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Luigi Russolo “Dinamismo di un’automobile”, Russolo si interessa al rumore, con l’invenzione delle
macchine nasce il rumore. Inventa una serie di strumenti che fanno caos.
Molti futuristi muoiono in guerra, rimangono i futuristi di seconda generazione, in una nuova realtà
controllata dal Fascismo. Il Futurismo, il Secondo Futurismo è un cubismo sintetico.
Fortunato Depero si concentra sul ruolo decorativo dell’immagine, applicandosi nelle arti
dell’immagine che hanno un risvolto pratico. Disegna abiti, arredi, design.
Fortunato Depero “Libro imbullonato 1927, lavora nel campo pubblicitario, nella Campari. La bottiglia
del Campari designata da Depero.
Fortunato Depero “Ricetta di una Polibibita”, manifesta della Cucina Futurista, Filippo Tommaso
Marinetti.
Per quanto possiamo trovare assurdo certi concetti, la loro intenzione era quella di cambiare il mondo
genuinamente. Girano il mondo e il Futurismo attecchisce perché fino a quel momento riesce a fare
una cosa nuova attingendo dalle due grandi rivoluzioni, cubismo ed impressionismo, non è una
sintesi, riesce ad eliminare i punti di debolezza di entrambi. Dal punto di vista critico, da parte degli
accademici ha ricevuto ostruzionismo, ma il mondo non è fatto di blocchi omogenei, e vi sono
persone dentro questi blocchi che riescono a comprenderne la carica di significato ed è per questo
che poi il Futurismo ha molto seguito.
Lo spirito del Futurismo era ripetere e non copiare e vi sono diverse declinazioni nel mondo che
dipendono dalle propensioni del singolo artista ma anche dalla realtà culturale in cui attecchisce.
Anche il Futurismo diventa un punto di partenza per il resto di una serie di linguaggi che verranno
dopo.
Jacob Epstein “La perforatrice” 1913, siamo in un mondo industrializzato e si celebra la tecnica,
l’industrializzazione. La perforatrice assume sembianze antropiche.
Il raggismo è il Futurismo russo, Russia, 1911. La Russia sino al 1905 aveva una società organizzata in
zar, che era il monarca assoluto. In tutta Europa si di ondo moti rivoluzionari, la classe contadina e la
minore classe operai russa, tenta una rivoluzione per ottenere una costituzione. Dopo un bagno di
sangue riescono ad ottenere una finta costituzione che non garantisce più diritti di prima. Emigrazioni
in Polonia, Germania e dal punto di vista artistico siamo in un contesto contaminato da un realismo
magico.
Michail Larinov “Ritratto di Tatlin” 1911, vi è una connessione tra un realismo magico, una propensione
di gusto, per i colori brillanti e il futurismo che da vita al raggismo.
W. K, Punto, linea, superficie
Malevič, “L’arrotino” 1912, suprematismo
Nel 1922 nasce l’URSS.
Malevič, “Quadrato russo” 1915, Qual è la teoria di fondo?
Lezione 7
16/12/2024
Malevic, tra i russi che aderiscono al futurismo, passa da un’arte figurativa a una meno figurativa
“quadrato nero”.
“Ultima mostra futurista” 1915, fatta dai russi, il quadrato nero viene posto nell’angolo della stanza per
scelta artistica. Secondo la tradizione, le figure della religione ortodossa venivano poste in una
mensolina angolare nella stanza per proteggere la famiglia; il quadro quindi viene automaticamente
ricondotto a questa usanza, cosicché si rifletta sulla valenza dell’opera. Quello che era oggettivo o che
rendeva l’arte troppo umana non veniva condiviso, l’arte dev’essere moderno e prendere linguaggi
nuovi, però Malevic non era d’accordo sul fatto di rifiutare tutta l’arte del passato, infatti per lui
anch’essa serve nel presente, l’arte ha una sensibilità: la forza vitale dell’arte. Tutta l’arte oggettiva è fare
tabula rasa, togliere tutto ciò che è immagine figurativa. Si torna così alle forme geometriche più
essenziali, si arriva così al quadrato nero. Altro esempio il “Dinamismo suprematista” 1916, con una
composizione di figure geometriche semplici. “Quadrato bianco su fondo bianco” 1918. Tatlin diceva
che l’arte è oggettiva e dev’essere a servizio dell’uomo.
Nel 28 torna al figurativo, nel 30 figurativo con matrice cubista, 1933 si fa un autoritratto.
Tatlin “Modello alla Terza Internazionale” 1919, torre in cui vengono applicati i nuovi materiali e nuove
tecniche. Rifiutava l’idea di arte, non chiamava le sue opere arte. “Controrilievo d’angolo” 1915.
Costruttivismo.
Mondrian
Calvinista. “L’albero rosso” 1908, “L’albero blu” 1910, dipinti espressionisti. Piano piano avverte
l’emotività e sentimento inutile nell’arte, asciuga sempre di più i suoi dipinti anche moderando i
sentimenti, applicandolo alle forme e colori “Melo in fiore” 1912. Nel 1921 dipinge “Composizione”
abbandona ciò che è soggettivo e umano, poiché questi elementi hanno portato a elementi negativi,
come la guerra, si a ida al razionale.
Brancusi
DADA
Marcel Duchamp, “LHOOQ” 1919, operazione di provocazione.
Non va cambiata l’arte ma va cambiata l’interpretazione dell’uomo.
Il dada nasce da un sentimento morale.
Lezione 8
17/12/2024
DADA
Secondo il DADA bisogna distruggere tutto per distruggere le convenzioni e ripartire da un qualcosa.
Ma da queste macerie cosa si fa nascere? Dada non si pone questo problema, demolisce senza
ragionare in quanto si tratta di un movimento emergenziale, un e etto collaterale di tempi e cultura.
Nasce da Tristian Tzara a Zurigo nel 1916, ma si sparge anche in altre parti del mondo, tra cui gli Stati
Uniti.
Marcel Duchamp , “Nudo che scende le scale”, 1912
Si tratta di un’opera futurista con geometrie tipiche del cubismo. Infatti, Duchamp nasce come cubo-
futurista, ma andando negli Stati Uniti, a New York in particolare (in cui non c’erano le stesse
convenzioni e tradizioni europee, quindi erano meno radicate) si trova in un terreno fertile dove trova
una maggiore libertà. Egli si trasferisce negli Stati Uniti, in un ambiente culturale e artistico che sta
ancora guardando alla madrepatria culturale dell’Europa. Dada vorrebbe partire da una situazione di
partenza, un’arte che parta da zero e che sia libera da tutte le convenzioni. Egli continuerà a produrre
rimanendo fedele alla poetica Dada-surrealista. Duchamp diventa celebre non per essere parte di una
corrente, ma per le sue opere.
“Erant dinnes”, 1944-1966 si tratta di un portone da cui si può sbirciare. Si tratta di suscitare una
curiosità anche con malizia.
Francis Picabia
Man Rey, fotografo. Inizia a giocare su quello che non si vede ma che sappiamo che c’è. Ma fa anche
operazioni come quella del ferro da stiro chiodato, che non ha nessuna funzionalità ma nasce
dall’unione di due oggetti che hanno una propria funzionalità. C’è quindi l’unione di due realtà
funzionali singolarmente che assieme non funzionano, ma dal punto di vista non funzionale diventa
qualcosa. Siccome Dada non crea opere d’arte ma realizza oggetti, si inizia a percorrere quelle strade
che si allontanano dalle tecniche artistiche. Con l’opera Rayogram crea un nuovo modo di fare arte:
fotogrammi ottenuti come se fossero delle radiografie.
Esiste un Dada tedesco, composto da un gruppo di artisti che realizzano oggetti attraverso i collage,
decontestualizzando gli elementi che inseriscono attraverso l’inserimento di immagini fotografiche
(fotomontaggio). Questo vale anche con elementi tridimensionali.
Ai Dada Tatlin non dispiace, perché egli non voleva creare arte se non a scopi funzionali; infatti, i dada
volevano realizzare oggetti senza essere arte. Quindi, le loro concezioni erano anche simili.
Si sviluppa il fotogiornalismo: non sono solo le parole a manifestare le disgrazie del mondo e della
guerra ma anche l’immagine, che era molto più e icace e poteva arrivare a tutti.
Dada è l’avanguardia più potente, mentre il surrealismo è quella più incisiva. Questo perché i
surrealisti si chiedono come ricostruire. Il creare oggetti vuole significare lasciare che l’arte sia libera,
neanche schiava dell’uomo che la realizza.
Mereth Oppenheim , Oggetto (colazione in pelliccia), 1938
Anche in questo caso si vanno ad unire due oggetti per creare una realtà potenziata. I surrealisti sono
molto scientifici nel loro pensiero, e in questo caso l’immagine rappresenta qualcosa per l’uomo. I
surrealisti si chiedono da dove saltano fuori le immagini che essi realizzano. La testa è un serbatoio di
immagini che escono dai sogni. Quindi i surrealisti dicono che nei sogni c’è una realtà più potenziata
di quella esterna, che è una surrealtà, dove l’obbiettivo è cercare di far uscire fuori queste immagini
dalla testa, senza essere inquinate dalle convenzioni e dalle regole. L’inconscio è il luogo naturale
della libertà dell’arte. L’artista trova il modo di far uscire queste immagini fuori con il minor
inquinamento possibile. Esiste sempre il meccanismo di abbinamento degli oggetti, che crea una
nuova dimensione: la dimensione dell’arte. Il surrealismo vuole mettere assieme sogno e azione.
Il surrealismo è un mezzo di liberazione totale dello spirito e di tutto ciò che significa. È automatismo
psichico puro mediante il quale si può esprimere il funzionalismo reale del pensiero.
Mirò individua un velo che divide inconscio e subconscio, ed è da lì che escono le immagini ma sono
trasfigurate in quanto il velo trattiene qualcosa. C’è anche chi indaga sulle potenzialità dei materiali
naturali, come Masson.
Salvador Dalì, “Persistenza della memoria” 1931
Morbida costruzione con fagioli bolliti: premonizione della guerra civile, 1936
Venere di milo a cassetti
Il telefono astice
Mercato di schiavi con il busto invisibile di Voltaire, 1940
Magritte
Il Dada lascia l’azione, e i surrealisti cercano di far uscire le immagini da dentro verso fuori.
L’azione si concretizza nel gesto.
Nasce un nuovo tipo di arte, chiamata arte brutta che può essere figurativo o non figurativo. I materiali
possono essere anche non convenzionali, si usano i materiali grezzi che si trovano in natura. È una
provocazione: condivide le conclusioni dei surrealisti ma fa un passo avanti. Ma è con l’arte brutta che
si perde tutto perché è vero che per realizzare un’immagine pura si devono prendere le immagini
dall’inconscio. Questi artisti, per provocare, dicono che l’arte la possono fare tutti e si può fare con
qualsiasi materiale.
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