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Estratto del documento

GEMEINSCHAFT E GESELLSCHAFT

Molti sociologi hanno tentato di delineare le differenze tra società preindustriale e industriale.

Ferdinand Tonnies (1887) fece ricorso ai termini Gemeinschaft (comunità urbana) e Gesellschaft

(società urbana industrializzata) per fare tale distinzione.

Ecco le principali differenze tra Gemeinschaft e Gesellschaft:

I. sulle motivazioni individuali, la prima richiede che gli individui rispondano ad obblighi

collettivi; la seconda si basa sul perseguimento razionale dell'interesse personale

II. Sul controllo sociale: la prima lo attua mediante usi e lealtà tradizionali, la seconda mediante

leggi codi cate formalmente;

III. Sulla divisione del lavoro: nella prima c’è una specializzazione limitata e basata sui legami di

parentela; nella seconda c’è specializzazione e autonomia dei ruoli professionali dai ruoli

familiari;

IV. circa la cultura: la prima si fonda sui valori religiosi, la seconda sui valori secolari;

V. circa le istituzioni dominanti: nella prima prevalgono famiglia e comunità locale, nella seconda

le organizzazioni formali su grande scala.

La maggiore critica mossa a questa dicotomia è di essere troppo semplicistica, sia perché esistono

varie forme di Gemeinschaft e Gesellschaft, sia perché la moderna società industriale è

caratterizzata da una serie di elementi riconducibili sia alla prima che alla seconda (es la famiglia

nella società moderna, anche se indebolita, ha comunque un ruolo importante).

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4. La socializzazione

La socializzazione: cos’è e come avviene

La socializzazione è il processo attraverso il quale apprendiamo le competenze e gli atteggiamenti

connessi ai nostri ruoli sociali. Ogni società ha una vita molto più lunga della vita media degli

individui che la compongono. Quindi ogni società assolve la funzione di assicurare la continuità

sociale nel tempo di fronte ad un usso incessante di membri in entrata (nascite) e in uscita (morti):

trasmettendo ideali, valori, modelli di comportamento ai nuovi membri di una società

consentendone la riproduzione. Quindi ogni società deve disporre di istituzioni per trasmettere a

nuovi nati almeno una parte del patrimonio culturale accumulato nel corso delle generazioni.

Quindi la socializzazione implica il processo attraverso cui i nuovi nati divengono membri della

società poiché i modelli culturali sono appresi e il nuovo nato deve apprenderli a seconda del

proprio contesto perché ognuno è caratterizzato da una cultura differente.

Fattori necessari al processo di socializzazione:

I. aspettative di ruolo;

II. propensione alla conformità;

III. modi ca del comportamento.

Un esempio di socializzazione ef cace è quello che avviene nel gruppo dei pari: i ragazzi più

“popolari” de niscono gli standard, tutti gli altri si adeguano o, perlomeno, sono motivati a

modi care il proprio comportamento.

La socializzazione è condizionata dai limiti biologici (non si può volare senza le ali) e da limiti

culturali, perché una determinata cultura seleziona solo una parte dei comportamenti

biologicamente possibili (ES l’accoppiamento casuale è biologicamente possibili ma tutte le società

hanno regole sessuali per il comportamento dei propri membri).

Il contesto biologico

A differenza degli animali, gli esseri umani, anche se hanno ri essi geneticamente determinati (es

afferrare, succhiare, battere le palpebre) non hanno comportamenti complessi innati poiché vanno

appresi dall’esperienza (imparo a vestirsi, a procacciare il cibo). Sono inoltre lenti nello sviluppare

le capacità necessarie alla sopravvivenza ma questa fase di sviluppo permette all’uomo di

acquisire abilità molto più complesse rispetto a quelle che apprendono agli animali (ad esempio

parlare).

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Contesto culturale

Ogni società privilegia speci ci valori culturali e li trasmette ai bambini attraverso la

socializzazione, selezionando in loro alcuni tratti di personalità a scapito di altri tratti. Ad esempio

in USA si esaltano i valori dell’autonomia e dell’aggressività (per questo loro idealizzano sportivi e

uomini d’affari), in India invece contemplazione e misticismo (idealizzano le gure religiose o

pensatori come Ghandi).

Le norme culturali poggiano sui valori che regolano l'interazione tra individui. Alcune norme poi

vengono tradotte in leggi, ma la maggior parte no, anche se rimangono comunque aspettative da

soddisfare (es comportarsi bene, portare un regalo ad una festa, ecc).

La sociobiologia

Alcuni sociologi sostengono che, sebbene la cultura abbia una forte in uenza sul comportamento,

la condotta umana sia determinata anche da fattori biologici. Quindi questi autori, fautori della

sociobiologia, portano avanti la tesi secondo cui i fattori genetici hanno un effetto assai più

determinante di quanto si pensasse in precedenza sul comportamento umano e che una gamma di

comportamenti (che va dall’aggressività all’altruismo) può avere origini biologiche.

Essi credono nell’esistenza della “natura umana”, che de nisce una serie di predisposizioni

genetiche che portano gli individui a comportarsi in un certo modo. Si è però in disaccordo sulla

portata di tali predisposizioni.

Secondo Wilson (1975) i fattori genetici incoraggiano e, allo stesso tempo, limitano il nostro

comportamento. La loro esistenza è risultato di migliaia, se non addirittura milioni di anni di

evoluzione. Sempre lo stesso autore, la natura umana ci porterebbe a: mangiare carne, creare

strutture di potere, sviluppare ruoli sessuali e a proteggere il nostro territorio. Inoltre inibirebbe

altri comportamenti come l'incesto, che nirebbero per degradare la dotazione genetica.

La sociobiologia è stata però criticata, perché non esistono prove che sono riuscite a convalidare il

principio fondamentale della stessa, cioè il collegamento tra speci ci geni e comportamento

sociale; inoltre trascura la capacità umana di utilizzare i simboli e il ragionamento, attività che

in uiscono molto sul comportamento.

Secondo Freud gli impulsi biologici sono in con itto con le istanze culturali, mentre secondo

Malinovsky le istituzioni sarebbero sistemi elaborati per grati care le pulsioni biologiche. La verità

sta forse nel mezzo: la biologia de nisce bisogni e i limiti della natura umana, ma a partire da quei

bisogni ed entro quei limiti gli esseri umani sono profondamente adattabili.

Le teorie dello sviluppo della personalità

La personalità degli individui prende forma nel corso della loro interazione con gli altri,

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interazione che a sua volta è in uenzata da una serie di caratteri sici (età, intelligenza, genere,

ecc) e anche dall’ambiente (lo sviluppo di un bambino può essere compromesso dalla situazione di

indigenza della famiglia). Inoltre la formazione della personalità di un individuo dipende molto

anche dalle esperienze e dalla cultura della persona.

Psicologi e sociologi hanno elaborato una serie di teorie per spiegare come questi diversi fattori

interagiscono nella formazione della personalità.

I. COOLEY (1919): la personalità (il Sé) emerge dall’interazione degli individui con il mondo;

durante quest’interazione si crea un io ri esso costituito da tre elementi:

- ciò che pensiamo gli altri vedano in noi (credo che la gente si è accorta del mio nuovo taglio di

capelli);

- come pensiamo che gli altri reagiscano a ciò che vedono in noi (credo che pensino che mi stai

bene);

- come a nostra volta reagiamo alla reazione che percepiamo negli altri (credo che manterrò

questo taglio).

Questa teoria dà molto peso al modo in cui interpretiamo i pensieri e sentimenti degli altri nei

nostri confronti. Quindi il Sé deriva dall’io ri esso, cioè il mondo in cui interpretiamo pensieri e

sentimenti degli altri nei nostri confronti.

I. MEAD(1934): la personalità – il Sé (self) - è un prodotto sociale emergente nei rapporti con gli

altri; si forma quando il bimbo acquisisce la capacità di pensare a sé stesso nello stesso modo in

cui penserebbe ad altri.

Il processo della formazione della personalità (del Sé) si sviluppa in tre fasi:

1) Fase dell’imitazione, durante la quale i bambini copiano il comportamento degli adulti senza

capire che cosa stanno facendo;

2) Fase del gioco libero, durante la quale il bambino comincia a interpretare i comportamenti come

veri e propri ruoli e ad assumerli (gioca a fare il pompiere, l’infermiera, ecc);

3) Fase del gioco organizzato, durante il quale il bambino deve imparare quel che ci si aspetta non da

una sola persona, ma da un intero gruppo. Seguire le regole del gioco del calcio prepara i bambini

a seguire le regole del gioco sociale.

L’insieme di queste aspettative costituisce un punto di vista composito, chiamato altro

generalizzato, in base al quale il bimbo impara a regolare il proprio comportamento. Arrivati a

questa fase i bambini hanno acquisito un’identità sociale. Secondo Mead il Sé si articola in due

istanze:

- l’Io: la mia risposta agli altri e alla società in generale;

- Il Me: è una rappresentazione del modo in cui mi vedono gli altri.

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L’Io pensa al Me come se pensasse ad un’altra persona. ES se avverto che gli altri apprezzano Me,

cerco di confermare tale apprezzamento.

I. FREUD: è una teoria antitetica a quella di Mead, perché si basa sull’idea che l’individuo è in

perenne con itto con la società. Secondo Freud le pulsioni biologiche, e in particolare quelle

sessuali, contrastano con le norme sociali: il processo di socializzazione consiste proprio

nell’addomesticare queste pulsioni.

Secondo Freud la personalità si compone di tre elementi, Es, Io e Super-Io:

Es: sorgente di energia guidata dal principio del piacere. La sua attività consiste nello

• scaricare energia, nel ridurre la tensione e quindi produrre sensazioni di grati cazione;

Io: è l’”agente esecutivo” della personalità, incaricato di mediare tra questa e il mondo

• esterno. È guidato essenzialmente dal principio di realtà, ossia dall’esigenza di attendere

condizioni adeguate prima di scaricare la tensione dell’Es;

Super-Io rappresenta il principio morale ed esercita una funzione giudicatrice.

Dettagli
A.A. 2022-2023
57 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofia.tadiello di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica internazionale UNINETTUNO di Roma o del prof Di Pietrantonio Fabio.