Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 32
Basi del marketing internazionale  Pag. 1 Basi del marketing internazionale  Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Basi del marketing internazionale  Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Basi del marketing internazionale  Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Basi del marketing internazionale  Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Basi del marketing internazionale  Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Basi del marketing internazionale  Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 32.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Basi del marketing internazionale  Pag. 31
1 su 32
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L'IMPRESA E LE STRATEGIE INTERNAZIONALI

Al crescere della globalizzazione, le strategie adottate dalle imprese operanti sui mercati internazionali si sono fatte più articolate.

Per questo viene proposta una sistematizzazione da Michael Porter con abilità nel razionalizzare concetti scientifici e con valenze manageriali.

Con l'espressione "strategie internazionali" si intende definire l'insieme di scelte concernenti la distribuzione internazionale delle attività che compongono la catena del valore; Porter propone uno schema interpretativo per classificare le varie opzioni percorribili dall'impresa. L'adozione di ciascuna di esse comporta l'applicazione di modelli organizzativi, di controllo, di piani di azione e gestione.

La "catena del valore" rappresenta l'impresa come un insieme di attività distinte, ciascuna presa singolarmente e in connessione con le altre, contribuisce a generare valore offerto.

Al mercato mediante determinati prodotti, ovvero il vantaggio competitivo aziendale. Le attività in questione vengono distinte in primarie e di supporto a seconda che siano o meno direttamente legate all'attività di gestione del business.

Le prime si riconducono a:

  • logistica in entrata = inerente alla ricezione dei fattori produttivi e alla loro movimentazione interna
  • produzione = relativa allo svolgimento dei processi produttivi legati alla creazione del bene/servizio offerto
  • logistica in uscita = relativa alla movimentazione del magazzino prodotti finiti e la distribuzione fisica del bene/servizio
  • marketing e vendite = relativi alla gestione delle relazioni con i clienti
  • assistenza postvendita = per ottimizzare il valore offerto al cliente erogando i servizi necessari a consolidare relazioni con i clienti finali

Le attività di supporto si riferiscono invece a:

  • approvvigionamenti = relativi all'acquisto di

materiali e produzione dei beni- ricerca e sviluppo = nalizzata all'innovazione e allo sviluppo tecnologico dell'impresa- gestione delle risorse umane = con riferimento ai sistemi di gestione del personale e allaprogettazione della struttura organizzativa- infrastrutture e servizi di supporto

Mentre le attività primarie presentano un legame diretto con la produzione di valore dell'impresa, quelle di supporto hanno valenza trasversale. Ogni attività generatrice di valore comporta il sostenimento di costi e i vantaggi competitivi conseguibili dall'impresa discendono dalla sua capacità di avvalersi delle risorse e delle competenze di cui dispone per realizzare le attività della catena del valore, o con un certo grado di differenziazione rispetto ai concorrenti.

La catena del valore può risolversi in ambito locale o estendersi in ambito internazionale; quest'ultimo fenomeno può manifestarsi in forme diverse: in alcuni casi,

È un'unicà impresà integràta verticalmente che disloca in diversi paesi le varie attività della catena del valore, mentre altre volte, la dislocazione internazionale avviene in modo che le varie attività siano presidiate da imprese diverse. In entrambi i casi si parla però di "delocalizzazione" (o shoring), termine con il quale si indica il trasferimento delle attività al di fuori dei confini nazionali a proprie unità. Il termine "esternalizzazione" indica invece la scelta delle attività della catena del valore che l'impresa ritiene di non svolgere più al proprio interno. I due termini NON sono sinonimi. Tornando alla catena del valore, alcune imprese potrebbero essere indotte a identificare lo sviluppo internazionale dell'impresa con l'internazionalizzazione del suo mercato di sbocco, cioè con il collocamento all'estero dei prodotti da esse offerti (internazionalizzazione commerciale).

In realtà un'impresa sul mercato nazionale può svolgere all'estero varie attività della sua catena del valore, per questo ci sono varie forme di internazionalizzazione, come: - internazionalizzazione degli approvvigionamenti - internazionalizzazione produttiva - internazionalizzazione della ricerca e sviluppo - internazionalizzazione finanziaria L'assetto strategico delle imprese internazionali Come detto, la catena del valore dell'impresa può risolversi in ambito nazionale oppure estendersi in ambito internazionale. Michael Porter ha proposto uno schema interpretativo utilizzabile per rappresentare le strategie internazionali dell'impresa; tali strategie sono rappresentabili in funzione di 2 variabili il cui combinato definisce "l'assetto strategico" dell'impresa operante a livello internazionale: - configurazione = la localizzazione delle singole attività della catena la cui opzione per

Il decentramento implica la scelta dei luoghi in cui ubicare le varie attività. Il coordinamento delle attività dislocate nei vari paesi, cioè il modo in cui esse sono fra loro collegate.

Il vantaggio competitivo dell'impresa operante a livello internazionale è determinato dalla capacità di configurare e di coordinare le attività aziendali dislocandole in aree geografiche differenti in ragione di meglio specifici vantaggi ricercati.

La configurazione delle attività che compongono la catena del valore può essere distinta in attività "a monte" o "a valle". Le prime sono localizzabili in luoghi molto lontani dagli acquirenti mentre le attività a valle sono ubicate nei vari paesi in cui l'impresa intende collocare la propria offerta.

La distinzione della configurazione geografica delle attività tra disperse (a valle) e concentrate (a monte) tende a

decentramento è influenzata da molteplici fattori.

Il decentramento deve essere assunto avendo a riferimento non l'intera catena del valore nel suo insieme ma le singole attività che la compongono.

Il coordinamento

Il grado di coordinamento delle attività della catena del valore è riferibile alla più o meno elevata specializzazione/integrazione delle attività che l'impresa svolge a livello internazionale.

Il grado è considerato basso quando l'impresa fonda la sua presenza internazionale su unità nazionali non specializzate, viene definita invece elevato quando ciascuna delle unità nazionali deve integrare le proprie strategie e politiche gestionali con quelle della casa madre (assumendo una missione a livello corporate).

Bene ci conseguibili attraverso il coordinamento:

  • condivisione delle esperienze e conoscenze acquisite fra le diverse unità nazionali dell'impresa
  • prodotti "transnazionali" che derivano dall'interazione tra
culture e valori di erenti • possibilitá di sostenere l'affermazione in un paese estero, ricorrendo al coordinamento dei mezzi finanziari generati da altre unitá locali, che assumono il ruolo di <>. Le strategie internazionali Considerando congiuntamente le due variabili che definiscono l'assetto strategico dell'impresa (coordinamento e configurazione), é possibile costruire una matrice che consente di identificare le diverse strategie internazionali perseguibili; intese quali "alternative di fondo seguite nella costruzione e/o nel raggiungimento del vantaggio competitivo in ambito internazionale. Ci sono modi (o gradi) diversi di configurare e coordinare le attivitá della catena del valore. Una stessa impresa può effettuare scelte distinte per le singole attivitá della catena del valore, per diversi business in cui opera, per i vari segmenti dello stesso settore e per le aree geografiche in cuiè chiamato "strategia basata sulle esportazioni". L'esportazione non è solo un modo per entrare nei mercati esteri, ma rappresenta anche un orientamento strategico verso l'internazionalizzazione. Tuttavia, la limitata frammentazione della catena del valore a livello internazionale comporta un impegno maggiore di risorse da parte dell'impresa per i mercati esteri e una minore capacità di controllare e conoscere tali mercati. Esistono due tipi di esportazione: l'esportazione indiretta, in cui il produttore delega le attività di vendita a operatori commerciali specializzati, e l'esportazione diretta, in cui il produttore utilizza la propria forza di vendita o una rete di agenti come canale di ingresso. Un coinvolgimento estero più intenso si verifica quando l'impresa esportatrice istituisce reti di vendita, filiali o consociate commerciali nei mercati di destinazione delle esportazioni. Questo tipo di strategia è chiamato "strategia basata sulle esportazioni".

È frequentemente adottata dalle piccole e medie imprese, le quali risorse disponibili rappresentano un vincolo notevole (maggior impegno e rischio elevato); mentre ha rappresentato una base solida nelle imprese che hanno sviluppato, nel corso del tempo, una rete di rapporti con il contesto locale.

Un orientamento "home-based" consente di trarre vantaggio da condizioni favorevoli del proprio contesto locale, possono tradursi in minori costi di produzione, processi di innovazione più veloci, etc..

Strategia basata sul decentramento

L'impresa opera a livello internazionale svolgendo nei vari paesi di suo interesse più attività della catena del valore e in modo che le politiche adottate in ogni paese siano indipendenti le une dalle altre. Questa strategia rimanda all'idea della "holding" che gestisce numerose società nazionali, ciascuna responsabile dei risultati economici-finanziari ottenuti nell'area geografica.

sono solo un modo per essere più vicini ai clienti, ma rappresentano anche un'opportunità per comprendere meglio le specificità di ogni mercato e adattare la nostra offerta di prodotti e servizi di conseguenza. Inoltre, la presenza locale ci consente di stabilire relazioni più strette con i partner commerciali e le istituzioni locali, facilitando così la collaborazione e la creazione di sinergie. Le nostre attività decentrate includono la gestione di uffici di vendita e di assistenza tecnica, la produzione di prodotti localizzati e la partecipazione a fiere ed eventi locali. In questo modo, siamo in grado di offrire un servizio più personalizzato ai nostri clienti, rispondendo alle loro esigenze specifiche e fornendo soluzioni su misura. Inoltre, le attività decentrate ci consentono di essere più reattivi alle dinamiche del mercato locale. Possiamo adattare rapidamente la nostra strategia di marketing e di vendita in base alle tendenze e alle esigenze emergenti, garantendo così una maggiore competitività e una migliore penetrazione del mercato. In conclusione, le attività decentrate sono un elemento fondamentale della nostra strategia aziendale. Ci permettono di essere più vicini ai nostri clienti, di comprendere meglio le specificità di ogni mercato e di adattare la nostra offerta di prodotti e servizi di conseguenza. Inoltre, ci consentono di stabilire relazioni più strette con i partner commerciali e le istituzioni locali, facilitando la collaborazione e la creazione di sinergie.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
32 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Telluccia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Marketing avanzato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Mortara Ariela.