Tecniche di allevamento della gallina ovaiola
In gabbie arricchite
Le gabbie arricchite offrono un maggiore controllo della deposizione, carichi più elevati e un miglior controllo delle malattie come la coccidiosi e le verminosi. Si ottiene una maggiore produzione di uova con guscio pulito. Le norme CEE proibiscono l’immissione sul mercato di uova sporche e vietano il lavaggio delle uova destinate al consumo diretto. Infatti, il lavaggio causa la distruzione della cuticola esterna, favorendo l’ingresso dei microrganismi attraverso i pori. Anche un uovo poco sporco può diventare pericoloso, quindi è meglio conservarlo in frigo senza aver eseguito il lavaggio.
Le uova refrigerate lasciate a temperatura ambiente possono generare una condensa che facilita la proliferazione di batteri sul guscio e il loro possibile ingresso nell’uovo. È pertanto opportuno che le uova siano immagazzinate e trasportate a una temperatura costante e che di norma non siano refrigerate prima della vendita al consumatore. L’uovo deve essere esente da contaminazioni di microrganismi patogeni per l’uomo.
La tossinfezione più comunemente trasmessa dalle uova è la salmonellosi. L'elevazione degli standard igienici e l'aumento dei controlli hanno ridotto al minimo questa contaminazione. La contaminazione dell’uovo con il patogeno Salmonella enteritidis avviene a livello di ovidutto e negli incubatoi (via aerosol). La contaminazione dell’animale avviene attraverso l’ingestione di mangimi infetti o feci di animali infetti. Importante è la modalità di conservazione dell’uovo. Le temperature di refrigerazione riducono il rischio, e conservazione in frigo a temperature massime di 7°C (preferibilmente sotto i 4°C) è fondamentale per evitare la moltiplicazione del batterio, che cresce velocemente a temperature di 20°C.
Caratteristiche delle gabbie arricchite
- 58 x 120 cm (9 capi/cella)
- 63 x 240 cm (20 capi/cella)
- 750 cm2 per capo, di cui 600 cm2 di superficie utilizzabile (altezza non inferiore a 45 cm) e 150 cm2 di accessori (altezza non inferiore a 20 cm)
- Presenza di un nido di deposizione
La Direttiva 1999/74/CE ha aumentato lo spazio minimo per ogni gallina, sia negli allevamenti con gabbie arricchite che in quelli definiti come sistemi alternativi. Per consentire alle galline di esprimere il proprio comportamento, la direttiva ha stabilito che siano disponibili in ogni gabbia:
- Un nido isolato, in cui deporre l’uovo
- Un posatoio, dove potersi appollaiare per riposare, che offra almeno 15 cm di spazio per gallina ovaiola
- Presenza di lettiera per becchettare e razzolare
- Un dispositivo per poter accorciare le unghie
- Abbeveratoi e mangiatoie con acqua e mangime sempre a disposizione, che consentano di nutrirsi senza competizioni per il cibo. Almeno 12 cm di mangiatoia per capo
La superficie inclinata delle gabbie consente la raccolta automatica delle uova, che vengono subito trasportate dai nastri fino al centro di selezione e confezionamento. Il pavimento è inclinato e prolungato esternamente al fronte della gabbia, formando una canaletta di raccolta dell’uovo. Nella canaletta è presente un nastro di iuta che attutisce il colpo e serve a trasportare le uova verso la postazione di imballaggio. Importante è la pendenza del fondo della gabbia per permettere il rotolamento verso l’esterno dell’uovo e garantire una buona base di appoggio alle zampe (pendenza max 14%).
Gabbie di batteria convenzionale
Le gabbie convenzionali non sono più installabili dal 2012. Caratteristiche:
- 50 cm di fronte mangiatoia
- 45 cm larghezza
- 5 ovaiole per cella
- 550 cm2 per capo
Ricoveri
Strutture chiuse permettono un agevole controllo del microclima interno con illuminazione e ventilazione artificiale. La temperatura varia in funzione di età, specie e tipo genetico. La luce influenza l'attività riproduttiva e produttiva delle galline ovaiole, quindi è un parametro ambientale fondamentale nell'allevamento avicolo. Per ottenere le migliori performance si applica il controllo del fotoperiodo, inteso sia come ore di luce somministrate che come intensità luminosa.
Illuminazione nei ricoveri
Il fotoperiodo influenza la crescita corporea dell'animale e modula lo sviluppo e l'attività dell'apparato riproduttore. Nelle galline ovaiole, deve stimolare l’assunzione di alimento e controllare l’ovodeposizione. Nei polli e tacchini da carne, deve stimolare l’assunzione di alimento. I tipi di fotoperiodo possono essere:
- Costante (giorno breve oppure giorno lungo)
- Crescente (effetto stimolante)
- Decrescente (effetto inibente)
Nei capannoni influenzati dalla luce naturale esterna, come quelli dotati di finestre non oscurate o aree esterne aperte razzolabili, è necessario considerare l’effetto della luce naturale nei programmi di illuminazione. Nei ricoveri con finestre, l'illuminazione è semi-naturale, associando l'illuminazione artificiale a quella naturale per prolungare le ore di luce giornaliere se questa non è idonea.
Importanza dell'illuminazione per l'accasamento e la deposizione
Durante il trasporto dal pollaio di svezzamento a quello di deposizione, la pollastra non si alimenta e non beve per diverse ore. All'arrivo nel nuovo pollaio, si raccomanda di fornire un'illuminazione prolungata, almeno 20 ore, per consentirle di trovare mangiatoie e abbeveratoi. Il trasferimento nelle nuove strutture può significare una variazione delle attrezzature per l'alimentazione e l'abbeverata, l'adozione di una dieta di diversa formulazione e granulometria, variazioni nell’intensità della luce e una diversa temperatura ambientale.
In tale situazione, viene aumentata la durata di illuminazione, altrimenti gli animali possono ridurre di 10-20 g l'assunzione giornaliera di alimento in una fase in cui dovrebbero aumentare il loro peso corporeo di 70-80 g alla settimana. Dopo il trasferimento, i programmi d'illuminazione devono stimolare l'accrescimento delle galline, la maturazione dell'apparato riproduttore e l'ovodeposizione.
Per ottenere una deposizione regolare di uova, è necessario che si assicuri alle galline un'esposizione prolungata alla luce. La luce stimola l'ipofisi a secernere gli ormoni necessari per la deposizione delle uova. Per massimizzare la produzione, nell'allevamento della gallina si impiegano programmi di illuminazione con fotoperiodo lungo. Si consiglia un fotoperiodo di 14-16 ore di luce al giorno.
È importante che la durata d'illuminazione non diminuisca mai. L'incremento del fotoperiodo deve essere graduale. Per iniziare il programma luce alla 17ª settimana, deve essere impostato sulla base di almeno 10 ore di luce e incrementato di 1 ora/settimana fino a 14 ore di luce alla 21ª settimana, dopodiché deve essere mantenuto costante a 16 ore di luce fino a fine ciclo. Poiché il fotoperiodo naturale varia nel corso dell'anno, ai periodi di luce naturale si sommano periodi di luce artificiale fornita al mattino, prima dell'inizio della luce naturale, e alla sera prima del buio, in modo che la durata totale di illuminazione giornaliera sia sempre uguale e costante.
Intensità luminosa
L'intensità di luce minima da tenersi negli allevamenti, secondo i regolamenti sul benessere animale dell'UE, è pari a 5-10 lux. Risulta essere una buona pratica manageriale mantenere un'intensità di 25-30 lux, che consente un'adeguata ispezione degli animali e delle attrezzature. Affinché il fotoperiodo sia efficace, è necessario che la fase buia (notte) sia realmente oscura: il livello di luminosità deve essere inferiore a 0,5 lux. L'intensità della luce deve essere uniforme nell'area frequentata dalle galline.
Allevamento a terra
L’allevamento a terra è un sistema di produzione al chiuso che può svilupparsi su un unico piano o su più piani. In questo caso, si definisce un sistema a voliera. Questo tipo di allevamento consente alle galline il libero movimento all’interno del capannone. Le galline possono razzolare sulla lettiera e possono volare tra un piano e l’altro.
La densità di allevamento è limitata a 9 galline per m2 di spazio utilizzabile. C’è un nido ogni 7 galline, posatoi con superficie “grattabile”, mangiatoie e abbeveratoi, lettiera sul suolo. I nidi devono essere posizionati nella zona più buia del pollaio ad un’altezza di almeno 30 cm dal piano del terreno. Devono avere una dimensione di 30 x 40 cm e un’altezza di 35 cm, per ospitare una sola gallina per volta. L’accesso sarà garantito da una botola di dimensione 20 x 30 cm.
Al fine di evitare il rotolamento delle uova al di fuori del nido, la base del nido deve essere più profonda rispetto al piano di ingresso e il prelievo delle uova da parte dell’operatore deve poter avvenire possibilmente dall’esterno per garantire la tranquillità delle galline e una maggiore igiene dell’operatore. Gli elementi del pollaio indispensabili per il riposo notturno delle galline sono costituiti da listelli di sezione 3,5 x 5 cm, con spigoli smussati nella parte superiore e di dimensione (lunghezza) tale da consentire uno spazio adeguato per ogni gallina.
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