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CAP.V SANZIONI

ART.15 Norme applicabili

La violazione delle regole e dei principi contenuti nel «Testo unico» e integranti lo spirito dell’art. 2 della legge

3.2.1963 n. 69 comporta per tutti gli iscritti all’Ordine dei giornalisti l’applicazione delle norme contenute nel Titolo III

della citata legge.

ART. 16 Norma transitoria

Il «Testo unico» entra in vigore il 3 febbraio 2016. I procedimenti disciplinari avviati prima di tale data sono definiti

mantenendo il riferimento ai precedenti documenti deontologici.

Le sanzioni sono di quattro tipi:

- l’avvertimento

- la censura

- la sospensione ( da minimo di due mesi a un massimo di un anno)

- la radiazione 13/04/21

Torniamo a parlare di Deontologia ..

Prima del 1990 la notizia era nel senso totale, cioè non c’erano limiti, ostacoli se non il protocollo d’intesa tra

informazione e pubblicità; oggi invece si è creata una maggior sensibilità da parte di chi fa l’operatore di informazione,

anche perché il giornalista ha iniziato a chiedersi quali potessero essere le conseguenze della pubblicazione delle notizie

e, inoltre, aumenta la consapevolezza dei cittadini dei propri diritti. Così nasce la figura del Garante (es. per proteggere

i dati sensibili di infanzia e adolescenza)

La carte deontologiche non vanno intese come un limite dell’informazione, ma un invito ad una maggior sensibilità da

parte di chi fa informazione; ci sono, quindi dei diritti costituzionali:

- diritto e dovere di cronaca: che ha fondamento nell’art. 21 della Costituzione;

- diritto del cittadino ad essere informato: è legato a quello sopra e fa riferimento

all’interesse pubblico;

- diritto alla privacy: ha fondamento negli art. 2 (inviolabilità della dignità umana), 13

(parla dell’inviolabilità della libertà personale, se non in casi dichiarati dalla legge), 14 (inviolabilità del domicilio),

15 (inviolabilità e tutela della corrispondenza, che è un fatto privato) della Costituzione.

Il BILANCIAMENTO

Il cittadino è oggetto della notizia ma al tempo stesso fruitore di essa. Al giornalista viene chiesta una sintesi tra diritto/

dovere di cronaca e rispetto della privacy

L’informazione viaggia sul bilanciamento, cioè il bilanciamento dell’articolo 21 e l’articolo 2 della Costituzione.

(stampa come quarto potere rispetto ai tre poteri individuati da Montesquieu : potere esecutivo,legislativo,giudiziario.

Potere autonomo e libero )

Oggi siamo sottoposti ad una grande offerta di informazioni; i tempi della notizia di accorciano e siamo più informati,

ma non significa che siamo più colti: dipende se l’informazione viene assimilata o meno.

Qual’è il pericolo di un overdose dell’informazione?

Vantaggi : difficilmente la notizia può rimanere nascosta,annebbiata. Le fonti sono molteplici

Svantaggi : Il pericolo di un’overdose dell’informazione è la profilazione degli utenti, nel senso di acquisire dati che

possono interessare gli utenti, quindi c’è il rischio che arrivino informazioni solo che ci interessano e che non per forza

siano vere; un altro pericolo è quello di non conoscere l’attendibilità di chi lancia l’informazione e quindi

dell’informazione stessa (“informazione senza volto” Umberto Eco, nel senso che siamo circondati da molteplici

notizie, ma non riusciamo a capire la loro veridicità; esempio le fake news).

Oggi la professione del giornalista sta cambiando a velocità impressionante . Si parla di GIORNALISMI e non più di

giornalismo ; è aumentata la responsabilità ed è aumentata la consapevolezza anche da parte dell’utente

IMPORTANTE E’ IL CONTESTO

- Mai commentare o riportare una informazione estrapolandola dal contesto

- Mai avere una visione periferica della notizia COMUNICAZIONE

Comunicare cosa significa?

Comunicare: significa mettere in comune.Mai come ora, l’etica dell’informazione può fare la differenza in questo

universo di giornalismi, dove sempre più informazione rischia di mescolarsi / camuffarsi con la comunicazione

pubblicitaria e viceversa.

Negli ultimi anni è stato introdotto il concetto di ESSENZIALITA’e quindi è cambiato anche il concetto di

completezza della notizia: Che cosa s’intende per essenzialità?

il contrario di essenzialità può essere tutto ciò che è superfluo, cioè nell’ambito dell’informazione tutto ciò che non è

pertinente; prima la notizia era competa quando c’erano il maggior numero di dettagli e il confronto tra le varie testate

era fondato sui dettagli, adesso questo concetto è, appunto, cambiato, dato che la notizia è completa quando c’è il

maggior numero di dettagli ed elementi utili alla comprensione del fatto, essenziali.

DIRITTO E DOVERE

Diritto di cronaca, ma anche dovere di cronaca, in quanto la stampa in realtà non ha diritti, ma doveri.

- Il giornalista ha il dovere di informare, di mettere il cittadino in condizioni di conoscere, capire e decidere

consapevolmente in base alla propria opinione.

- Il diritto dei cittadini è quindi quello di essere informato correttamente e non essere ingannato

—> Quando l’informazione è corretta? Quando rispetta le regole deontologiche

= informare in maniera corretta significa essere aderente alla realtà

N.B il dovere implica responsabilità

LA PRIMA NORMA DEONTOLOGICA

anche se non è una carta deontologica, viene inserita nella legge del 1963 che istituisce l’ordine dei giornalisti, in

particolare l’art. 2 che è una sintesi di tutte le carte deontologiche:

“ E’ diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e critica,limitata dall’osservanza delle norme

dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei

fatti,osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e buona fede”

- la libertà di informazione deriva dall’art. 21 della Costituzione

- parliamo anche di diritto di critica, perché c’è un approccio critico ( sancito dalla norma della corte di cassazione)

- viene fuor il bilanciamento tra i vari diritti (parte in grassetto );

- c’è anche un obbligo, cioè quello del rispetto della verità sostanziale dei fatti;

- osservare sempre i doveri posti dalla lealtà e dalla buona fede: quei doveri che ci impongono un’onestà intellettuale e

andare a verificare la veridicità delle fonti.

- Il legislatore ha affidato al giornalista il diritto di informare e criticare, poteri questi da gestire in “libertà”, ma non

nel senso di libero arbitrio, poiché trova limiti in quelle che sono le norme che tutelano i diritti del cittadino; una

professione quindi non esente da doveri e limiti.

La Costituzione:

- ART.21 non autorizza la diritto di cronaca, ma dice che tutti hanno diritto a manifestare il proprio pensiero con la

parola, lo scritto o altro mezzo e quindi è una derivazione del diritto di cronaca; dice anche che la stampa non può

essere soggetta a censure o autorizzazioni, ed è quel questo che sono nate le regole deontologiche, che sono auto-

limitazioni.

- ART. 2 La repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo..

Prima delle legge del ’63 c’era stato un codice messo a punto dal Consiglio Nazionale della Stampa del 1957 ( doveva

essere compreso nel testo di legge di istituzione dell’Ordine nel 63. Un elenco di diritti e doveri,desunto dal codice

etico,venne inserito dall’On.Gonella nel suo disegno di legge ma il Comitato ristretto unificò tutte le proposte nell’ART.

2 dell’attuale legge) , ma tutte le cose abbozzate in questo codice sono state poi inserite nell’articolo 21.

La CORTE DI CASSAZIONE

si è espressa più volte sul ruolo dell’informazione, la prima volta nel 1981 quando ha definito il giornalista

—> “ colui che con attività intellettuale provvede alla raccolta,elaborazione o commento delle notizie e pubblicazione

attraverso i media “

N.B anche la Corte di Cassazione ha distinto la comunicazione dall’informazione

Il ruolo dell’informazione è quello di raccolta ,rielaborazione ,commento e pubblicazione

Nel 1984 con un pronunciamento chiamato Sentenza Decalogo definisce quando la pubblicazione della notizia

costituisce un’offesa, o quando il reato non sia punibile in virtù dell’interesse e dell’utilità sociale unite all’esistenza

della verità (anche solo putativa) e della continenza espressiva, cioè una forma civile dell’esposizione.

La corte di cassazione ha preso in considerazione una denuncia per diffamazione (offesa di onore e di reputazione )

e questa diffamazione non è punibile quando

- c’è di mezzo l’interesse generale

- una verità putativa

- quanto tutto ciò è espresso in forme civili

- quando c’è un’essenzialità

Nel 1995 la Cassazione afferma che” per attività giornalistica deve intendersi la prestazione di lavoro intellettuale

volta alla raccolta,commento e elaborazione di notizie che sono destinate a formare oggetto della comunicazione

interpersonale attraverso gli organi di informazione”

Perché si parla di professione e non di mestiere giornalistico?

Si parla di professione giornalistica e non di mestiere perché la professione riguarda l’intelletto, mentre il mestiere

riguarda la manualità.

Nel 1997 la Cassazione afferma che” costituisce attività giornalistica la prestazione intellettuale nella sfera

dell’espressione originale o di critica elaborazione del pensiero che attraverso varie forme dei media comunica notizie

raccolte ed elaborate con obiettività anche se non disgiunta da valutazione critica”

Si raccolgono,si rielaborano le notizie che possono avere una valutazione critica Di nuovo la professione, dicendo

espressamente che riguarda la parte intellettuale e che ci deve essere un approccio critico.

Nel 1993 la Corte Costituzionale

Qual’è la differenza tra C.Costituzionale e di Cassazione ?

- Corte di Cassazione: è il terzo grado di giudizio per un’eventuale sentenza penale. Dopo che essa ha espresso la

condanna nei confronti di un soggetto questo soggetto può essere considerato un pregiudicato

- la Corte Costituzionale è un organo di garanzia, nel senso che esprime giudizi sulla Costituzione, sulla conformità di

una legge rispetto alla Costituzione) definisce la figura del giornalista:

“ Il giornalista raccoglie,commenta ed elabora le notizie…è

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Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Benny0500 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Giornalismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Elisei Franco.
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