER-2.
Tra gli anticorpi anti-EGFR ricordiamo:
- Trastuzumab Pertuzumab: HER-2 particolare, Pertuzumab lega il dominio II blocca l'eterodimerizzazione di HER-2 con HER-3;
- Lapatinib: small molecule che inibisce l'attività tirosin-chinasica dell'HER-2 a livello intracellulare;
- Cetuximab Panitumumab: HER-1;
- (Trastuzumab legato all'Emtansina): la dei T-DM1 inibisce polimerizzazione mi-azione simile ai derivati della Vinca e del Paclitaxel.
Il Trastuzumab è un anticorpo monoclonale umanizzato anti-HER-2 inibisce del recettore e l'attivazione della coinvolta nella
crescitavità riduce cascata intracellularecellulare. In particolare, blocca il del recettore.dominio IVSia il che il agiscono sulla stessa cascata del segnale ma a due li-Trastuzumab Lapatinibvelli diversi e per questo motivo possono essere utilizzati sinergicamente in quanto hannoun meccanismo d’azione complementare.Si può sviluppare un meccanismo di resistenza all’attività del Trastuzumab. L’associazionetra e permette di superare questa resistenza in quanto il se-Trastuzumab Pertuzumabcondo inibisce l’eterodimerizzazione e hanno complementarità d’azione.58Il è un esempio diT-DM1 anticorpo-farmacoSi tratta di un anticorpo umaniz-coniugato.zato che presenta delle modifiche sulla regionecostante, un e un farmaco, il quale vienelinkerrilasciato a livello intracellulare.Il trastuzumab lega HER-2, mentre il farmacocitotossico (emtansina, viene internaliz-DM1)zato nei lisosomi. L’ambiente acido di questi ultimi permette
Il rilascio dell'emtansina cheva ad inibire la polimerizzazione dei microtubuli. Questa molecola esercita la sua azione antitumorale attraverso 3 distinti meccanismi: - Il lega il recettore inibendo la trasduzione del segnale; trastuzumab HER-2, - dagli in quanto la presenza di questi ultimi at-Citotossicità dipendente anticorpi, - tiva la risposta immunitaria e permette la distruzione delle cellule tumorali; - della dei in seguito al rilascio di DM1. Inibizione polimerizzazione microtubuli Sono stati evidenziati dei meccanismi di resistenza nei confronti sia dell'anticorpo che del DM1 correlati sia all'effetto mediato dal Trastuzumab sia al passaggio intracellulare e al metabolismo di DM1. Alcuni meccanismi di resistenza sono: - Riduzione dell'espressione di HER-2 della cellula tumorale; - L'internalizzazione del complesso HER2-T-DM1 impedendo il rilascio di DM1; - Modifica del pH dei lisosomi che permette il rilascio di DM1. 598. Farmaci biotecnologici per lasclerosi multiplaLa è una malattia neurodegenerativa di base infiammatoria e immuno-mediata: il sistema immunitario non riconosce come self alcune proteine del sistema nervoso, come la mielina. Nei pazienti sono presenti delle lesioni demielinizzanti a carico del sistema nervoso centrale. È una malattia molto comune che può avere un esito fatale, anche se le manifestazioni sono abbastanza diverse. Colpisce prevalentemente le donne, con un rapporto di 2:1. Si manifesta generalmente intorno ai 20-30 anni. Circa il 10-15% dei pazienti con SM si presenta con una malattia progressiva con velocità di progressione lenta. Possiamo avere 4 fenotipi: malattia secondariamente progressiva, primariamente progressiva, sindrome radiologicamente isolata e malattia recidivante remittente. A livello cellulare, si assiste ad una risposta prominente dei linfociti T e B nel SNC; è noto anche il ruolo della risposta infiammatoria nel danneggiamento della mielina.Coinvolgimento deiimmunitaria innatae della che agiscono comemacrofagi microglia cellule APC.Gli studi istopatologici hanno individuato dei pathways coinvolti nella patogenesi e chepossono causare la capiamo quindi che la diventa undemielinizzazione: mielina anti-gene.
Il è la presenza di (lesioni), cioèsegno distintivo patologico placche demielinizzantidi attorno agli assoni e sono dovute ad unaree demielinizzazione malfunzionamentodella la quale la propria Il meccanismobarriera ematoencefalica, aumenta permeabilità.
Sembra coinvolgere diversi effettori, quali ecitochine chemochine pro-infiammatorieprodotte dalle cellule residenti ed endoteliali.
Il malfunzionamento della BEE determina un aumento della migrazione transendotelialedi (macro-leucociti attivatifagi, cellule T e B) nel SNC,producendo infiammazionee deter-demielinizzazione,minando degenerazioneneuro-assonale.
Le placche sono presenti sianella chesostanza biancae generalmente sigrigiatrovano a livello
dell'ence-nel e nelfalo, nervo ottico midollo spinale. Negli ultimi anni è stata avanzata un'ipotesi in cui si evidenziava un'associazione tra la ma-lattia e coesistenza di un'infezione dal virus di (mononucleosi in-Epstein-Barr infettiva): fatti è stato visto che quasi tutti i pazienti risultano sieropositivi al virus. 60 La è in quanto presenta sicuramente una Inol-malattia ereditaria componente genetica. tre, si è visto che anche nei gemelli c'è una % aumentata di malattia. Ci sono alcuni geniche danno alla si è visto infatti un coinvolgimento di alcunisuscettibilità malattia: poli-del sulmorfismi MHC cromosoma 6. Una componente importante della patogenesi della SM sono le molecole che permettonol'adesione cellulare quali: - eSelectine caderine; - (formate da due eterodimeri di subunità e ß) importanti nell'adesione eIntegrine αnella migrazione verso la BEE. Sono espresse in molti leucociti,
interagiscono con ilVCAM-1 sull'endotelio attivato, agiscono sulla fibronectina nella matrice extracellu-lare e mediano la proliferazione dei linfociti T.
Terapie per SMSi è visto come un intervento tempestivo e diagnosi precoce possano giocare un ruolofondamentale nel limitare la degradazione della patologia e la disabilità.
- Interferone-1
L'interferone-1 consiste di un gruppo di interferoni che regolano la riposta immunitaria. Tra questi, ricordiamo l'IFN-β, prodotto dai fibroblasti e secreto da cellule NK, i linfociti B e T. Ha azione ed ed è in grado di ridurre episodi recidivanti nei pazienti affetti da MS, pur non avendo un effetto neuro-protettivo diretto. Ha un le molecole le quali aumentano la demielinizzazione dei neuroni; per cui la Infatti, la previene parzialmente demielinizzazione. riduce popolazione di eTh-17 IL-17. Viene iniettato o nei pazienti affetti da sottocute intramuscolo.
cellule di mammifero ge-glicoproteina ricombinante geneticamente ingegnerizzate in cui è stato inserito il gene β-mono. È glicosilato a livello dell'aspartato 80. Gli interferoni vengono prelevati, rifoldati e purificati tramite tecniche cromatografiche; il prodotto finale è ottenuto con NaCl.
Il percorso è il seguente: 1) plasmide tagliato, 2) interferone amplificato nei fibroblasti, 3) subclonato nel plasmide, 4) selezione di batteri transfettati, 5) produzione in larga scala, IFN estratto, 7) rifolding, 8) purificazione con cromatografia ad esclusione molecolare.
Glatiramer Acetato (Copaxone)
Si tratta di un formato da 4 aa: epolipeptide sintetico acido glutammico, lisina, alanina con l'antigene della che è una che si complessa con il MHC II; tale competizione consente di impedire la demielinizzazione. Riduce significativamente i sintomi della malattia e lo sviluppo di nuove lesioni in circa
Il 30% dei pazienti con la sindrome recidivante remittente.
Tra gli effetti collaterali abbiamo febbre e brividi, eventi cardiovascolari, digestivi e respiratori.
- Natalizumab (Tysabri)
È un anticorpo monoclonale umanizzato che lega la catena α4 dell’integrina, la quale permette ai linfociti (e altre cellule immunitarie) di legarsi alle cellule endoteliali, consentendo il loro passaggio attraverso la BEE, agendo da per il legame con.