ENDOSPREMA
ZIGOTE: EMBRIONE TEGUMENTI: INVOLUCRO DEL SEME
PARETE OVARIO e strutture connesse: FRUTTO
Secondo parziale biologia vegetale
- EMBRIOGENESI nelle dicotiledoni:
Dopo la fecondazione, la prima divisione dello zigote è
o generalmente asimmetrica, formando due cellule:
Cellula apicale, più piccola e rivolta verso il polo calzale
Cellula basale, più grande, vacuolizzata, rivolta verso il
micropilo
Queste due cellule avranno due destini diversi:
o Cellula apicale: forma l'embrione
Cellula basale: forma il sospensore, che ha la doppia
funzione di ancorare l'embrione al micropilo del sacco
embrionale e trasferire le sostanze nutritive dall'endosperma
all'embrione.
Durante il successivo sviluppo la cellula apicale può dividersi
o trasversalmente o longitudinalmente dando luogo allo stadio a
quattro cellule
La cellula basale si divide in genere trasversalmente e formerà il
o sospensore, una struttura allungata. Esaurite le sue funzioni il
sospensore andrà incontro a morte cellulare programmata.
Successivamente le cellule derivate dalla cellula apicale si dividono
o trasversalmente raggiungendo lo stadio a 8 cellule detto ottante.
Per ulteriori divisioni si raggiungerà lo stadio globulare di 16
o cellule. In questa fase nell'embrione si distinguono diversi strati
che daranno origine al sistema dei tessuti della pianta:
Protoderma: formato dalle cellule più esterne, formerà
l'epidermide
Procambio
Tessuto fondamentale.
Con il procedere delle divisioni cellulari l'embrione delle dicotiledoni
o passerà dallo stato globulare a quello di cuore, in cui sono
distinguibili gli abbozzi dei cotiledoni.
Con l'ulteriore sviluppo dei cotiledoni, l'embrione passa allo stadio
o di torpedo.
Nelle ultime fasi dell'embriogenesi, prevalgono fenomeni di
o differenziazione e distensione cellulare, tranne nelle zone
meristematiche dove le cellule continuano a dividersi. L'embrione è
Secondo parziale biologia vegetale
completamente formato quando i cotiledoni si incurvano
assumendo la forma di U rovesciata.
Embriogenesi nella dicotiledone A. thaliana. A) Prima divisione dello zigote con
la cellula basale più grossa che formerà il sospensore e la cellula apicale più
piccola che formerà l'embrione. B) Embrione formato da due cellule a seguito
della prima divisione della cellula apicale. C) Embrione allo stato di ottante. D)
Stadio di embrione globulare in cui le cellule più esterne formano il protoderma.
E) Embrione allo stadio di cuore in cui si cominciano a distinguere i cotiledoni.
F) Embrione allo stadio torpedo in cui i cotiledoni sono chiaramente visibili. G)
Embrione allo stadio di torpedo avanzato in cui si formano i meristemi apicali e
radicali. H)Embrione maturo.
I semi delle angiosperme
differiscono da quelli delle
gimnospereme nell’origine delle
sostanze di riserva. Nelle
gimnosperme le sostanze di riserva
sono fornite dal gametofito
femminile mentre nelle angiosperme
sono fornite almeno all’inizio
dall’endosperma che non è né
gametofitico né sporofitico.
In verde i tessuti del
germoglio, in bege
dell’endosperma
Secondo parziale biologia vegetale
- Nelle piante gli organi si formano dopo l'embriogenesi grazie alla
presenza di meristemi. Ciò nonostante il piano strutturale della pianta si
stabilisce già nell'embrione lungo l'asse longitudinale con
l'organizzazione apice-base:
ad una estremità si trova il meristema apicale del germoglio darà
o origine alla parte area della pianta
all'estremità opposta il meristema apicale della radice, che formerà
o l'apparato radicale.
Questo modello rimane anche nella pianta adulta, con la radice ed il
germoglio alle estremità opposte dell'asse longitudinale
- Oltre all'organizzazione apice-base esiste anche un'organizzazione
radiale:
essa è chiaramen te visibile tagliando trasversalmente l'organismo.
o In particolare nell'embrione, andando dall'esterno verso l'interno,
o troviamo strati concentrici di tessuto:
l'epidermide,
il tessuto fondamentale
il tessuto conduttore, al centro
L'organizzazione radiale precede quella apice-base infatti si
o stabilisce precocemente, allo stadio di sedici cellule
Sostanze di riserva
- Durante le prime fasi della germinazione, l'embrione racchiuso all'interno
dei tegumenti non può fotosintetizzare, deve quindi nutrirsi di sostanze di
riserva accumulate nel seme fino a quando la piantina diverrà autotrofa
grazie all'attività fotosintetica delle prime foglie.
Secondo parziale biologia vegetale
- Durante la maturazione del seme le riserve possono accumularsi nei
cotiledoni o nell'endosperma.
- A seconda di dove sono situate le sostanze di riserva si parla di semi:
Albuminosi (nella maggior parte delle monocotiledoni) se le
o sostanze di riserva si trovano nell'endosperma
Esalbuminosi (nella maggior parte delle dicotiledoni) se le
o sostanze di riserva si trovano nei cotiledoni.
Il fagiolo: seme modello delle dicotiledoni leguminose
Il seme maturo del fagiolo è costituito da un asse embrionale che ha già
sviluppato un abbozzo di parte area (plumula) ed è dotato di due grossi
cotiledoni carnosi. Il tutto è racchiuso da un tegumento piuttosto coriaceo.
L'ilo è la cicatrice del punto di attacco dell'ovulo al funicolo.
Secondo parziale biologia vegetale
Poiché l'endosperma viene consumato man mano che la formazione
dell'embrione procede, le riserve (40% amido, 20% proteine) si accumulano nei
cotiledoni, formati principalmente da tessuto parenchimatico.
Tessuti fondamentali nel seme
Parenchimi
- I PARENCHIMI di RISERVA appartengono al gruppo dei tessuti
fondamentali. Esistono parecchi tipi di parenchimi, uno di questi è quello
di riserva.
- Le cellule parenchimatiche:
sono generalmente vive a differenziamento completato, ad
o eccezione di quelle dell'endosperma amilaceo delle cariossidi;
hanno forma isodiametrica;
o hanno parete sottile, generalmente di natura primaria;
o sono presenti spazi intercellulari alla confluenza di cellule per
o permettere scambi gassosi necessari per il metabolismo
(respirazione, fotosintesi nei parenchimi clorofilliani.
Sclerenchimi
Secondo parziale biologia vegetale
- Sono tessuti meccanici le cui cellule hanno parete secondaria inspessita
e lignificata, e sono quindi morte a maturità.
- Tipi di cellule sclerenchimatiche:
sclereidi: forma più o meno isodiametrica: tegumenti coriacei dei
o semi, granellini duri della polpa di pera o costituenti di tessuti
molto duri e legnosi (es. il guscio della noce di cocco o del nocciolo
di albicocche, pesche ecc.).
fibre: hanno forma allungata e sono di solito riunite in fascetti.
o Presenti quindi in tessuti che decorrono longitudinalmente nel
corpo della pianta.
Cariosside
Secondo parziale biologia vegetale
- Definito come il seme-frutto delle graminacee (monocotiledoni)
- Nella cariosside i tegumenti del seme e le strutture del frutto sono fusi
insieme.
- È presente una voluminosa porzione di endosperma
- Lateralmente è posizionato l'embrione, dotato di un unico grosso
cotiledone (scutello) e i cui apici meristematici sono ricoperti da strutture
di protezione (coleoptile e coleorriza)
- ENDOSPERMA: nella cariosside presenta due componenti:
Strato aleuronico, le cui cellule sono vive a maturazione, ricche
o di proteine e fitina e hanno un ruolo attivo nella germinazione del
seme;
Secondo parziale biologia vegetale
Endosperma amilaceo, le cui cellule sono morte a maturità e
o ripiene di materiali di riserva (amido e in misura minore proteine)
- SCUTELLO (cotiledone):
Accumula lipidi (infatti utilizzato per la produzione di olii di semi)
o Trasferisce nutrienti solubili fra endosperma ed embrione in crescita
o al momento della germinazione.
Lavorazione delle cariossidi
- Nella cariosside la CRUSCA è rappresentata da:
Tegumenti +
o Strato aleuronico +
o Strati esterni dell'endosperma amilaceo
o
- Solitamente viene eliminata nel processo di molitura, quell'operazione
che permette di ottenere le farine a partire dalle cariossidi dei cereali
(grano, mais, orzo, avena, riso etc...).
Anticamente la molitura dei cereali avveniva con le macine di pietra
mosse dalle braccia dell'uomo o da animali, con lo sviluppo tecnologico
questa operazione è stata fatta propria dall'industria molitoria, cioè dai
mulini.
In principio essi erano mossi dall'acqua o dal vento, ora la moderna
industria molitoria utilizza l'energia elettrica.
- La crusca è ricca di fibre, vitamine del gruppo B e proteine.
- La rimozione della crusca determina dunque la perdita di gran parte delle
vitamine del gruppo B.
- Nel riso parboiled, il riso integrale viene imbibito in acqua, e trattato con
vapore prima della rimozione della crusca. Questo trattamento permette
di cuocere più rapidamente il riso e inoltre induce la migrazione della
vitamina B verso le parti interne della cariosside, rendendola disponibile
nel prodotto alimentare.
Secondo parziale biologia vegetale
- L'ENDOSPERMA AMILACEO fornisce farina bianca (semola dai grani duri).
Contiene:
Amido (80%)
o Proteine (14%), tra cui il glutine, importante per la lievitazione.
o
- L'EMBRIONE viene rimosso perché i grassi contenuti in esso (nello
scutello) potrebbero far irrancidire la farina.
Glutine
- È una sostanza lipoproteica che si origina dall'unione, in presenza di
acqua, di due tipi di proteine: la gliadina e la glutenina presenti
principalmente nell'endosperma delle cariosside dei cereali quali
frumento, farro, segale, kamut e orzo.
- In presenza di acqua e con l'impastamento queste frazioni proteiche
interagiscono e formano una pasta viscosa e resistente, atta a trattenere
l'aria nell'impasto favorendo la lievitazione.
- Il glutine può essere considerato, pertanto, un materiale sia elastico sia
plastico e questo si traduce nella sua capacità di mutare la propria forma
originaria per poi tendere a riassumerla non appena le forze applicate
vengano meno. Questo ha importantissime implicazioni pratiche, tra cui:
l'aumento di volume dei prodotti da forno lievitati,
o la capacita di trattenere l'amido durante la cottura della pasta
o (oltre che di ritardarne l'assimilazione durante la digestione), etc.
- Condizioni necessarie per la formazione del glutine:
energia meccanica,
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Appunti Secondo parziale: Produzioni animali e vegetali
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Appunti sull'istologia vegetale
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Appunti per il primo parziale di Botanica farmaceutica
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Appunti sulla cellula vegetale