DIAGNOSTICA
• Vi sono vari test clinici per valutare la
presenza di una lesione meniscale:
- Apley’s test – compressione e
“grinding” con manifestazione
dolorosa.
- McMurray Test – estensione della
gamba con stress in valgo o varo con
rispettiva extra-rotazione o intra-
rotazione.
• Nel dubbio si effettuano però tecniche di
imaging:
La radiografia – serve per escludere
che non vi siano altre patologie che
possono simulare la lesione di
menisco.
L’unico modo per studiare il menisco
– RMN o TAC (ma TAC sconsigliata per radiazioni).
TERAPIA
• Spesso le lesioni meniscali hanno decorso in acuto che tende ad assestarsi
Si prova a vedere se la lesione si assesta – Intervenire sul menisco significa togliere la protezione da
esso fornita contro l’artrosi, significa ridurre la capacità di ammortizzare i carichi sulla cartilagine
(quindi anche se rotto si cerca di tenerlo).
Terapia Conservativa
• •
Riposo Terapia fisica
• •
FANS Acido ialuronico
• •
Condroprotettori PRP (platelet rich plasma)
(!) – Se ciò non funziona si interviene chirurgicamente – in artroscopia – se la lesione si situa in una zona in
cui arriva sangue, il menisco si può suturare.
Terapia Chirurgica
• • •
Meniscectomia selettiva Sutura meniscale Trapianto da banca
Intervento su menisco in artroscopia:
• Nel bambino il menisco è completamente vascolarizzato, i vasi
arrivano fino al bordo libero interno nell’articolazione.
• Con la crescita la vascolarizzazione arretra e si porta nelle
porzioni più periferiche e rimane vascolarizzato solo il terzo
periferico (detta in gergo zona rossa) – L’altra zona che rimane
senza vasi viene detta zona bianca.
• Se la lesione si localizza in zona non vascolarizzata non
potranno essere fatte delle suture poiché non vi sarà mai
rigenerazione e quindi cicatrice –> unica cosa da fare è
asportare la parte rotta.
Lesioni legamentose
DEFINIZIONE e CARATTERISTICHE
• Con gli stessi meccanismi della lesione meniscale si possono avere anche lesioni legamentose.
• Lesioni più gravi sono quelle dei legamenti crociati:
- LCA si rompe più frequentemente che LCP.
- I legamenti crociati sono sempre tesi – si detendono solo in flessione parziale.
- Il loro ruolo è impedire i movimenti a cassetto (LCA - cassetto anteriore / LCP - cassetto posteriore).
• I legamenti collaterali sono tesi quando il ginocchio è esteso – Impediscono movimenti di lateralità della
tibia.
• Per capire il ruolo dei legamenti crociati – su piano sagitale – legamenti che collegano tibia e femore:
LCP – serve ad evitare che la tibia slitti posteriormente – vincolo allo spostamento posteriore.
LCA – evita che la tibia si sposti in avanti.
(!) – Spostamenti che in clinica si definiscono “movimenti di cassetto” –> movimenti di cassetto
posteriore / anteriore.
DIAGNOSTICA ed ESEMPI
• L’esame di scelta per valutare le condizioni delle lesioni legamentose e dei legamenti è RMN.
Lesioni dei Legamenti Crociati
Due casi di rottura:
• Lesione LCP – banda nera
tesa tra femore e tibia
• Lesione LCA – non si vede il
legamento, solo una
conformazione disomogenea
Lesioni dei Legamenti Collaterali
• La lesione del legamento collaterale mediale più frequente di quella del legamento collaterale laterale.
• Possono manifestarsi in tre gradi di lesione:
Grado 1 – dall’esterno sembra integro, solo lesioni interstiziali (fibre che si sono interrotte).
- Grado 2 – fasci, separati (macroscopicamente evidente).
- Grado 3 – interruzione completa del legamento.
- Funzione dei legamenti collaterali
Mediale –> Evita che la tibia si allontani dall’asse di simmetria – freno del movimento in valgismo, che
o tiene unito il femore e la tibia sul versante mediale.
Quindi quando si testa se il legamento rotto o meno si sposta la tibia lateralmente.
Laterale –> Funzione contraria – con test di stress in varo.
o
• La conseguenza di lesione legamentosa è instabilità – diversa a seconda del legamento coinvolto:
Crociato Anteriore – la tibia scappi in avanti, ginocchia che cedono.
Crociato Posteriore – sensazione che le ginocchia vadano all’indietro .
(!) – Instabilità che può esserci pure nelle lesioni del menisco –> bisogna effettuare diagnosi differenziale.
Lesione LCM
• Collaterale leso – dall’aspetto “serpiginoso”, ha perso la sua
tensione.
Malattia di Koenig
DEFINIZIONE e CARATTERISTICHE
• Osteocondrite dissecante del condilo femorale mediale del ginocchio – sofferenza ischemica del nucleo
di accrescimento del condilo femorale (più frequentemente il mediale).
• Determina dissecazione e formazione di un sequestro osseo, che può staccarsi e andare a formare un
corpo libero intra-articolare (o corpo mobile).
Se si crea un copro mobile, esso va ad incastrarsi nel meccanismo dell’articolazione determinando un
blocco dell’articolazione
(!) – L’altra causa più frequente di blocco dell’articolazione – in genere il ginocchio rimane in posizione
semi-piegata (angolazione flessa di circa 30°) è la lesione di menisco (pezzo di menisco che si va ad
incastrare).
EPIDEMIOLOGIA
• Ha un’incidenza di 15-30 casi/100000 l’anno e rappresenta il 2% dei difetti cartilaginei repertati
artroscopicamente.
CLINICA
Segni e Sintomi
• Dolore intermittente e diffuso.
• Gonfiore con Idrarto.
• Se distacco del frammento – blocco articolare.
DIAGNOSTICA
• Clinica
• Radiografica
• RMN – aiuta nel vedere in modo più dettagliato il
corpo mobile.
TERAPIA
Terapia Conservativa
• Riposo nelle fasi iniziali.
• Stimolazione biofisica – es. Magnetoterapia.
Terapia Chirurgica
Nei casi in cui il frammento è mobile e tende a staccarsi si interviene chirurgicamente
• Stabilizzazione del frammento – fissaggio con chiodi dando il modo al frammento di essere reintegrato.
• Trapianti osteocondrali
• Allotrapianti con cellule staminali
Sindrome femoro-rotulea
DEFINIZIONE e CARATTERISTICHE
• Condizione di dolore nella parte anteriore del ginocchio in assenza di patologie evidenziabili.
• Dovuta ad una serie di problemi dell’articolazione femoro-rotulea –> la più frequente delle quali è
un’anomalia di conformazione dell’articolazione.
• Il femore ha una gronda/solco dentro il quale si inserisce la rotula che ha una forma a cuneo – nei casi in
cui la componente femorale non sia così continente ma tenda a spianarsi, la rotula tende a scivolare
lateralmente –> La rotula sotto la spinta del quadricipite viene spostata – mal allineamento femoro-
rotuleo.
EPIDEMIOLOGIA e EZIOPATOGENESI
• È la più comune condizione di dolore al ginocchio negli adolescenti e nei giovani, con un’incidenza di
22:1000. Colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile.
Fattori di rischio
• Troclea displasica
• Mal allineamento degli arti Inferiori
• Tilt rotuleo
(!) – Si tratta di una diagnosi di esclusione che deve essere molto differenziata a seconda del caso –
diagnosi differenziale con:
Tendinopatia rotulea o quadricipitale Osgood-Schlatter
- -
Borsiti Algodistrofia riflessa
- -
Pliche sinoviali
-
CLINICA
Segni e sintomi
• Dolore nella regione anteriore del ginocchio.
• Dolore durante sollecitazione – la salita e la discesa delle scale (iperpressione rotulea)
Specialmente in discesa poiché il quadricipite è costantemente contratto e ginocchio flesso per
mantenere equilibrio – aumenta la pressione sulla rotula e sul femore.
• Segno del cinema – dolore quando il ginocchio sta piegato a lungo (es. durante la guida)
• Contratture dei muscoli ischio-crurali.
• Dolorabilità alla depressione delle faccette rotulee.
• Valgismo / strabismo rotuleo.
• Malallineamenti deli arti inferiori.
• Ipostenia dei rotatori e degli abduttori
DIAGNOSTICA
• Rx di rotula – antero-posteriore, latero-
laterale e assiale.
• RMN
• Eventuale TC
TERAPIA Trattamento conservativo
• FANS
• Tutori / Taping – es. Ginocchiera che centra la rotula.
• Modifica dell’attività fisica.
• Calo ponderale – per minore scarico.
• Adeguato rinforzo e riequilibrio muscolare + stretching antagonisti.
PATOLOGIE DELLA CAVIGLIA
Le cause più frequenti di patologie di dolore alla caviglia sono:
• Esiti delle distorsioni –> Lesioni legamentose.
• Artrosi post-traumatica susseguente una frattura – rara manifestazione (l’artrosi primitiva non sceglie
selettivamente la cavaglia). ANATOMIA
Caviglia è una regione anatomica – le articolazioni più coinvolte sono:
• Tibio-astragalica – formata dalla “Pinza” tra malleolo laterale e mediale – pinza poiché tiene unite le
due parti e tiene il piede in asse l’articolazione con la tibia.
• Sotto-astragale – tra astragalo e calcagno.
!
( ) – I due malleoli sono la sede più coinvolta nelle fratture di caviglia – spesso mediale o laterale /peroneale
Lesioni legamentose DEFINIZIONE e CARATTERISTICHE
• La distorsione di caviglia è il trauma più frequente nello
sportivo, ma è un evento frequente anche nella
quotidianità.
• Coinvolgono principalmente due tipi di legamenti mediali
e laterali – Se avviene:
In inversione (supinazione) –> sollecitazione del
- comparto legamentoso laterale (porzione esterna) –
legamenti che tendono tra il malleolo peroneale ed il
piede (prendono il nome dall’origine [“peroneo-”] e
dall’inserzione [a seconda di dove vanno – es. “-
astragalico”]).
In eversione –> sollecitazione del comparto legamentoso
- mediale (porzione interna) – saranno stirati quei
legamenti che partono dal malleolo mediale e che si
portano in basso verso il piede.
Il più importante è il legamento deltoideo – con serie di fasci che collegano tutte quelle ossa che sono sul
versante mediale.
(!) – Sono distorsi
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Arto inferiore
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Arto inferiore
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Appendici(arto superiore e arto inferiore)
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Muscoli dell arto inferiore