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TIPO DI INTERAZIONE DEFINIZIONE ESEMPI CARICHI DELL'INTERAZIONE

Sommazione positiva di carichi precedenti

La somma del carico con il carico precedente che abbia una modalità compatibile aumenta l'effetto accumulato.

Esempio: Una serie di workouts con appropriate fasi di recupero sono pianificate per ottenere l'accumulazione dei carichi.

Facilitazione positiva di carichi successivi

Il carico facilita il recupero del workout successivo al precedente.

Esempio: Un workout aerobico a carico basso migliora il recupero dopo un'esercitazione molto intensa di forza o di endurance anaerobica.

Interazione neutra

Il carico precedente non influenza il successivo.

Esempio: Il workout successivo è effettuato dopo un lungo periodo di recupero; l'influenza del carico precedente è quasi nulla.

Interazione negativa-sovraccarico eccessivo

Il carico successivo somma ai precedenti causando un esaurimento eccessivo.

Esempio: Una serie di workouts a carico elevato può causare fatica cronica; l'alta motivazione nell'effettuazione

di unaserie di workout può causare un eccessivo affaticamento. Interazione negativa- L'Incompatibilità tra un carico esaustivo di deterioramento della carichi influenza negativamente le risposte adattative dell'atleta. Aumenta la necessità di recupero per poter effettuare un carico di ipertrofia eliminando l'effetto del precedente SUPERCOMPENSAZIONE E TEORIA A DUE FATTORI PERIODIZZAZIONE è una macro-gestione del processo di allenamento rispetto al tempo. Una planimetria che permette all'allenatore di prevedere l'andamento di esso ed individuare periodi di tempo per l'acquisizione e realizzazione di specifiche caratteristiche della prestazione PROGRAMMAZIONE è una micro-gestione dei periodi designati di allenamento. Le componenti da organizzare sono: - Densità, volume e intensità del carico - Selezione e ordine degli esercizi - Serie e ripetizioni di ciascun servizio Ogni stimolo di un carico

produce un’alterazione dell’omeostasi, l’organismo applicherà delle modifiche fisiologiche tese a ripristinare l’equilibrio. Gli adattamenti sono una conseguenza dell’applicazione ripetuta di stimoli che potrà portare all’incremento della performance.

AGGIUSTAMENTO= a breve termine, legato a processi biochimici-fisiologici creando un sistema di protezione. Non è stabile e cessa al termine della somministrazione dello stimolo. Sono:

  • Incremento della temperatura corporea, diminuzione delle resistenze periferiche circolatorie e frequenza ventilatoria
  • Aumento dell’attività dei diversi sistemi energetici in base alle necessità
  • Steady-state

ADATTAMENTO= a medio e lungo termine, riguarda strutture cardio-respiratorie, neuromuscolari e osteoarticolari. Sono:

  • Ipertrofia muscolare, aumento di forza, velocità e potenza
  • Incremento della capacità di conduzione nervosa e frequenza di scarica
  • Incremento
deterioramento delle prestazioni, aumento del rischio di infortuniintervallo eccessivamente lungo= riduzione del miglioramento delle prestazioni, perdita di adattamento Teoria dello stress adattativo (Selye) - tre fasi di risposta allo stress: 1. Fase di allarme: risposta immediata allo stress, attivazione del sistema nervoso simpatico e dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) 2. Fase di resistenza: adattamento allo stress, mantenimento dell'omeostasi 3. Fase di esaurimento: se lo stress persiste, possono verificarsi danni fisici e mentali Teoria del sovraccarico progressivo (Bompa) - progressivo aumento del carico di allenamento per stimolare l'adattamento dell'organismo. Il sovraccarico deve essere graduale e controllato per evitare il sovrallenamento. Teoria della specificità (Matveev) - l'adattamento all'allenamento è specifico per il tipo di stress applicato. L'allenamento deve essere mirato agli obiettivi specifici dell'atleta. Teoria dell'equilibrio (Seyle) - l'adattamento avviene quando c'è un equilibrio tra stress e recupero. Troppo stress senza adeguato recupero può portare al sovrallenamento. Queste teorie forniscono una base concettuale per comprendere come il corpo si adatta allo stress dell'allenamento e come ottimizzare i risultati. È importante bilanciare il carico di allenamento con il recupero per massimizzare l'adattamento e prevenire il sovrallenamento.diminuzione dellaprestazione da recupero incompleto. Adattamentopositivointervallo eccessivamente ampio= nessun adattamento OVERREACHING FUNZIONALE= tentativo sistematico di esporre l'organismo, intenzionalmente ad una super-stimolazione: Consente all'organismo di atleti di élite di adattarsi agli stimoli allenanti più intensi; Evita situazioni di immobilità di risultati (carico inaspettato); Decremento momentaneo della prestazione sportiva, da qualche giorno a qualche settimana; Richiede tempi di recupero lunghi; Incremento delle funzioni fisiologiche e successivamente della performance. Difficile stima del recupero ottimale ACCOMODAMENTO -> diminuzione direazione allo stesso carico, troppo familiare: immobilità di risultati. Indicatori soggettivi durante la somministrazione del carico: Freedom of movements Prevenzione-rimedio: Monitorare i parametri di allenamento Miglioramento del respiro Concedere recupero ottimale Migliorerilassamento muscolare
  1. Variazione modalità organizzative:
  2. Sensazioni sport-specifiche
  3. Serie, ripetizioni. Prevede un micro-ciclo
  4. Stimolo poco allenante
  5. Di scarico ogni 4-5 settimane e/o
  6. Variare il carico o aumentare
  7. Individualizzato nettamente il carico per 2-3 micro-cicli
  8. Overreaching mal gestito
  9. Variare la tipologia di carico utilizzando
  10. Fenomeno dell'overtraining
  11. Attrezzature resistenti o facilitanti
  12. Teoria stimolo-fatica-recupero-adattamento (delayed training effect) - Stimoli emozionali (competizioni)
  13. Delayed training effect = picco di adattamento ritardato rispetto al termine del workout. Long lasting effect = effetti residui. 1° fase di carico con workouts esaustivi; 2° fase di realizzazione dove si creano condizioni di ristorazione e super compensazione, da qualche giorno (delayed trasformation) a qualche settimana (Delayed training effect).
  14. DTE e LLE sono differenti per le capacità ed è necessario

Conoscere i tempi fisiologici di recupero per poter programmare in modo ottimale

TIPI ATTRIBUZIONE CAMBIMENTO NELLO TASSO DISTATO DEGLI ATLETI PERDITA

Sistema muscolo-scheletrico: Adattamento dello scheletro: trasformazione parzialmente reversibile delle ossa e delle articolazioni

Effetti residui a lungo termine: Adattamento somatico a grossolano dei muscoli, formazione di topografia muscolare specifica. Un certo numero di mesi

Sistema neuromuscolare: Acquisizione di coordinazione grossolana, capacità di movimento e tecnica specifica dell'evento

Sistema cardiovascolare: Ipertrofia cardiaca: aumento della dimensione e del volume del diametro dell'aorta

Effetti residui a medio termine: Aumento della densità capillare e della frequenza cardiaca a riposo, gittata sistolica a riposo. Un certo numero di mesi

Sistema muscolare: Miglioramento della regolazione dello sforzo muscolare: reclutamento di fibre, differenziazione della terminazione muscolare

forza, sport-specifico equilibrio... Picco di Aumento della soglia Un certo numero di settimane di produttività anaerobica, aumento degli enzimi metabolici aerobici e del deposito del glicogeno aerobico. Effetti muscolari residui a Picco di Aumento del potere Da poche settimane a termine metabolica anaerobica, capacità ed efficienza glicolitica. Aumento della forza Un certo numero di settimane di miglioramento del sistema muscolare, della potenza e delle dimensioni neuromuscolari. Maggiore resistenza muscolare dopo poche settimane. Flessibilità. Teoria a due fattori: fitness-fatica 2 componenti che variano più o meno velocemente nel tempo: miglioramento delle componenti motorie (fitness) e cambiamento delle capacità di prestazione immediate (fatica). Effetti acuti = peggioramento della performance a causa della fatica: l'effetto fatica è di maggiore entità ma di durata minore. Effetti cronici = aumento dello stato di il tempo, definito dai calendari di gara, rappresenta il fattore limitante dell'organizzazione, influenzandone la

scelta.3 fasi:

  1. Stabilire quali e quanti obiettivi perseguire
  2. Stabilire uno o più macro-cicli di allenamento
  3. Strutturare il programma seguendo la teoria stimolo-fatica-recupero-adattamento e tempistiche teoria a due fattori, utilizzando mezzi e metodi appropriati e finalizzare il carico alla performance

Pianificare lungo-medio-breve termine. I principi della periodizzazione sono:

  • Periodo di tempo concreto per la realizzazione degli adattamenti:
    • Durata ottimale per la somministrazione dei carichi a diversa finalizzazione prioritaria:
      • Finalizzazione prioritaria: carichi con la stessa finalizzazione prioritaria (effetti cumulativi) e carichi con diversa finalizzazione prioritaria (concorrenza di adattamenti)
    • Regime razionale della loro ripetizione ciclica
    • Identificazione di forme razionali di utilizzazione di mezzi e metodi in modo da garantire il miglior effetto allenante con il minor dispendio di tempo e di energia dell'atleta
  • Stabilire il controllo della prestazione anche attraverso

competizioni intermedie,

utilizzate come preparazione per poter raggiungere le massime prestazioni nel periodo di competizione

Ciò che è generale deve sempre precedere ciò che è speciale, ma ciò che è generale va scelto sempre in base alle richieste speciali della gara.

Intensità vs Volume

Variazione vs Specificità:

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
68 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/02 Metodi e didattiche delle attività sportive

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher srdllvdv di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria, tecnica e didattica degli sport individuali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Roma "Foro Italico" o del prof Di Cagno Alessandra.