SANITARIO ITALIANO
Tecnologie e innovazione nei modelli di servizio in sanità
Viviamo in un momento storico in cui l’evoluzione tecnologica corre a velocità sempre maggiori, con soluzioni un
tempo considerate ai limiti della fantascienza che oggi diventano realtà. Oltre all’innovazione tecnologica che si
traduce in approcci terapeutici innovativi, pensiamo all’innovazione nei sistemi di prenotazione e accesso ai servizi,
alla possibilità di ottenere una visita a distanza, al diffondersi di setting di cura non-tradizionali, alla robotica e a come
potrebbe cambiare i modelli di cura, all’intelligenza artificiale a supporto dei processi decisionali clinici, agli assistenti
virtuali delle chatbot, o più in generale all’Internet of Things (IoT) e ai luoghi intelligenti che ci riconoscono, ci
localizzano e dialogano con noi, abilitando nuovi servizi, prodotti e relazioni tra professionisti sanitari e utenti.
L’obiettivo del presente capitolo è di promuovere il dibatto su come gestire queste nuove tecnologie nel momento in
cui atterrano nei sistemi sanitari e, in particolare, sulle organizzazioni sanitarie. Si tratta di innovazioni non
strettamente sanitarie che quindi non necessitano dell’approvazione del regolatore per poter essere utilizzate ma che
possono generare profondi cambiamenti nei modelli di erogazione e di servizio, con impatti sui pazienti, sulle loro
famiglie e, non da ultimo, sui professionisti. In sintesi, il capitolo si propone di: esplorare quali siano gli ambiti in cui
le tecnologie stanno generando un cambiamento maggiore nei modelli di servizio; mettere in luce i fattori facilitanti e
ostacolanti i progetti di adozione e implementazione di tali innovazioni, e i possibili impatti delle tecnologie sui
processi interni, sui professionisti e sugli utenti finali.
Con il termine «tecnologia sanitaria» si fa spesso riferimento a oggetti molto differenti tra loro. Alcune tecnologie
rappresentano la parte core di una prestazione sanitaria e sono state definite in letteratura come innovazioni «puntuali»
che si inseriscono in un punto e in un modo preciso e relativamente standardizzato nel processo di cura, senza
necessariamente modificare le percezioni degli utenti finali; altre rappresentano fattori abilitanti per nuove prestazioni
o nuovi modi di erogare prestazioni e servizi preesistenti. Il capitolo si concentra su queste ultime, cioè su tecnologie
che possono tradursi in nuovi modelli di servizio modificando responsabilità e competenze tipiche nella gestione dei
processi di cura. Attraverso queste tecnologie, pazienti e cittadini sono sempre più coinvolti (e talvolta autonomi) nella
gestione della loro salute e delle cure eventualmente necessarie, con ricadute di rilievo per i professionisti sanitari.
Perché e come guardare all’implementazione delle innovazioni?
La traiettoria seguita da un’innovazione si
compone di molte fasi: l’invenzione; lo
sviluppo tecnologico che trasforma
l’invenzione in innovazione; la
commercializzazione e distribuzione del
bene o servizio innovativo, l’adozione e
l’implementazione in contesti
organizzativi di diversa natura, la
routinizzazione dell’innovazione nei
processi aziendali; il consolidamento e la
diffusione della stessa innovazione in un
determinato contesto di riferimento;
eventualmente l’abbandono e il
disinvestimento, per obsolescenza o nel momento in cui soluzioni migliori si rendano disponibili sul mercato
(Figura 14.1).
Come illustra la figura, le traiettorie di un’innovazione, oltre ad evolvere sono cicliche, e quindi ammettono
cambiamenti incrementali o radicali nella scienza e nella tecnologia che possono condurre a nuove invenzioni e nuovi
percorsi di sviluppo dell’innovazione. Affinché un’innovazione abbia successo, infatti, non basta che sia solo adottata.
Spesso implementare un’innovazione
in contesti organizzativi è molto più
complesso che decidere di adottarla.
Implementare un’innovazione in
contesti organizzativi richiede di
ridisegnare alcuni aspetti delle
organizzazioni, dalle strutture ai
processi, con forti impatti sui modelli
di servizio. In Sanità, l’impegno per la
garanzia delle migliori cure possibili
genera una propensione al
miglioramento continuo che alimenta
il susseguirsi costante di innovazioni
incrementali, con cicli di innovazione
sempre più brevi. Lo sviluppo di
tecnologie mediche sempre più
avanzate appare un processo
inarrestabile, ma è largamente riconosciuto che l’innovazione capace di generare valore per il sistema sanitario nel suo
complesso possa derivare anche dalla creatività e dall’applicazione di innovazioni più «semplici», non
necessariamente sviluppate per la sanità, già disponibili, poco costose, che tuttavia possono cambiare e migliorare
anche radicalmente i modi di erogare e ricevere l’assistenza sanitaria e sociale. Le innovazioni digitali, ad esempio,
sono sempre più user friendly e largamente fruibili e per questo stanno rivoluzionando la nostra società, influenzando
in modo pervasivo tutti i settori. Gli effetti di questa rivoluzione si stanno manifestando, seppur lentamente, anche
all’interno delle aziende sanitarie italiane, offrendo loro importanti opportunità di cambiamento dei modelli di
organizzazione ed erogazione dei servizi alla persona. Tecnologie che permettono l’automazione e la virtualizzazione
dei servizi destano particolare interesse in sanità, come risposta all’affanno organizzativo causato da bisogni di
assistenza crescenti e risorse umane insufficienti. I cinque ambiti, descritti nei paragrafi seguenti, testimoniano una
pervasività delle tecnologie in tutte le fasi di erogazione di servizi sanitari, nei processi e negli ambienti dedicati alle
cure e alla promozione della salute. La sequenza di presentazione degli ambiti segue l’intero percorso di domanda,
offerta e fruizione di servizi sanitari e assistenziali:
i. il primo ambito approfondito è infatti quello dei sistemi di accesso, contatto e follow-up, i quali
rappresentano un contesto in cui l’innovazione nelle tecnologie digitali è già da tempo disponibile e in
continuo miglioramento, ma solo recentemente si sta traducendo in progetti e processi organizzativi
innovativi in ambito sanitario;
ii. il secondo, concerne tecnologie relativamente semplici ma configurate ad hoc per supportare lo sviluppo di
nuovi modelli di presa in carico dei pazienti, sia in ambito ospedaliero sia nel territorio;
iii. il terzo ambito guarda a tecnologie più
recenti, che fanno leva sull’intelligenza
artificiale (IA) e sui sistemi di
apprendimento meccanico (machine
learning) e sono state sviluppate per il
supporto dei processi decisionali
clinici, di diagnosi e scelta del
trattamento;
iv. il quarto ambito approfondisce il tema
della robotica a supporto dei processi di
cura, guardando a tecnologie moderne
per le quali gli sviluppi attesi e potenziali
sono altissimi;
v. il quinto ambito, che abbiamo chiamato
«degli ambienti intelligenti», vede
nuovamente l’applicazione di tecnologie
relativamente semplici e già disponibili
nel mercato, ma ricombinate in modalità
innovative per contribuire alla copertura
di bisogni di assistenza sociosanitaria
sempre crescenti, alleggerendo la
domanda che oggi ricade sulle aziende
sanitarie e/o sulle famiglie.
A fianco, approfondimento sulle tecnologie
digitali.
I sistemi di accesso, contatto e follow-up
Il tema dell’accesso alla sanità rientra tra le questioni fondamentali che ogni sistema sanitario a vocazione
universalistica deve affrontare. Con il termine accesso si fa riferimento generalmente ai sistemi di prenotazione,
contatto e relazione che permettono ai cittadini di prenotare una specifica prestazione sanitaria o pacchetti di
servizi, programmare percorsi di cura, visualizzare i risultati di determinati esami, e interagire con i propri
medici, infermieri o in generale lo staff ausiliario delle strutture di cura. La tecnologia può senza dubbio
supportare le politiche e le iniziative aziendali volte al miglioramento dei sistemi di accesso, digitalizzando i sistemi di
prenotazione, aumentando la trasparenza nella gestione delle liste d’attesa e abilitando sistemi di comunicazione snelli
tra le strutture e gli utenti. Alcune regioni e aziende, sia pubbliche sia private, hanno avviato processi di
digitalizzazione con anticipo rispetto al resto del Paese, grazie alla lungimiranza di policy maker locali, vertici
aziendali e professionisti sanitari che hanno creduto e investito nel digitale a supporto del ridisegno dei servizi. Si
citano a titolo esemplificativo i progetti avviati in diverse regioni con le farmacie, presso cui è oggi possibile prenotare
le prestazioni specialistiche prescritte da un MMG o da uno specialista, o le esperienze regionali in corso, alcune
mature altre più acerbe, sulla digitalizzazione dei Centri Unici di Prenotazione (CUP):
Tra le aziende sanitarie pubbliche pioniere nella digitalizzazione dei sistemi di accesso, si cita il caso
dell’AUSL di Bologna con il progetto «sanità a Km0» avviato nel 2010, dal quale sono state sviluppate
numerose soluzioni per la prenotazione, il pagamento e l’informazione al cittadino. In Lombardia, è possibile
prenotare una prestazione specialistica online o attraverso l’app Salutile sviluppata ad hoc per le prenotazioni,
in alternativa al numero verde, alla farmacia o ai CUP delle strutture di cura; esiste inoltre una chat
automatizzata per avere informazioni sulle prenotazioni fatte, e un sistema di verifica delle disponibilità
presso tutte le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate della regione.
Un altro caso molto interessante è quello dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS)) di Trento,
azienda che ha contribuito allo sviluppo della prima cartella elettronica del cittadino (TreC). Tale progetto
rappresenta una delle prime iniziative sviluppate in Italia per l’empowerment dei cittadini nella gestione dei
propri dati sanitari. Nato del 2008, l’obiettivo del progetto TreC era creare una piattaforma di servizi di sanità
digitale che permettesse al cittadino trentino di avere un proprio diario digitale, capitalizzando sugli
investimenti fatti per la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico (FSE). Tra i risultati attesi vi era
quello di promuovere un maggiore utilizzo del FSE e un atteggiamento proattivo nella gestione della propria
salute, dalla prenotazione online delle visite specialistiche, alla consultazione autonoma e a distanza dei propri
referti. Tra le sperimentazioni supportate dalla piattaforma TreC, l’APSS ha promosso il tele-monitoraggio e
l’auto-monitoraggio, soprattutto per pazienti cronici. Le esp
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