ARCHITETTURA DI VENEZIA
In Italia, a seconda dell’area geografica, cambiano le caratteristiche fisiche (es. materiale) e
le caratteristiche storico-politiche degli edifici. Una specifica caratteristica territoriale può
condizionare l’architettura e questo succede anche a Venezia. Per capire cos’è Venezia dal
punto geografico e politico bisogna fare un salto indietro.
Venezia deriva dalla legio X dell’Impero Romano, che comprendeva l’attuale Veneto, un
pezzettino della parte orientale della Lombardia, un pezzettino di Istria e Trieste ed è una
città che politicamente rimane legata a Costantinopoli. Perciò, per un certo periodo ci sono
i dux, ma quelli di Venezia hanno una grande libertà perché sono molto lontani dal potere
centrale. Quella che oggi chiamiamo Venezia non esiste fino la fine del IV e del V secolo. I
barbari scendono, dal Nord, verso i territori dell’impero: è un periodo d’insicurezza che
porta le persone a stare sulla difensiva e, per ragioni di sicurezza, le invasioni barbariche
spingono la popolazione a rifugiarsi sulla laguna, che è più facile da difendere. Le isole che
vengono abitate in questa fase sono Torcello, Rivo Alto, Castello e altre isole… Queste isole
assumono sempre più importanza finché, nel settimo secolo, il vescovo fissa la sua residenza
a Castello, che, perciò, diventa il centro religioso del luogo. Poco dopo, il dux si trasferisce a
Rivo Alto e così l’autorità politica e religiosa si spostano dalla terraferma, o da altre isole, su
queste due isole. A coronare questo percorso, arrivano le reliquie di San Marco, portate a
Rialto nella cappella ducale (nell’area dell’attuale palazzo ducale), era una piccola cappella
che sarà la base della chiesa di San Marco. Così, intorno al IX secolo, si comincia a vedere
che questo insieme di isole diventa il centro della legione decima. Vengono effettuate diverse
attività di bonifica per rubare suolo alla laguna. Venezia comincia ad organizzarsi come una
città.
Attorno agli inizi dell’undicesimo secolo, l’area di Rialto comincia ad assumere l’assetto
dell’attuale piazza San Marco. La piazza ducale, sede del potere, viene allargata e comincia
ad accogliere all’interno della piazza una serie di strutture e edifici che permettono la
funzione amministrativa della città: le procuratorie. L’arsenale è stato il cantiere nautico: i
veneziani sono al sicuro da attacchi esterni, ma devono trovare un modo per sostenere la
propria sussistenza e, perciò, l’attività principale, anche grazia alla sua posizione, diventa il
commercio. Così la città si dota di luoghi per esercitare il commercio; perciò, viene costruito
un ponte per attraversale il canal grande dalla piazza: il ponte di Rialto (non l’attuale). Con
esso la piazza, dov’è presente il palazzo ducale, si dota di due colonne, usate come punto di
riferimento: entrando a Venezia si riconosce la città grazie alle due colonne monumentali
(che ricordano i Romani). Sulle colonne sono collocate le statue del primo santo della città
(San Teodosio, assemblamento di pezzi riusati dai romani) e di San Marco (assemblamento
di pezzi orientali, probabilmente dalla Cina). Si tratta di simboli cristiani, che sono messi sul
punto di arrivo delle navi, che arrivano principalmente da oriente, in un territorio non
cristiano. La città rinnova le proprie strutture e si monumentalizza. È molto importante
capire che il centro politico, economico e religioso sono tutti nello stesso luogo. Sia il
riassemblaggio, che i concetti delle statue, arrivano più che altro da oriente e non
dall’occidente. 1
STORIA DELL’ARCHITETTURA 1 I semestre 2024
In Piazza San Marco, fino alla fine del ‘500 ci saranno anche alberghi, magazzini. Anche il
resto della città comincia ad assumere la conformazione e le caratteristiche che rimangono
tipiche: si è già formato il Canal grande, il territorio comincia a essere diviso in sestieri da
canali più piccoli, dove ci sono molte chiese, con un rispettivo campo, dotato di pozzo.
Attorno agli attuali campi si organizzano le residenze. In ciascuno di questi campi ci sono
sia le residenze dei patrizi, ossia dei signori, sia quelle delle persone che hanno
un’importanza economica meno rilevante. Il dux, col tempo, diventa doge e non deve più
tener conto dell’imperatore.
Sin dall’inizio, Venezia è una Repubblica ed è sempre stata vista come una città virtuosa sia
dal punto di visto politico che da quello artistico. L’architettura è laica, tutta la parte civica
della città era particolarmente fiorente. In Italia, alcune province riescono ad organizzarsi
in microstati, dove nascono territori comuni, rappresentati dalla collettività e così il doge è
scelto come l’esponente delle famiglie patrizie ed è sempre eletto dal patriziato. Non è una
repubblica per come la concepiamo noi, ma il patriziato considera nelle sue scelte gli uomini
di tutte le condizioni sociali. L’architettura di Venezia sarà sempre fiera delle sue origini e
cercherà di celebrarle e di ricordarle. L’architettura civile di Venezia ha delle caratteristiche
formali e un percorso storico diverso da quella di oggi a causa della peculiarità politica e di
quella territoriale.
Nell’architettura palaziale veneziana non ci sono grandi rivoluzioni e, se ci sono, sono molto
deboli (es. Rinascimento…); Venezia ha un forte legame con le sue origini e vuole rimarcare
la sua continuità politica e ciò si riflette anche nei palazzi, ma c’è un problema politico perché
i palazzi sono dei patrizi. Ogni patrizio sa che il suo palazzo non rappresenta solo sé, ma
rappresenta la Repubblica. Se un palazzo deve rappresentare la repubblica stabile, pacifica,
nei palazzi ci deve essere uniformità: se un patrizio fa un palazzo molto più risonante degli
altri significa che c’è qualcosa che non funziona negli ordini interni e che qualcuno vuole
prendere un ruolo di spicco rispetto ad altri. Le case dei patrizi hanno delle funzioni ibride:
sia pubbliche che private.
I primi palazzi veneziani prendono il nome di “casa fondaco” perché la ricchezza del
patriziato veneziano si basava sui commerci e perciò queste case adempiono
contemporaneamente sia alla funzione residenziale, che a quella economica. Le case fondaco
hanno sempre un ingresso dall’acqua che immette al piano terreno, dove si trovano spazi
con funzione di uffici e magazzini, mentre al piano superiore trovano posto le stanze. A
partire dal XIII secolo si sviluppa la caratteristica essenziale e definitiva di tutti i palazzi
veneziani: la tripartizione. La pianta di questi palazzi è tendenzialmente allungata per avere
quasi tutti un affaccio sul canale, ma mantenendo lo spazio necessario. Viene applicata
un’organizzazione tripartita: un grande spazio centrale allungato (portego) e poi delle sale
ai lati. Al piano superiore lo spazio centrale, ossia il salone, ha una funzione pubblica e ai lati
vi sono le stanze private. Questi elementi caratterizzano tutte le case veneziane fino al ‘700.
Ciò che caratterizza queste case è anche un grande giardino, nel quale si colloca la scala
d’accesso per i piani superiori; diventa chiara la divisione tra il piano terreno e la parte
superiore, privata. 2
STORIA DELL’ARCHITETTURA 1 I semestre 2024
Il palazzo, che per definizione è il luogo di residenza del signore, è solo quella del doge; in
questa repubblica bisogna sempre rimanere umili e il patriziato veneziano non ha necessità
di emergere rispetto agli altri; perciò, cerca di edificare palazzi modesti e li etichetta come
case. Un’altra caratteristica delle case a fondaco è il sistema portico-loggia. Queste case
hanno sempre un portico al piano terreno e una loggia ai piani superiori, con l’ingresso che
solitamente è al centro (elemento che andrà modificandosi). L’idea della tripartizione in
pianta e il fatto che il portico occupa solo la parte centrale del prospetto, mentre sui lati
l’edificio è coperto da finestre, si è spiegata dall’ipotesi che le prime case fondaco siano
dotate di torri agli angoli. Queste torri hanno avuto una funzione per la difesa strettamente
visiva. Si pensa che questa caratteristica delle torri sia stata ripresa dalle ville rustiche
romane.
Le prime case patrizie e veneziane sono dette case fondaco, ma non bisogna confondere
questa tipologia architettonica con il fondaco, che è una tipologia architettonica totalmente
diversa, con una funzione totalmente diversa; i due tipi di edificio hanno in comune solo la
funzione commerciale. I fondaci sono dotati di più cortili, sui quali si affacciano più piani, e
di spazi dedicati interamente allo svolgimento dei commerci, con un’organizzazione degli
spazi molto più complessa.
Differentemente, le case fondaco possiedono un’organizzazione degli spazi interni tripartita
che si riflette sulla facciata, un pian terreno con funzioni di carattere commerciale e un piano
superiore, nobile, per la vita privata, al quale si accede con una scalinata dal giardino più
esterno. Ci sono una serie di esigenze pratiche: le attività commerciali, la necessità di avere
spazi riservati all’accoglienza e all’attività privata al palazzo nobile. Per costruire questi
edifici si guarda delle preesistenze: le ville rustiche, le ville patrizie in generale, si guarda
leggermente il fondaco e c’è un altro elemento che incide: la specifica formazione veneziana
con la divisione in sestieri… Incidono su questa tipologia architettonica anche le
caratteristiche del sottosuolo veneziano: i lotti stretti, sviluppati in larghezza e altezza e sono
dotati di un sottosuolo critico: fatto da strato di sabbia e di argilla, immerso nell’acqua.
Quando si carica di acqua, essa viene rilasciata e quindi prima aumenta lo spessore del
sottosuolo, poi si riduce. Perciò è un sottosuolo instabile, che si muove verticalmente. Perciò
ho bisogno di fondazioni che risolvano questo problema. Sin dall’inizio si adottano delle
fondazioni su pali: vengono costruiti dei manufatti che permettono di deviare l’acqua e di
asciugare la parte dove vengono messe le fondazioni; poi vengono aggiunti dei pali lunghi
che arrivano a toccare la parte più solida del sottosuolo. Su questi pali viene costruito uno
zoccolo murario sul quale vengono impostate le murature portanti dell’edificio. Si tratta di
una tecnica molto costosa e complessa che induce a non avere delle fondazioni a griglia, ma
ad averle solo sul perimetro della struttura, sulle quali vengono impostate le mura p