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O
amponspoe
EYE
Meccanismo possibile.
Mettiamo le cerniere in 1, 3 e 4
a
II
I ora
B
n
4 limp
o o
È ampotapoe O
I Pegni Carico di collasso per questo meccanismo
Mp
Meccanismo non ammissibile.
Mettiamo cerniere in 1, 2 e 4 ( meccanismo di piano )
caro
a
aggia ora Allineati all'infinito.
3
qui
io già
ma 3 Mpompomprotapore
a ampoapoe
I Pene
jmp E quindi andiamo a fare l'ammissibilità statica solo per questo
carico perché gli altri sono più grandi e quindi non sono
sicuramente il primo meccanismo possibile.
Il più piccolo carico sarà il carico di collasso
Controlliamo ora l’ammissibilitá statica.
iii
c Im Me
o
è
IME E
ip pre O
I
p Imp
p
ANALISI ELASTICA
Metodo dei telai: S
3 ap
ap p
pur p c
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3012012 pe
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B EE AGE
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GE 389 268
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Io
1228
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Mmax.gg
Il 11
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3
j pe
E E
collasso
3 75
7321
Pelastico Ignee
METODO DI NEAL SYMOND
É sempre un’analisi limite
Si può determinare il meccanismo di collasso attraverso la combinazione di una serie di meccanismi
elementari semplici e indipendenti fra loro.
Per una struttura h volte iperstatica, il numero di meccanismi elementari é pari a m - h, dove m è numero di
sezioni critiche.
Numeri dì meccanismi elementari = m - h
Ottenuti questi meccanismi elementari, vanno poi combinati in modo che il carico critici si abbassi.
il pi.li
Si fi
pi moltiplicatore
i critico
s
Per ottenere un carico critico minore, bisogna o aumentare le forze che lavorano, o diminuire l’ energia
dissipata nelle cerniere plastiche. (ed indipendenti&
Per le strutture intelaiate, i meccanismi elementari sono di tre tipi:
• MECCANISMO DI PIANO: sono quelli che mi forniscono il meccanismo sul piano stesso
o o
o o
o
o o o
o
un
in ni
ni
• MECCANISMO DI TRAVE: si formano tre cerniere plastiche una di anco all’altra
i in un
u
• MECCANISMO DI NODO: capita solo nei nodi tripli e quando si formano 3 cerniere sul nodo triplo
no
no no
L’obiettivo di Neal Symond era quello di trovare una soluzione per telai molto più grandi, che presentano
molti possibili meccanismi: meccanismo al primo piano, meccanismo al secondo piano, … , crisi della prima
trave, crisi della seconda trave, … , crisi dei nodi tripli.
Troviamo allora i moltiplicatori critici di questi singoli meccanismi e li combiniamo in modo da avere il
meccanismo critico inferiore.
Come facciamo? O annulliamo la catena plastica oppure mettendo altri meccanismi che fanno lavorare altre
forze. Lou vvv
o
o o o
o
ESEMPIO:
Questa struttura può avere un meccanismo di piano, uno di trave, uno di nodo
i Sezione critiche m = 6
Grado di iperstaticitá h = 3
Numero di meccanismi elementari = 6 - 3 = 3
i λ
Impongo il primo meccanismo, quello di piano e valuto il moltiplicatore
1 ma
Yup EQUILIBRIO: 70 o
Mpa
i
P CMP
P
è e
Mp
Impongo il secondo meccanismo elementare, quello sulla trave
Ii EQUILIBRIO: 70 0
impo
a
p P Mep
Impongo il terzo possibile meccanismo elementare
si
Partiamo sempre dal meccanismo con il carico critico più basso, in questo caso sono tutti e tre uguali.
Sommiamo ora il primo meccanismo con il secondo, in modo tale che dalla loro combinazione diminuiscano
le cerniere plastiche complessive:
gridino
io
µ pe amp O
e P 3
up an
a
Notiamo che, poiché abbiamo sommato i due meccanismi, le due rotazioni derivanti hanno tolto una cerniera
plastica, lasciando l’angolo retto ( in alto a sinistra ).
Come notiamo dalla combinazione dei due meccanismi, P di collasso si è abbassato.
Sovrapponiamo ora a quest’ultimo meccanismo risultante il terzo meccanismo:
me
p g Perseo rompo
O
speosompo
doing pag
an
i
me iii
In questo caso però nasce un carico maggiore di quello di prima, quindi il meccanismo corretto è il quarto.
Quando abbiamo il meccanismo più piccolo possibile, andiamo a veri care l’ammissibilitá statica, se
abbiamo un meccanismo cinematicamente ammissibile e anche staticamente ammissibile, abbiamo il
MECCANISMO DI COLLASSO.
Riassumendo:
• troviamo quanti sono i meccanismi elementari ( trave, piano e nodo)
• Valutiamo le combinazioni che ci forniscono dei meccanismi cinematicamente ammissibili e lo facciamo
nell’ottica di avere i meccanismi cinematicamente ammissibili il più piccoli possibile
• Individuiamo il meccanismo con il carico di collasso più basso ed effettuiamo l’ammissibilitá statica
ESEMPIO: È una struttura con due telai af ancati, tutto incastrato alla base,
P E
P 3 4 con le tre forze P, vi sono 10 possibili sezioni critiche
la
a N.B se siamo in presenza di un nodo triplo vi possono essere tre
possibili sezioni critiche ( ma vi è possibilità in cui si creano
meno solamente sul pilastro, solo sulla trave di sinistra o solo sulla trave
4
0
10
nine di destra)
i I
I Un meccanismo di piano
Due meccanismi di trave
Un meccanismo di nodo
Meccanismo di piano: Le cerniere si
sviluppano alla base
e alla sommità dei
pilastri
un in in
Meccanismo di trave 1:
io
o o
no no in
Meccanismo di trave 2:
q
no no nn
Meccanismo di nodo
t Formazione delle tre cerniere sul nodo
triplo
Guardiamo il primo meccanismo:
i a
g lo compro
i p
e µ
Secondo meccanismo:
io Memo
mpg O
cupo
I ago
hp Reap
Terzo meccanismo: 7
pp q O
cupo
go
I hp Reap
Quarto meccanismo: Non c’è spostamento, la rotazione è
all’interno della cerniera stessa.
Può avere rilevanza se combinato
con gli altri.
Combiniamo il primo meccanismo con il secondo:
NOTIAMO CHE SOMMANDO I DUE MOMENTI IN UN NODO, QUESTI SI ANNULLANO E IL NODO SI
ELIDE ( rimanendo di 90 gradi )
olimp time
io ne seo
µ O
seg campo
pcoempo. e
e 5.33
reagire
f IMP pomp
Combiniamo il terzo e il quarto meccanismo:
La cerniera nel nodo centrale ( quella a destra) si elide
O
Combiniamo tutti e 4 i meccanismi:
limp
io a if I
hp e
gne
fame gne
Si elidono tutte e due le cerniere plastiche speculari : la prima in alto a sinistra del primo telaio e la prima in
alto a sinistra del secondo telaio.
pgoo
sampoipcoipgo sympotapeao
55m
p.IM
Questa non è la condizione che porta al collasso.
Il carico di collasso più basso si ha con la combinazione del primo e del secondo meccanismo.
STABILITÀ DELL’EQUILIBRIO ( stabilità euleriana )
Abbiamo una trave compressa che ad un certo punto si instabilizza, attivando dei nuovi gradi di libertà.
Sostanzialmente trova delle nuove con gurazioni di equilibrio in una situazione diversa da quella in cui parte.
Per capire cosa succede, partiremo dai sistemi discreti in modo da aver ben chiare quali sono le
caratteristiche dell’instabilità euleriana.
Partiamo dai sistemi discreti e vediamo che cosa succede:
Partiamo da un sistema meccanico di n gradi di libertà (avente un numero discreto di n gradi di libertà), ogni
con gurazione è individuata con un insieme di coordinate, chiamate COORDINATE LAGRANGIANE (qi).
Si postula l’esistenza dell’ENERGIA POTENZIALE TOTALE (W):
W(qi,Fi) funzione delle coordinate lagrangiane e dei carichi esterni.
Parliamo di sistemi discreti, ma in realtà avere un sistema continuo discretizzato con un numero nito di
gradi di libertà é la stessa cosa.
Due assiomi:
• condizione necessaria e suf ciente per l’equilibrio di un sistema meccanico è la STAZIONARIETÀ
dell’energia potenziale totale rispetto alle coordinate lagrangiane
• la condizione di minimo dell’energia potenziale totale è condizione necessaria e suf ciente per la stabilità
dell’equilibrio. i
Stabile Instabile Indifferente
La pallina si trova in un punto di La pallina si trova in un punto di In tal caso se perturbiamo la
equilibrio, se la perturbiamo equilibrio, ma se la perturbiamo pallina, non tornerà nella
leggermente assumerà sempre la leggermente non assumerà più la posizione di equilibrio
stessa posizione iniziale stessa posizione iniziale
Pensiamo ad un sistema discreto con legami elastico - lineare ( caso particolare ), possiamo scrivere la
nostra energia potenziale totale come: W = U - V
U energia potenziale elastica
V potenziale dei carichi in
g
Con gurazioni di equilibrio O
Natura dell’equilibrio 70 0
8 instabilità dell’equilibrio (massimo)
n o stabilità dell’equilibrio (minimo)
Esempio: COMPORTAMENTO BIFORCATIVO STABILE
Partiamo con il de nire la soluzione esatta:
Prendiamo una struttura avente un’asta rigida e una molla elastica lineare di rigidezza K avente un solo
grado di libertà
µ In questo modo abbiamo tutta la
deformabilità di questo sistema
concentrata nella molla alla base della
struttura.
e Quindi parleremo di ELASTICITÀ
CONCENTRATA.
p
Abbiamo un unico grado di libertà ( ), ovvero la rotazione dell’asta.
µ
Possiamo pensare che ci sia una con gurazione iniziale ( ) , quella verticale equilibrata, vi sarà una
9
c
con gurazione successiva ( ) che è quella individuata dal nostro . C
Scriviamo l’energia potenziale totale e andiamo a vedere cosa succede nella con gurazione
Potenziale dei carichi
V cose
se 1
Energia potenziale elastica
W ke
U
U
U Carico moltiplicato
Dovuta sostanzialmente per lo spostamento
all’energia della molla
pela cosa
219
prima variazione:
Cioè per trovare le configurazioni di equilibrio facciamo la derivata prima :
W
S Dyspelysesinelsa
a Usa
W o
s Hsing O
19
Soluzioni di equilibrio
y Pietra
Con gurazione
banale verticale
Queste sono le due possibili configurazioni di equilibrio.
Seconda variazione ( andremo a vedere la natura dell’equilibrio ):
89
W A
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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