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Il primo filosofo è Talete di Mileto. Era tra i 7 Savi. Lui incarna il tipico filosofo

con la testa tra le nuvole. Tant'è che Platone lo racconta mentre cammina e

guarda il cielo e poi cade in un pozzo e in più lo schernisce raccontando di una

serba che lo guarda e ride. Aristotele invece ce la fa a vedere come un grande

conoscitore del mondo punto che capisce guardando la natura che se ne

un'ottima annata per le olive per esempio infatti si arricchisce affittando tutti i

frantoi. Questi probabilmente sono semplicemente aneddoti ma soprattutto

con il secondo, Aristotele, voleva farci capire che la scienza non è inutile ma

anzi potrebbe anche cambiarti la vita.

Talete identifica il principio in un elemento .

Non ha scritto nulla ma Aristotele dice che lui diceva che il principio è l’acqua,

perché l'acqua e la substantia(ciò che sta sotto, sostanza) tutto ha bisogno

d'acqua. Anche nel deserto tutto ciò che c'è, c'è per la poca acqua che arriva.

Nei poemi omerici Oceano e Teti sono infatti al principio ,sembra quasi una

teoria banale. L'acqua è l'unico elemento che troviamo in tutti gli stati. La sua

però non è l'acqua del rubinetto è un concetto. C'è differenza tra acqua

materiale e acqua concettuale. Inoltre dice che tutto è pieno di dei ma non in

senso religioso nel senso tutto è pieno di principi.

Talete dice che il principio è l'acqua, perciò anche sosteneva che la terra sta

sopra l'acqua; Prendeva forse argomento dal vedere che il nutrimento ad ogni

cosa è umido e persino il caldo si genera e vive nell'umido; ora ciò da cui tutto si

genera il principio di tutto. perciò si appiglio a tale congettura, ed anche perché

i semi di tutte le cose hanno una natura umida e l'acqua è nelle cose umide il

principio della loro natura.

Ci deve essere una qualche sostanza, o uno o più di una virgola da cui le altre

cose vengono all'esistenza, mentre essa permane. Ma riguardo il numero e la

forma di tale principio non dicono tutti lo stesso; talete, il fondatore di tale

forma di filosofia, dice che è l'acqua(e perciò sosteneva che anche la terra e

sull'acqua): egli ha tratto forse te supposizione vedendo che il nutrimento di

tutte le cose e l'umido virgola che il caldo stesso deriva da questa e di questa

vive(e ciò da cui le cose derivano e i loro principio); di qui dunque egli è tratto

forse tale supposizione virgola e dal fatto che i seni di tutte le cose hanno

natura umida e l'acqua è il principio naturale delle cose umide punto ci sono

alcuni secondo i quali anche gli antichissimi molto anteriore all'attuale

generazione e che per primi teologi rizzaro, ebbero le stesse idee sulla natura:

infatti cantarono che oceano e tetide sono gli autori della generazione delle

cose.

Per essere filosofia ci vuole un contraddittore. Infatti Anassimandro scriverà

un poema sulla natura dove contraddirà il suo maestro. Tutte le prime opere di

filosofia saranno sulla natura. Anassimandro dira che l'acqua è un elemento

determinato ovvero non infinito ma il principio deve essere apeiron ovvero

senza fine. Gia con lui abbiamo carattere critico. Il suo principio deve essere

infinito e indeterminato. Inoltre si pone anche il problema attraverso il quale le

cose derivano dalla sostanza primordiale, identificandolo nella separazione. È

convinto che cha sostanza sia animata da un eterno movimento . per mezzo di

questa separazione si generano infiniti mondi che si succedono secondo un

ciclo eterno. Quindi, esiste una legge che impone un limite alla vita del mondo

e per lui è la punizione per un’ingiustizia commessa.Lui parlerà di una colpa

originaria e che gli uomini dovranno pagare questa colpa perché hanno

distrutto l'equilibrio . questa colpa è probabilmente legata alla loro stesssa

nascita. per lui la nascita è una separazione dalla sostanza infinita.

Inevitabilmente tutto è destinato a morire per arrivare all'equilibrio iniziale. Lui

descrive la terra come un cilindro ed era sospesa al centro dell'universo. E una

specie di teoria di evoluzionismo(cellula primordiale fino a noi noi siamo rimasti

uguali ci siamo adattati al tempo Darwin) dove spiega che gli uomini non sono

sempre stati come li vediamo punto lui pensa che noi siamo stati fecondati dei

pesci e poi siamo stati vomitati sulla terra cominciando a camminarvi.

Tra quanti affermano che il principio è uno, in movimento infinito, anassimandro, figlio di

prasside, milesio, successore discepolo di talete, ha detto che principio di elemento degli

esseri e l'infinito(apeiron), hai bene introdotto per primo questo nome del principio. E dice

che il principio non è né acqua, né un'altro dei cosiddetti elementi, ma un'altra natura

infinita, dalla quale tutti i cieli provengono e i mondi che in essi esistono. E chiaro che,

avendo osservato il reciproco mutamento dei quattro elementi, ritenne giusto di non porre

alcuno di essi come sostrato ma qualcos'altro oltre questi. secondo lui, quindi, la nascita

delle cose avviene non in seguito ad alterazione dell'elemento, ma per distacco dei

contrari dell'infinito a causa dell'eterno movimento.

In seguito arriva Anassimene e anche lui si fra domande sul cosmo ,penserà

com'è fatta la terra e risolve il problema di Telete perché lui non ha bisogno di

un elemento perché dice qual è la base della terra l'acqua qual è la base

dell'acqua qual è la base della base dell'acqua quindi non si arriverà mai una

risposta. Anassimene era un discepolo di Anassimandro e farà una ripresa di

talete e una critica al maestro. Dice che è l'archè deve essere un elemento

(come talete )ma deve essere infinito (come anassimandro) quindi la sua

risposta e l'aria ( è pneuma dal greco). L'aria è vista come l'anima del mondo

;tutto è aria; tutto ha un'anima. L’acqua avra i seguenti caratteri:infinità,

movimento incessante e la forza che anima il mondo. Il suo mondo è un

gigantesco animale che respira, e il respiro è la sua anima. Per lui le cose

nascono e si trasformano per rarefazione e condensazione( rarefacendosi l’aria

diventa fuoco; condensandosi diventa vento).

Come l'anima nostra egli dice che è aria ci tiene insieme così il soffio e l'aria abbracciano

tutto il mondo. Anassimene, figlio di autoritratto, millesimo, fu amico di anassimandro.

Anch'egli dice che uno è la sostanza che fa da sostrato è infinita, come l'altro ah sì

mandro, ma non indeterminata come afferma quello, bensì determinata la chiama aria.

L'aria differisce nelle sostanze per areazione e condensazione. Attenuandosi diventa fuoco,

condensandosi vento e poi nuvola e crescendo la condensazione, acqua e poi terra e poi

pietre e il resto, poi, da queste. Anch'egli suppone eterno il movimento mediante il quale si

.

ha la trasformazione

Si formerà la scuola di Pitagora(filosofo e matematico importante) dove

parte anche il teorema di Pitagora. Pitagora nasce a Samo ma la scuola viene

fondata in Magna Grecia la prima a Crotone(attuale Calabria) poi si espanderà.

Molto probabilmente Pitagora non scrisse nulla l'unica dottrina filosofica che si

può con certezza attribuire a lui è quella della metempsicosi(reincarnazione)

ovvero della trasmigrazione delle anime dopo la morte in corpi di altri uomini o

di animali. per lui il corpo era una prigione per l'anima e l'unico modo per

liberarla era la filosofia. La filosofia pitagorica esigeva l'esercizio della ragione e

una serie di riti purificatori, vivendo in una condizione di comunione dei beni

dove Pitagora era considerato sapienza divina.La loro è una specie di setta con

una figura centrale che è Pitagora. L'espressione ipse dixit(egli lo disse) viene

proprio da qui. L'unica verità era quella che diceva Pitagora. Nonostante sia

una filosofia lontana dai principi è comunque filosofia. Ai pitagorici si deve la

nascita della matematica come disciplina scientifica perché nonostante anche

gli altri popoli già conoscevano questa disciplina le loro erano semplici nozioni

geometriche mentre con loro inizia la matematica come vera e propria scienza.

I temi fondamentali sono i numeri. Pitagora pensa che il numero sia l'anima più

profonda. Anche in musica per esempio per dare il tempo servono i numeri.

Tutto è numero. Tutto è misurabile, quantificabile. Il numero è concepito dai

pitagorici come un'insieme di unità e l'unità è concepita come identica al punto

geometrico. L'acqua di talete diventa il numero di Pitagora(per lui tutto il

cosmo è riconducibile al numero) il numero perfetto è il 10=detractis perché si

può rappresentare sommando i primi quattro numeri: 1,2,3,4,=10 e in più

formano una piramide.

Per loro la vera natura del mondo consiste in un ordinamento geometrico

esprimibile in numeri e quindi misurabile. mediante il numero è possibile

spiegare dal movimento degli astri alle armonie musicali. per loro, infatti, sia la

melodia cioè la successione delle note, Keller armonia cioè l'esecuzione

contemporanea di suoni diversi, risultano piacevoli solo se seguite secondo un

ordine determinato. il pitagorico filolao definisce l'armonia ciò che esiste di più

bello in quanto unità del molteplice composto e concordanza delle

discordanze.Lui diceva che anche mentre camminava sentendo il rumore dei

passi che dipendevano dal tempo e cambiavano rumore una sorta di teoria

musicale. Non è soltanto un piacere per l'orecchio neanche un aspetto della

cosmologia perché erano convinti che le sfere celesti muovendosi procuravano

una splendida melodia. Per loro quindi anche ciò che può sembrare lontano dal

numero risulta riconducibile a una struttura quantitativa e misurabile.

l'universo dei pitagorici e un cosmo(dal greco ordine).

I numeri hanno diversi significati. Per loro i numeri pari erano imperfetti in

quanto erano un'entità illimitata mentre quelli dispari erano perfetti in quanto

erano un'entità limitata(probabilmente per questo è usanza fare tatuaggi

dispari così come regalare rose dispari).

per i greci l'infinito è orrore mentre il limite è completo. Associavano limitato al

difettoso e illimitato al perfetto. probabilmente noi oggi parliamo di un lavoro

finito per alludere a un lavoro accurato proprio per questo.

per loro la destra era buona la sinistra era cattiva o il maschio era buono(infatti

rap

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher samuct_1812 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Leonardi Marco Lino.
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