Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LEZIONE CON LA PROFESSORESSA LORENA NAVARRO
Come si costruisce l’ordine in carcere? Come funziona? Quali sono le regole? Quali
sono gli attori più rilevanti?
Le carceri in America latina sono disorganizzati e non seguono gli standard europei o
statunitensi. In America latina c’è una grande produzione di letteratura sulle carceri. Ci
sono ricerche fatte su paesi come Venezuela, brasile, argentine, Nicaragua. Ci sono 3
indagini diverse tra di loro ma che trattano lo stesso argomento. Questi studi sono
diversi perché ogni paese e ogni carcere è diverso. Il contesto carcerario di L.A. è
caratterizzato da una popolazione carceraria in costante aumento, un
sovraffollamento, la mancanza di risorse materiali e una forte presenza di violenza
fisica. In Europa e negli USA in 10 anni stanno diminuendo i tassi di carcerazione,
mente in Sudamerica stanno aumentando. Le 3 indagini trattano lo stesso argomento.
- Chi sono i ricercatori, cosa hanno studiato? Alcuni sono psicologi, altri
antropologi o hanno studiato legge. ciò aiuta a capire la prospettiva di ricerca
mantenuta nel loro lavoro
- Come entrano in prigione i ricercatori? Alcuni tramite il lavoro, altri grazie
all’università e altri ancora in qualità di professore
- Che tipo di lavoro fanno? Alcuni fanno interviste, rapporti quotidiani scritti dal
personale penitenziario
La domanda di ricerca è la seguente: questo ordine apparentemente realizzabile come
si realizza concretamente?
Per trattare delle carceri del Venezuela si fa riferimento agli studi di Andres Antillano,
psicologo sociale con un master in criminologia. I suoi primi contatti con il carcere
iniziano nel suo periodo da studente. Dopo anni viene invitato a partecipare come
insegnante in un progetto artistico e da qui partì la sua ricerca. In quel periodo c’era
un conflitto tra due bande carcerarie e il governo doveva intervenire. Antillano ha
studiato i valori dei detenuti, i loro codici e il loro modo di organizzarsi. Egli ha tradotto
per entrambe le parti e ha posto in essere dei negoziati. Antillano privilegia le voci dei
detenuti per effettuare i suoi studi e per lui l’ordine carcerario è informale ed è
descritto in termine di autoregolazione. Quest’ordine sociale è costruito per
compensare l’assenza dello Stato. Non tutte le carceri in Venezuela sono come questa
che viene descritta. L’ordine sociale dei detenuti non è caotico o anarchico ma anzi vi
32
sono molte regole obbligatorie la cui violazione porta a sanzioni. I gesti e gli sguardi, il
modo di parlare sono rilevanti, per esempio sono vietate le parole che hanno una
vocazione sessuale. La violenza tra detenuti è violata, tutti devono essere rispettosi
nei confronti delle famiglie degli altri. le pratiche omossessuali sono proibite ed è
vietato rubare agli altri detenuti. Tutte queste regole informali (NON date dallo Stato)
fanno parte di ciò che i detenuti chiamano la rutina. Antillano scegli la nozione di
antigoverno per descrivere questi carceri: coloro che sono responsabili
dell’amministrazione delle carceri (lo Stato) non oserebbero entrare nel luogo del
carcere se non in determinate situazioni necessarie. Il servizio penitenziario rimane nel
perimetro nel carcere. El Carro fa riferimento a un gruppo di detenuti armati che
controlla il carcere. Tali detenuti si distinguono dagli altri per i poteri che hanno. I
compiti che svolgono hanno a che fare con l’amministrazione delle risorse, esercizio
del controllo e imposizione delle punizioni. El carro organizza anche la vita quotidiana
in carcere. Questo governo di alcune persone sul resto è considerato legittimo da
parte di tuti i detenuti perché garantisce la pace e una vita dignitosa. Se el carro non
svolge un buon governo viene respinto dai detenuti. El carro è un governo informale e
quindi illegale ma è legittimo per i detenuti e quindi anche per lo Stato e per il servizio
penitenziario. Con lo Stato ci sono resistenze ma anche tolleranze e adattamento.
Questo ordine è autofinanziato attraverso un’economia informale. Ci sono diversi
negozi in prigione. A sua volta el carro riscuote tasse. L’economia carceraria finanzia,
sostiene e riproduce l’ordine sociale fornendo sostentamento alla popolazione che lo
Stato non fornisce. In secondo luogo questa economia offre opportunità per ottenere
beni e soldi per i detenuti che non hanno visite e questa economia permette il
funzionamento dell’apparato del potere. Con quel denaro è possibile pagare i soldati
corromperli e pagare armi e munizioni. Il gruppo che ha il potere è il gruppo che è più
forte fisicamente e cha ha molta violenza per imporre il suo potere. All’interno del
carcere ci sono attività rieducative. I gruppi di carcerati rappresentano un modo che
hanno i detenuti per non commettere reati gli uni contro gli altri. hanno creato questo
metodo proprio perché lo Stato non c’era e quindi El Carro cerca di diminuire i reati.
Loro hanno tuttavia, il monopolio delle armi e ottengono soldi dagli altri detenuti.
Questa forma di organizzazione dei detenuti diminuisce la violenza all’interno e le lotte
tra i detenuti.
La seconda ricerca è quella di Lucia Bracco inerenti alle carceri in Perù. Bracco è
psicologa e ha un forte orientamento in sociologia. Studia, in particolare, la più grande
prigione femminile e la più antica. Nel carcere di santa Monica ha condotto vari
momenti di riflessione individuale e collettivo. C’era un padiglione organizzato.
Quando una detenuta aveva un comportamento scorretto veniva inviata in questo
padiglione per essere più controllata. Si allontana dall’idea di autogoverno perché
crede che le persone che sono in carcere sono lì al di là della loro volontà e quindi
devono dialogare con il carcere soprattutto nelle prigioni femminili che sono le più
repressive. Il governo carcerario richiede la partecipazione dei detenuti al governo
producendo spazi di autonomia. Le carceri sono soggette a una visione patriarcale. Le
politiche sono sempre incentrate sulle carceri maschili e i diritti delle donne non sono
riconosciuti. I lavori offerti alle detenute rafforzano le attività normalmente assegnate
alle donne (cucina, pulire ecc.). Bisognerebbe anche decolonializzare le carceri. Ci
sono delegate del padiglione e una delegata generale. Poi ci sono 7 delegate
incaricate di organizzare attività: uso microonde, uso telefono, attività legate a salute,
giustizia e sport. Le delegate si incontrano spesso con le autorità carcerarie e si
occupano di negoziare con l’amministrazione. Le delegate sono elette. le delegate non
ottengono nessun. Tipo di beneficio per lo svolgimento del loro ruolo. Non si sa se ci
sia o meno l’uso della violenza per portare avanti questo governo ma sembrerebbe di
no. Ci sono altri casi in America, oltre al Perù, in cui i detenuti hanno una forma di
organizzazione che viene ripetuta all’interno del carcere. L’economia, a differenza di
molti prigioni maschili in cui i detenuti devono comprare o affittare la cella o pagare
33
delle tasse per i propri negozi, in queste carceri le detenute non devono pagare le
delegate. Le detenute guadagnano soldi con il noleggio di sedie e tavoli nei giorni di
visita e attraverso la vendita di acqua calda. Con tali soldi mantengono e puliscono il
padiglione e durante le festività lo abbelliscono. Bracco dice che c’è una pluralità di
condizioni legali in uno spazio. La coesistenza di diversi codici li fa mescolare e
produrre un nuovo modello. Nel carcere di santa Monica ci sono due codici: quello
dello Stato (formale e legale) e quello informale. Le detenute accettano alcune delle
azioni del personale perché tali azioni non incidono direttamente sui loro diritti. lo
Stato cede per mantenere il controllo e le detenute cedono per mantenere determinati
benefici. Ci sono comportamenti che non possono passare inosservati (gli scandali
sono legati a forti lotte con altre detenute, cellulari, pratiche omossessuali ecc.).
l’autrice dichiara che in questa prigione i peccati sono consentiti ma gli scandali no.
Questo sistema ibrido di legge serve per capire come si risolvono i conflitti all’interno
del padiglione. I conflitti possono derivare da violazione di leggi statali o di leggi
interne. Queste vengono risolte senza l’intervento dell’autorità. All’interno del
padiglione le detenute cercano di prevenire i conflitti e se si verificano cercano di
risolverli tra di loro perché altrimenti lo Stato dovrebbe entrare nel padiglione, fare
perquisizioni ecc.
Il caso dell’Uruguay è studiato da Fernando Avila, avvocato con un master in
criminologia. Entrando in questo spazio non sembra di stare in una prigione ma
sembra di entrare in una piccola città con una vita sociale ed economica sorprendente.
Non ci sono molti comportamenti proibiti, si può camminare liberamente all’interno
della prigione, si possono avere i cellulari e si può usare internet ma NON si può
combattere con i coltelli e NON si può trafficare droga. Il concetto di responsabilità è
molto importante. Le persone iniziano ad essere considerate individualmente
responsabili di compiti e poteri che precedentemente erano affidati ad agenzie statali.
Le persone vengono attivate dallo Stato per governarsi da soli. Ogni detenuto deve
essere attivamente coinvolto e fare un uso positivo del tempo. Le attività produttive
possono consistere nel lavorare nel mantenimento del carcere, lavorare per altre
persone private che hanno officine all’interno del carcere, possono diventare
imprenditori e avere il proprio negozio. Le attività economiche devono pagare
mensilmente due canoni per coprire le spese di luce, acqua e gasa e una somma di
denaro pari ai profitti dell’attività economica. L’obbligo di partecipare a qualche
attività genera un’energica vita sociale all’interno del carcere. I comportamenti proibiti
sono gli unici che possono portare all’espulsione dal carcere e al trasferimento in un
carcere tradizionale. Il carcere ha un alto livello di libertà per i detenuti. I detenuti NON
sono costretti a fare attività obbligatorie ma sono loro che decidono come trascorrere
il loro tempo all’interno del carcere. In questa modalità di organizzazione i detenuti
devono governarsi da soli ed evitare problemi che possono astenerli dal carcere.
Devono mantenere un buon rapporto con gli altri detenuti. La responsabilità per
questa ragione è considerata un elemento importante in questo carcere. 08/04/2022
LEZIONE 2 CON LA PROFESSORESSA LORENA NAVARRO
Si hanno poche ricerche sull’impatto di queste organizzazioni carcerarie sulla recidiva.
Alcuni