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Sussidio diventa (minor

produzione esportazioni

all’esportazio relativamente più domanda

destinata del bene

ne economico a livello relativa

all’estero) sussidiato

mondiale) mondiale)

Dazio Diminuisce (il bene Aumenta Diminuisce Riduzione delle

all’importazio importato si (riduzione delle (minor importazioni

ne deprezza a livello importazioni domanda del bene

Effetto sui

Politica Effetto sul Pr Effetto sul RS Effetto RD flussi

commerciale mondiale del bene commerciali

mondiale; altri beni induce maggiore mondiale

diventano produzione complessiva del tassato

relativamente più interna) bene)

cari)

Ogni paese deve scegliere tra il consumo odierno e futuro, per investire bisogna

limitarsi oggi. Perciò la FPP intertemporale (combinazioni oggi e domani) sarà concava.

CAP 7 ECONOMIE DI SCALA Tra le ragioni che spingono i paesi a specializzarsi e a

commerciare tra loro c’è la presenza delle economie di scala (o rendimenti crescenti).

In presenza di rendimenti crescenti, le grandi imprese hanno un vantaggio tale sulle

piccole imprese da creare nel mercato situazioni di monopolio o di oligopolio. Nel

definire il vantaggio comparato, il modello di Ricardo ed il modello di HE-OH assumono

rendimenti di scala costanti, quando i fattori produttivi di un settore aumentano tutti in

una certa la produzione aumenta nella stessa proporzione. La presenza di economie

di scala si rileva dal fatto che raddoppiando l’impiego di lavoro, la produzione più che

raddoppia; la quantità media di lavoro utilizzata per produrre ogni unità è più bassa

quando il settore produce di più.

Con il commercio internazionale, un paese trae vantaggio dalle economie di scala

producendo un insieme limitato di beni in modo più efficiente rispetto al caso di

produzione di tutti i tipi di beni.

TIPI DI EC di SCALA Esterne (costi unitari dipendono dalla grandezza del settore) e

Interne (dipendono dall’impresa), entrambe hanno diverse applicazioni sulla struttura

dei mercati.

solo economie esterne= no vantaggi= conc. Perfetta

ec. Di scala interne=vantaggio=conc. Imperfetta

es economie esterne (USA, semiconduttori Silicon Valley\ Cina,

biancheria\bottoni\accendini, India call center). Concentrazione settore in area=

meno costi pur con dimensioni di impresa piccole

Un gruppo di imprese geograficamente concentrato (cluster) può essere più efficiente

di un’impresa isolata. Economie esterne di scala esistono per tre ragioni principali:

attirare fornitori specializzati fornibili solo in grandi settori e concentrati

 generare un bacino di lavoratori con qualifiche adeguate meno costi di

 ricerca

promuovere spillover di conoscenza condivisione info per avvantaggiare le

 impese

maggiore è il settore di riferimento e più forti saranno le economie di scale generate,

inoltre in presenza di ciò si ha una curva di offerta negativamente inclinata in quanto

maggiore sarà la Q di output prodotta e minore sarà il P a cui le imprese saranno

disposte a vendere i prodotti.

no commercio internazionale= equilibrio di P e Q data dall’intersezione

(es. costo bottoni CINA<USA)

all’apertura del commercio internazionale l’industria cinese si espande mentre l’USA si

contrae, perciò per la CINA +produzione e -costi. Caso contrario per USA. Tutta la

produzione andrà in CINA.

Il commercio internazionale porta a prezzi dei bottoni inferiori ai prezzi che vigevano in

autarchia in entrambi i paesi. Nel modello generale del commercio internazionale per

effetto del commercio internazionale i prezzi relativi convergono. Se la stoffa è

relativamente economica nel paese H e relativamente costosa in F in autarchia,

l’effetto del commercio sarà quello di far aumentare il prezzo della stoffa in H e di

ridurlo in F. Al contrario, nel nostro esempio dei bottoni, l’effetto del commercio è

quello di ridurre i prezzi ovunque.

Tra i motivi per cui i paesi sviluppano un vantaggio iniziale tale da permettere un P

inferiore possiamo trovare il vantaggio comparato (differenza di tecn. E risorse) ma

anche la contingenza storica che determina la struttura di settori con economie di

scala esterne. Una volta stabilito un vantaggio potrebbe mantenerlo negli anni

nonostante l’avanzamento di altri paesi.

Non necessariamente il paese con P inferiori ottenga un economia di scala su quel

bene. Il commercio internazionale ha effetti ambigui sul benessere in quanto è

possibile che in un paese cresca il benessere con la produzione in sé piuttosto che

importandoli.

es. Tailandia produce orologi a un P<Svizzera:

Questo giustifica il protezionismo? La concentrazione geografica è sempre un

vantaggio per l’economia mondiale, però ogni nazione vorrebbe averla nel suo

territorio.

CAP 9 DAZI e SUSSIDI i dazi sono tasse che possono distinguersi in specifici se sono

applicate per ogni unità importata, oppure ad valorem se calcolata in base alla %.

EFFETTI SULLA RD E RS: 2 paesi, H e F, nel quale il prezzo esterno<domestico. Con

l’apertura degli scambi F esporterà grano presso H finche la differenza di prezzo non

sarà eliminata. La Q e P verranno determinate dalla domanda di H e offerta di F. +P=

-D ma +S. derivazione D imp. H:

L’equilibrio mondiale si avrà quando Sworld=Dworld ossia:

domanda di H– offerta di H = offerta di F– domanda di F

con il dazio, il trasporto del bene conviene solo se il P domestico sia superiore al P

estero+dazio

P*T = PT– t. il prezzo domestico salirà mentre quello nel paese estero cala.

Prezzo H aumenta da PwPt -D ma +S; Imp calano da Qw a Qt

Prezzo F diminuisce PtPt* +D* e -S*; Exp calano da QwQt

La domanda di importazioni del paese domestico uguaglia l’offerta di esportazioni del

paese estero quando PT– P*T = t. l’aumento di P<dazio (parzialmente scaricato su F)

Per una paese piccolo l’effetto del dazio non provocherà variazioni sul P* in quanto la

sua domanda non rappresenta una quota rappresentativa (P*=Pw) mentre nel

domestico (Pt=Pw+t)

Grado di Protezione Effettivo misura di protezione offerta dal dazio, il quale è diverso

dal livello del dazio stesso poiché colpisce anche altri settori oltre quello direttamente

protetto.

TASSO DI PROTEZIONE EFFETTIVO= variazione valore aggiunto

COSTI E BENEFICI DEI DAZI misurabili attraverso il surplus:

Del consumatore differenza tra il prezzo d’acquisto e la sua effettiva

 disponibilità a pagare (+P=-SC)

Del produttore differenza tra il prezzo ricevuto e il prezzo a cui è disposto a

 vendere (+P=+SP) 

EFFETTI DAZIO= -SC e +SP e il governo vede entrare t × QT = (QT–D2–

S2)

In un pease grande il dazio provoca effetti ambigui:

B e D= perdite di efficienza; distorsione della produzione e del consumo in

 quanto i produttori aumentano la produzione mentre i consumatori

consumano meno

E= guadagno da ragioni di scambio; migliorano in quanto il dazio riduce il P

 estero del exp

SUSSIDI ALL’ESPORTAZIONE anch’essi possono essere specifici o “ad valorem” e

produce l’aumento del P nel paese esportatore riducendo così il SC e aumentando il

SP, inoltre vi è un esborso del governo.

B e D sono le Perdite di efficienza, troppa produzione e poco consumo

 A+B+C+D+F+G= esborso del governo.

 ragioni di scambio peggiorano perché i P exp scendono fino a Ps*.

Contingentamenti delle importazioni sono delle limitazioni concesse alle imprese che

importano beni ed hanno il compito di aumentare il P interno dei beni importati. A

differenza dei dazi non c’è nessuna entrata per il governo. Invece per i titolari di

licenze percepiscono un ricavo detto Rendita da Contigentamento.

Limitazioni Volontaria delle Esportazioni come fosse un contingentamento imposto

pero dal paese esportatore sotto però, generalmente, richiesta del paese importatore.

I guadagni andranno ai paesi esteri che vedranno una Q limitata ma a un P maggiore.

Requisito di contenuto nazionale I requisiti di contenuto nazionale obbligano che una

parte del valore o della quantità di un bene finale sia prodotta nel paese. Per i

produttori nazionali di beni intermedi, questa misura funziona come una forma di

protezione, simile ai limiti alle importazioni. Per le imprese che assemblano il bene

finale, invece, non si tratta di un vero vincolo alle importazioni: esse possono

continuare a importare componenti, purché aumentino in proporzione l’uso di

componenti prodotti internamente. No introiti governo e differenza di P tra bene finale

e importato si riversa sui consumatori.

Altre politiche: crediti agevolati alle exp; politica commesse pubbliche (agenzie

governative acquistano da imprese domestiche); regolamenti

CAP. 8 Imprese nell’economia Globale.

In presenza di economie di scala interne le grandi imprese possono monopolizzare il

mercato o comunque rappresentare un forte accentramento di produzione in poche

grandi imprese (oligopoli), la struttura diventa quindi imperfettamente concorrenziale.

Da queste economie ne derivano cosi medi di produzioni via via minori all’aumentare

della Q prodotta, questo non sarebbe possibile in concorrenza perfetta in quanto, dato

P=MC, non ci sarebbe guadagno che recuperi questi costi di produzione.

Concorrenza imperfetta: imprese possono regolare i prodotti e aumentare le Q

vendute quando vi sono pochi produttori di un bene o quando il bene prodotto è

differenziato, per i consumatori. In ambo 2 i casi l’impresa è detta PRICE MAKER.

il MR<P, in assenza di discriminazione di

Monopolio puro e oligopolio

 prezzo il monopolista deve ridurre il P di tutte le altre unità vendute e non

solo dell’unità in +

D impresa lineare: Q=A-BxP CT=F+cQ (costo fisso e costo marginale)

−→

AC=C\Q=(F\Q)+c decrescono al crescere di Q \ max (area

π MC=MR

rettangolo quando P>AC)

CONCORRENZA MONOPOLISTICA: n imprese elevato ma nessuno ha quota di mercato

significativa.

Si venderà di più quando la D sarà elevata e il P dei concorrenti sarà alto

 Si venderà meno quanto ci sono tante imprese sul mkt e il P praticato è alto.

Q = S × [1/n– b × (P– P*)] S=vendite tot nel settore b=cost di sensibilità

impresa sulle vendite a P

P*=prezzo medio fissato dai concorrenti

AC = F/Q +c = (n × F/S) + c +n=+AC (ognuna produce meno) +S=-AC

Il P fissato dall’impresa (- se +n) uguaglia AC ( + se +n), ciò spiega come nel LP le

imprese non hanno incentivi ad entrare e uscire. In caso di n<nEq allore le imprese

entrano, se n>nE usciranno. Dati n costanti, al crescere del commercio e quindi del

mkt, il costo m

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher R0BB3 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Fulcheri Mario.
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